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Hasselblad Carl Zeiss C Sonnar 250/5,6 Superachromat


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avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 12:02

Caro Leone Giuliano,
per me scattare con gli obiettivi vintage ha lo stesso sapore che i collezionisti di auto e di moto d'epoca assaporano quando scendono in pista coi loro bolidi: é ovvio che le macchine moderne sono più prestanti, ma mettersi alla prova con i veicoli d'epoca ha un altro sapore.

Scattare con questi obiettivi è un po' come la cerca del Santo Graal: è la cerca che conta, non trovare il Santo Graal, qualunque cosa sia.
In altre parole, lo scatto ottenuto mi interessa poco, mi interessa di più il processo con cui lo ottengo, utilizzando materiale vintage.

A questo punto è lecito chiedersi perché non utilizzare anche corpi con pellicola e la risposta è semplice: per comodità e perché sono convinto che, anche coi più moderni corpi digitali, le ottiche vintage di qualità possano ancora dire la loro.

Il corpo digitale è impagabile nel consentire l'immediatezza della verifica delle scelte fatte e, tutto sommato, non sono davvero interessato ai corpi macchina, perché decisamente obsoleti per prestazioni, mentre le ottiche vintage di qualità sono ancora oggi, dopo decenni, in grado di rendere otticamente al meglio. ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 13:26

Ciao Henry, tanto per parlare ;-)

Trovo i corpi vintage molto interessanti per capacità, prestazioni, tecnologia, uso di diverse tecnologie tra un costruttore e un altro per arrivare allo stesso scopo, etc.. Soprattutto nel medio formato.

Ovviamente le ottiche sono su un altro pianeta, in quanto perfettamente utilizzabili, ancora, e in certi casi, ancora molto prestanti, come alcune ottiche particolari di un po' quasi tutti i costruttori.

In pratica, a parte i grandangoli, soprattutto i più spinti, in ciascun marchio ci sono alcune realizzazioni perfettamente attuali dal punto di vista ottico, o ancora concorrenziali o addirittura superiori a ottiche moderne anche di livello.

Penso ai normali 1.2, all'85/1.2, al 100/2 Canon FD, Contax 85, 100, 135, nelle varie luminosità, Leitz normali, medi tele e tele, Olympus macro, etc. e altri Nikon, Minolta, Pentax, etc. non mi dilungo, ma ho campioni un po' di tutti. Tranne alcuni la maggior parte anche abbastanza accessibili. Nel mf tutti i miei stratosferici Rollei 50-80-120-150-180, o i citati Pentax tra cui appunto il 300 e il mostruoso 600/5.6...

Ecco, quello che non mi riesce di accettare (a me, per me) è un Pentax 645 300 IF-ED e ancor meno un 250 SA su un 24x36... non ci posso fare niente ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 13:31

In effetti ho visto un paio di medio formato digitali mirrorless che invogliano al passaggio (Fuji e Hasselblad), ma per il momento non voglio nemmeno pensarci... ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 13:32

A proposito di ottiche macro vintage Zuiko/Olympus, penso che quelle del sistema OM siano fra le migliori mai fatte!

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 13:51

Ho 80 e 135, spaziali. E tornando al discorso corpi vintage e più in generale, al sistema, tutto quanto ruotava intorno a queste ottiche era notevolmente avanti, solo per citarne 2, il ttl flash 5 anni prima degli altri, il fantastico tubo macro 65-116

(Fuji e Hasselblad), ma per il momento non voglio nemmeno pensarci... ;-)
dai tempo al tempo ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 15:02

A proposito di ottiche macro vintage Zuiko/Olympus, penso che quelle del sistema OM siano fra le migliori mai fatte!



Indiscutibile!

avatarjunior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 15:14

Sono molto interessato alle ottiche OM perchè di massima le innesto facilmente, con un anello, alla GH5 micro4/3. Grazie se qualcuno mi da indicazioni ulteriori anche sui lunghi fuochi oltre che i macro già indicati.


avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 15:41

Il fatto è che, a parte i super macro 20 e 38, 50/3.5, 80 e 135 si trovano abbastanza e a buon prezzo. 50/2 e 90/2 invece sono introvabili e molto costosi (il 90, 7-800€).
Lunghi fuochi, a parte 180 e 300, un 400 e un 600, molto poco prestanti e ne hanno costruiti pochissimi, introvabili.
250/2 e 350/2.8, introvabili, non li prendo nemmeno in considerazione, molto meglio un 300/2.8 Eos a 1000 euro

avatarsenior
inviato il 24 Novembre 2018 ore 15:57

Sulle lunghe focali luminose anche i Tamron 300/2,8 e 400/4 Adaptall2 della serie SP LD sono delle lenti fantastiche, confrontabili con i marchi più blasonati dell'epoca, esclusa, ovviamente, l'aristocrazia tedesca delle ottiche APO che è sempre stata di un altro pianeta.

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2018 ore 2:21

Tokina 300 2,8 pare fosse esattamente il Nikon ...pare

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2018 ore 8:54

Non conosco Tamron e Tokina, mai avuti. Negli anni 80-90 ebbi il primo Nikon af, con un af molto scarso e inusabile coi moltiplicatori, e il Canon Eos, un altro pianeta come resa ottica, con un af perfetto, per i tempi. Avevo il bellissimo 500/4.5, ma non si poteva moltiplicarlo, neanche 1.4x senza perdere l'af. Invece il 300 duplicato diventava un 600/5.6, con af funzionante. Il bello è che essendoci solo un punto af centrale, il funzionamento non cambiava. Con la Velvia, ammesso ci fosse luce sufficiente a scattare con 50 iso, la qualità non cambiava molto rispetto all'ottica liscia

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2018 ore 9:00

Anche il Leitz 180 3.4 Apo era stato costruito per la marina militare Usa.
Ottica fantastica che otteneva una resa superlativa senza uso di fluorite.
Che resa con kodachrome e velvia.....

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2018 ore 10:43

Se proprio dobbiamo dirla tutta sul finire degli anni '60 Canon sviluppò la tecnica dell'accrescimento artificiale dei cristali di CaF2 proprio per non essere costretta ad adoperare impasti ottici additivati con gli ossidi di terre rare, come appunto nel caso del Leica 180/3,4 APO-Telyt, impasti che seppure tutti brevettati da Kodak intorno alla metà degli anni '30 (brevetti che pertanto all'epoca erano tutti già abbondantemente scaduti), purtuttavia avrebbero comportato innanzitutto un costo di produzione ancora superiore e in più, ed è questo che maggiormente interessava i vertici aziendali, non avrebbero dato luce, e quindi risalto, a un costruttore che tutto sommato, quantomeno all'epoca, era ancora un emergente!

Insomma ante litteram era un po' la strategia ora adottata da Sigma con gli ART ...

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2018 ore 10:46

@Leone....mi riferivo al manual focus

avatarsenior
inviato il 25 Novembre 2018 ore 12:16

Avevo capito Gobbo, non lo mettevo in dubbio, raccontavo la mia esperienza. In ogni caso, soprattutto oggi, volendo passarsi lo sfizio di acquistare qualche pezzo simile, consiglio un originale, non tanto per la resa ottica degli universali (che non conosco) quanto per la qualità meccanica, nettamente superiore

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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