| inviato il 05 Novembre 2018 ore 11:28
“ Comunque, basta avere pazienza, la crescita demografica mondiale si è sostanzialmente fermata. Il benessere sempre più diffuso sta lavorando silente e non ci fa fare figli. L'obiettivo è limitare i danni in attesa che la presenza dell'uomo cominci la sua fase di decrescita „ Alberto, una parte di pianeta sta in effetti limitando la crescita demografica che dovrebbe essere accompagnata anche da un processo di riconversione delle combustioni, ma sull'Africa e altre aree non sarei così certo che il fenomeno demografico si assesti a breve. Resto . . . fiducioso. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 12:06
“ Sul nucleare io ho dei forti dubbi e la mia paura nasce dal fatto che forse non siamo ancora totalmente"aggiornati" in materia sia sulla sicurezza totale che sullo smaltimento delle scorie, fattori che devono raggiungere un livello di garanzia del 3000% altrimenti sarebbe ridicolo non inquinare per qualche decennio per poi fare un disastro unico in un colpo solo „ Walther, su questa questione ti comprendo perchè un'eventuale incidente nucleare ha un'impatto ambientale notevole ma sopratutto sulla percezione emotiva della popolazione, io però mi riferivo non al nucleare classico da fissione che produce tante scorie ma a una tecnologia nuova: il nucleare da fusione ( progetto ITER ) che è intrinsecamente sicuro e non produce scorie se non il nucleo centrale del reattore che in caso di dismissione avrebbe tempi di decadenza relativamente ragionevoli. Peccato che un simile reattore è ancora in fase di sperimentazione e non si sa quando potrà essere operativo. Rispetto ai rischi di un nucleare classico da fissione le morti provocate dalla combustione fossile sono accettate molto più favorevolmente dalla logica umana. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 12:21
“ Alberto, una parte di pianeta sta in effetti limitando la crescita demografica che dovrebbe essere accompagnata anche da un processo di riconversione delle combustioni, ma sull'Africa e altre aree non sarei così certo che il fenomeno demografico si assesti a breve. Resto . . . fiducioso. Cool „ Il mio è un discorso non locale ma Globale. Chiaro che vi sono Paesi nei quali il benessere non è abbastanza diffuso o addirittura assente e quindi li si continuano a fare figli. L'africa è un esempio. Ma il trend a livello globale sono per u rallentamento. La qual cosa a me ha stupito non poco. Penso alla Cina, quando seppi della eliminazione del vincolo sul numero di figli pensai fossimo prossimi alla fine del mondo (penso sempre a cosa succerebbe al pianeta se indiani e cinesi utilizzassero come noi occidentali la carta igienica per pulirsi). Invece i cinesi hanno tolto il vincolo perchè hanno smesso di crescere e l'averlo tolto non li aiuterà molto. I cinesi non sono più alla fame e stanno molto meglio di come spesso ce li immaginiamo. E quindi non fanno più figli. Dati e previsioni non mie beninteso, sono dati ONU. Io ragiono sempre con i dati, le sensazioni sono spesso erronee |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 12:26
Alberto, nulla in contrario su quello che sostieni, dico solo che il genere umano dovrà per forza di cose stabilizzarsi demograficamente e trovare via via un equilibrio eco sostenibile con l'aiuto della tecnologia, tanto non possiamo tornare indietro di secoli ma cambiare sicuramente . . . |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 12:30
“ Cirillo, ottimo progetto direi ma resta sempre un dubbio: L'interesse dei "più forti" sarà che nella sua sperimentazione vengano riversati grandi fondi e prosegua in modo assai rapido oppure anche se si dilunga "un po va bene ugualmente" „ su questo punto non ho risposte e informazioni aggiornate, in europa al progetto ITER ci stanno spendendo un sacco di euro ma non è ben chiaro a che punto sono, mi auguro che prevalgano gli investimenti in tal senso. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 12:36
mi soffermo sull'uso improprio di certi termini, non è stato registrata alcuna tromba d'aria in quella zona ma vento forte quello si. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 21:08
Dico la mia, oltre che da appassionato di montagna ed escursioni e buon conoscitore di Veneto e Trentino orientale, anche da ingegnere petrolchimico e petrolifero. Lo studio che Cirillo ha menzionato lo ricordo anch'io, ed il problema è tutto là 1) i costi 2) chi li sostiene. Perchè, se facciamo un mero discorso di costi, il caro vecchio petrolio, insieme a suo fratello gas, converranno per ancora moltissimi anni, viste le riserve tuttore giacenti sotto i sederi degli emiri. Quindi, io auspico una riduzione dei consumi e delle emissioni, ma i costi qualcuno li dovrà sostenere. Attualmente mi occupo di Green Diesel e, se i suoi costi non sossero in qualche misura incentivati dall'Europa, sarebbe fuori mercato. Quindi, una diminuzione delle emissioni globali deve essere inevitabilmente sostenuta dagli Stati, perchè privati ed aziende non se lo possono permettere. Nel mondo ideale, metà dei budget militari (almeno) potrebbero servire a tale scopo, pensate solo a Francia, Inghilterra o Stati Uniti. Già, Stati Uniti, ne ho parlato prima... Credo di più ad una svolta ecologica cinese. E non sto scherzando. Finisco col nucleare. Ero un nuclearista convinto, e ogni tanto mi occupo di concetti come ratei di guasto e probabilità di incidente rilevante. Non divulgo nessun segreto dicendo che convenzionalmente si ritiene un evento non credibile se ha una probabilità di accadimento inferiore a 0,000001 . Fukushima ha mandato al diavolo tutte le mie certezze, mostrando le conseguenze di aver pescato questo infimo numero. Ed ora questo metodo privo di emissioni di CO2 m convince di meno |
user117231 | inviato il 05 Novembre 2018 ore 21:39
Ho capito solo la parola Fukushima.. l'unica non in lingua italiana. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 22:36
Felix, lo sai che noi siciliani siamo prolissi In parole povere, la riduzione delle emissioni ha un costo elevato che deve essere sostenuto in buona parte dagli Stati, se si vuole intraprendere un progetto a lungo termine |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 23:15
fin quando non si comincerà a parlare di DEcrescita ogni altro discorso è superfluo, perché tutto è collegato più che al come al quanto produciamo, consumiamo, vogliamo etc.. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 23:56
che poi… il nucleare sarebbe sicuro.. se fosse costruito e gestito con raziocinio. Il problema e' che il nucleare sicuro non e' conveniente. parliamo di Fukushima. in tutto il giappone esistono delle pietre miliari poste sulle pendici vicino al mare. Queste pietre sono state posate centinaia di anni fa e sono sgnali tradizionali il cui significato e': "non si puo' costruire nulla sotto questa quota perche' fino a qui e' arrivato il mare in occasione di uno dei frequenti tsunami-tifoni" Ecco… Fukushima era costruita pressoché a livello del mare, per risparmiare sul pompaggio dell'acqua di raffreddamento. Secondo la logica del" abbiamo costruito Tokyo fin sotto al mare… costruiamola qui la centrale. NB non stiamo parlando di ×ni che costruiscono dall'altra parte del mondo. Parliamo d gente che ha toccato con mano la radioattivita', che quando incontrano un occidentale gli raccontano la bomba… Gente del posto ..LA TEPCO... gente che ha moglie e figli a un km dalla centrale… ps la decrescita come e' intesa comunemente e' una emerita ×ta… bisogna piuttosto ottimizzare i consumi e l'efficienza di qualsiasi cosa consumi energia. Ci sarebbe lavoro per tutti se si cominciasse a secare di migliorare il rendimento di ogni consumo energetico |
| inviato il 06 Novembre 2018 ore 0:10
sono contento che per te sia una ×ta.. io ribadisco che innanzitutto dovremmo chiederci se tutte le belle cosine che popolano la nostra moderna esistenza siano poi tanto utili e agire di conseguenza.. non si può crescere all'infinito, ragion per cui non capisco che senso abbia continuare su questa strada, chiusa in e di principio.. |
| inviato il 06 Novembre 2018 ore 1:53
Vorrei mettere a disposizione alcuni dati scientifici che ci possono aiutare nei ragionamenti al fine di evitare errori di valutazione : Gli unici esseri capaci di trasformare il carbonio in biomassa edibile per gli esseri viventi sono i vegetali e alcune alghe marine , è stato calcolato che la terra nella sua integrità (cioè prima della industrializzazione) aveva la capacità di produrre 115x10 elevato alla nona kg/anno di biomassa . L'attività umana ha decurtato questa capacità del 40% fino ad ora e continua questa decurtazione a ritmo sfrenato senza interruzioni , non c'è stato nessun rallentamento , per esempio nella deforestazione delle grandi foreste tropicali ( Amazzonia, Borneo , Indonesia, Africa etc.etc) nonostante le prese di coscienza dell'opinione pubblica mondiale sul tema. Il problema dell'aumento di CO2 in atmosfera è da addebitare ai combustibili fossili e al loro uso per il 30-35% circa , ben il 40% invece va addebitato all'attività di allevamento intensivo di animali da carne , questo direttamente a causa delle emissioni di metano derivanti dalla digestione dei mangimi e foraggi , e indirettamente a causa della diminuzione di capacità di assorbimento del CO2 data dai pascoli ottenuti con il taglio delle foreste . L'ipotizzato rallentamento della popolazione umana ( da verificare) non significa che si stabilizzi anche l'immissione di CO2 perchè sta crescendo esponenzialmente il numero delle persone che utilizzano i mezzi di trasporto a combustibili fossili e che si alimentano in modo prevalente di carne proveniente dagli allevamenti ( effetto benessere). L'aumento di 1 grado di temperatura media della nostra atmosfera comporta mutamenti enormi negli ecosistemi che spesso sfuggono alla nostra percezione , per esempio con un grado di media si innalza di qualche centinaio di metri il limite degli alberi in montagna provocando la scomparsa di pascoli in quota e sottraendo risorse preziose ad animali che già vivono in condizioni critiche i lunghi inverni nevosi , oppure lo scioglimento dei ghiacci polari produce innalzamento del livello dei mari rendendo inabitabili vaste aree prima abitabili e dove sono situate grandi megalopoli . Per la precisione qualcuno citava prima la densità della popolazione italiana con valori assolutamente errati , la densità del nostro paese si colloca a 211,3 abitanti per km2 , questo senza tener conto che nei 301.200 km2 del nostro territorio vi sono moltissime montagne e laghi e fiumi che non possono ospitare così tante persone e questo si traduce in un ulteriore aumento effettivo della densità della popolazione . |
| inviato il 06 Novembre 2018 ore 8:24
In effetti quando parliamo di emissioni di gas serra (specialmente CO2) citiamo solo uno dei parametri in gioco, mentre invece dovremmo considerare il concetto di "equilibrio" e perciò tutti i fattori che entrano in gioco da entrambe le parti dell'equilibrio stesso. In altre parole, non va considerato l'aumento delle emissioni in quanto tale, ma l'aumento della concentrazione di CO2, che deriva dai cambiamenti nelle dinamiche emissioni/assorbimento: se ad un aumento delle emissioni corrispondesse anche un aumento dell'assorbimento (aumento di forestazione e cianobatteri) la concentrazione rimarrebbe stabile. Le grandi estinzioni del passato sono sempre state causate da un insieme di eventi che comprendevano, in misura maggiore o minore, ma sempre rilevante, l'attività di grandi province magmatiche come fonte delle emissioni di gas serra; in questi ultimi secoli non si registrano attività magmatiche di quella portata, quindi è indubbio che l'aumento delle emissioni sia da imputare alle attività umane, come già evidenziato da Maurizio e altri; sempre come già evidenziato dagli stessi, l'uomo è responsabile, pressoché unico, anche della diminuita capacità di assorbimento della CO2 (e non solo) da parte dei vari ecosistemi, attraverso la deforestazione ecc. Aggiungiamo un terzo fattore, spesso sottovalutato, ovvero l'avvelenameto progressivo di oceani, laghi, fiumi e falde acquifere, sempre da parte dell'uomo (in passato ci riuscivano solo le già citate grandi eruzioni): mi pare che negare che l'uomo sia attualmente il principale responsabile dei cambiamenti in atto sia come mettersi qualche fetta di prosciutto sugli occhi! |
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