| inviato il 12 Novembre 2023 ore 23:44
Secondo te una fotocamera non dotata di IA può decidere (decidere, questo è il punto) quale elemento dell'immagine dovrà corrispondere al grigio neutro, cioè essere al centro della gamma tonale di quell'immagine? Questa, se ho ben capito, è una delle cose che il fotografo decide quando applica il sistema zonale. Gli automatismi di una fotocamera possono fare molte cose ma non certo prendere decisioni di questo tipo, che comportano anche decidere se le parti scure dovranno conservare leggibilità o se saranno sprofondate nel nero assoluto, o se le parti chiare dovranno essere sempre leggibili o se non sia preferibile bruciarle. Anche se una fotocamera misura la luce su mille punti non potrà mai sapere cosa ci dovrà fare con queste misurazioni |
| inviato il 12 Novembre 2023 ore 23:48
Il S.Z. e stato "inventato" per la stampa e la pre visualizzazione della stessa in fase di scatto, e un qualcosa che decide il fotografo, con i sensori delle fotocamere non c'entra niente, non funziona premendo un bottone magico. |
| inviato il 13 Novembre 2023 ore 0:25
Non serve un'intelligenza artificiale, ma una naturale e una rotella sulla fotocamera con cui si può dire che l'intero soggetto è più scuro del grigio generale o addirittura più chiaro. Negli ultimi post si parlava della necessità o meno del sistema a zone con una fotocamera moderna. Io penso di no. |
| inviato il 13 Novembre 2023 ore 6:15
Anche se una fotocamera misura la luce su mille punti non potrà mai sapere cosa ci dovrà fare con queste misurazioni ***************************** E quando lo saprà si sostituirà al fotografo, e così cone stanno le cose direi che già ci siamo. |
| inviato il 13 Novembre 2023 ore 7:35
Vero... Però ci sono un mucchio di auto con cambio automatico ma io continuo a guidarne una col cambio manuale... |
| inviato il 13 Novembre 2023 ore 7:39
Eh... ma qui non è solo questione di cambio... qui non si tende più solo a cambiare le marce, qua si vogliono sostituire i cervelli! |
| inviato il 13 Novembre 2023 ore 7:48
“ È calcolato in zone ed è simile al sistema di Ansel Adams. „ Ecco l'ennesima dimostrazione che, come ha detto Giuseppe Pan qualche post fa, c'è molta confusione sul Sistema Zonale. |
| inviato il 13 Novembre 2023 ore 9:12
“ È calcolato in zone ed è simile al sistema di Ansel Adams. „ si continua a fare confusione........non c'entra nulla. Ripeto il sistema zonale di A.A. partiva dalla previsualizzazione della scena per cui l fotografo decideva quale area piazzare in una data zona, siccome di parlava di BN, in poche parole dove piazzare le ombre e quanto dettaglio si cercava di ottenere. Faccio un esempio sperando di spiegarmi: Sto scattando un foto di un paesaggio (in BN), ho zone in ombra e altre al sole, cosa faccio? Prendo la misurazione sulle ombre (con misurazione spot) e diciamo voglio che ci siano ombre leggibili. L'esposimetro mi darà una lettura media (zona 5 grigio 18%) quindi dovrò spostare questa lettura in zona III per avere le ombre. Prendo la lettura della zona luce e controllo che sia nei 5 stop di range tollerati da quasi tutte le pellicole, altrimenti in fase di sviluppo riduco il tempo dello stesso al fine di stare nel rende indicato. Come é chiaro il SZ si applica alla fotografia a pellicola, con le vecchie reflex si aggiustava l'esposizione, ma niente a vedere con il SZ, con le ML é ancora meno necessario, hai l'istogramma a monitor e vede la foto finita. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 12:14
Le 63 o più "zone" della fotocamera, non sono le zone dello zone system. La fotocamera fa una media delle zone, più o meno a modo suo, poi ti da il corrispettivo valore di esposizione medio. Nello zone system serve una sola "zona" (generalmente si usa lo spot) si punta quello che si vuole e si dice alla fotocamera : "lo voglio lì" non si fa la media. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 12:17
“ È calcolato in zone ed è simile al sistema di Ansel Adams. „ Dietro la lavagna! Subito. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 12:27
Io lo applico oggi con regolarità. Ma con la folding (uguale identica a quella in foto), il cavalletto, il Sekonic L-508 che legge a spot, le lastre 10x12 negli chassis, il panno nero, i Rodenstock e gli Schneider Optics, i rise/fall e i tilt, i filtri a lastra colorati...
 Quando sono bravo (e ho un po' di cubo) ottengo risultati di qualità. Molto più spesso, invece, ho solo delle buone occasioni per regalarmi del tempo da dedicare a tecniche tanto complesse quanto estremamente appaganti. Mentre aspetto la luce buona, con l'inquadratura già pronta e il volet ancora inserito, ho anche tempo per scrivere degli haiku Tutta qui, la differenza. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 12:33
Una macchina molto bella. In ogni caso, non avrete il problema di dover scegliere l'unica foto buona tra centinaia alla fine della giornata. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 12:40
“ Nello zone system serve una sola "zona" (generalmente si usa lo spot) si punta quello che si vuole e si dice alla fotocamera : "lo voglio lì" non si fa la media. „ Insomma... non è neanche così (a meno che io non abbia compreso quello che intendevi); in realtà il sistema zonale prevede di misurare tutte le zone della scena con differente luminosità, poi si decide in che zona “porre” una specifica area della scena (cioè come si vuole che quell'area “appaia”), conseguentemente si determina dove le altre zone andranno a “cadere” e quindi si deciderà come agire sullo sviluppo per far si che questo contragga o espanda la gamma delle zone. I termini “porre” e “cadere” li ho messi tra virgolette perché sono proprio concetti fondamentali enunciati da A. Adams e come tali va ben compreso il loro significato. Questo in estrema e semplicistica sintesi, è chiaro che non si può ridurre in poche righe un concetto e delle tecniche che A. Adams spiega in un libro di quasi 300 pagine. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 12:47
Hai sintetizzato molto bene Diebu, era Adams ad essere troppo prolisso, a mio modesto parere. Non è compito mio difendere Zone, ma conoscendolo (da remoto, frequentando entrambi quell'altro forum lì.....), garantisco che il sistema zonale lo conosce bene. |
| inviato il 14 Novembre 2023 ore 15:57
Occhio che in digitale c'è il fotoritocco, a pellicola non c'era. Questo fa sì che con interventi dopo lo scatto si possano ottenere risultati praticamente impossibili a pellicola. E questo, per quanto mi riguarda, rende, di fatto, il sistema zonale praticamente inutile in digitale, salvo cercare una fedeltà cromatica elevatissima, senza correre il rischio di slittamenti cromatici aprendo le ombre o chiudendo le luci. Ma quando si hanno sensori come questo, che oltretutto e della vecchia Nikon D4, merita andare ad imbarcarsi nel sistema zonale? Foto finita
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 Cliccare prego sull'immagine per vederla grande! Sui ritratti con la pelle molto chiara, io uso lo spot, e poi faccio due conti, ma solo su quelli, perché la pelle chiara resa bene è molto difficle da ottenere, ma sul resto delle immagini, io non uso il sistema zonale, e se spesso uso l'esposizione in luce incidente anziché riflessa. |
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