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I pescatori cinesi con la lanterna e il volatile.


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avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 17:32

Al di là che se fossi di una cultura 'interessante' a fini fotografici al tipo che arriva direi "ma che caz* vuoi da me? Togliti dalle balle MrGreen


personalmente, il mio approccio è inverso: in alcuni posti, il myanmar a esempio, vivono come presumibilmente vivevano noi 70/80 anni fa e, ovviamente, con caratteristiche (etnia, costumi, alimentazione, paesaggi,...) molto diversi.

Questo rende questi luoghi interessanti e meritevoli di essere visitati; la fotografia serve a documentare tale situazione e l'interesse "fotografico" è dunque solo complementare e susseguente a un più generale interesse, o curiosità, culturale.

Nel Myanmar, poi, non mi è mai capitato una atteggiamento del tipo citato "ma che caz", che sicuramente incontri in qualsiasi mercato o porto di pesca italiano.....altro valido motivo per andare fotografare in quei luoghi....

mt

avatarsupporter
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 17:37

Hai perfettamente ragione Maurizio, la mia era una provocazione però c'è da dire che quando fai foto di reportage di viaggio sei nelle stesse condizioni della street, quasi mai hai le condizioni di luce e di inquadratura ottimali a meno che non inquadri paesaggi e/o cose inanimate!Cool
Però quella praticata da te è per me la vera essenza del viaggio, viaggiare in "primis" per conoscere ed eventualmente per fotografare!Cool Anche se in un mondo come il nostro così globalizzato è sempre più difficile farlo!

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 19:43

@Maurizio grazie per aver preso il mio intervento per quello che era.

Molti si sarebbero alterati o avrebbero travisato.

Ciao.

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 19:57

Pure le donne ex Birmania con le rughe e i bimbi scalzi ormai sono una costante.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 19:57

per capire un pochino tutto andate a vedere i fotografi del National come preparano i servizi, ci sono dei "bei" documentari anche su netflix ;-)

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 20:39

Pure le donne ex Birmania con le rughe e i bimbi scalzi ormai sono una costante.


Le donne (anziane) con le rughe sono una costanza in tutto il mondo e in quello povero (larga parte) anche i bambini scalzi. Lo stesso per le giovani ragazze che fanno o giocano a fare le modelle fotografiche.

Molto difficilmente oggi, in qualsiasi campo, qualcuno può fotografare cose o persone mai fotografati prima; alcune etnie (Myanmar, vietnam, ec.ec.) hanno inoltre caratteristiche relativamente originali e, soprattutto, probabilmente assenti con il procedere dello sviluppo nei prossimi anni.

Per quanto riguarda il national g., il livello di professionalità dei loro servizi è molto alto, e il costo pure. Pero .... E' più facile per un fotomatore come la maggior parte di noi non accettare compromessi, se vuole, che per un professionista che alla fine, comunque, deve far quadrare i conti e lo scatto lo deve sempre portare a casa.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 20:55

@Viaggiatorenotturno
Stai sottovalutando il fenomeno.. che purtroppo sta avendo ripercussioni gravi in diversi luoghi.

E' assolutamente ovvio che il processo di modernizazzione sia inevitabile ed e' assolutamente giusto che ogni essere umano sul pianeta auspichi per se stesso e i suoi figli (nipoti, etc..) condizioni di vita sempre migliori.

Piacerebbe a tutti noi poter incontrare civilta' che hanno mantenuto gli antichi stili di vita.. ma non si puo'/non si deve.

E' anche ben noto che la modernizzazione in certi casi generi impatti sociali negativi (tipo l'abbandono dei luoghi di origine per tentare fortuna nelle grandi citta', l'alcolismo, etc.. ).

L'invasione dei "fotografi" (su scale minore) si aggiunge alla lista.. l'impatto negativo a livello sociale e' evidente:

- Lavoro -> si, perche' soldi in cambio di foto non e' un lavoro sostenibile a lungo termine. Tra qualche anno passa la moda dei pescatori con le lanterne o dei bambini dell'Omo con la pelle pitturata di bianco. E cosa fanno?

- Conflitto sociale -> in un lasso di tempo molto breve affluisce una ricchezza che cambia le gerarchie della societa' locale. Quasi sempre si generano dei conflitti (chi prende i soldi delle foto? L'individuo? La comunita'? Il capo villaggio?).

- Cultura -> Sicuramente il meno pratico (ma a lungo termine non meno importante) la distanza culturale tra "noi" e "loro". Se paghi per fare foto ti stai mettendo su un piano diverso rispetto alla persona che ritrai. In questo modo si erige una barriera culturale molto piu' spessa delle differenze macroscopiche (costumi, tradizioni, religione, etc..).

Per cui, condivido che in generale il cambiamento e' in atto (o e' gia' avvenuto) e che i fotgrafi non ne sono certo la causa. Ma e' altrettanto certo che contribuiscano (in alcune realta') a peggiorare la situazione.

E la soluzione e' semplicissima.. basta non farlo. La nostra vita non cambiera' di una virgola. La loro invece potrebbe cambiare..


Guarda, io sono abbastanza d'accordo con te.

Mi sono "fatto" da viaggiatore consapevole e fotografo amatoriale gli Uros che si citavano prima e altre culture indie della zona, gli Himba della Namibia e i Sonjo tanzaniani (i Masai lasciamoli perdere ...), gli aborigeni australiani e i nativi americani entrambi nelle loro belle riserve, qualche berbero del Marocco, un bel po' di umanità dell'India, tra santoni indù, vacche sacre e orfanotrofi, e mettiamo nel mucchio pure i nativi fijiani discendenti degli ultimi cannibali e i samoani con i loro bei tatuaggi rituali.

Sai quanti ritratti fotografici alla "pescatore con cormorano" di tutta questa gente ho nei miei hard disk?
Nessuno.
Zero.
Ho solo qualche momento rubato di nascosto da lontano, quindi più da "street" che da ritratto posato.
E sai perché?
Primo, perché non sono capace :-P e poi perché ritengo questo tipo di foto come una sorta "di visita allo zoo" dove le bestie sono altri esseri umani più sfortunati di noi, allo stesso livello - basso - della tipica foto del "barbone" scattata in una qualsiasi delle nostre città.

E, non avendo foto di questo genere, non ho mai pagato nessuno di questi per fargli una foto: mai sganciato un soldo al povero bambino africano dai grandi occhioni o alla vecchietta sdentata sull'uscio della porta. Preferisco aiutarli in altra maniera, magari finanziando per quanto posso, associazioni locali, piuttosto che pagare per avere una foto da condividere sui social per acchiappare un like.

Però c'è un però.
Ovunque mi trovassi, con qualunque cultura in via di estinzione - sto esagerando, eh - avessi a che fare, ci sono sempre stati un mucchio di persone, di qualunque età, che appena vista la macchina fotografica al collo mi si sono gettati addosso chiedendomi di fargli la foto, ovviamente dietro compenso.
Quindi, se i primi a non preoccuparsi delle conseguenze delle loro azioni sono proprio loro, perché un semplice fotografo si dovrebbe preoccupare (ripeto, non parlo per me, che ho sempre evitato di farlo, ma in generale)?

Ed inoltre, tra tutta questa varia umanità, non mai trovato nessuno che, mentre mi illustravano la loro bellissima cultura ricca di storia e fascino, se ne avesse avuto anche solo la minima possibilità, non avrebbe minimamente esitato a barattare tutta questo loro bellissima ricchezza culturale (le capanne di paglia sul lago, la caccia notturna, i salti del toro, i vari rituali di passaggio tra l'età adolescenziale e l'età adulta, ecc. ecc.) che a noi ricchi e pasciuti occidentali piace tanto magnificare, ripeto, nessuno avrebbe esistato a barattare tutto questa bella loro "tradizione" per avere uno schifossimo cellulare come uno di quei turisti a cui parlava.

Perché è semplice per noi, ricchi e pasciuti occidentali, affermare: "ah, quanto sono belle le tradizioni locali! Ah, che peccato che non ci siano più dei poveracci che di notte vanno a pescare con il cormarano! che mondo crudele!". Ma quando quel poveraccio sei tu, e hai anche solo una minima opportunità per affrancarti da tutto questo, non ti fai troppi scrupoli etici o morali e accetti tutto quanto possa portarti il più lontanto possibile da queste belle "tradizioni" che piacciono tanto a noi ricchi e pasciuti occidentali (l'ho già detto , vero? Sorriso )

Quindi dici bene quando affermi che l'essere "un bambino africano dagli occhioni dolci" non può diventare un lavoro a lungo termine (anche per evidenti problematiche di crescita :-P ) e devono avere una visione più consapevole del loro futuro ma purtroppo qual bambino ha fame ORA, non fra qualche anno, e cerca i soldi dal fotografo ORA perché ne ha bisogno ORA: quando sarà (e se ci arriverà ad esserlo) un adolescente e non sarà più un bambino fotogenico si preoccuperà di trovare un'altra maniera per arriverà a sera con qualcosa nello stomaco.

Riassumendo, anche per Tani e Daniele: sì, non vedo nessun problema se un fotografo paga uno del posto per mettersi in posa, sempre che poi non spacci quella foto per "rappresentazione della realtà". E sì, credo che se ad uno fosse data la possibiltà di scegliere - ripeto, se gli fosse data la possibilità di scegliere, non che fosse costretto con la forza ad abbandonare le proprie case - se vivere con la moglie e figli nelle loro capanne di paglia tradizionali a 4000 metri di altitudine o se cacciare tradizionalmente le prede nella savana o se continuare a pescare tradizionalmente con il cormorano sul lago oppure gli si prospettasse una vita in un qualsiasi sobborgo di una qualsiasi città, la maggior parte direbbe "Fan*lo alle tradizioni!" e fuggirebbe a gambe levate (come, tra l'altro vediamo quotidinamente nei telegiornali con la cosiddetta "emigrazione economica").

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 21:22


La discussione nasce da una foto di pescatori cinesi con lanterna ......

una di queste fote è stata appena scelta dal National Geographic come foto del giorno.

Domanda:

a) Il NG ignora che si tratta oramai di figuranti;
b) il NG predica bene e razzola male, pubblicando foto a prescindere dallo veridicità del contesto fotografato, premiando quindi solo l'estetica;
c) Il NG ha preferenze di cui il lettore non cognizione né informazione.

In altre parole, perché pretende l'assenza o la limitazione della post produzione e poi sceglie foto taroccate .....

user2034
avatar
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 21:30

antico detto dei pescatori col cormorano "il denalo non ha odole"MrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 21:41

Maurizio io scelgo la B.

avatarsupporter
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 21:42

MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 21:45

Il Rasoio di Occam suggerisce la risposta B.

Buona serata

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 23:11

@Catand condivido alla grande
@Maurizio scelgo la B

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 23:25

Ma dei figuranti mongoli a cavallo vestiti da Gengis Khan con le aquile sul braccio non ne parla nessuno ?
MrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 23:27

Tornando al dubbio di Enzillo vorrei segnalare le famose foto dei pescatori nel lago di Inle in Birmania riprodotte in mille salse, che posano acrobaticamente per qualche spiccio



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