| inviato il 14 Aprile 2025 ore 19:09
Scuola intesa in un senso molto ampio |
| inviato il 14 Aprile 2025 ore 21:55
"una svolta netta è arrivata lavorando con un veterano del settore, l'anno scorso; e spero ci saranno altre occasioni simili."...vale molto più dei workshop. |
| inviato il 14 Aprile 2025 ore 22:32
decidere di seguire un corso o prendere parte ad un workshop su un argomento specifico dovrebbe essere un atto "attivo" e non passivo. troppe persone pensano che l'apprendimento sia un'azione passiva ove tutto il compito è del docente e non è così, esattamente come non è così per quanto riguarda lo studio e la preparazione scolastica. Nella vita di prendono tante fregature ben più gravi di un corso che non ci soddisfa o di un docente che avrà assolto al meglio al proprio compito; meglio provare direttamente sulla propria pelle che affidarsi al giudizio altrui perché su queste cose c'è una percezione molto diversa da individuo ad individuo. Se si partecipa con il giusto atteggiamento, è possibile trarre importanti informazioni sempre e comunque, anche quando vengono raccontate scempiaggini : riconoscerle ed essere in grado col tempo di dire "a me, sta cosa mi pare inutile o una cavolata" significa che comunque si è formato un proprio senso critico e metodo. Se si persevera nella scelta di corsi e workshop sbagliati in genere la colpa non è nell'offerta però... |
| inviato il 14 Aprile 2025 ore 22:40
Se di qualità velocizzano di molto l'apprendimento o ti possono portare a fare foto in situazioni che magari normalmente non avresti occasione di fare . |
| inviato il 14 Aprile 2025 ore 22:55
Forse sono stato sfortunato ma i corsi a cui ho partecipato ( Lightroom e flash ) sono sempre stati problematici soprattutto per il livello non uniforme dei partecipanti per cui avanzavano a singhiozzo. Li ho lasciati quasi subito ( per fortuna si pagavano a lezione e non avevi l'obbligo di finirli). |
| inviato il 14 Aprile 2025 ore 23:02
“ anche quando vengono raccontate scempiaggini : riconoscerle ed essere in grado col tempo di dire "a me, sta cosa mi pare inutile o una cavolata „ Ma chi rilascia gli attestati per l'abilitazione ad insegnare? (Ugo la tua affermazione mi ha fatto riflettere, non era un attacco a te ovviamente) |
| inviato il 14 Aprile 2025 ore 23:02
“ Se si partecipa con il giusto atteggiamento, è possibile trarre importanti informazioni sempre e comunque, anche quando vengono raccontate scempiaggini : riconoscerle ed essere in grado col tempo di dire "a me, sta cosa mi pare inutile o una cavolata" significa che comunque si è formato un proprio senso critico e metodo. „ D'accordo, da tutto si possono trarre insegnamenti, ma pagare un docente che spara caxxate solo perchè così mi addestro a riconoscerle in quanto tali mi pare un po' eccessivo: se voglio sentir dire scemenze c'è tanta gente che me le dice gratis... |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 0:22
Ci sono tanti corsi e tante scuole che non riguardano solo la fotografia ma un pò tutti i campi. Ci sono quelle che possono essere utili per un profano e altri mirati per chi vuol lavorare nel settore, cambiano la durata di frequentazione e tante altre cose che richiedono tempo per l'apprendimento, anche i costi son totalmente diversi. Tutto dipende dal fine di una persona. Una scuola o un corso di non breve durata tenuto da professionisti seri hanno lo scopo di preparare lo studente/partecipante al mondo del lavoro. In genere dietro queste scuole/corsi ci sono agenzie sempre alla ricerca di nuove figure con cui poter collaborare. Per i giovani anche in molte accademie di belle arti oggi è possibile studiare fotografia. Per un foto amatore esperto credo che l'investimento più sicuro sono i libri di fotografia. Ci sono autori straordinari di qualsiasi genere fotografico che possono essere di grande aiuto. Tutto dipende dal l'obiettivo che ci si impone. |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 4:58
Viste le esperienze abbastanza negative fatte con i corsi che ho iniziato a frequentare ( non generalizzo perché forse sono stato sfortunato ) mi sono comperato alcuni libri di Scott Kelby che per le mie esigenze bastano ed avanzano. Sono chiarissimi e semplici da consultare e finora mi hanno aiutato moltissimo soprattutto nella PP. |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 6:35
Dal mio punto di vista una p.p fatta bene necessita di pochi passaggi. Ci sono quelle più complesse che richiedono una conoscenza più approfondita degli strumenti di photoshop, quando è necessario lavorare su più livelli così come i filtri ecc. Più si padroneggia con un programma di p.p più si è in grado di affrontare il recupero di uno scatto buono ma tecnicamente venuto male (fuori fuoco, mosso, sotto esposto ecc.). Sono tecniche che personalmente metto in atto solo in caso di bisogno, solitamente utilizzo pochi passaggi tra Camera Raw e curve in PS. Mi è capitato di vedere sia su riviste che sul tubo tutorial sul b.w, passaggi su passaggi che trovo inutili, tutta scena. Un buon b.w è possibile ottenerlo con più tecniche, tutte molto semplici e valide senza star a perdere tempo inutilmente. Stampare infine aiuta a perfezionare il lavoro in p.p, stampando si impara. I libri di Scott Kelby comunque sono validi per iniziare a comprendere le basi di una p.p ben fatta e alla portata di tutti, un buon punto di partenza sicuramente per chi non mira a lavori più complessi e creativi. |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 8:15
D'accordo, da tutto si possono trarre insegnamenti, ma pagare un docente che spara caxxate solo perchè così mi addestro a riconoscerle in quanto tali mi pare un po' eccessivo: se voglio sentir dire scemenze c'è tanta gente che me le dice gratis... ************************************* Totalmente d'accordo. E comunque oltre che trovare un bravo insegnante, occorre trovare anche un giusto corso. Pagare per sentirsi raccontare di come funziona la fotocamera e della triade tempo/diagramma/ISO, lo considero buttare via dei soldi. Fare esercitazioni sviluppando ad esempio un progetto con un bravo insegnante, o fare workshop specifici, sempre con un docente serio e preparato nel settore, lo trovo un ottimo investimento. Ciò che secondo me conta nella fotografia è sviluppare un proprio stile ed una propria capacità di rappresentare il mondo, nel modo in cui ognuno di noi con la sua sensibilità ed esperienza lo sa interpretare. Un bravo insegnante deve aiutare lo studente a sviluppare queste capacità, l'uso del mezzo lo si può imparare banalmente leggendo il manuale, cosa che fanno sempre meno persone. Capitolo libri. In commercio si trova di tutto, da libri estremamente formativi, spesso non più in ristampa, a “fuffa” mista a banalità scopiazzate e messe sotto forma di libro. Solitamente quando vado in libreria mi soffermo molto su un libro prima di acquistarlo, leggendone alcune pagine, giusto per capire se rientra nella prima o nella seconda categoria. |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 8:52
Il problema maggiore secondo me sta nel fatto che se una volta la fotografia era immagine e raccoglieva una stretta branca di amatori oltre ai pro oggi molta/troppa "fotografia" si è trasformata in corsa agli attrezzi migliori pena l'incubo di non riuscita e maniacale analisi del file qualsiasi cosa contenga, il grosso della fotografia parlata crea dibattiti sulla struttura dei sensori e di come dovrebbero essere, di come si debba andare a scrutare i singoli pixel e come fare per andare a vederli meglio, di come poter scattare con la minor luce possibile per fare a gara nel voler portare su quell'ammasso di pixel anche quello che non c'è, oggi si studia tanto per essere sempre migliori negli scatti da test per poi conservarne svariati Tb che nessuno guarderà mai. Se guardiamo con attenzione molte discussioni parlano di indecisioni su cosa comperare per aggiungere a quello che già abbiamo. Per farci che? |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 10:41
Il nodo centrale sta sempre nella capacità del formatore di trasferire la propria conoscenza. Non è scontato. Un bravissimo e affermato fotografo o anche, perché no, artista non è affatto detto che sia anche un bravo ed efficace formatore. Finché si parla di contenuti tecnici anche specialistici alla fine il "discente" una soluzione la trova…. Ma quando l'esigenza formativa è più avanzata, magari centrata sulla capacità di trovare una propria strada espressiva, allora trovare dei percorsi proficui è parecchio difficile. |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 10:49
secondo me fa molto la differenza associarsi a un buon gruppo fotografico, con soci disposti a far crescere i nuovi arrivati. Iscriviti a un corso organizzato da un gruppo foto e poi rimani come socio. |
| inviato il 15 Aprile 2025 ore 12:12
la mia affermazione non voleva essere ovviamente così drastica però, semplicemente, non è detto che quello che funzioni per un fotografo funzioni per tutti, per cui un metodo o un insegnameno può sembrare utile o inutile a seconda dell'uso che se ne fa e di come decidiamo di impiegarlo. Troppi partecipano a giornate di formazione, workshop, corsi, con la speranza di fare un "bagno di scienza" e uscirne migliori. Se tutto è andato bene, l'apprendimento avrà un effetto per pochi giorni se non supportato da adeguata pratica e studio continuo: per quanto mi riguarda cerco sempre di creare un "dopo" ma la verità è che molto, molto raramente qualcuno segua davvero tutte le indicazioni e sfruttando tutte le possibilità offerte per massimizzare il risultato, con il risultato che sembra essere stata una perdita di tempo Intanto alla base di una scelta oculata ci deve essere uno studio di chi terrà il corso-workshop. il primo passo deve essere "mi piace quello che costui fa, quindi vado a capire come lo fa". vi posso assicurar che, nella maggior parte dei casi, già a questo fondamentale preliminare un buon 70% è in errore, scegliendo solo in base a proprio tempo libero/costo/vicinanza etc. Considerando quanti soldi si buttano in cambi di attrezzatura, upgrade di corpi e lenti che nonandranno a dare nessun tipo di vantaggio reale, penso che provare ad investire qualche soldo in formazione non è poi sta tragedia. Se il progrmma del corso o il fine del workshop sono chiari , il lavoro del docente è visionabile e si inquadra con esattezza il fine degli stessi non dovrebbe essere difficile trarre conclusioni abbastanza centrate. Paradossalmente trovo molto più "pericolosi" i corsi dei circoli o delle associazioni, pur venduti a 4 spicci, tenuti da nonsisachimembroanzianodelcircolo, legati proabilmente a eredità passate che nulla c'entrano con l'attuale fotografia . Penso che, con un pò di senso critivo, un budget modesto e un pò di voglia di imparare si possano avere ottime esperienza “ Un bravissimo e affermato fotografo o anche, perché no, artista non è affatto detto che sia anche un bravo ed efficace formatore. „ Questo è vero. però è altrettanto vedo che se vado ad ascoltare un professionista che tiene un worklshop specifico non voglio che mi "insegni", voglio vedere e capire cosa fa, come lo fa. è diverso dalla nozione generalista che si fa salendo in cattedra. non partecipo ad un workshop di Annie Leibovitz (per dire un nome famosissimo) sperando che mi insegni tecnicamente qualcosa... vado a capire chi è, cosa fa sul set e come fa ad esercitare il suo carisma sul set; di solito si vede come rompono le regole, non come le spiegano :) |
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