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La tecnologia è aggressiva?


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avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 21:16

Da guardare, spiega bene cosa e' il consumismo tecnologico e non, di oggi:


avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2017 ore 21:55

Perchè le teorie (non solo) economiche da bar sono quelle "di una volta" e sono, oggi come in passato, la cruda verità delle cose.
Chi la mette giù difficile e spara termini strusi non è che ne sa di più, e che sta cercando di fregarci.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 8:52

Skylab, se anche i principali economisti sono tutti col "pelo rizzato" nei confronti dei bit coin, forse, dopo tutto, le tue non sono teorie economiche da bar MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 9:41

Perché nessuno smentisce le mie teorie economiche da bar?
Mi piacerebbe essere smentito.

Dài, ci sarà pure qualcuno che capisce qualcosa di tecnologie economiche... o no?


Mi sa che invece non capiamo un tubo MrGreen
Comunque...
Io parlerei più di "finanza" che di tecnologia. Poi ok le due cose sono anche più o meno collegate e un nuovo strumento tecnologico (vedi blockchain) può influenzare il mondo finanziario che ha comunque le sue "regole".
"Spendere soldi che non si hanno"... il debito il credito e le cambiali mica le ha inventate il bitcoin.
Stessa cosa per il signoraggio.
La banconota da 100 euro ha un valore "materiale" di 100 euro?
Il tuo conto in banca da cosa "è fatto"? Di certo non ti tuffi nel denaro come Zio Paperone e al limite lo monitorizzi da uno schermo di un PC o da uno scontrino che esce dal bancomat. Ma anche se prima era un po' diverso anche le banche non sono un'invenzione recentissima.

Poi ok la tecnologia estremizza tutto.
La vera rivoluzione del bitcon comunque non mi sembra che sia quello di aver creato una bolla. Ma piuttosto quella di aver creato degli scambi validati da privati con una "moneta" non immessa da uno stato...

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 9:51

La vera rivoluzione del bitcon comunque non mi sembra che sia quello di aver creato una bolla

La bolla la stanno creando tutti coloro che comperano come pazzi perché le quotazioni salgono, e salgono appunto perchè tutti comperano come pazzi. Ma per la legge della gravità tutto quello che sale, prima o poi scende...

La tecnologia permette di implementare meccanismi complessi che pochi capiscono veramente fino in fondo (io non sono uno di quelli) e per questo motivo sfuggono ad ogni controllo.
L'uomo comune di principio non capisce nulla, ma si fida, perchè ci sono in ballo grosse società, rinomate e quotate in borsa, sostenute dagli stati. Ma poi ogni tanto... crack! e chissà perchè?!? Tutto ciò che sale, prima o poi scende. Così i grossi guadagni fatti vengono compensati da grosse perdite. E' inevitabile. Triste

La tecnologia in questo campo genera una specie di cortina di nebbia, impenetrabile, dietro la quale si può fare di tutto, nella più completa impunità.

user90373
avatar
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 10:03

La "tecnologia moderna" ha introdotto nel mondo reale sempre più mondo virtuale e si comincia a confonderli fra loro. Nel virtuale si creano idee, ricchezza, possibilità, progresso che potrebbero non trovare realizzazione una volta "atterrate" sulla terra. E, mi ripeto, dal momento che il nuovo idolo è "l'innovazione" non troviamo altra soluzione che modificare gli assetti naturali a favore di assetti generati dalle macchine. Tutto questo è semplicente triste. Triste

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 11:00

La tecnologia in questo campo genera una specie di cortina di nebbia, impenetrabile, dietro la quale si può fare di tutto, nella più completa impunità.


Ok diciamo che tutto diventa più complicato per cui anche se c'è la possibilità di accedere a più informazioni pochi capiscono esattamente cosa ci circonda. Per cui dove prima si avevano i "santoni religiosi" adesso si rischia di avere "santoni tecnologici" . Col paradosso che alla fine non capendole si guarda con sospetto anche persone che magari cercano di divulgare informazioni "corrette" senza però essere bravi comunicatori (leggi facce di bronzo).

Ma tornando alla finanza... mi sembra lapalissiano che in linea di massima e a "regime" per noi comuni mortali uno strumento finanziario che promette alti rendimenti ha "necessariamente" un fattore di rischio maggiore. Per il semplice fatto che siccome il prezzo lo fa il mercato uno strumento potenzialmente più remunerativo con identico rischio tende ad aumentare di costo (ad esempio un BTP che rende 10% costa di più di uno equivalente che rende 1%) livellando il vantaggio.
Poi ovvio che chi sa muoversi bene del fatto che sia una bolla può importargli relativamente. Se riesce a entrare e uscire al momento giusto il guadagno diventa "reale".

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 11:03

... anche le perdite per chi non esce in tempo sono "reali" MrGreen
Ma soprattutto a volte perdono i piccoli risparmiatori, a cui dei grandi giochi non importa nulla. E si rovinano la vita.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 11:34

Ok ma a un certo punto dipende appunto anche dal risparmiatore e da chi lo "deve" educare*.
Se ti sei comprato il Colosseo dal proprietario che lo svendeva... è una t*fa ma anche tu ci hai messo del tuo.
Io come te comunque mi fido poco di questi strumenti finanziari.
Adesso scusate ma vi devo salutare: passo dal tabacchino a comprare un centinaio di "gratta e vinci" e poi vado a giocare alle slot.
Sono strumenti più semplici e alla portata di tutti e so per certo che il cugino del parrucchiere di mia moglie si è arricchito in questo modo MrGreen


avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 11:54

Buona fortuna Opisso! ;-)

Io non parlavo di quelli che vogliono fare i furbi e cavalcare l'onda e poi ci rimettono le penne.
Parlavo di un sistema complicatissimo e incomprensibile, dove ci sono persone che si fanno una montagna di soldi senza fare nulla. Questi soldi, al momento del ciclico e inevitabile crack escono sì in (piccola) parte dalle loro tasche, ma in gran parte vengono prelevati in varia forma all'intera popolazione, che perde potere d'acquisto (inflazione), lavoro, risparmi, casse pensioni (banche e istituti di credito che falliscono), ecc.
I grossi guadagni finiscono nelle tasche di pochi, ma le grosse perdite vengono sempre ripartite su tutta la popolazione. E' il concetto del trasferimento del rischio. In altre parole: se va bene guadagno io, se va male perdi tu.
La beffa finale è che chi ha intascato durante il boom, nei periodi di crisi ha i mezzi per acquistare tutto a prezzi stracciati, per poi rivendere qualche anno dopo a prezzi ben più alti, e intascare nuovamente.

Cosa c'entra la tecnologia? Come detto sopra, implementa meccanismi estremamente complicati, che nessuno capisce, e che sono totalmente fuori controllo.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 12:41

D'accordissimo con Skylab, purtroppo è cosìTriste

Mi rocorda la barzelleta del colloquio tra l'avvocato e il suo cliente mentre esaminavano la causa in corso e i relativi possibili esiti:
Avvocato: "su questo punto vinciamo!, eeeehh su questo punto invece perdi, ma su questo vinciamo eh! Però su quest'altro punto perdi....." MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 13:12

La barzelletta interpretata da gigi proietti


avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 14:48

In altre parole: se va bene guadagno io, se va male perdi tu.

Mah, questa sinceramente mi sembra una semplificazione un po' eccessiva.
Un po' come compro un quadro a 100 euro, il pittore diventa famoso e lo rivendo a 1000. Ha senso chiedersi chi ha "perso i 900 euro" di differenza?
Ok poi le correlazioni ci sono e "il banco vince sempre"...
Il punto principale però è che i comuni mortali sono più sprovveduti e puntano tutto su un cavallo indicato da chi ha tutto l'interesse a far puntare su quel cavallo.
Guadagnare costantemente "non lavorando"... si può anche vincere alla lotteria ma alla fine anche giocare in borsa full time diventa un lavoro anche se operi su strumenti "fumosi". Quanto si guadagni in "media" e quale sia il rischio non ne ho idea...
Il fatto è che un minimo di infarinatura di finanza dovrebbe essere insegnata a scuola. Impari a fare gli integrali e poi quando c'è da capire cosa sia la "duration" di un titolo è panico totale.
Paradossalmente invece un po' di infarinatura di "tecnologia" iniziano giù a darla. Mia figlia fa la terza elementare e nel "doposcuola" fa robotica Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 15:05

" In altre parole: se va bene guadagno io, se va male perdi tu. "
Mah, questa sinceramente mi sembra una semplificazione un po' eccessiva.
Un po' come compro un quadro a 100 euro, il pittore diventa famoso e lo rivendo a 1000. Ha senso chiedersi chi ha "perso i 900 euro" di differenza?


In quel caso non c'è stata nessuna perdita. Forse per i casi di cui stiamo trattando sarebbe più appropriato un esempio del tipo "compro un quadro a 1000 euro e poi lo rivendo a 100". In questo caso SI che ho perso 900 euro; ed è quello che si rischia quando si comprano i vari strumenti finanziari o questi Bitcoin (che non so se sono strumenti finanziari ma comunque il senso non cambia).

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 15:23

Si certo, infatti. Quello che volevo dire è che non è tutto direttamente correlato a un chiaro e semplice rapporto diretto di uno guadagna e l'altro perde*
"Non buttare gli avanzi, pensa a chi muore di fame"... Non butto gli avanzi per evitare sprechi ma il bambino in Sierra Leone gliene frega un tubo se li mangio o li butto nella spazzatura, nella compostiera o li do al cane.
Ovviamente è un'iperbole. I sistemi non sono quasi mai "chiusi" a compartimenti stagni per cui correlazioni "indirette" ci possono sempre essere.

*C'entra molto relativamente ma per associazione di idee mi è venuta in mente quella barzelletta di Carletto che dice alla mamma... Oggi dovevo prendere il bus ma l'ho perso. C'era traffico e gli ho corso dietro per tutte le fermate. Ma non ce l'ho fatta. Beh alla fine ero sfinito ma se non altro ho risparmiato un euro. Risposta: Potevi inseguire il TAXI così ne risparmiavi 30 MrGreen

Fine OT ;-)

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