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Benvenuta Zenit! Mirrorless Full Frame


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avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 15:34

non erano innovativi di certo, ma hanno facilitato l'hobby fotografico a tantissimi studenti squattrinati all'epoca, i corpi erano proprio arretrati (molto meglio le Praktica) ma le ottiche non erano male andavano dal 16 fish al 1100 MTO ad un prezzo abbordabilissimo.....le foto le facevi e questo bastava....

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 15:52

Quando a 15 anni decisi di acquistare la mia prima reflex avevo esaminato a lungo la Praktica. Poi però mi dava l'impressione di essere "vecchiotta", e così ho optato per la Olympus OM1 (era il 1975). Non me ne sono mai pentito.

Comunque è vero, i russi all'epoca facevano quello che oggi fanno i cinesi... permettendo di avere apparecchiature (e altre cose) a prezzi abbordabili.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 16:01

E comunque non c'è solo l'Helios 44 eh (che io adoro).

Negli anni '80-'90 c'era anche lo Zenitar M 50/1.7 (oltre che allo Zenitar K 50/2 e lo Zenitar M 50/1.9), parlando di 50ini. Ed è un ottimo obiettivo.
C'era il Volna-9 50/2.8 Macro, che è eccellente ancora oggi (vedi prova di Cavina), la cui costruzione fra l'altro è molto meno variabile dell'Helios (probabilmente perché prodotto in numero minore di diversi ordini di grandezza).

Se poi cambiamo focale, di ottime realizzazioni ce ne sono molte: il Tair-11 135/2.8 è fra i migliori 135 che mi sia capitato di provare, per esempio.
Il Telezenitar APO 300/4.5 è più che ottimo, superiore anche al già più che buono Tair-3S 300/4.5.
Lo Zenitar 16/2.8 fish-eye è ancora prodotto, venduto e acquistato.
Lo Jupiter-9 85/2, al netto di un MC carente, è una lente fantastica (l'ho confrontata con roba da più di un migliaio di euro, e non ne esce sconfitto se messo nelle giuste condizioni).
Il Mir-10A 28/3.5 (al pari di altri Mir, come il Mir-24 35/2) ha una resa incredibile ancora oggi.
Io sono rimasto molto stupito anche dal Variozenitar 25-45/2.8-3.5 che, pur avendo 25 anni e passa, mi risulta migliore o pari a molti zoom attuali (perfino più bui).
E' noto che il Volna-8 80/2.8 per medio formato andava meglio del suo corrispettivo Zeiss....

Insomma, non erano solo degli arraffoni copioni (ovviamente), avevano un'industria ottica che comunque derivava da uno stato che per almeno mezzo secolo risultava *la seconda potenza mondiale*, non l'ultimo Paese del terzo mondo.

Attualmente, mi dicono i bene informati, la tecnologia ottica per i telescopi più ricercata è proprio quella russa.


Non so che aspettarmi da questa nuova Zenit (sognando spero in una A7 più robusta e con una sorta di Techart Pro potente e integrato, e corredata da nuove ottiche MF), seppure mai esisterà, ma di sicuro sono contento che si affacci sul mercato qualche concorrente in più.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 16:04

la OM1 aveva quella ghiera dei tempi alla base dell'ottica che quando la collegavi al telescopio non potevi più accedervi, una vera cazzata....per il resto era ottima ma non costava mica quanto una Praktica MTL5.......

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 16:13

Speriamo in un po' di aria nuova nell'ambito FF. Non può che far bene!

I russi sono strani: hanno degli ambiti di alta tecnologia dove sono imbattibili, e altri segmenti dove hanno dormito per decenni, non avendo bisogno di combattere contro la concorrenza (fotografia, auto, moto). Speriamo in bene.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 17:40

La Zenit sarà "nata vecchia" (come oggi la 6D II MrGreenMrGreen) ma noto che anche le discussioni sono di impronta nostalgica sul vintage. Sorriso

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 17:45

La Zenit sarà "nata vecchia" (come oggi la 6D II MrGreenMrGreen) ma noto che anche le discussioni sono di impronta nostalgica sul vintage. Sorriso


Parlando di Zenit è il minimo ;-)

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 18:21

Non solo nostalgia. Il vintage ha i suoi pro... per es. i prezzi. Ovvio la qualità a volte non è equiparabile, ma il rapporto dei prezzi vintage/nuovo è 1/10 quando non addirittura 1/30 o più. Quindi qualche svantaggio lo si può anche accettare.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 18:48

Perchè siete così pessimisti?
I russi hanno già un accordo industriale e commerciale con i cinesi che oltre ad essere il più grande mercato del mondo sono anche un po' più smart dei russi...
Quindi almeno fin quando si tratta di sognare perchè non farlo in grande?

L'ideale per me sarebbe:
Zenit e cinesi fanno un accordo con Olympus e lanciano una FF anche con grande formato 4/3 e con tecnologia un po' smatphone tipo Olympus OM10 markIII e con una baionetta universale...MrGreenCoolMrGreen

user64402
avatar
inviato il 31 Agosto 2017 ore 18:59

Lavorando in Russia da ormai 4 anni sono sempre a contatto con colleghi che hanno piu o meno la mia stessa eta`
Nei loro ricordi la fotografia e` stata qualche cosa di incredibile ,non tutti avevano la possibilita` di avere macchine di importazione ,costavano ed erano di difficile reperibilita`pero` tutti hanno avuto la possibilita` di praticare questo hobby ,proprio per i costi delle macchine.
La stessa lubitel 166 fu proprio fatta per il fotografo dilettante,alle prime armi,certo era fatta di plastica e bachelite ,tutta manuale compreso il riarmo dell otturatore ma era una macchina fotografica e tutti la potevano comprare senza svenarsi .
Sono andato a casa di qualche mio collega e sono rimasto veramente esterefatto ,non solo facevano le foto ma le sviluppavano anche e chi non aveva la possibilita` di avere l'attrezzatura c era sempre chi porgeva una mano per aiutarlo.
Non vi dico le splendide(a mio parere) foto che ho visto fatte con queste macchine spartane ,qualche cosa di incredibile.
Chiaro che poi se parliamo del professionista sicuramente immagino lavorasse con qualcosa di piu performante.
Comunque ho trovato una vecchia lubitel 166U funzionante a pochi rubli e l ho presa ,ha un fascino incredibile :)

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 19:50

Ah la Lubitel... ne serbo un ricordo unico e struggente, legato ad un rarissimo turista russo che chiese la cortesia di fotografarlo con la sua fotocamera, e mio padre (io ero bambino, circa 5-6 anni) prese questo oggetto mai visto e scatto' una foto al gentile signore. Aveva l'inquadratura da sopra! Non avevo mai visto una biottica medio formato alla mia eta'. Potete immaginare il mio stupore quando vidi una Rolleiflex, che non mi pareva 'quella' ma circa... dedussi che la fotografia doveva essere un mondo interessante e complicato se ne esistevano due diverse di macchine cosi' CoolMrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 20:18

Le Zenith erano Reflex decisamente spartane e obsolete, ma il problema più grande era il controllo qualità che faceva si che nel medesimo modello ci fossero esemplari che duravano anni senza dare nessun problema e altri che si scassavano dopo poche settimane. Per quanto riguarda gli obiettivi erano sopratutto vecchi progetti tedeschi, con anche li purtroppo diversi problemi di variabilità di resa fra gli esemplari in alcuni campioni, ma c'erano anche li alcune ottiche valide e adesso molto ricercate per il carattere particolare. Molti le sceglievano per iniziare perchè costavano poco.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 20:21

Normalmente i russi tendono a diffidare della tecnologia complicata per via di preconcetti tradizionali legati alla sopravvivenza in ambienti estremi e spesso ostili. Leggete Capucinsky ('Imperium') se volete qualche centinaio di aneddoti. Sono spesso molto tradizionalisti , non per scelta ma per necessita'. Se dovessi far partire un'automobile russa d'inverno tutte le mattine lo sarei anch'io. Il problema e' che non avrei la macchina. Sorriso
Un mio conoscente russo (un docente in pensione, forte scacchista in Italia per dei tornei) ha un bel giorno chiamato dal mio computer via Skype sua moglie in Carelia (brrr) e questa era decisamente incazzata. Parlandoci, dopo, e' venuto fuori che era indispettita (si era in maggio) perche' quella mattina erano ancora 17 gradi sotto zero. Capite perche' chi fotografa in montagna d'inverno conosce bene le Zenit.

Tornando a noi, per i russi l'ottica e' una questione di prestigio. Ricordo bene l'indifferenza per le mie macchine digitali e la curiosita' che sollevava in Russia la mia Zenit 12xp, che molti dimostravano di non aver neanche mai visto (ma il marchio lo conoscono bene, per via dei binocoli, dei microscopi, e di altro). A loro non cambia un millimetro se le fotocamere gliele vende il Giappone,la Corea, la Cina o chicchessia, quello che gli interessa e' mostrare che le possono fabbricare anche loro. Anche a costo di rimetterci soldi come hanno sempre fatto ad esportarle. Non si spiega altrimenti la riluttanza ad evadere gli ordini degli importatori, le fotocamere erano relativamente facili a fornirsi, le ottiche quasi impossibili - spiegabile solo se a vendere ci perdi soldi, per cui realizzi il numero maggiore possibile di pochi articoli inmodo da ottimizzare i costi e il resto lo lasci a far luccicare i cataloghi ed i pochi eletti che se li possono procurare. La scarsita' non spaventa i russi tanto quanto noi. Del resto anche qui molte industrie dello stato non sono mai state sulla cresta dell'onda , specie quanto a ricerca. Da loro era l'immobilismo. Quando furono costretti a mettere in quattro e quattr'otto in produzione la TTL, il disegno dell'esposimetro non venne dai laboratori di ricerca, ma da uno dei tecnici che si era montato il circuito e sistemato artigianalmente la cellula al CdS e il galvanometro dentro una Zenit B (la Zenit E senza esposimetro al selenio, usata per microscopia e usi scientifici). Rispetto ai complicati progetti con simulatore del diaframma e lettura TA che avevano redatto e scartato come impossibili (costi, materiali, maestranze, nulla era all'altezza a prezzi umani) nei numeri che facevano allora (milioni di pezzi) , dopo l'esperienza delle ottime Zenit 19 ad otturatore a scorrimento verticale, capirono che per le fluviali quantita' richieste dal mercato una tale compicazione era inattingibile senza compromessi qualitativi intollerabili, ed entro' in produzione l'umile accrocchio dell'operaio (che peraltro costava pochissimo e funzionava bene). Anche fotocamere come le Iskra 2 , folding medio formato a telemetro, che sono tra i pochi progetti utopici che attinsero per qualche gioco del destino la produzione di serie, superavano in tutto le Zeiss Super Ikonta alle quali erano palesemente ispirate.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 20:42

Non dico che fossero tutte rose e fiori, ricordiamoci sempre che per quanto eccelso sia il progetto di base , il compagno progettista _doveva_ far vedere di avere castrato senza pieta' ogni orpello e mollezza borghese, a favore di sana semplicita', allo scopo di aumentare le produzioni. Molature minimizzate, trattamenti basici, lappature confinate al minimo indispensabile per funzionare, superfici grezze, lucidature e cromature abolite se non in funzione antiruggine, poca semplice vernice (nera) dappertutto, grasso d'orso a sistemare gli elicoidi piu' ispidi. Mosca non crede alle lacrime. Non raggiungere poi la quota produttiva poteva essere un serio guaio, se per caso la cosa veniva notata. Ne notavano un sacco, i biglietti di sola andata abbondavano nei tempi cupi.
Al tempo stesso il prodotto, cosi' segato in molte caratteristiche, doveva poter dimostrare di essere robustissimo al di la' del pensabile. Se no non si spiega la struttura in mono fusione metallica, mai eguagliata da nessuno (anche se molte fotocamere tedesche si avvicinarono in termini di massa metallica). La pochezza delle finiture, l'assenza di QC e la necessita' di impiegare manodopera poco qualificata facevano il resto nel condannare la teoricamente inossidabile tecnologia sovietica. I prodotti pero' erano ampiamente riparabili, come ci si aspettava gli utenti comuni sapessero fare senza troppo incomodo. Fino a pochissimo tempo fa in molte aree della Bielorussia tutti i banchi degli studenti elementari erano dotati di voltmetro, e ci si attendeva che ogni cittadino sapesse usarne uno alla perfezione per individuare qualsiasi guasto in qualsiasi appparecchio, donne incluse.
Ricordiamo anche che i sovietici non copiarono pedissequamente nulla, tutto venne ottenuto per preda bellica (spesso usata per nascondere un cospicuo flusso di tecnologie dall'affamata Germania verso la Russia sovietica, che incluse molti progetti top secret di grandi ottiche per ricognizione ed altra ottica ultra-sofisticata) e poi come descritto pesantemente russificato per assicurare economia e tolleranza ad ambienti gelidi e polverosi, o caldi o secchi.
Questo spiega anche la inusuale ricchezza di idee nelle officine di Krasnogorsk e Jena dopo la guerra, e la totale mancanza di quasi tutto cio' in Germania occidentale, progetti inclusi. Il bellissimo doppio Gauss secondo la leggenda arrivo' cosi' , sotto le spoglie del Biotar, (oggi Helios) , che in occidente fu rapidamente migliorato e chiamato (rispolverando un nome gia impiegato in precedenza) Planar. La realta' e' che era arrivato ben prima della guerra, allo scopo di dare ai russi quanto volevano in cambio delle materie prime ed altre cose che mancavano in Germania (come poligoni per testare cannoni ad alta velocita' e scafi nuovi di carri armati al riparo dagli sguardi degli ispettori alleati negli anni 20 e 30). I tedeschi stipularono accordi simili con altre nazioni, allo scopo di eludere i divieti di progettazione e costruzione di aerei e sommergibili e altro.

avatarsenior
inviato il 01 Settembre 2017 ore 1:32

Ecco ...la Iskra (provata) supera la.super Ikonta é proprio una boiata da nostalgici politicizzati! MrGreen
Scusami, ma per tutta la simpatia ed il rispetto che posso avere per le copie soviet, questa non la mando giù! ;-)
Ho avuto una ragazza bellissima dell Est, e non voglio entrare nei particolari, ma ricordo bene la.madre che mi raccontava come si lavoravano tutti, ma.nessuno voleva farlo in quella.maniera, cioè obbligati! E spesso facevano sciocchezze nella.produzione, proprio per far torto al.partito/stato!...tanto non vi erano controlli! Queste le sue parole! ...guarda caso, torna.perfettamente, visto che un.ottica funzionava e altre no!
La storia, del.semplice é meglio, é la favola.che vi raccontavano!
Chiudo qui! Perché io , purtroppo, quelle ciofeche russe le ho provate! E sono solo copie di altre tecnologie! Di impianti, strappati alla Germania dopo la guerra! ...sarebbero ancora al foro stenopeico!...così non si rompe con il.freddo! MrGreen

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