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Incredibile copyright per il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga


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avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 20:23

Penso Openmind considerasse le foto di paesaggio "con Copyright" delle amministrazioni locali di cui si parla in questo topic e dove la sola foto ad uso personale è gratuita.
Il suo dubbio è che la foto "ad uso personale" con il concorso diventa "commerciale"? E se si a quel punto lo stato italiano lo può multare? Nei video con i droni ci sono stati casi del genere dopotutto.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 1:29

Il discorso dei droni però coinvolge anche altri aspetti (licenze di sorvolo, sicurezza, ecc.) sui quali oggi si è un po' più rigidi per arginare il fenomeno commerciale. E qui sono d'accordo, perché se ti casca il drone su un'autostrada fai una strage!

Il suo dubbio è che la foto "ad uso personale" con il concorso diventa "commerciale"?

Certo che si. Perché il concorso è promosso da una rivista (National Geograpic) appartenente al GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., dunque è un "prodotto editoriale" soggetto alle norme sull'editoria. Trattasi dunque di scopi commerciali.

Ma a prescindere da ciò, il promotore del concorso si tutela sotto tutti i punti di vista con queste parole presenti nel regolamento (riportate in parte anche da Openmind):

"l'autore di ciascuna fotografia inviata dichiara e garantisce a L'Espresso:
di essere l'autore delle foto inviate e di essere il titolare esclusivo e legittimo di tutti i diritti di autore e di sfruttamento, anche economico, di ciascuna fotografia, quindi di possedere ogni diritto di riproduzione.

E' responsabilità di ogni partecipante, assicurarsi che la pubblicazione delle fotografie non sollevi alcun tipo di controversia legale e non sia lesiva di altrui diritti. "


Il punto cruciale non è il Diritto d'autore (esclusivo del fotografo) ma che la foto "non sia lesiva di altrui diritti":
Tu dichiari di essere l'autore della fotografia, ok, ma il contenuto della fotografia non deve ledere diritti altrui . Dunque, oltre alla nota questione dei ritratti, subentrano anche i fantomatici diritti che gli Enti gestori dei parchi si attribuiscono con i loro benedetti regolamenti interni (assurdità di cui si discute).

Se la foto che porti al concorso è stata scattata in un luogo pubblico , ok...nessun problema, perché non lede il diritto altrui.
Se però la foto è stata scattata all'interno di un luogo aperto al pubblico , ove vige un qualche divieto di scattare foto o dove l'Ente gestore si attribuisce un diritto sulle fotografie scattate ai fini commerciali/editoriali (come si legge nel regolamento del parco del Gran Sasso), non puoi presentarla al concorso , perché lede l'altrui diritto (dell'Ente parco).

Nel caso del Parco del Gran Sasso, per partecipare a questo concorso senza ledere l'altrui diritto, dovresti corrispondergli la somma che pretendono per scattare le TUE fotografie, oppure ottenere una liberatoria firmata dall'Ente stesso...altrimenti sei passibile di multa (che poi te la facciano o meno, è un altro paio di maniche)!

Per quanto incasinato, purtroppo tutto questo pare essere previsto dalla legge.

Il cruccio che ci poniamo è sempre quello:

Possiamo accettare che un Ente Parco (aperto al pubblico) si attribuisca il diritto, attraverso un regolamento interno creato dall'Ente medesimo, di pretendere una somma di denaro (neanche poi così ragionevole) per scattare fotografie fatte alla natura (flora e fauna incluse) presente all'interno della sua recinzione?

Possiamo accettare il fatto che chiunque, anche un amatore, fotografi un fiore all'interno di un parco e poi partecipi con quella foto ad un concorso fotografico, dove molto probabilmente non percepirà nessun compenso economico, debba sostenere una tale spesa altrimenti si ritrova a ledere l'altrui diritto?

Possiamo accettare il fatto che un Ente Parco, attraverso un regolamento proprio, possa attribuirsi diritti che vanno oltre la tutela del parco (limitando così anche i tuoi diritti)?

Nel caos delle leggi sembra tutto consentito, e l'abbiamo detto, ma è accettabile? Per me è davvero assurdo..

Che succede poi...ammettiamo che tu voglia scattare una foto al Monte Pippo che si trova all'interno del Parco:
Se la fai da un luogo pubblico (esterno al parco) è gratis e non ledi i diritti di nessuno;
Se la fai dall'interno del parco devi pagare dai 150 ai 1500€!

Dai..così è un delirio!

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 2:18

È così anche secondo me: se l'ente parco vede la foto su qualche rivista potrebbe avere da ridire e parte un contenzioso.
Sarà difficile ma è possibile.
In questo modo anziché far pubblicità gratuita al parco lo si impedisce.
Se qualcuno di questi amministratori pubblici fosse in ascolto diciamo che sarebbe molto meglio se si dedicassero alla cura del luogo e all'interesse pubblico, piuttosto che a queste cose perseguendo interessi personali.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 3:13

E sarebbe anche meglio se questi amministratori imparassero almeno a scrivere in italiano, chiaro e comprensibile, il proprio regolamento, che invece presenta parecchie lacune e ne cito solo qualcuna:

ART 4
Le riprese foto-video-cinematografiche effettuate a fini commerciali, editoriali e pubblicitarie,
debbono essere preventivamente autorizzate dal Parco, subordinate al pagamento del diritto così
come determinato dal presente regolamento.


ART 5
riprese con finalità editoriali commerciali, eseguite con qualsiasi mezzo: da Euro 150,00 a
Euro1.500,00


Di preciso, a quale "diritto" ci si appella? In base a quale criterio si paga dalla cifra minima a quella massima? Quale legge disciplina nello specifico il tariffario per il pagamento delle foto (si può chiedere qualsiasi cifra?)?
Cosa s'intende esattamente con "riprese": una ripresa equivale ad una giornata intera di foto, è legata al numero di macchine che mi porto dietro, si paga ad ore, oppure ogni singola fotografia è una ripresa (se per per sbaglio ti parte la raffica sei spacciato! MrGreen ) ?

Insomma...già qui ognuno fa come se fosse a casa sua e le regole sono infinite...se poi si scrivono pure estraendo parole a caso dal sacchetto...come si può pretendere che qualcuno le rispetti con diligenza invece di mandarti a ca....?

Di questo passo, prima o poi troveremo un cartello in un parco che dice "Se mi stai sul caxxo ti butto fuori!".

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 5:45

"Che succede poi...ammettiamo che tu voglia scattare una foto al Monte Pippo che si trova all'interno del Parco:
Se la fai da un luogo pubblico (esterno al parco) è gratis e non ledi i diritti di nessuno;
Se la fai dall'interno del parco devi pagare dai 150 ai 1500€! "
E infatti la foto è stata scattata dalla mia proprietà e distante dai confini del parco alcuni km. È questo il paradosso.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:29

Allora sei a posto, che problema ti poni

user78019
avatar
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:29

Ripensandoci ... un concorso fotografico valuta e premia la creatività del fotografo. Nel caso poi del concorso di NG mi pare che non ci sia neanche alcun premio in denaro. La capacità del fotografo di fare una foto selezionata da una giuria dovrebbe quindi configurarsi esclusivamente come atto creativo. I diritti di autore, di conseguenza, sono solo ed esclusivamente del fotografo.

la foto è stata scattata dalla mia proprietà e distante dai confini del parco alcuni km. È questo il paradosso.

Se la ripresa è effettuata fuori dei confini del Parco, l'Ente Parco non ha nulla a che pretendere.
Nel regolamento leggo:
"Oggetto del presente regolamento sono le attività di ripresa fotografica, cinematografica e video, effettuate con finalità personali e dilettantistiche, scientifiche, editoriali-commerciali e pubblicitarie, nel territorio del Parco e aventi ad oggetto o per sfondo il patrimonio naturale ambientale e culturale del Parco"
C'è scritto "nel territorio del Parco E aventi ad oggetto o per sfondo ..."
Non c'è scritto: "nel territorio del Parco O aventi ad oggetto o per sfondo ..."

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:37

"Allora sei a posto, che problema ti poni"
Siamo sicuri??? Nella foto c'è il gran sasso che è interamente compreso nel parco. Quindi l'oggetto si trova nel parco.

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:38

Chissà tuttavia se nei quasi vent'anni che è in vigore questo Regolamento abbiano fatto mai una sola multa, negli stock ho verificato con una breve ricerca e la gran parte delle foto del luogo viene proposta come commerciale...come è normale che sia del resto, io ho letto la cosa per caso altrimenti mai mi sarei immaginato di dover andare a valutare il fatto di limitare paesaggi montani all'uso editoriale....povera Italia, siamo in un ginepraio inestricabile di normative fuori controllo, speriamo che prima o poi il parlamento europeo imponga a tutti gli stati membri la libertà di panorama, che è preclusa al momento solo in poche realtà dell'Unione

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:42

C'è scritto "nel territorio del Parco E aventi ad oggetto o per sfondo ..."
Non c'è scritto: "nel territorio del Parco O aventi ad oggetto o per sfondo ..."
È vero....

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:46

Siamo sicuri. L'Ente Parco non ha alcuna giurisdizione al di fuori della recinzione del parco né è proprietario della montagna

avatarjunior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:51

Grazie make!!

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:54

Leggete questo articolo in merito a quanto dicevo sulla libertà di panorama;-)

www.rivistaeuropae.eu/senza-categoria/il-parlamento-europeo-salva-la-l

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:00

Tour Eiffel di notte? Le foto violano il copyright

Lo stesso vale anche per i monumenti in Italia.






torre eiffel copyright notte
Tutti sanno che non si possono effettuare impunemente copie del lavoro altrui: brani musicali, film, libri e via di seguito sono opere protette dal copyright e copiarle senza autorizzazione viola la legge.

Ciascuno però può fare quello che vuole con le proprie creazioni: se scatto una fotografia, ho i diritti su quell'immagine e posso utilizzarla come mi pare. Questa, almeno, è l'idea comune.

In realtà, ciò è vero soltanto in parte; o, per meglio dire, non è vero in alcuni Stati. Ci sono Paesi, infatti, in cui se si fotografa un monumento e se poi queste foto vengono pubblicate - per esempio condividendole su Facebook - si può andare incontro a grossi guai.



Uno di questi Paesi è il Belgio: monumenti famosi come l'Atomium sono protetti dal copyright, e le loro riproduzioni sono vietate tranne che per scopi privati. Tale clausola, però, esclude anche siti come Wikipedia, che infatti si limita a ospitare la foto di un modellino, e non quella dell'originale.

Se ci si sposta in Francia, la questione diventa ancora più complicata. La Torre Eiffel, forse il più famoso monumento di Parigi, per esempio è protetta dal diritto d'autore di notte, ma non di giorno.

Quando splende il sole chiunque può scattare fotografie all'opera dell'ingegner Eiffel. costruita nel 1889 e quindi ormai di pubblico dominio, e utilizzarle come più piace.

Al calare delle tenebre, però, quando le lampadine che illuminano la grande struttura in ferro si accendono, le macchine fotografiche devono sparire. O meglio, possono scattare foto alla Torre, ma tali foto non vanno pubblicate.

Proprio le lampadine sono il problema. Come recita il sito ufficiale, «Le varie illuminazioni sono soggette al diritto d'autore e ai diritti di commercializzazione del marchio. L'utilizzo di tali immagini è soggetto a richiesta preventiva da rivolgere alla "Société d'Exploitation de la Tour Eiffel"».


La questione è stata portata alla pubblica attenzione dall'EU Observer, il quale fa presente come lo stesso problema esista anche con diversi monumenti italiani, oltre che con quelli belgi. È la questione della cosiddetta libertà di panorama, che nel nostro Paese non è prevista.

Il fatto è che la Direttiva 2001/29/CE, relativa a diritto d'autore e diritti connessi nella società dell'informazione, contiene una clausola opzionale che riguarda appunto il caso in cui vengano fotografati dei monumenti.

Tale clausola evita per l'appunto che il diritto d'autore venga applicato anche ai monumenti ma, come abbiamo detto, è opzionale: Francia, Belgio e Italia hanno deciso di non sottoscriverla.

Tale situazione ha portato a una specie di "guerra di tweet" in cui è intervenuta anche Neelie Kroes: l'ex Commissario ha sottolineato come sia necessario riformare il copyright, compito che spetta ormai alla Commissione appena insediata.

Per ora, comunque, è bene saperlo: anche se nessuno applica questa legge (sarebbe molto faticoso setacciare la Rete allo scopo di multare i fotografi), ufficialmente fotografare di notte la Torre Eiffel è vietato.

www.zeusnews.it/n.php?c=22062

user78019
avatar
inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:04

Leggete questo articolo ...

Sì ma ci sono resistenze all'uso commerciale "diretto" (mi riferisco alla foto che vendi tu, anche tramite agenzia).
Anni fa (si usava la pellicola) un poliziotto a Parigi mi si avvicinò (in pieno giorno, nessuna illuminazione "creativa" dunque) e chiese perché fotografavo ...
L'uso "indiretto" (la foto che posti su Facebook) è un'altra cosa.
Il problema dell'uso "diretto" esiste ben da prima di internet e della foto digitale.
Io posso anche capire che l'illuminazione della Torre Eiffel sia un atto creativo e che l'architetto e/o la società che l'abbia concepita non voglia che un fotografo si arricchisca con il frutto della creatività di un altro (= dell'architetto), ma l'ambiente naturale non ha visto l'intervento dell'uomo. Qui si presume che la preservazione di ciò che è stato creato (o, nel caso dei monumenti, disegnato e costruito da altri magari 1000 anni fa!) faccia diventare "creativo" chi conserva il bene "pubblico" al punto da rivendicare il copyright. A me sembra una follia. A questo punto, dal momento che l'aria che respiriamo è controllata (e le centraline costano ...) e le autorità pubbliche devono prendere provvedimenti per ristabilire la salubrità dell'aria stessa (blocco del traffico, limitazione all'orario del riscaldamento, ecc.), mettiamo una bella tassa sul "respirato", la cui respirabilità è garantita da Enti pubblici ...

P.S.: con l'aria che respiro produco reddito; se non respiro infatti non vivo, se non vivo non lavoro e, dunque, non guadagno.



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