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Zeiss Milvus 35mm f/1.4 Distagon T*, annuncio ufficiale


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avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2017 ore 13:28

"ma a che serve l'autofocus su un grandangolare?" Esatto, assolutamente a nulla.


In certi casi, può essere, in generale no. Neanche con un fish-eye. La messa a fuoco coi grandangolari è anzi più critica. Per chi fa reportage può andar bene anche l'iperfocale (voglio vedere trovarla, con le ottiche attuali), in qualsiasi altro genere, la maf deve essere precisa. Non è che la foto non venga, ma si manifesta quel piccolissimo fuori fuoco che rende l'immagine magari accettabile, ma quando la apri al 100% vedi i limiti che ha.

Riguardo l'af, Zeiss fa molte ottiche con af, es. Batis.

Se eguaglierà il Canon 35/1.4II (ritenuto anche meccanicamente il miglior obiettivo mai costruito) sarà un gran risultato, sempre senza af

user86191
avatar
inviato il 23 Giugno 2017 ore 13:36

Biagiolini io uso solo Nikon ais quindi non so cosa resa migliore un'ottica zeiss oppure leica , però con il tempo ho capito che posso vivere felice con un 28 ed un 85, che mi piace focheggiare manualmente e apprezzo la compattezza, quindi sarei il candidato ideale per un telemetro




avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2017 ore 15:03

A parte tutti i bei discorsi sulle varie proprietà degli obiettivi bisogna mettersi in testa che il migliore è sempre quello che si sposa con le proprie esigenze.
Il meglio in assoluto non esiste ma è soggettivo ed ogni volta si va' a litigare su priorità che sono frutto dell'utilizzo che se ne vuole fare.

avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2017 ore 15:06

Infatti è proprio il gusto soggettivo che fa nascere queste discussioni; a volte non riusciamo a concepire il fatto che qualcuno vede le cose in modo diverso da noi.

avatarsupporter
inviato il 23 Giugno 2017 ore 15:10

Grazie per tutte le risposte , sia dirette che non , oltre alle opinioni.

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 4:57

Se posso permettermi concordo non nei modi ma nella sostanza con Pollastrini. Il punto é che con Zeiss focheggiare in manuale é differente, é piu facile, molto piu facile di quello che si pensa...anch'io non avevo capito il senso delle lenti MF, poi ho comprato un planar...ora ho solo MF. É chiaro che con bambini risulta piu difficile focheggiare

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 8:43

La tridimensionalità di uno Zeiss è tale e quale a quella di un Canon, o di un Nikkor o di uno Zuiko o di un Rokkor o di qualsiasi altro obiettivo vogliate citare ivi compresi i Leica ... e ovviamente è inesistente!
Per il semplice motivo che l'impressione di tridimensionalità la regala la sola visione binoculare, quella umana (a causa tralaltro della modesta base telemetrica) solo entro una ventina di metri al massimo, ragione per cui un obiettivo, per sua stessa natura monoculare, la tridimensionalità, molto semplicemente, non ce la può avere ... e non mi risulta che uno Zeiss (o Cosinon che dir si voglia) possa fare eccezione solo per il blasone che porta, un blasone, oltretutto, da lungo tempo appannato.

user36220
avatar
inviato il 24 Giugno 2017 ore 8:57

Hai mai provato a fare una prova comparativa tra obiettivi della stessa focale, allo stesso diaframma, con gli stessi tempi? Io si, con dei 50mm tempo fa. Scatto su treppiedi, liveview, messa a fuoco con ingrandimento 10x. Scatti a f1.4 f1.8, f2, f2.8, f4, f8. Obiettivi: Canon 50 1.8 II. Canon 50 1.4. Zeiss Contax 50 1.4. Indovina quale aveva la resa migliore? MrGreen La tridimensionalità esiste, bisogna solo saperla, o volerla, vedere. ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 9:35

"La tridimensionalità di uno Zeiss è tale e quale a quella di un Canon, o di un Nikkor o di uno Zuiko o di un Rokkor o di qualsiasi altro obiettivo vogliate citare ivi compresi i Leica ... e ovviamente è inesistente!"

Verissimo: una fotografia, a monitor o stampata, è un oggetto bidimensionale, e dunque, per definizione, non ha tridimensionalità.

PERO'.....esiste quello che si chiama "effetto presenza" e da molti chiamato, anche dal sottoscritto "effetto 3D": quello è un "effetto" e come tale comunica all'osservatore determinate sensazioni, che nel caso dell'effetto 3D o effetto presenza che dir si voglia, dà all'osservatore la sensazione di essere lì sulla scena fotografata, simulando una scena tridimensionale.

.........quali sono i fattori tecnici che fotograficamente forniscono quell'effetto?

Per primo la luce (se oscuro la scena, se non vedi nulla, non c'è effetto 3D!) e se radente è meglio per l'effetto 3D, ma la luce da sola non basta: per simulare l'effetto 3D è necessario che l'immagine sia la più vicina possibile alla realtà fotografata, ossia che tutte le componenti dell'immagine siano il più possibile identiche alla realtà.

Per questo è assolutamente necessaria che ci sia grande risoluzione, e non solo per riprodurre i dettagli fini, ma e soprattutto per fornire all'immagine continuità cromatica e luminosa, ci vogliono cioè i colori ed i grigi tenui e delicati in immagine, ed in numero più vicino possibile alla realtà, che sono in numero infinito.

Per ottenere questo ci vuole grande risoluzione trasferita su tutte le frequenze spaziali elevate, i 30 ed i 50 cicli, e ci vuole elevato microcontrasto, ossia capacità di trasferimento elevata delle basse frequenze spaziali, i 10 e 20 cicli.

Queste frequenze, tutte, devono essere trasferite dalla realtà all'immagine finita: ci vuole ottica e fotocamera in grado di fare quel lavoro, non basta l'ottica da sola e non basta la fotocamera da sola, ci vogliono entrambe.

Otticamente, risoluzione e contrasto (microcontrasto) sono esattamente la stessa cosa, identiche, solo che cambiano le frequenze spaziali di trasferimento in gioco per l'una e per l'altro: basse per il microcontrasto, alte per la risoluzione.

Peccato però che per la natura fisica del vetro, se fai un vetro che trasmette bene il microcontrasto, le frequenze spaziali basse, trasmette male le alte frequenze, e viceversa, se fai un vetro che trasmette bene le alte ed altissime frequenze spaziali, poi trasmette male le basse frequenze spaziali, ed avere un'ottica ad altissima risoluzione che però ti fa una immagine flebile, smorta e priva di contrasto, fotograficamente non serve a nulla, è un cesso.

Le ottiche "buone" sono quelle che hanno grande risoluzione ed elevato microcontrasto, quelle che sono un buon compromesso tra microcontrasto e risoluzione: e qui casca il famoso ciuco per molti costruttori, ci sono ottiche ad elevata risoluzione, ottime come risoluzione, che però danno immagini piatte, smorte, perché hanno poco contrasto, o ottiche ad alto contrasto, che danno immagini d'impatto visivo forte che però hanno ombre chiuse, etc, ed anche quella danno immagini piatte, anche se molto contrastate, e lo fanno perché manca risoluzione.

Esempio pratico d'immagine con "effetto 3D"

Questa è in LUCE DIFFUSA, nulla di più lontano dalla luce radente e dunque l'effetto 3d (presenza) è dato solo dal trabiccolo ( ottica + fotocamera usato)





più grande qui:

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1808619

L'ottica è il 14 mm F 2,8 che a 14 mm otticamente è una schioppettata, non è uno Zeiss ma va benissimo, e l'ho messo a lavorare praticamente al limite di diffrazione (dove l'ottica rende al meglio), F 7,1 e l'immagine è stata catturata da una D810, sempre ad alta risoluzione, la fotocamera ha tagliato poco della risoluzione buttata fuori dall'ottica.

Ma quello che esce dalla fotocamera, un RAW, NON è una immagine, per avere l'immagine ci vuole il fotoritocco ed anche quello NON deve tagliare la risoluzione.

Il fotoritocco è stato fatto da me, ed io faccio i salti mortali per riportare in immagine finita la risoluzione dei trabiccoli che uso, ho anche programmi dedicati di sharpening, uno lavora in convoluzione iterativa Richardson - Lucy, ottimo.

L'IMMAGINE VA VISTA GRANDE!

.... guarda un po' se non ti sembra di essere lì con la ragazza?

Quell'effetto lì è il famigerato "effetto 3D", ed è dato dai moltissimi toni sottili di grigio trasferiti in immagine, è dato dai trabiccoli che trasmettono bene risoluzione e contrasto, ottica e fotocamera, e da un fotoritocco che NON ha fatto danni a quello che la fotocamera ha vomitato.


Il Milvius 18 mm F 2,8, preso di recente, butta fuori dei RAW fenomenali come effetto 3D su D 810, se vuoi ne posto uno, sono 47 Mpx.

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 10:35

Il Milvius 18 mm F 2,8, preso di recente


Qualcuno faccia notare al Pollastrini (mi ha bloccato e non mi vede) che va bene il copia incolla ma gli interventi vanno aggiornati nel dettaglio temporale. "Preso di recente" significa tre mesi, sei, un anno, due...? Questo papiro e questa foto li ho visti già parecchio tempo fa. Peraltro continua a scrivere Milvius e gli è stato fatto notare almeno una decina di volte.

Definire l'af inutile sui grandangolari è la nuova chicca, soprattutto considerando le luminosità f 1,4 cui la Sigma sembra ultimamente essersi parecchio affezionata e che dopo i quaranta anni, gli occhi cominciano a desiderare gli occhiali...


avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 13:34

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, come non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere, allo stesso modo in cui non c'è peggior illuso di chi vuol continuare a illudersi!

In altre parole, e come ho giù detto un mare di volte, la sensazione di tridimensionalità la regala solo la Luce, quella con la ELLE maiuscola chiaramente, ma se voi volete continuare a credere che invece la tridimensionalità la regalino solo le ottiche Zeiss (o i Canon f 1,2) continuate pure a crederci ... almeno vivete se non tridimensionali quantomeno tranquilli!

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 13:46

Non vorrei entrare nel merito di certe discussioni,però chiamiamola tridimensionalità effetto di presenza o che cavolo dir si voglia ma la sensazione che danno foto fatte con certe ottiche(anche datate)non sono riscontrabili su tante altre nuove perfettine.
Parlo da fortunato possessore di qualcuna di queste(Leitz e Zeiss);molto spesso oggigiorno si cercano le linee/mm dimenticando che la fotografia è anche qualcos'altro.

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 14:58

Secondo me sono tutte e due le cose: luce e ottica.

avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 15:17

Purtroppo si protende a identificare la tridimensionalità con lo stacco dei piani, agendo sullo sfocato.

Decenni fa quando le aperture "forti" servivano soprattutto ad avere un mirino luminoso per facilitare la messa a fuoco, se si parlava di tridimensionalità era scontato che si intendeva la caratteristica ottica nel restituire le differenze tonali, ovvero quella peculiarità che infonde un sentore di "presenza" nelle zone prossime al soggetto: sia dietro che davanti.

Dire "Leica" sarebbe la risposta canonica, ma in genere sono le ottiche fisse di qualità medio alta e con poche lenti ad essere facilitate in questo. Siccome nelle costruzioni moderne si privilegia la risoluzione, essendo indispensabile ai sensori, chi vuole quel tipo di trasferimento se lo deve cercare.

Se ho ben capito però, vi sta un'ulteriore implicazione nella questione sensore e risoluzione obiettivo. Un'ottima gamma tonale non sarebbe proprio gradita nel mondo dei pixel, che per rappresentarla devono forzatamente essere ricchi, appunto, di pixel e accurati nel registrare le differenze.


avatarsenior
inviato il 24 Giugno 2017 ore 15:32

Io ricordo bene che decenni fa si parlava di scala tonale e non ci si perdeva sulle L/mm

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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