| inviato il 11 Maggio 2017 ore 15:59
C'è chi dice che l'Agfa CT precisa sia invece la Fuji Provia 100F, ma credo che non ci sia una risposta ufficiale o definitiva in merito, o sbaglio? A proposito, la Sensia era la versione "non PRO" della Provia 100F (e allora ecco che la mia affermazione sopra non ha senso, perché di fatto sono la stesa cosa) o della Astia 100F ? |
| inviato il 11 Maggio 2017 ore 16:26
No Diego, la Sensia 100 era la versione amatoriale della Fujichrome Provia 100 ... e non quindi della Provia 100F. E la dfferenza è tutt'altro che risibile dal momento che la Provia 100F oltre a una grana molto più fine, RMS 8 contro l'RMS 10 della Provia 100 normale, vanta pure un maggior potere risolvente, se non ricordo male si tratta di 70 e 140 coppie di linee/mm (alle mire 1,6 e 1000:1 rispettivamente) contro le 60 e 125 coppie di linee/mm. |
| inviato il 11 Maggio 2017 ore 16:27
Ok grazie della delucidazione |
| inviato il 11 Maggio 2017 ore 16:31
Dimenticavo di dire che ho la quasi matematica certezza di quel che affermo perché osservando le dia col lentino 10X la differenza di grana si nota abbastanza agevolmente ... se poi si proietta anche appena oltre i 20X lineari questa differenza espolde ... letteralmente. |
user120016 | inviato il 25 Maggio 2017 ore 23:00
Cari amici, alla fine ho provato ad esporre qualcuna delle lastre in oggetto tentando diversi metodi di sviluppo. Innanzitutto la location (scatto 1) è un normalissimo campo di papaveri al tramonto, vicino casa mia. Niente di che! Ho utilizzato un Toyo-View 4"x5" con ottica Schneider-Kreutznach 150 mm e, dopo qualche test ho deciso di esporre le lastre da 64 ASA come sensibilità da 12 ASA e quelle da 160 ASA alla stregua di una 64 ASA. Lo scatto 1 mostra i colori originali ottenuti con una Reflex 135 mm (Per il test ho usato la Nikon F5) con pellicola Fujifilm da 200 ASA e bilanciamento del bianco daylight.
 A questo punto, una lastra da 160 ASA la sviluppo con il classico C41 (scatto 2)
 Una seconda lastra da 160 ASA, sempre in C41 aggiungendo 3 min in stand al tempo di sviluppo ed aumentando di 1 °C il tempo di pre-riscaldamento (scatto 3)
 Per le lastre da 64 ASA non c'è stato alcun verso di svilupparle a colori. Troppe dominanti e risultati scadenti nei test. Per cui, previo trattamento del rem-Jet, le ho trattate come pellicole BW. Ovviamente non sono stampabili sotto ingranditore per via del supporto colore, ma ho potuto digitalizzarle. La prima lastra da 64 ASA (scatto 4) sviluppata in Rodinal 1/100 a 22 gradi in semi-stand, arresto con acqua corrente; fissaggio agefix 1:7 per 6 minuti, lavaggio finale ed imbibente
 Un ultimo test con lastra da 64 ASA (scatto 5) l'ho sviluppata in a 20 gradi in rodinal 1/100 in stand per 1 ora con capovolgimenti ogni 15 minuti; arresto in ac acetico glaciale 1/20; fissaggio in agefix 1:7 per 6 minuti, lavaggio ed imbibente
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user120016 | inviato il 25 Maggio 2017 ore 23:22
Ovviamente piccoli spostamenti tra una posa e l'altra non hanno causato grosse variazioni di luce, che comunque sono state compensate diaframmando. |
user118485 | inviato il 25 Maggio 2017 ore 23:47
Domenico... che emozione. Che meraviglia. Non riesco a dire altro. Non scherzo. Oggi è un giorno particolare per me, mi hai fatto commuovere... 1949... scatti 1 e 4... Grazie... Ciao Acido acetico glaciale... lo usavo per preparare una cosa speciale... 2011... che ricordi! |
user120016 | inviato il 25 Maggio 2017 ore 23:53
Grazie Marcello! sono felice di aver suscitato emozioni! |
user118485 | inviato il 26 Maggio 2017 ore 0:03
Oh niente bombe con l'acido ci facevo. Preparavo 18F-Fdopa, una molecola radioattiva per la diagnosi dei tumori. Pensa che il solvente era il cloroformio deuterato, velenosissimo! |
user120016 | inviato il 26 Maggio 2017 ore 0:43
Azzarola... maneggi roba pesante eh! |
| inviato il 26 Maggio 2017 ore 9:44
Complimenti Domenico, direi che hai ottenuto risultati di tutto rispetto! E? veramente incredibile che cosa si può ancora tirare fuori dopo tutti quegli anni; certo, non è la perfezione, ma questo credo che nessuno se l'aspettasse. Probabilmente con qualche regolazione in Phoshop si può addirittura migliorare ulteriormente. Sarei comunque curioso di vedere le diapositive, anche se con forti dominanti. Secondo me questi risultati meritano di essere postati in siti dedicati esclusivamente alla pellicola, dove avrebbero senz'altro più visibilità e attenzione da parte di un vasto pubblico; no per qualche desiderio di notorietà ma semplicemente perché credo che siano risultati degni di nota e utili da conoscere. Buona prosecuzione, se avrai altri esempi e vorrai mostrarli sarebbe veramente interessante; ancora molti complimenti. Ciao. |
| inviato il 26 Maggio 2017 ore 14:00
Interessante, grazie per la condivisione! |
| inviato il 26 Maggio 2017 ore 16:35
Orpo ! Se sapevo non buttavo via centinaia di rulli 135 e 120 l'anno scorso del 1970 o giù di lì ... |
| inviato il 26 Maggio 2017 ore 16:57
Ciao Domenico, complimenti per la tenacia, fra tutte le lastre quella che mi intriga maggiormente è la n° 4. Adesso però devi spiegarmi per quale motivo le lastre a colori le hai trattate col C 41 ... da quel che avevo capito si tratta di lastre di Kodachrome, o mi sono perso qualcosa? In ogni caso, quale che sia lo sviluppo ci interessa poco, direi che le dovresti esporre sovraesponendo di almeno un ulteriore stop. Ciao, Paolo. |
user120016 | inviato il 26 Maggio 2017 ore 20:45
Grazie Diego! Mi fa piacere il tuo apprezzamento e di sicuro porterò avanti questa cosa per renderla fruibile anche in contesti più specialistici anche se molto di nicchia. Grazie per il consiglio e per l'attenzione dedicata! |
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