| inviato il 06 Settembre 2012 ore 17:12
Leonardo, che dire... ho letto il tuo ultimo intervento con vero piacere e davanti a tanto vissuto non posso che cedere il passo. Figurati che l'Australia l'ho visitata in viaggio di nozze quindi sebbene si cercasse di non fare i classici turisti mordi e fuggi puoi capire che di sicuro non abbiamo neppure spolverato la superficie... figurati vedere cosa ci stava realmente sotto. Mai pensato di scrivere qualcosa, anche solo un blog? Ciao |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 18:04
“ Eru questa volta te la sei cercata „ Al doppio richiamo faccio pippa “ ...gli spazi selvaggi non sono comuni alla vecchia e cara Europa!!! I selvaggi si „ Filo63 ti do credito , queste stoccate se ben portate uno le accetta con sportività. Però l'immagine del Bot non era malaccio, considerando l'automatismo con il quale su qualunque Thread D800 debba comparire in automatico il post di discredito. Ad ogni modo tornando alla D800 ripeto che fino a ieri c'era la 3Dx considerata ottima ma inarrivabile come prezzo, un anno dopo compare un macchina che costa un terzo ed è dimostrato essere migliore sotto ogni aspetto, non mi capacito dell'ondata di odio che si è creata attorno a questo regalo della Nikon. Sempre tornando alla D800, e con toni più seri mi piacerebbe che Juza o chi ha accesso alle due macchine facesse 1 scatto a 6400 ISO con D800, uno a 6400 ISO con 1DX e uno con D4 e se vogliamo mettiamoci la 5DIII perchè sono tutte uscite insieme. Fatto lo scatto mi piacerebbe non confrontare i RAW perchè di questi confronti è già pieno il web e sono tutti discordanti. Mi piacerebbe invece che i file venissero lavorati al meglio sotto il punto di vista del noise reduction e presentati in versione finale dopo l'elaborazione e tutti ridimensionati al minimo comunque denominatore. La troverei una prova molto interessante perchè in fondo è quello che ci interessa, il risultato a cui si può arrivare con un certo strumento, più ancora degli step intermedi. Non vuole essere una prova di muscoli tra macchine, ma solo all'atto pratico un modo per rendersi conto delle differenze alla luce del risultato potenziale finale. |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 21:22
“ Leonardo, che dire... ho letto il tuo ultimo intervento con vero piacere e davanti a tanto vissuto non posso che cedere il passo. Figurati che l'Australia l'ho visitata in viaggio di nozze quindi sebbene si cercasse di non fare i classici turisti mordi e fuggi puoi capire che di sicuro non abbiamo neppure spolverato la superficie... figurati vedere cosa ci stava realmente sotto. Mai pensato di scrivere qualcosa, anche solo un blog? CiaoSorriso „ Nel Mio precedente sito avevo scritto tante di queste cose. adesso ho pensato di rifarlo ex novo e sincermanete mi manca la vena giusta. sono in un periodi d fancazzismo puro . Poi dovrei deciderm a fare scansioni di centinaia di diapo. ci ho pure provato ma è n processo troppo lento e laborioso.. un mio amico mi ha cosigliato di fotografarle col macro e con il flash in wirless che retroillumina la diapo , un marchingegno costituito solo da una scatla di cartone dove ad un estremo fai una ritaglio della misura della telaietto e dall'altro un foro per metterci l'obiettivo . devo solo decidermi |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 21:33
“ 3DX „ Ao sei pure tu in cammino al santuario di santa 1DX? |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 21:46
Leonardo racconti come il tuo hanno un grande valore, non mandarli persi. La scansione e' il sistema migliore a livello documentaristico ci sono dei service che fanno un lavoro onesto, meno costoso dello scanner e di tutto il tempo necessario. Hai un'idea di quante dia devi scannerizzare? |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 22:58
MMMMhhhhh quello che avevo trovato a meno 7-8 anni fa era a Roma e mi aveva chiesto 50cetesimi a diapo manco a tamburo . adesso non saprei quali sono i costi ma dovrei farlo per qualche migliaio di diapositive. anche Patagonia e Bolivia del 1999, che sono impolveratissime. spenderei comunque un botto. Intanto ci provo. prima però devo cercare di pulirle senza danneggiarle e su questo anche se ho una certa pratica mi occorre molto tempo |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 23:23
lavoro infinito. Io usavo uno scanner Nikon ma ottenevo risultati migliori facendo le macro con la macchina digitale e lo Zeiss Macro 100. Usavo il piano luminoso per DIA e ti fai un accrocco per tenere la macchina perfettamente perpendicolare al piano. In questo modo, shutter remoto, e dia una dietro l'altra le fai molto più velocemente che se usassi lo scanner. Inoltre trovo che una buona foto ad una dia riporti gli stessi identici colori dell'emulsione positiva, mentre a meno di usare super scanner i colori vengono sfalsati non di poco. Non so...è un idea....io anche ho qualche migliaia di Dia, da India a Lombok a Marocco, Lofoten ecc. , ma diccome anche solo di file digitali dei viaggi ne ho arretrati circa 15.000 mi passa la fantasia di farmi pure le dia per ora :) |
| inviato il 06 Settembre 2012 ore 23:48
Migliaia di dia... quindicimila scatti digitali (archiviati).... Ma anche ammesso si scattino paesaggi a 8 fps il vecchio consiglio di tenerne 3 su 36 non lo usa piú nessuno? Oppure fate tutti dieci viaggi all'anno e siete del '29?... ... |
| inviato il 07 Settembre 2012 ore 0:22
“ Migliaia di dia... quindicimila scatti digitali (archiviati).... Ma anche ammesso si scattino paesaggi a 8 fps il vecchio consiglio di tenerne 3 su 36 non lo usa piú nessuno? Oppure fate tutti dieci viaggi all'anno e siete del '29?... „ Beh devi considerare che con la pellicola veniva meno la necessità d fare scatti ripetitivi. visto i costi sopratutto delle velvia 50 bisognava ponderare bene e curare al meglio tutti gli aspetti della ripresa(parliamo di paesaggi) per cui fai cnto che su 36 pose 20 erano accettabili o quantmeno riprendevano situazioni diverse. Io consumavo circa 30 rocchetti l'anno e in pochi anni fai si fa presto ad avere un archivio di qualche migliaia di diapo. comunque non le ho mai contate. faccio più o meno la conta vedendo il numero delle valigette contenitore “ Io usavo uno scanner Nikon ma ottenevo risultati migliori facendo le macro con la macchina digitale e lo Zeiss Macro 100. „ si è prorio quello che ho intenzione di fare con il metodo descritto prima e purtroppo “ ma diccome anche solo di file digitali dei viaggi ne ho arretrati circa 15.000 mi passa la fantasia di farmi pure le dia per ora :) „ accuso lo stesso problema. Prima o poi comunque Eru tocca farlo altrimenti si rischia di perderle. certe emulsioni non durano in eterno anche se conservate bene. Vedo per esempio che le agfa iniziano gia a deteriorarsi nei colori.. Quando sarà approfitterò anche per fare una selezione dell migliori e qualcuna di queste vorrei portarle in laboratorio per stamparle |
user12181 | inviato il 07 Settembre 2012 ore 7:44
“ Il punto che facevo è un altro, tra 2 weekend sono a lavoro a Ashland in Oregon, sò già che avrò 3 gg liberi nel weekend e affitterò una macchina, sò già in un raggio di 100 KM girerò tra Crater Lake, Umpqua forest e Bandon, dormirò in motel in mezzo ai boschi, incontrerò 20 macchine di cui 10 sono vecchie dodge arruginite in un campo, incontrerò 10 case delle quali 7 saranno case in rovine ricoperte di vegetazione (le uniche cose di architettura che di solito fotografo), mi mangerò un panino al tacchino comprato nei pochi distributori di benzina perchè è l'unica forma di civiltà esistente e sopratutto ad ogni kilometro avrò innumerevoli possibilità fotografiche. Per avere la stessa full-immersion in Italia, inoltre con il vantaggio di essere in solitaria, mi viene solo in mente una 3 giorni in tenda sulle alpi, per tutto il resto passerei da A a C attraverso un B che comunque mi rovina la magia. Comunque nulla di stravagante, a qualcuno viene il mal d'africa (a me non è venuto) ad altri il mal d'America, ad altri il mal di Appennino, capisco che la cosa sia veramente soggettiva. „ Tutto bene, ma questo è turismo, turismo non di gruppo ma turismo, il mio discorso era un altro. In quanto dici dell'Italia c'è molto di vero, ma non esci fuori dalla mentalità del turista, e, direi, del turista straniero. E' un discorso molto limitante, da marketing turistico che si adegua ai pregiudizi dei compratori (mancano solo le mete enogastronomiche..) P.S. Quando premetto che bisogna andare a piedi non lo dico tanto per dire, significa sostituire l'intensità dell'esperienza all'estensione. |
| inviato il 07 Settembre 2012 ore 9:00
“ Tutto bene, ma questo è turismo „ E' viaggio ed esperienza vissuta. La foto fine a sè stessa infatti non mi attrae più, quello che mi attrae è fissare in una foto un esperienza perchè quando d'inverno la sera sono al PC a postprodurle e successivamente a riguardale è un pò come rivivere l'esperienza. Mi ricordo che appena presa la prima digitale con la prima lente decente (il 105 macro :) mi fiondavo in giardino tutto il giorno in cerca del ragno che catturava la cimice (magari la catturavo pure per lui e la mettevo sulla tela), il fiorellino oppure l'albero dietro casa in un bel tramonto, o la piccola oasi wwf di questa zona per cercare qualche scorcio intatto. Queste cose non le faccio più, mi dovrei sforzare, non sarebbero dettate dallo stimolo dell'ispirazione. Quindi tornando all'intensità dell'esperienza, privilegerò sempre questa all'estensione, anche perchè di tempo da ritagliarmi ne ho sempre troppo poco, 100 giorni l'anno vivo in viaggio ma all'interno di questi pochissimi weekend me li posso dedicare alla fotografia quindi tra un weekend a Yosemite e un weekend a Castelluccio prendo il primo. Poi vado anche a Castelluccio. Ma ripeto in questi discorsi la componente soggettiva è predominante perchè ognuno vive il suo hobby in maniera diversa. Ci sono tanti che a NY impazzirebbero a fare street photography, io a NY lascio la macchina nella cassaforte dell'albergo. |
| inviato il 07 Settembre 2012 ore 15:00
Per fare una distinzione tra turista e viaggiatore. Io penso che fin quando non si interferisce negtivamente con i posti( e quindi culture diverse ) che visitamo il viaggio inteso come tale può tutt'altro che nuocere. Il turismo oggi come oggi è solo un paliativo economico che deruba e travia l'identità di certi luoghi e de popoli che lì vivono. Ecco perchè quando mi è capitato di stare nelle rotte turistiche le relazioni con la gente del posto mi facevano sentire piuttosto un × |
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