user39791 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 14:21
“ Comunque, si può criticare tutto per carità, ma se si parla male del 85 L II e/o del 135 f2 L viene da chiedersi perchè uno si sia comprato il corredo Canon, visto che dovrebbero rappresentare le punte di diamante di questo marchio per la fotografia da ritratto. Tra l'altro, sono tra le ottiche più usate dai migliori ritrattisti al mondo e spesso "invidiate" anche da ritrattisti che usano altri marchi. „ A me sta bene che uno lo faccia, perchè alla fine i soldi uno li caccia dove vuole. Basta che lo dimostri con i fatti, leggasi confronti fotografici seri. Sennò è come la barzelletta del nonnino che dice al medico "Sono disperato perchè al centro anziani dicono tutti che lo fanno 3 volte al giorno e tutti i giorni, mentre io manco una volta la mese. Dottore mi di dica cosa posso fare??", il dottore risponde "Semplice, lo dica anche lei ed è a posto!". |
user92023 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 15:18
Scusa Filiberto, ma qui' non siamo in un'aula di tribunale dove uno "DEVE provare cio' che afferma ". Ognuno e' libero di sostenere cio' che pensa, ed i lettori avranno (si spera ) modo di dargli (oppure no ) credibilita'. Io ho avuto la fortuna di conoscere Paolo su un altro forum e, successivamente, siamo passati ad una conoscenza diretta/personale. Mi sono reso conto che e' persona che "sa quel che dice" (non solo in ambito fotografico, tra l'altro ), ed ho certezza che non e' sul payroll di alcuna casa fotografica (ha solo una grandissima esperienza ). Per fare un altro esempio credo che anche di Giuliano potrei affermare cose simili ma, malauguratamente, lo conosco meno (al momento, almeno ). Di Dario non sempre condivido i giudizi, ma non metto certo in dubbio la sua competenza. E tutto cio' solo per fare i primi esempi che mi passano per la testa, ed INDIPENDENTEMENTE da "prove documentali": le affermazioni o sono sensate, o non lo sono! Naturalmente, non ho la pretesa che tu, o chiunque altro, condivida i miei giudizi... questo e' soltanto il mio punto di vista in materia. Ciao. G. |
user78019 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 16:03
“ Oddio Openmind ... mi sembra ovvio che il 135/2 L alla fine qualcosa in più ce la debba avere ... monta ben due lenti UD e, come se non bastasse, costa anche più del doppio rispetto al 100/2 ... o mi sto perdendo qualcosa? „ Quindi convieni con me che il 135/2 L sia migliore del 100/2, come avevo cercato di dire. Bene. “ Per quanto invece riguarda le mire che tu definisci monocromaticamente piatte, come a voler rimarcare che non servono a vedere le differenze reali, vorrei farti notare che esse sono ... come dire ... monocromaticamente piatte ... per usare la tua vagamente spocchiosa definizione, solo perché in questo modo possono evidenziare meglio tutti gli eventuali difetti di una lente. „ Non hai capito. Che le mire siano monocromatiche e piatte (bidimensionali) non è spocchia: è la realtà, a meno di smentita. Che l'uso di queste mire non racconti tante cose sulla resa "fotografica" di un'ottica è assodato da tali e tante di quelle evidenze, che non mi sembra il caso qui di approfondire (puoi però leggere qui: www.naturfotograf.com/lens_surv.html ). Per farla breve, i test con mire ottiche non raccontano se e quanta LoCA abbia un obiettivo (evidenziano semmai solo la LaCA), non raccontano lo sfocato, non raccontano le cromie di un vetro, non raccontano come avvengano le transizioni tra piano di messa a fuoco e piani avanti e dietro, né dicono quale sia la resa alle varie distanze di messa a fuoco. Per non parlare poi di flare e ghosting. La vita è un po' più complessa ... Un obiettivo può andare meglio di un altro alla distanza a cui viene fotografata una mira, ma può andare peggio (o meglio) ad una distanza maggiore (o inferiore). Anche le ottiche fisse hanno una resa che può variare con la distanza di messa a fuoco. Cosa che però non viene considerata da certi test (Photozone, DxO, TDP, ecc.). Consiglio di leggere qui: toothwalker.org/optics/lenstest.html |
user39791 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 16:37
“ Scusa Filiberto, ma qui' non siamo in un'aula di tribunale dove uno "DEVE provare cio' che afferma " „ Certo, non siamo in un tribunale ma siamo nell'area tecnica di un forum di fotografia. Per cui mi pare "normale" che se un utente espone un'opinione che va contro a quella corrente lo faccia postando degli esempi che la supportino. Questo lo dico per tutti, me per primo. Dopodiché ognuno è libero di fare come vuole e di credere a ciò che vuole. |
user92023 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 18:55
Si, certo, ognuno è libero...ecc.. Se però qualcuno, per motivi proprii non ritiene di postare alcunchè mi pare pedante, petulante, molesto, importuno, ed inopportuno insistere ad ogni messaggio, IMHO, naturlich! Ciao. G. P.S.: io, per esempio, chiedo sempre a Dario di sostituire il suo avatar con una delle immagini da lui prodotte, ma...si vede che ha il "cuore duro"! |
user39791 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 19:31
Giannidl, lo sono di natura pedante, petulante, molesto, importuno, ed inopportuno. |
| inviato il 03 Marzo 2017 ore 19:44
E in più non sai andare in bicicletta! |
user39791 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 20:12
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user92023 | inviato il 03 Marzo 2017 ore 21:55
Caro Filiberto, è tutto ciò che ti rende simpatico!!! Io, invece, ho la sfiga di essere preciso, puntuale, costruttivo, ironico, e pertinente, e... la gnocca mi evita (Dario help!!!)! Ciao. G. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 7:33
Dipende da tanti fattori. Ad esempio le altre focali che hai. Io di solito le abbino cosi: 1) 24-70 2.8ii + 135 2 (+ 1.4x); 2) 16-35 4 IS + (50 1.2) + 70-200 4 IS (+1.4x); 3) 28-105 3.5 + 100-400 4.5 IS (+1.4x in LV) 4) 16-35 4 IS + 100 2.8 IS Il kit 1) e' equivalente a 7 fissi, con il vantaggio dello zoom nelle focali di utilizzo piu' frequente. Ha lo sfuocato che serve, dove serve ed arriva a quasi 200 mm f/2.8. E' piu' leggero rispetto a due zoom 2.8 e secondo me altrettanto versatile. Per certi tipi di foto e' ache meglio: se giro con il 100-400 (simile in dimensioni al 70-200 2.8), attiro molta attenzione, anche per via del colore bianco che fa molto "paparazzo". Se invece monto il 135 che e' nero e piu' piccolo, faccio degli stupendi "ritratti urbani", senza essere troppo notato (quindi piu' spontanei). In questo tipo di foto, lo stacco a f/2 e' notevole ed aiuta moltissimo ad isolare il soggetto. L' AF fulmineo del 135, a differenza dell'85 1.2, e' poi indispensabile per fotografare soggetti in movimentp a f/2. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 14:03
Filiberto, che io sappia Paolo scatta solo in analogico, quindi dovrebbe fare la scansione. Mi viene anche da pensare che tra l'analogico ed il digitale, molte lenti rendano in modo un po' diverso Infatti ... solo diapositive. Velvia 50 per il colore, Rollei Ortho 25, RPX 25, ATP 32 (raramente, sono abbastanza difficili da trovare), Retro 80 S per il bianco e nero. Vero anche che la resa degli obiettivi può variare passando da pellicola a sensore anche se, in genere, un obiettivo pensato per la pellicola può non andar bene sui sensori mentre uno pensato per il digitale è sempre adoperabile al massimo delle sue prestazioni anche sulla pellicola. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 14:19
Dario: Mi viene anche da pensare che tra l'analogico ed il digitale, molte lenti rendano in modo un po' diverso Questa cosa credo sia reale, in effetti fare dei paragoni è pressoché inutile...ci sono troppe variabili in gioco. Mi fa' molto piacere venire a conoscenza dei riscontri che ha Paolo in analogico e dei riscontri che ha Giuliano usando spesso il fuoco manuale, ma poi rimangono, per quel che mi riguarda, informazioni e basta, considerando che scattero' sempre in digitale e sempre in AF. È vero che riguardo al 135 f2 Paolo mi ha fatto notare che in controluce ha dei limiti di cui io non mi ero mai accorto e quindi mi sento di tenere in grande considerazione quello che scrive, se non altro per la sua lunga esperienza. Paolo, ma non ti è mai venuta la voglia di comprarti un corpo digitale e affiancarlo alla pellicola? Ciao Matteo, come ho testé detto ci sono differenza di resa fra pellicola e sensori, questo per ovvi motivi legati prima alla filosofia di fondo legata alla concezione dei due supporti e poi, ancora più, proprio per la struttura fisica dei supporti ... la diversa matericità (passami il termine) di pellicola e sensore. In ogni caso la differenza maggiore è nelle sfumatura, soprattutto cromatiche e di luce, ma queste sono cose che si possono percepire visivamente solo osservando delle proiezioni di diapositive perché già confrontando delle stampe (ovviamente di fotografie perfettamente uguali e sempre riprese nel medesimo istante con due reflex, una digitale e l'altra a pellicola) certe sfumature fini (quindi non solo quelle finissime) potrebbero non notarsi, se poi le diapositive le scansioni e posti quello che è ormai un file digitale a tutti gli effetti allora è certamente meglio lasciar perdere ... perché in questo caso, che è poi quello della pellicola che scimmiotta il sensore, il chimico perde su tutta la linea. In ogni caso si, una reflex digitale (una EOS 5 D prima serie) l'ho avuta ... l'ho rivenduta alla prima buona occasione anche e soprattutto perché, per quella che è la mia fotografia, non serve proprio. Ma è ovvio che se fossi un professionista per lavorare adopererei il digitale ... |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 14:29
Non hai capito. Che le mire siano monocromatiche e piatte (bidimensionali) non è spocchia: è la realtà, a meno di smentita. Che l'uso di queste mire non racconti tante cose sulla resa "fotografica" di un'ottica è assodato da tali e tante di quelle evidenze, che non mi sembra il caso qui di approfondire (puoi però leggere qui: www.naturfotograf.com/lens_surv.html ). Per farla breve, i test con mire ottiche non raccontano se e quanta LoCA abbia un obiettivo (evidenziano semmai solo la LaCA), non raccontano lo sfocato, non raccontano le cromie di un vetro, non raccontano come avvengano le transizioni tra piano di messa a fuoco e piani avanti e dietro, né dicono quale sia la resa alle varie distanze di messa a fuoco. Per non parlare poi di flare e ghosting. La vita è un po' più complessa ... Un obiettivo può andare meglio di un altro alla distanza a cui viene fotografata una mira, ma può andare peggio (o meglio) ad una distanza maggiore (o inferiore). Anche le ottiche fisse hanno una resa che può variare con la distanza di messa a fuoco. Cosa che però non viene considerata da certi test (Photozone, DxO, TDP, ecc.). E' fuori discussione il fatto che per testare fino in fondo un obiettivo si debbano fare una INFINITA' di prove e, meglio ancora, dei personali confronti diretti ... ma questo credo che sia praticamente impossibile per tutti. I test hanno un solo (grande) vantaggio ... consentono a tutti di valutare al meglio almeno una qualità: la nitidezza di cui una lente è capace. E in un mondo dove non c'è certezza di alcunché questo è poco, certamente, ma è sempre meglio di niente. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 14:43
Comunque, si può criticare tutto per carità, ma se si parla male del 85 L II e/o del 135 f2 L viene da chiedersi perchè uno si sia comprato il corredo Canon, visto che dovrebbero rappresentare le punte di diamante di questo marchio per la fotografia da ritratto. Tra l'altro, sono tra le ottiche più usate dai migliori ritrattisti al mondo e spesso "invidiate" anche da ritrattisti che usano altri marchi. Semplicissimo risponderti Dario: all'epoca (1978) la scelta la feci innanzitutto per la resa cromatica, che in diapositiva ha una importanza tanto vitale quanto, di fatto, misconosciuta in ambiente digitale, e poi anche e soprattutto per gli obiettivi con le lenti in Fluorite. Comunque, come ho detto altre volte, ho entrambi gli obiettivi succitati (invero l'85 è l'FD, ma dal momento che rende pure meglio dell'EF come pietra di paragone di certo non vale di meno) e li ho anche molto adoperati, e come ho spesso affermato sono entrambi eccellenti ... ma di certo non le ho trovate le ottiche epocali che quasi tutti sostengono essere. |
| inviato il 04 Marzo 2017 ore 14:47
Beh.....con l'analogico lo sfocato è ancora meglio ( secondo me,ovviamente). Anche secondo me. Per il semplice motivo che anche lo sfocato si misura, si valuta insomma, soprattutto per quelle sfumature sottilissime di cui parlavo un paio di messaggi addietro. |
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