| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 10:24
Windof: Le immagini che hai mostrato sono le proiezioni su L dei gamut. Mi piacerebbe vedere piuttosto l'andamento al variare di L specialmente sotto L50. Io credo che la soluzione corretta sia piuttosto nel modificare l'illuminazione della stanza. Windof: perchè dici che non ritroverà i colori più vivaci nella stampa? Il gamut di una inkjet moderna ( lo so mi ripeto) va oltre il gamut sRGB. Il fatto che io non visualizzi correttamente i colori stampabili non vuol dire che debba precludermi il poter farli a valle. Allora un tempo quando non esistevano i monitor widegamut cosa facevamo? La softproof deve essere un termine di confronto, un mezzo per valutare l'insieme, i contrasti, le tonalità...ma non deve per forza avere tutti i colori stampabili...anche perchè non si può sempre fare. Quindi non ha nessun senso restringere il gamut di una stampa per poterla visualizzare in toto sul nostro monitor. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 12:17
Windof: Ho portato la luminosità a 60 e le cose sono migliorate nel senso che la schermata è più vicina alla stampa. C'è ancora una differenza sulla tonalità dei colori che spero sia dovuta al tipo d'illuminazione della stanza. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 12:29
@pino la tonalità la correggi con i kelvin, ti muovi di 2/300 k alla volta e vedi quando ci vai più vicino. @almafoto non condivido il tuo discorso, il monitor deve mostrare quello che c'è in stampa, se per fare questo mi taglio un po' di gamut non mi interessa, preferisco avere il pieno controllo del processo e non stampare e vedere se mi piace. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 12:38
Resta cmq il fatto che Colormunki Display non mi consente di impostare una luminosità inferiore a 80 e se ho capito bene il funzionamento del colorimetro i colori sono impostati per la luminosità di 80. Mi devo procurare un colorimetro che consenta di tarare anche a 60? Qualcuno può indicare marca e modello? |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 12:44
@Husqy come si interviene per correggere i °K? |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 12:54
Il colorimetro ti permette di scendere in luminosità quanto vuoi il problema potrebbe essere il software a corredo che non ti da la possibilità. Per i kelvin devi cambiare la soglia, mettiamo ad esempio che hai settato 5000k (D50) potresti provare a mettere 5500k e così via fino a che non trovi il giusto compromesso |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 14:14
Pino devi impostare luminosità nativa. A quel punto ti fa la procedura con la luminosità che trova, cioè quella che gli hai dato tu. Dovrebbe consentirlo anche il tuo software ma altrimenti prova argyll/dispcal. Per il colore fai le tue prove ma 5000K o poco più dovrebbero andar bene. Considera che la carta può variare e conseguentemente introdurre lievi cambi di tonalità. Non ci starei a impazzire se la cosa non è fastidiosa. Husky non vedo che problema ci sia se il mio monitor ha un contrasto di 600:1 a 43 cd/mq. anzi mi sembra un segno di buona qualità. Il contrasto si ottiene semplicemente dalla differenza tra luce massima e minima e il nero a memoria mi pare scenda a 0,07 candele, ottimo direi. Ho provato anche a impostare su richiesta il contrasto a valori inferiori, 400:1, il software del i1 display pro lo consente, ma non ho ottenuto una migliore corrispondenza con la stampa, proprio perché il valore è ottenuto alzando la luminosità del nero che diventa meno inciso ma il fatto è che nelle stampe il nero è profondo. Quindi al momento ho scartato quella soluzione. Almafoto: il fatto che la stampante inkjet di qualità abbia uno spazio colore che va oltre quello srgb non significa anche che è in grado di stamparlo tutto o che lo comprenda tutto. I colori più luminosi non li può fare. Questo si vede bene da una delle immagini postate in precedenza. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 14:19
@Husqy ho capito, effettivamente il software è limitato. Quale colorimetro ha un software che consente di scendere fino ad una luminosità di 60? |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 14:22
@ Windof il software consente di impostare luminosità nativa. Riprovo a calibrare con luminosità nativa. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 15:24
“ Windof: Le immagini che hai mostrato sono le proiezioni su L dei gamut. Mi piacerebbe vedere piuttosto l'andamento al variare di L specialmente sotto L50. Io credo che la soluzione corretta sia piuttosto nel modificare l'illuminazione della stanza. „ Cosa intendi per andamento al variare di L? Comunque modificare l'illuminazione della stanza o di una casa non è possibile. Un conto è il processo che può seguire un laboratorio di stampa riferendosi a certi standard di stampa e di illuminazione in opera, un altro è il problema pratico di chi deve appendere le foto alle pareti di casa o anche usarle per lavoro come documento in luoghi con illuminazione molto variabile. Credo che in questo con la digitalizzazione dei documenti e l'uso telematico dei documenti ci sia molto da fare per standardizzare la situazione. Stamattina ho fatto un giro per la casa con lo smartphone per misurare i lux di illuminazione un po' ovunque, il mio Sony Z5 compact ha una funzione di autoregolazione della luminosità che va molto bene e, infatti, controllato con l'i1 Display pro mi ha indicato più o meno gli stessi valori di lux. Bene, solo vicino alle finestre, in particolare dove e quando batte il sole si raggiungono elevati valori anche di 2000 lux, 800 lux etc. ma un po' ovunque allontanandosi di un metro i valore scendono sotto i 100 lux anche con luci accese e si va piuttosto sui 50 lux alle pareti se non illuminate direttamente dalla finestra. Nel corridoio con 100 watt di vecchie lampadine a incandescenza e quel che filtra della luce diurna ho meno di 10 lux sulle pareti! Spesso mi trovo a presentare documenti con foto che vorrei fossero viste molto bene, in uffici che sono illuminati più o meno come il mio, dove spesso non accendono la luce di giorno ma fanno tutto con la luce ambiente. Dunque va messo in conto che 200 lux sarà molto difficile averli nella gran parte dei casi e possono essere piuttosto un valore massimo ottenibile nell'uso pratico. Però io posso fare due profili per il monitor, come fotoamatori possiamo tranquillamente farlo, uno per web e office a elevata luminosità e bianco a 6500k e contemporaneamente usare un secondo profilo per mettere a punto le stampe. Ma chi non è così ben organizzato? Se invio a terzi delle foto che a monitor si vedono molto luminose, specialmente nelle ombre, e questi le stampano ritrovandosele buie proprio dove serviva come la mettiamo? Diciamo che se l'immagine non è ricca di ombre può non essere un problema, magari non cambia molto, ma se invece ce ne sono parecchie e l'informazione che contengono è importante? Ecco, ci vorrebbe qualcosa per standardizzare visione a monitor e in stampa, uno standard unico a uso domestico/ufficio. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 15:55
In realtà gli standard x visionare le stampe sono già fissati da tempo, replicare in casa/ufficio tali requisiti non è nemmeno così complesso. Le stampe vanno visionate con la giusta illuminazione, altrimenti poi se provi ad andarci dietro col monitor sballi tutto. P.s. Il contrasto del monitor, 600:1 è elevato, probabilmente è per questo motivo che tieni così bassa la luminosit... considera che una buona stampa raggiunge un contrasto di 100:1, col monitor non ci arriverai mai, ma sui 300/350 senza perdere troppa luminosità ci si arriva. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 16:23
Gli standard per "visionare" le foto sono stabiliti, sì, ma sono qualcosa di costruito apposta per visionare con luce elevata, non corrispondono a un normale ambiente domestico/ufficio. Il contrasto 600:1 è elevato? Mah, ho provato 400:1 ma l'ho trovato peggiore come fedeltà e piacevolezza. Non mi è sembrato il caso di andare sui 300/1 o anche meno. In quel modo sì, hai un appiattimento eccessivo della resa cromatica e del contrasto che diviene innaturale, perché il nero della stampa è ben più profondo di quello del monitor. “ Se scendiamo a 400 lux, ambiente tipico di illuminazione artificiale da interno, otteniamo circa 100 cd/m2. „ Quoto questa frase perché, come detto, i 400 lux me li scordo giorno e notte, ma non solo io penso la maggior parte delle case e degli uffici, lasciando perdere le zone vicinissime alle finestre o quelle due ore in cui batte il sole, il massimo che ho sulle pareti è di 150 lux comunque vicino o di fronte alle finestre, mentre in generale si sta sotto i 100 lux anche di giorno con luci accese. E molti uffici in cui sono stato non sono per niente più luminosi, penso agli uffici pubblici. Dunque, se il monitor deve stare a 100 cd/mq. con 400 lux, a quanto dovrebbe lavorare con luce che va dai 50 ai 150 lux? Facciamo 150 lux per stare larghi. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 16:35
Windof probabilmente dipende dal monitor, il mio sta sui 350:1 e direi che è un buon compromesso, ma i neri sono ancora più forti a monitor che in stampa. Le stampe le guardo sotto visore, ho sui 400lux, volutamente un po' basse rispetto a come andrebbero tenute, proprio perché quando vado dai clienti non tutti hanno una buona illuminazione ed è meglio stare un pelo più bassi. In molti hanno il vizio di stare a luce ambiente, con dei bei finestroni colorati che ti virano i toni delle stampe in modo allucinante e pretendono di vederle bene in quelle condizioni... poi li porti fuori, all'aperto con la luce del sole e le foto magicamente tornano perfette, ed allora un po' si convincono che devono rivedere la luce in ufficio. |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 17:10
“ il fatto che la stampante inkjet di qualità abbia uno spazio colore che va oltre quello srgb non significa anche che è in grado di stamparlo tutto o che lo comprenda tutto. I colori più luminosi non li può fare. Questo si vede bene da una delle immagini postate in precedenza. „ me la potresti spiegare? se è il suo gamut vuol dire che è in grado di farli quei colori |
| inviato il 29 Gennaio 2017 ore 17:14
“ il monitor deve mostrare quello che c'è in stampa, se per fare questo mi taglio un po' di gamut non mi interessa, preferisco avere il pieno controllo del processo e non stampare e vedere se mi piace. „ Benissimo, allora qualche anno fa con i monitor sRGB dovevamo scordarci quello che poteva darci la nostra stampantina. Ho detto stampantina volutamente perchè magari qualcuno può pensare che un plotter stampi meglio. Provocazione: e se usiamo delle carte metallizzate? Non so voi ma il monitor per me serve solo per dare un'idea, per quanto buono possa essere, della stampa finale. Non sarà mai come un provino che riesce a darmi il reale risultato dato da diversi fattori che qui non sto a elencare. |
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