| inviato il 23 Novembre 2017 ore 13:38
Le hai fatte tu quelle foto?tutte in digitale e con photoshop?o ti sei ispirato? |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 13:38
Grazie Vincenzo credo comunque di aver scritto qualcosa di abbastanza ovvio |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:10
È il modo in cui scrivi che rende tutto comprensivo anche al non vedente. |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:23
Ho letto un po' a sprazzi questo topic... interessante argomento. Credo che il problema sia il fatto che il confine fra fotografia e grafica sia sempre meno netto. Cosa sia pittura e cosa fotografia è molto evidente, ma nel nostro caso no. C'è da chiedersi se sia veramente importante definire un confine preciso, una linea inequivocabilmente netta. In realtà siamo noi individui (tutti diversi) che abbiamo bisogno di un metro di misura per valutare il lavoro altrui. La quantità di PP può essere un parametro di valutazione per certuni, e non esserlo per altri. Può essere importante sapere se una foto è bella di suo o sia stata abbellita artificialmente. Può anche non esserlo. Secondo me è abbastanza secondario sapere dove sta il confine, sarebbe molto più interessante discutere delle singole foto/immagini, se siano interessanti o meno. (mia opinione personale, ovviamente ) Ciao, Roberto |
user90373 | inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:25
Bene sono a casa, estraggo dalla fotocamera i supporti di memoria li sviluppo e, con trepidazione leggiucchio i risultati. Con soddisfazione constato che alcuni (pochi) fotogrammi corrispondono all'immagine proiettata a suo tempo dalla mia immaginazione, con un pizzico di delusione altri si scostano un po' dalle aspettative, altri (la maggior parte) andranno a rivelarsi un vero fallimento eppure, penso, son tutti fratelli. Ora chessifà, dovessivà? Si prendono i risultati migliori che, con pochi accorgimenti, passeranno alla storia della fotografia, per il secondo gruppo saranno necessarie operazioni, più o meno sostanziose atte a trasformare un brutto anatroccolo in cigno, l'ultima selezione …….. ci penserò dopo. Adesso è tempo di modifiche, devo trasformare la fotografia restituita dal mezzo, nell'immagine immaginaria ed è a questo punto che potrei anche quotare @ Labirint quando mi suggerisce: “ le dipingo? scatto tante foto per avere una disposizione perfetta che richiami uno specifico pittore e ricompongo immagini dopo? sovrappongo più scatti? macchio e graffio la foto? o molto più semplicemente scatto sapendo che dopo farò quell'intervento che mi permetterà di avere la foto che ho progettato e quindi imposto la macchina per andare in quella direzione in modo da avere quello che mi serve. „ Potrei. |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:26
In una delle innumerevoli discussioni di questo tipo, non ricordo chi, citava l'opera di Ansel Adams e di come lui stesso affermasse che i suoi paesaggi fossero irriconoscibili. Ansel Adams non è un fotografo? In casa nostra abbiamo Giacomelli, fotografo che ha fotografie (opere?) in importanti musei italiani e mondiali. Giacomelli non è un fotografo? Il fatto che facessero in camera oscura o al PC non è rilevante, sarebbe come sostenere che usare una macchina fotografica per fare ritratti va bene se non ha l'AF, altrimenti è doping. |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:26
@Ettore: “ Potrei. „ E perchè no? |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:30
“ Potrei. „ Sinceramente sono più interessato a quello che avevi visto ma che il mezzo meccanico non ti ha restituito, di quello che c'era veramente davanti a te in quel momento, ammesso e non concesso che il mezzo meccanico abbia restituito esattamente quello che c'era davanti a te. E' la differenza tra documentazione fotografica e fotografia |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:30
“ Sedersi al computer per modificare dei parametri di scatto è una novità ed è in questa fase che sono prodotte,molte immagini non certo in camera oscura vera e propria. „ Su questo siamo d'accordo e ci si può riflettere su (l'avremo anche già fatto). Ma un conto è dire che essendo più "immediato" e diffuso si hanno un numero sovrabbondante di cattivi esempi perché appunto lo strumento è alla portata "Immediata" di tutti. Un altro conto è fissare paletti precisi (e questi paletti chi dovrebbe deciderli?) dove al primo sgarro l'arbitro estrae il cartellino rosso. Dove l'eventuale cartellino, e al limite giallo, andrebbe estratto per chi quello strumento non lo sa padroneggiare in termini di finalità del risultato. Per dire... c'è chi sa clonare e chi no. E chi sa farlo oltre farlo bene sa anche cosa clonare e "perché". Vedi la "celeberrima" foto di Gursky... |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 14:36
“ atte a trasformare un brutto anatroccolo in cigno...Potrei. „ Se si tratta di un cigno potresti anche aspettare che ti si presenti. Dipende da filosofie/finalità. Se invece si tratta di una scimmia a tre teste a questo punto cercarla e trovarla potrebbe essere un po' più arduo... |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 15:17
"Le diatribe PP vs no PP, invece, partono (sbaglio?) esclusivamente da chi è contro la PP. Sarebbe bello capire perchè." Luca penso che hai centrato il problema. Questa mi sembra una interessante riflessione caro Vincenzo. Io personamente non sono contrario alla Post Produzione così come non sono contrario alle modifiche che possono farsi in Camera Oscura, per il semplice motivo che fatte le debite differenziazioni, e dando per scontato che in Camera Oscura tutto viene reso un poco più complicato dal fatto che oltre alla pura e semplice competenza teorica ci vuole pure una manualità non comune, si tratta sempre e comunque di pratiche che sono vecchie tanto quanto la fotografia. Purtuttavia, perdonatemi, questa è una cosa che a me personalmente non piace affatto! La questione non è neppure legata al fatto che io, fotografando solo in diapositiva sono per questo abituato da sempre a considerare la mia fotografia bella e finita nel momento del click fatidico, è piuttosto legata al fatto che con la PP, sia chimica che digitale, si rischia di riportare in stampa un risultato che non è neppure lontanamente simile a quello che si è visto traguardando attraverso il mirino. Giusto per fare un esempio tanto semplice quanto banale: avete mai notato quanto possa essere accecante il riflesso della luce del Sole sul mare (o comunque su una qualsiasi distesa d'acqua) allorquando esso è talmente forte da non poter essere neppure osservato? Bene: con la PP di produzione elettronica, o armeggiando in CO (non dico col Sistema Zonale ma anche in maniera molto meno sofisticata) si è in grado, Ansel Adams insegna, di restituire un riflesso perfettamente leggibile che molto probabilmente, seppure personamente non ne sia affatto certo, arricchirà pure l'opera finita perché la renderà meglio fruibile da parte dell'osservatore ... ma che altrettanto inevitabilmente però produrrà un falso ... bello, bellissimo, straordinario, insomma tutto quello che volete e anche di più ... ma irrimediabilmente falso. E risulterà falso semplicemente perché non solo non è quello che i nostri occhi hanno visto ... ma non è neppure quello che i nostri occhi, quantomeno in quelle condizioni, potevano vedere ! E sostanzialmente è per questo motivo, io credo, che Ansel Adams diceva di riprodurre dei paesaggi che in realtà non esistevano! |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 15:33
Forse il limite sta in una PP che fa sembrare la scena verosimile e una PP che la fa sembrare chiaramente artefatta Vedi ad esempio certi HDR ben fatti che fanno sembrare un paesaggio comunque reale e altri dove anche chi non sa che cos'è un HDR capisce che la scena è irreale. Che poi magari può anche piacere nella sua irrealtà se non è fatta con i piedi, ma non è fotografia è al massimo graphic art. Non sarei così talebano da dire che clonare via un filo d'erba o un cartello non rende più una foto una foto ma una graphic art Il cartello o il filo d'erba potevano anche essere rimossi manualmente prima dello scatto e la scena sarebbe stata quella. O potevano benissimo non esserci del tutto. Se invece faccio PP i modo che venga l'erba fucsia allora le cose cambiano. |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 15:41
quindi questa che è catalogata come FOTOGRAFIA più costosa di sempre? www.tate.org.uk/art/images/work/P/P78/P78372_10.jpg non esce dalla vostra definizione? eppure nessuno la considera graphic art, ma gursky è definito ovunque come fotografo |
| inviato il 23 Novembre 2017 ore 15:44
Labritin per me quella è fotografia anche se probabilmente ha usato il timbro clone. Non ci giuro perchè potrebbe essere anche che è riuscito a cogliere l'attimo irripetibile in cui tutto è perfettamente al suo posto. Il fatto che hai il dubbio la rende fotografia anche se ha usato il timbro clone. |
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