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Un occhio a fuoco e l'altro no...


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avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:03

Daniele, secondo te questo "magico sfocato" è soggetto alle mode del momento?
Esistono i bokeh evergreen?

Non esattamente; le due tendenze ci sono sempre state, ma all'interno di un ventaglio molto ampio e variegato. Mi pare però che oggi viviamo in uno di quei momenti in cui il ventaglio si va lacerando e dividendo sempre di più verso i due estremi (e credo che anche il gioco dei "like" segua parecchio questa tendenza), almeno ai livelli medi dei fotoamatori e del pubblico attuali. Un altro indizio di questo potrebbe essere anche l'attuale proliferare di immagini rielaborate con effetto flou che in molti casi scimmiottano semplicemente lo sfocato

user46920
avatar
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:09

allora forse non mi son spiegato bene!

queste sono seghe mentali:
-
Vabbè stiamo parlando del sesso degli angeli

-
Ripeto, sti integralismi non li capisco

-
Resta il fatto che....l'unica soluzione è chiudere il diaframma


e lo sono perché non corrispondono con la realtà.
non c'è nessun integralismo, non si parla di sesso degli angeli e l'unica soluzione è usare un banco ottico. Non mi pare sia diffcile da capire!

se poi per te sono un angelico integralismo sessuale farcito di unicità improbablili ... va bene: contento tu ;-)

si cercava di capire qualcosa, circa l'ipotetico errore di mettere un occhio a fuoco e l'altro no ... mi pare che la soluzione della PdC possa anche funzionare, ma solo se poi si osservano le immagini nel modo giusto!

Ed è come dicevo, una toppa ad un problema differente, risolvibile realmente solo in determinati modi, diversi dal chiudere il diaframma. Quello che invece non capisco io, è perché non si riesca a capire sta roba e bisogna invece paragonarla per forza ai discorsi del
sesso degli angeli
o di
integralismo

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:14

Un altro thread caduto in disgrazia, nel bene e nel male MrGreen
Se il viso non è ortogonale al pdr (e sua linea proiettiva) è 'fisiologico' focheggiare una cosa e il resto no, o meno di quella cosa.
In questa foto, con cognizione di causa, o per culo (non ricordo: era capodanno ed ero alticcio MrGreen) ho focheggiato sull'occhio più distante, bilanciando il fuoco dell'altro. Se non la si guarda in alta definizione sembrerebbe quasi siano entrambi a fuoco, gli occhi:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1687604

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:20

Qua, invece, avrei potuto usare il focus stacking o il montaggio con Photoshop (una foto col fuoco sull'occhio dx + un'altra su quello sx = assemblaggio in Photoshop e una foto risultante che racchiude le due messe a fuoco distinte, quindi: pdc più estesa, ma selettiva, quindi una specie di falso scientifico, ma non ideologico Sorriso)
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1934981
Dice bene, secondo me, Giuliano (1955) affermando che la pdc ridottissima, nella ritrattistica, difficilmente gioca a favore.

avatarsupporter
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:21

la gente comune è abituata ormai alle immagini piatte dei telefoni, appena vede qualcosa che si discosta ha un sussulto al cuore (20 anni fa le foto erano tutte in full frame ma nessuno sembra ricordarsene)


Credo che il punto sia proprio questo. Ai tempi della pellicola le macchine erano tutte FF, comprese quelle economiche, e quindi non c'era tutta questa enfasi sulla riduzione della PdC e sul "magico sfocato" (termine che, lo confesso, da un po' di tempo comincia a darmi sui nervi). Piuttosto si poneva attenzione all'esigenza di mettere a fuoco le cose che interessavano e quindi chiudere al punto giusto il diaframma.
Ricordo che Andreas Feininger, nei suoi fondamentali testi L'occhio del fotografo e Principi di composizione , quando elencava i sistemi per isolare il soggetto dallo sfondo, en passant faceva menzione all'aprire il diaframma per sfocare lo sfondo, ma senza metterci troppa enfasi né parlare di "magico sfocato". Raccomandava piuttosto di controllare la composizione (evitando il famigerato ramo che sembra attraversare la testa del soggetto) e i rapporti chiaroscurali e cromatici (se la foto è a colori) tra soggetto e sfondo.

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:26

Va bene occhio, usa il banco ottico per fare una foto ad un volto girato. Le segue mentali sono le mie.

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:27

Scusami, Talisman... le 'segue mentali' sono le masturbazioni di gruppo? MrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:54

Bene fa Roberto P a ricordare come, quello che oggi appare quasi come un valore oggettivo, storicamente abbia in effetti assai meno rilevanza.
Dei ritratti che hanno fatto la storia, a ben guardare, ben poco è caratterizzante il fatto (o la loro potenza) che lo sfocato magico pesasse in modo decisivo.

Comunque, personalmente, credo che tutto ciò sia una delle (diverse) forme di essere di un tempo, questo.
Tempo in cui la cosa forse più differente, rispetto al passato, sono le modalità di fruizione della fotografia (a mio parere anche più "influenzanti" rispetto alle evoluzioni tecnologiche).

Modalità che spingono vertiginosamente verso ogni forma di eccesso (fuoco poco-poco, nitidezza molta-molta, hdr spinti-spinti, concettuale strmbo-strambo per parlare di cose molto diverse tra loro, ma con matrice forse comune), nell'idea che lo spettacolare sia più premiante del bello, che la comunicazione d'immediato e riconosciuto impatto sia più efficiente rispetto a un'altra, perchè il tritacarne la faccia brillare per un attimo in più.

A me tutto ciò entusiasma poco, come idea generale, ma se sia bene o male lo dirà forse la storia. O forse no Sorriso


user46920
avatar
inviato il 10 Settembre 2016 ore 12:59

Va bene occhio, usa il banco ottico per fare una foto ad un volto girato. Le segue mentali sono le mie.

non ho detto che io uso il banco ottico e tu no, o che tu devi usare il banco ottico e gli altri vadano aff... ma solo che per risolvere la situazione con "un occhio a fuoco e l'altro no" senza "cambiare foto", semmai l'unico modo è quello di usare un banco ottico. Semplicemente!

sei tu che hai tirato in ballo seghe mentali , sesso degli angeli e integralismo ... e non ne capisco nemmeno il motivo Confuso

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 13:08

Io invece, che non ne faccio una questione di filosofia applicata alla fotografia, faccio come i comuni mortali, chiudo il diaframma, e anche se il fuoco rimane su uno e un solo piano, la percezione visiva, dalla distanza di osservazione, con la risoluzione del mio sensore, è che siano entrambi nitidi. Rilancio, come saprai meglio di me, ad una certa risoluzione di lente e sensore e ad una certa chiusura di diaframma la differenza di nitidezza tra zona a fuoco e zona fuori fuoco è inferiore alla grandezza del pixel, per cui a tutti gli effetti l'immagine viene registrata come se fosse a fuoco perchè lo strumento che campiona è incapace di discernere quella frequenza di segnale.

avatarjunior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 13:26

Quoto. Chiudi il diaframma che é sicuramente più pratico.

Quante storie!

Secondo me giuliano ha messo in evidenza il vero elemento importante, spiegando in pratica perché lui preferisce 200 mm di focale per primi piani a un 85 f1.2 Sorriso

user46920
avatar
inviato il 10 Settembre 2016 ore 13:30

Io invece, che non ne faccio una questione di filosofia applicata alla fotografia

ma non è filosofia, è semplicemente tecnica. Ed anch'io, se non ho disponibilità di cambiare la posizione dell'ottica o di un banco ottico, faccio a chiudere il diaframma e/o a far girare il soggetto o a girargli intorno, per trovare la migliore condizione di quello che cerco (se devo farlo).

Rilancio, come saprai meglio di me, ad una certa risoluzione di lente e sensore e ad una certa chiusura di diaframma la differenza di nitidezza tra zona a fuoco e zona fuori fuoco è inferiore alla grandezza del pixel, per cui a tutti gli effetti l'immagine viene registrata come se fosse a fuoco perchè lo strumento che campiona è incapace di discernere quella frequenza di segnale.

se il CdC è più piccolo del pixel, si ... ma il vero trucco è quello di usare un teleobiettivo spinto, poco luminoso, anche a TA e da lontano, così il soggetto deve girarsi quasi obbligatoriamente verso la fotocamera e la distanza fuori dal comune, aumenta enormemente la pdc.

Perché è così difficile usare un 50mm f/1 per i primi piani? ;-)

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 13:43

Oltre ad essere difficile è sconsigliabile viste le inevitabili distorsioni che quella focale porta con sé non appena si prova a fare un primo piano.

avatarjunior
inviato il 10 Settembre 2016 ore 13:44

Giuliano ti stimo un sacco!

user5652
avatar
inviato il 10 Settembre 2016 ore 14:09

Secondo me giuliano ha messo in evidenza il vero elemento importante, spiegando in pratica perché lui preferisce 200 mm di focale per primi piani a un 85 f1.2 Sorriso

Quale sarebbe?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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