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Documentare, manipolare, interpretare o impressionare?


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avatarsupporter
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:22

Buon anno anche a te Domenik Sorriso.
Le tuo foto mi piacciono e poco mi importa se sono modificate o no. Ispirano un senso di libertà. ;-)

Scinderei la motivazione che spinge a fare le foto da quella che spinge a pubblicarle.
Se uno fotografa per la pubblicazione, allora lo scopo è evidente: comunicare. Ricordo che la comunicazione visiva ha mille forme possibili e ognuno segue quella o quelle che preferisce e che gli sembrano più efficaci.
Se invece uno fotografa per se e solo occasionalmente pubblica qualcosa, lo scopo probabilmente prevalente è creare memorie per se stessi. Pubblicarle può soddisfare due esigenze secondarie: vanità o desiderio di condividere un pezzetto di quella emozione (positiva o negativa) che quella immagine genera in noi per i ricordi che risveglia.
In tutto questo, il ritocco ha limiti solo nel caso di un tipo molto specifico di comunicazione (cronaca o scienza). In tutto il resto, non conta nulla. Conta l'efficacia nel trasmettere l'emozione che difficilmente potrà mai essere come quella che ricorda a noi. Però se uno è veramente bravo, può riuscire a far entrare gli altri nel proprio mondo.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:33

Falsificare quell'attimo smette di essere comunicazione e dà inizio all'introspezione, che poi può anche divenire arte, solo se ci sono i presupposti.

Su che basi costruisci queste affermazioni?
Lasciando perdere il resto, e nonostante siano solo due righe non è poco, secondo quanto affermi la fotografia pubblicitaria ad esempio non sarebbe comunicazioneEeeek!!!MrGreenMrGreen

È il tentativo da parte di alcuni di inseguire una via fotografica universale che mi lascia parecchio perplesso.

Hai capito tutto al contrario, nessuno dice che ci deve essere una via universale per tutta la fotografia, io ho sempre detto se vogliamo affrontare il discorso seriamente va fatto ambito per ambito, invece c'è qualcuno che afferma l'esistenza di una sola ed unica fotografia soggetta alle sue inderogabili e soggettive leggi;-)

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:39

Tornando al titolo, per me una fotografia dovrebbe impressionare. Lasciando da parte la luce che impressiona la carta e la pellicola, che è un giochetto insipido, Capa, Giacomelli, Newton, Adams volevano impressionare lo spettatore. Suscitare emozione, ribrezzo, passione. Un paesaggio, una macro, una naturalistica se impressionano raggiungono uno scopo, che può essere anche di documentare, interpretare o manipolare.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:40

La fotografia pubblicitaria è solo un ingranaggio di un complesso meccanismo martellante comunicativo. Da sola resta quella che è, una fotografia che può piacere, non piacere o indurre sensazioni più o meno interessanti.
Il racconto è quasi impossibile farlo con una sola fotografia buttata lì, in mezzo al mare magnum mediatico.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:47

Da sola resta quella che è, una fotografia che può piacere, non piacere o indurre sensazioni più o meno interessanti.

Quello è certo ma sicuramente comunica visto che viene creata per quello scopo, quindi la tua precedente affermazione non sta in piedi;-)
Il racconto è quasi impossibile farlo con una sola fotografia buttata lì, in mezzo al mare magnum mediatico.

Perchè non si può raccontare con una sola immagine ?
1.bp.blogspot.com/-OzpS-qIJPRw/VEIHPrOfYcI/AAAAAAAABeY/9e0jBhuh2SE/s16

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:51

Non racconta nulla! Per me è un semplice documento fotografico all'interno di un racconto scritto. Presa così da sola potrebbe trasmettere decine di situazioni.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:54

Bene, quella foto non racconta nulla, per me basta così...inutile perdere altro tempo.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 18:57

Beh ma questo è semplicemente impossibile caro Daniele.

Non proprio; finché la gente continuerà, in ogni contesto di presentazione, a chiedere unicamente se quell'immagine è stata o meno photoshoppata, senza altre domande, significa che non ha capito due cose che invece sono piuttosto semplici:

1 - che anche l'immagine non manipolata in alcun modo può mentire (quindi si aspetta ciò che non potrà mai avere: il documento ideale e perfetto)

2 - che anche una postproduzione estremamente pesante e stravolgente può avere uno scopo perfettamente logico e lecito all'interno di un discorso puramente "interpretativo" e non "descrittivo"

Metti insieme questi due punti e ne viene fuori che l'osservatore comune non sa bene cosa può o non può chiedere a un "documento" fotografico, ma per contro non ha ancora metabolizzato in modo corretto il fatto che la fotografia possa avere una o più funzioni diverse da quella del ritratto "fototessera" o del reportage, e questo è fondamentalmente un problema di "analfabetismo" nei confronti del linguaggio fotografico, è come se nel linguaggio scritto non sapesse distinguere un romanzo da un poema e pretendesse che anche i quotidiani scrivessero in rima.
Ma allora, chi deve aiutarlo a capire come possono variare le regole e gli strumenti del linguaggio fotografico da contesto a contesto?

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:05

Non proprio; finché la gente continuerà, in ogni contesto di presentazione, a chiedere unicamente se quell'immagine è stata o meno photoshoppata, senza altre domande, significa che non ha capito due cose che invece sono piuttosto semplici:

Non so che contesti frequenti a me di assistere a eventi dove sia stata posta solo quella domanda non è mai capitato, assieme ad altre si e per inciso molto spesso gli autori hanno dichiarato senza remore eventuali interventi già nel discorso di introduttivo, ma anche qui siamo davanti ad un fatto culturale, focalizzando tutta l'attenzione sulla minipolazione in Ps come viene fatto dai media si possono far dimenticare all'osservatore gli altri elementi fondamentali per l'onestà dell'immagine e mentire meglio;-)
Alla fine ciò che conta è insegnargli che l'immagine
"mostra ma non dimostra"
come dice Scianna così avrà sempre il giusto grado di diffidenza ed imparerà a verificare sempre informandosi.

avatarsupporter
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:09

la gente continuerà, in ogni contesto di presentazione, a chiedere unicamente se quell'immagine è stata o meno photoshoppata

Ti sbagli. Solo una minoranza lo chiede. La gran parte non lo chiede anche se ha dei sospetti. Giudica solo se gli piace o meno e guarda tutto con maggiore indifferenza. Il tempo medio di "consumo" di una foto si è abbassato spaventosamente. Per questo si è alzata l'asticella e non basta più riprendere quello che è già stato visto un milione di volte.

è fondamentalmente un problema di "analfabetismo" nei confronti del linguaggio fotografico

Su questo concordo. La valutazione delle immagini è mediamente molto primitiva, ma non credo che le cose miglioreranno nel tempo. Il bacino di osservatori si amplia sempre di più, ma sono osservatori pigri.
Attualmente sono i video a coprire il ruolo di difensori della descrizione senza interpretazione. Quando saranno manipolabili da tutti pure quelli, bisognerà trovare un altro sistema. La fotografia ha già perso questo ruolo da tempo, se mai lo ha avuto.
Insegnare massivamente ad analizzare/leggere una foto è come insegnare a leggere un dipinto e riconoscere le fake news. Un tema molto attuale, ma ancora senza soluzione pratica su grande scala.

MEMO: c'è pendente ancora la mia domanda: come fate a certificare che una foto non è ritoccata per salvare la vostra vita (vedi post precedenti) . Se non avrà risposta dovrò dedurre che tutte le tesi dei propugnatori della verità sono solo un mucchio di chiacchiere ;-)

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:14

Ho visitato molte gallerie e mostre ma non sono mai stato pagato per dire che qualcosa mi piace, forse sarò sfortunato, ma invito chi abbia avuto davvero esperienze simili a scriverle qui ovviamente contestualizzandole, aspetto riscontri...

Anch'io sono sempre in attesa...

avatarsupporter
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:14

Domande scottanti! MrGreen

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:18

Bene, quella foto non racconta nulla, per me basta così...inutile perdere altro tempo.
...se mostri la foto così com'è ad un giovane al di sotto dei 30 anni, come minimo ti chiederà cosa fa il tipo con le borse davanti ai carri armati. A quel punto per dare senso alla foto dovrai metterti a raccontare verbalmente quello che è successo quel giorno in piazza Tienanmen. Da sola ha il suo perché nei confronti di chi la storia la sa già.

avatarsupporter
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:23

come minimo ti chiederà cosa fa il tipo con le borse davanti ai carri armati

Se non ha nessuna fantasia e la sua testa è completamente vuota, ti chiederà "cosa fa". Non sarà capace di pensare cosa fa uno con le borse dalla spesa davanti ad una fila di carri armati.
Una persona dotata di una normale capacità interpretativa, invece, ti chiederà "quando è successo, chi era quell'uomo, dove andavano i carri armati, come è andata a finire" e ti farà quelle domande tenendo gli occhi incollati alla foto, perchè quella foto è potente.;-)


avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2018 ore 19:25

Motofoto, di fronte all'estetica che cattura i sensi, che tu descrivi bene con i tuoi scatti, spero che nessuno si sogni di farti domande scottanti. MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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