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Approccio alla Fotografia


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avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:39

Mica tanto fuori tema, e' l'essenza della fotografia street.

Condivido il tuo pensiero.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:45

Di reportage ... ma non solo!
Credo che il concetto sia estendibile ad ogni genere:
interagire con una bellissima modella richiede coraggio; fotografare la naturea nella sua essenza più selvaggio richiede coraggio; anche arrampicarsi per trovare un panorama "speciale" o cimentarsi in un servizio matrimoniale... il foto giornalismo di inchiesta necessita al pari di coraggio...

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:47

Ni, in quel caso nel 90% dei casi la foto deve vendere (piacere a qualcun altro). Il rapporto con la modella e' il mezzo non il fine di quel genere di fotografia. L'approccio è totalmente diverso.

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:49

Io sono d'accordo sulla linea di principio, ma ognuno vive la sua realtà, è un'altra cosa.
Si capisce che il coraggio aiuta e motiva, l'ho detto che forse siamo/sono condizionato anche dai livelli di testosterone circolante nel sangue, ma la maturità porta al disincanto, alla disillusione. La voglia di comunicare resta, è l'asticella che si alza, è un paradosso che la maturità allontana il traguardo invece di avvicinarlo. Almeno per me accade così ma non intendo generalizzare, osservo e condivido solo un fenomeno della mia esperienza personale e privata.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:53

Sempre per generalizzare, si diminuisce l'istinto primitivo ma aumenta l'esperienza. E poiché la foto la fanno l'uno e l'altro (il momento va cercato ma manche atteso), ci perdi da una parte e guadagni dall'altra. E non è detto che la somma diminuisca. Quindi non disperare!

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:54

Dalle parole di Francesco.merenda " io penso che, a livello sottile, più la dimensione consumistico edonista ci prende, più l'approccio alla fotografia "praticata" rischia di risentirne." alla vostra opinione ...


Lo spunto secondo me è molto interessante ed il tema è posto in modo molto "garbato", in realtà non è affatto scontato che tutti coloro che hanno un approccio consumistico edonistico abbiano anche un corretto approccio alla fotografia pratica ovvero conoscano la fotografia pratica, in questo caso non potrebbero esserne distratti in alcun modo.


avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 12:58

@Gerr.nat

Anch'io ho espresso considerazioni molto personali e private... cose che non si possono generalizzare...

Mi permetto di ipotizzare (senza voler fare filosofia e tanto meno psicologia) che forse nel tuo tentativo di sfuggire a
disincanto
e
disillusione
cerchi di tornare neofita per ritrovare certi livelli (di testosterone? Sorriso) ...
comunque non fotografi come una volta... coerentemente con quello che hai nel frattempo maturato Eeeek!!!

Anch'io un tempo ero molto più sfrontato e incoscente... e coraggioso

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 13:00

Esatto. La fotografia vera esprime se stessi. Se si è' cambiati, non si può che fotografare diversamente.

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 13:03

è l'asticella che si alza

...eccome, solo che non sa più su cosa si alza. Io salto ma oltre quell'asticella trovo il déja vu, déja vissu, il nulla.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 13:06

Modelle, testosterone... Di quale "asticella" stiamo parlando?MrGreen

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 13:10

Ragazzi, vi anticipo, mi faccio più seGHe io di un pischello, ma è così e me ne faccio una ragione, ma a parte la mera gratificazione immediata cosa resta? La prossima volta, il prossimo scatto, si ripete una liturgia sempre uguale.
P.S.
Ma tant'è, è scientificamente dimostrato che non fa diventare ciechi. Quindi forza, usciamo a fotografare.

user35763
avatar
inviato il 21 Maggio 2016 ore 13:20

Un esempio d'approccio per superare quel diffuso deficit d'attenzione che ci costringe un po tutti a "surfare" senza sosta e ricerca di comprensione profonda in cio' che vediamo e ci circonda sono le onde cerebrali e la loro frequenza:

onde Delta: caratterizzate da una frequenza che va da 0,1 a 3.9 hertz. Sono le onde che caratterizzano gli stadi di sonno profondo.

onde Theta: vanno dai 4 ai 7.9 hertz, caratterizzano gli stadi 1 e 2 del sonno REM.

onde Alfa: caratterizzate da una frequenza che va dagli 8 ai 13.9 hertz, sono tipiche della veglia ad occhi chiusi e degli istanti precedenti l'addormentamento.

onde Beta: vanno dai 14 ai 30 hertz, si registrano in un soggetto cosciente.

onde Gamma: vanno dai 30 ai 42 hertz, caratterizzano gli stati di particolare tensione.

Per capire e fruire la poetica di,mettiamo a caso,Emily Dickinson serve un approccio contemplativo,"lento",quasi meditativo,
altrimenti non reggi le prime due righe,t'appalli e la mandi a cagare.(morte della poesia)

Serve,non solo il bagaglio culturale atto a coglierne le implicazioni letterarie e biografiche nascoste,"esoteriche",ma soprattutto rallentarsi,superare quel deficit d'attenzione che ci farebbe subito passare oltre e ad altro.

Come le mosche che incessantemente svulazzano.

Serve un approccio dato dalla fequenza delle onde Alfa insomma.

Senza la possibilita',e il training necessario,per rallentarne la frequenza non ci puo' essere vera fruizione quindi vera condivisione e comprensione.

Si ha una confusione babelica,tutti vogliono comunicare la loro visione ed essere capiti ma nessuno è in grado di fermarsi per coglierla e comprenderla.

Non dipende dalla cultura,o dalla cultura soltanto,insomma,senza la capacita' e la volonta di riuscire a "contemplare" in Alfa
l'arte,la poesia,la fotografia,la comunicazione, sono cosa gia' morta;tanto nella loro creazione quanto nella possibilita' di fruizione altrui.

Il trend dei nostri tempi attuali sembra volerci tutti in perenne stato gamma....

ps. guardate me che non ho letto che a sprazzi e svulazzi piu' o meno le prime righe dell'ultima pagina dei vostri commenti,non ho manco capito di che caxxo stiamo parlando, eppure scrivo

eppure scrivo!!!
E' babele!!!! E' il Kali yugaMrGreenMrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 13:58

Se ti aspetti il rito templare per svegliare il kundalini cerca altrove.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 14:02

A Giuliano.... ti ringrazio per l'espressione lusinghiera che hai usato nei miei confronti, ma soprattutto credo, visto che qui il tema è sostanzialmente "l'approccio", che già il fatto di metterti in relazione alla fotografia così come tu fai, sia il viatico migliore per un percorso personale carico di spessore.

Salvo dice una cosa vera, parlando di "scimmie travestite da necessità": non è questione di fotografia.... Tutto il nostro modello sociale basa su quello, perchè è quello che funge da moltiplicatore delle spese, e quindi del pil.
Non è tema, qui, dire se è bene o male. Non siamo in un forum di sociologia Sorriso
Tuttavia credo che già comprenderlo sia un fatto di per se utile. Sempre in nome di quella consapevolezza di cui si parlava.

Il prezzo di questa via, se inconsapevole, se subita e non scelta, è l'insoddisfazione perenne (e già nel tempo antico, Shakespeare tratta il tema nel suo Macbeth, per cui non è una novità), e senza integralismi da una parte o dall'altra, credo che qualcosina, piccolo, perlomeno per noi stessi, possiamo farlo.

Apprezzo chi ha detto che il tema è posto con garbo, in particolare Bruno: non c'è infatti nessuna voglia di confliggere o tentare di dividere in fazioni, in gruppi di pensiero contrapposti.
Solo, provare a vedere se una riflessione come questa, banale in fondo, può portare (specie chi è alle prime armi e le idee le ha ancora poco chiare magari) a rendere più libero, più "nostro" il modo di vivere la fotografia.
E, in fondo, di stare nel mondo.

avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 14:03

Silvano.... in fondo, almeno stando a molte delle figure che se ne sono preoccupate, Kali Yuga è Cool

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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