| inviato il 03 Aprile 2016 ore 9:04
“ Sono tutte cose necessarie per fare un lavoro, privilegiare un solo aspetto vi può distrarre, secondo me. Fate una verifica, mettetevi un foglio bianco davanti, cominciate a riempirlo di parole, di colori o disegni, vedrete subito che avrete bisogno della tecnica, quanto delle idee. Alla fine, la forma è sostanza, quanto il senso. „ Ciao Leo, concordo con te, infatti lo spunto non è rivolto alla prevalenza assoluta di un aspetto sull'altro ma come scritto precedentemente. “ non potendo sapere quale fosse l'entità del presunto difetto nelle immagini di quella mostra, da quanto scrive Smargiassi doveva essere davvero molto lieve e limitato a poche immagini, ma non è questo il punto, far prevalere minuzie tecniche sul messaggio, andare a vedere Genesis e portarsi fuori l'orizzonte storto, la coda tagliata, la grana in alcuni scatti, piuttosto del messaggio che il lavoro trasmette, questo è il punto „ |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 9:13
beh Caterina ognuno da un peso più o meno importante alla tecnica, per me un orizzonte storto o una coda tagliata non significano niente, altre cose invece le trovo inaccettabili. Tuttavia non si può sapere quali sono le critiche, quindi si può dire tutto e nulla ed avere ragione tutti. |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 9:14
Marameo, che la perfezione non esista non sono io a dirlo, bensì quella frase che tu continui a citare, ma evidentemente senza averne compreso il reale significato: “ Ma per ognuno l'asticella si alza con l'evolversi della proprio esperienza. „ Quand'è che l'evolversi dell'esperienza ha un termine? Una volta raggiunta la "perfezione" l'evoluzione della tua esperienza dovrebbe fermarsi e l'asticella smettere di salire, ma paradossalmente dovresti anche smettere di fotografare, perchè tutte le tue immagini successive sarebbero inevitabilmente identiche; la perfezione non ammette diverse possibilità, non può essere soggetta ad interpretazioni differenti. Conosci qualcuno la cui asticella abbia finalmente smesso di salire? Io non ne conosco, nemmeno tra i "maestri"; ma allora com'è possibile che continuiamo ad ammirare le loro opere quando, spulciandole attentamente, qualche sia pur minimo errore tecnico salterebbe sempre fuori? Secondo il tuo ragionamento, questo aspetto dovrebbe impedire loro di raggiungere il proprio scopo, quindi per cosa dovremmo ammirarle? La mancanza di critica significa incapacità di giudizio e appiattimento culturale, ma l'ipercritica porta inevitabilmente in un vicolo cieco che impedisce di apprezzare ogni altro aspetto di qualità di un'opera; le due cose finiscono per dare il medesimo risultato: togliere valore a QUALUNQUE foto, quadro, scultura, installazione ecc. Questo non significa che ogni opera abbia lo stesso valore di tutte le altre e di qualunque artista, ma l'ipercritica finirà per azzerarle tutte, perché la sua regola vuole che nel momento in cui venisse rilevata la ben che minima imperfezione o sbavatura quell'opera venga inesorabilmente stroncata. Hai un'idea di quanti quadri, antichi o recenti, presentino tracce visibili di "ripensamenti" dell'artista che li ha prodotti? Ma allora perché sono ancora esposti e ammirati nei musei anziché venire rinchiusi negli scantinati o peggio, bruciati? Leoconte; credo che invece mai come oggi abbia importanza il dibattito tra il senso e l'estetica, perché veniamo da almeno 100 anni di scissione tra le due cose e di rifiuto di una o dell'altra. Non mi dirai che proprio tu, che se non sbaglio dipingi oltre che fotografare, dimentichi quanto abbia influito, e influisca tutt'ora, l'astrattismo nell'imporre l'estetica come unico scopo dell'Arte? Ma è proprio questa visione che porta a sopravvalutare l'aspetto tecnico fino a farne l'unico elemento di giudizio; anche perché se l'artista non ha più VOLUTAMENTE un messaggio da trasmettere, cosa rimane se non l'aspetto tecnico? |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 9:32
“ quindi si può dire tutto e nulla ed avere ragione tutti. „ Se leggi bene gli interventi proprio tutti no Comunque se si tratta di difetti minimi e credo che nessuno di noi possa definirsi più competente di Smargiassi nel valutare l'entità di un difetto, minimi restano, di qualunque tipo siano e la storia insegna che foto con difetti possono comunque aspirare all'eccellenza, alla fine è quello questo che conta, al di la delle rispettabili opinioni personali Atget, Capa, Giacomelli tanto per fare alcuni nomi in ordine sparso hanno prodotto immagini il cui valore prescinde da qualsiasi analisi tecnica. |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 13:48
Solo vedendo mostre, leggendo libri, parlando direttamente con chi fotografa da una vita ed ha avuto un ruolo di rilievo si possono ampliare le proprie competenze e orizzonti di pensiero. Talvolta accade a conferenze e mostre che gli autori siamo presenti. Analizzando il lavoro di tanti fotografi si ha la possibilità concreta di superare una visione superficiale o settoriale, certo parziale della fotografia. E poi pensare che quando non si conosce profondamente una materia è preferibile essere prudenti nei propri pareri. Fare questo è arricchimento completo e non effimero, si completa molto lentamente, ma il tempo non è un problema. Buona domenica. Patrizio |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 14:14
“ se si tratta di difetti minimi „ Credo sia stata completamente travisato il senso dell'articolo, nessuno ha affermato e sostenuto che la tecnica non serva a nulla, o la prevalenza del contenuto sulla tecnica o viceversa, è lapalissiano come entrambe contribuiscano alla buona riuscita di un'immagine, la storia ci insegna anche come alcuni aspetti tecnici, inizialmente, non siano stati assolutamente compresi. La stupidità è far prevalere una mancanza minima su quello che è il contenuto globale della comunicazione, la tecnica a tutti i costi mi sembra l'alibi di chi non ha molto da dire, non per nulla l'aspetto tecnico è la prima critica che muove il dilettante guardando un'immagine. Questo forum ne è un esempio lampante, ma è giusto sia così, forse :) |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 14:25
una buona foto esente da crituche deve avere due requisiti fondamentali:"FORMA E SOSTANZA" tutto il resto risoluzione,stampa,b&w,seppia,fringing,disturbo, è noia...troppo spesso vedo foto che sembrano finte tanto son perfette,il problema è che npn dicono nulla,come altre volte mi capita di vedere foto con orizzonte storto,composizione così così,che però dicono qualcosa,quindi hanno forma e sostanza.Leggendo uno scritto non è che il lettore si ferma a pensare alla grammatica usata,ma,a quali sensazioni gli trasmette.Meglio mangiare da uno chef stellato ed alzarsi da tavola non soddisfatti o nell'ultima delle osterie con panza piena e contenti?vabbè che dopo su quella di HCB non mi stupisco più di nulla.... |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 16:01
Le critiche come le lodi si guarda poi da dove vengono. |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 16:04
Criticare i critici si può fare, ma è come lanciare un messaggio a caso in una bottiglia e gettarla in mare sperando che poi qualcuno la raccolga casualmente o inconsapevolmente. Improbabile che arrivi da qualche parte con i mezzi oggi a disposizione di chiunque voglia seriamente approfondire i fondamenti della questione dibattuta. |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 16:14
Ahimè Caterina, spero di non abusare del tuo spazio che così gentilmente hai messo a disposizione degli utenti di Juza, ma un titolo così bello per un tema di riflessione non poteva lasciarmi indifferente. Se così fosse non hai che da dirlo. Chiedo scusa per non aver salutato nei due commenti precedenti. Buon pomeriggio. Patrizio |
user20639 | inviato il 03 Aprile 2016 ore 16:52
Si Caterina Carissima, avevo intuito le sottigliezze... però il dibattito su questi errori o difetti (anche qui bisogna vedere le differenze), appartengono a polemiche, più o meno. Di solito fanno parte di un percorso personale, di un codice di valutazione delle opere sempre con un interiore, intimo in continua mutazione. Quello che credo di avere percepito da molti anni di dibattito su questo tema, è che non bisogna fermarci alle apparenze, ne alle sottigliezze. La riuscita di un opera è il frutto di tante componenti, e non meno la fortuna...., delle volte. Ci vuole tutto l'insieme, questo mi sembra il discorso dell'articolo in questione e concordo, ma questo si sapeva, o no. “ Leoconte; credo che invece mai come oggi abbia importanza il dibattito tra il senso e l'estetica „ Certo Daniele che ha senso, ma non bisogna partire dall'inizio, ma se mai da dove è giunto fino ad ora il dibattito, capire quello che a oggi si è consolidato come razionale. Oramai si è percepito che il dibattito sull'uomo è focalizzato sulla tecno-arte, tecno-economia, tecno-crazia, tecno-ecologia, dobbiamo pensare che le tecniche sono mezzi? Certo...ma hanno altrettanta importanza e assumono un valore psichico e inconscio, quanto la forma e l'estetica, e alla fine fa parte della sostanza. Naturalmente il discorso è molto lungo..... |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 17:56
Tornando indietro di alcune pagine: “ Tornando nell'era digitale a 50mpx, la situazione non cambia: se crei immagini per agenzie di stock , non puoi permetterti rumore visibile, crop o sbavature varie. Se a un critico mandi una foto di still life , è normale che veda le immagini al microscopio: la perfezione formale è lo scopo di quel tipo di foto. Sui paesaggi è molto meno ovvio; su street e reportage non ne parliamo neanche „ ... ritengo che, alla fine della fiera, questo discorso sia fondamentalmente condivisibile e utile per comprendere un po' di più la faccenda. Un'immagine raggiunge o meno il suo scopo in base, prima di tutto, alla finalità per cui è stata pensata, e da quello dovrebbe partire anche la critica. Devo ammettere però (così spezzo una lancia anche in favore dei critici criticati ) che in una mostra che racchiude le opere di un fotografo non è detto che la prima finalità per cui era stata scattata ciascuna immagine sia immediatamente percepibile e valutabile (pensiamo ad esempio alle mostre retrospettive, che non partono da un progetto unitario, ma raccolgono i momenti salienti della produzione dell'artista). In effetti, noi stiamo qui a tirarci per i capelli rispetto ad un articolo di Smargiassi su un fatto accaduto ad una mostra che LUI ha visto, NOI no; anche la nostra rischia di diventare ipercritica, dato che stiamo criticando ... "in astratto"  |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 19:33
Io condivido nel mio spazio blog articoli che penso possano essere interessanti. Se non interessano non si è obbligati ad intervenire altrimenti sono felice che vengano lasciati contributi costruttivi come quelli di Daniele, Patrizio e Leo ovviamente anche in modo critico ma argomentando. Se invece si vuole semplicemente portare un gratuito attacco personale all'autore senza motivarlo in alcun modo ed in forma totalmente anonima nascosti dietro ad un nik vuoto, questo non è lo spazio giusto, trovo molto più corretto farlo nel suo blog mettendoci la faccia, Juza ha una gran pazienza nel gestire il forum io nel mio spazio ne ho molta meno |
| inviato il 03 Aprile 2016 ore 19:37
Mario, ho visto, al riguardo ho una mia idea piuttosto diversa dalle proposte che leggo , in passato l'ho proposta a Juza ma ha risposto che è troppo impegnativa da realizzare, ho invece recentemente appoggiato l'idea dell'Ep alla galleria che trovo magnifica perchè consentirebbe di premiare dei progetti, ha detto che ci penserà Ciao. |
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