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la PdC varia al variare della focale?


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avatarjunior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 12:47

Quell'articolo l'ha postato Gabriele67 nelle prime pagine di questo thread, e conferma pienamente quanto stiamo dicendo.

Dibattere sulle formule può risultare interessante o meno, ma direi che queste sono veramente basiche, algebra elementare.

Poi sono pienamente d'accordo sull'aspetto pragmatico, infatti io personalmente me ne sono sempre strafregato dell'iperfocale, metto sempre a fuoco sul soggetto principale e chiudo o apro il diaframma a seconda di quanto voglio nitido o meno il resto. Il libretto di Merklinger mi ha semplicemente confermato che è una strategia valida.

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 12:53

Vangogh:
A questo punto la domanda che mi pongo e che vi pongo è questa: ....in entrambe le foto il rispettivo disco sarebbe stato di uguali dimensioni?
Probabilmente state per dire sì, e quindi come lo relazionereste al fatto che una torre è meno "sfuocata" dell'altra?
Sembra che PDC e disco di confusione non siano rigorosamente correlati...


Raffaele, i due aspetti poco correlati sono (1) la profondità di campo e (2) la sfocatura dello sfondo. Nelle due foto di prima, la zona in cui gli oggetti appaiono ancora nitidi dietro il soggetto a fuoco è la stessa: il pelouche alle spalle del gremlin è ugualmente decifrabile.

La differenza notevole è sullo sfondo. Incidentalmente, si noterà che la resa dello sfondo nella seconda foto è stomacante, nonostante la pari profondità di campo .









avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 13:40

Concordo con Gabriele, nonostante la profondità di campo "uguale" l'effetto è notevolemente diverso e non è affatto trascurabile. Tra l'altro, a mio parere, ha lo stesso impatto emotivo di una diversa PDC.


avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 16:23

Vangogh questo é lapalissiano.

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:11

Non è tanto lapalissiano, e nemmeno facilissimo de trattare con le formule.

Nelle discussioni sui ritratti, trovi spesso un'autentica ossessione per i fissi ultraluminosi, con l'immancabile citazione del calcolatore di dofmaster che ti fa vedere quanto esile è la pdc. Questo in realtà ha molto poco a che fare con la capacità della lente di sfocare bene lo sfondo. Ma sembrano capirlo solo i ritrattisti, come Giuliano1955 (che spesso preferisce lenti meno luminose, ma lunghe): se fosse lapalissiano, lo capirebbero anche molti altri. Sorriso

Per misurare il grado di sfocatura dello sfondo occorre un calcolo che non c'entra con quello della profondità di campo.

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 17:38

Gabriele nei tele si discute al limite della scomodità o dell'eccessivo schiacciamento dei piani. Cmq non capisco l'attinenza con i precedenti interventi. Ho detto che é lapalissiano che "l'effetto é notevolmente diverso". Nessuno denigra i tele.
La sensazione.di minor pdc.dei tele.é.dato proprio.dallo schiacciamento.dei piani che nn consente di percepire quelli a sfocatura tenue. I normali o cmq obbiettivi più corti sfocano più progressivamente e pur isolando meno il soggetto danno maggior profondità. Questione di gusti o esigenze.
p.s.: adoro i tele

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 18:10

Sì, concordo sui tele. Il legame con gli interventi precedenti riguarda la questione dei "dischi", che sono stati utilizzati al posto dei meglio noti circoli (CdC).

Guardando le immagini uno si aspetterebbe una diversa dimensione dei dischi sulla torre; mentre la formula (semplificata) mostra che i "dischi" rimangono gli stessi.


avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 18:23

Guardando le immagini uno si aspetterebbe una diversa dimensione dei dischi sulla torre; mentre la formula (semplificata) mostra che i "dischi" rimangono gli stessi.


Formula semplificata che lascia sempre qualcosa da scoprire... non c'è una formula che includa la lunghezza focale?
Credo che non vada mai trascurato il fatto che nell'ottica dei fotoamatori e dei fotografi c'è una certa dose di approssimazione, personalmente ho sempre visto applicare il modello matematico delle lenti sottili a tutti gli obiettivi dello scibile fotografico.
Questo in molti casi dà interpretazioni dirette e comprensibili ma ha sicuramente dei limiti.

Raffaele

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 19:30

eccomi, ci sono, grazie.
peccato che io sia un vero somaro con le formule.
chi se la sente di sostituire le lettere con dei numeri?
S = (f/N) * (|D-X| / D)
problema:
distanza tra soggetto e oggetto sfocato 10m
il diaframma impostato è f4
se mancano altri dati inventateveli
quale è la dimensione del DdC dell'oggetto a 10m?
e di un eventuale soggetto a 20m?

avatarjunior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 20:18

Ok, mancano focale dell'obiettivo e distanza di messa a fuoco del soggetto. Supponiamo f = 100 mm, distanza di messa a fuoco 5 metri, e che l'oggetto sfuocato sia dietro il soggetto

Il disco di confusione a 10 metri è:

S = (f/N) * (|D-X| / D) = (100 / 4) * (|5000 - (5000 + 10000)| / 5000) = 25 * (10000 / 5000) = 25 * 2 = 50 mm

Nel caso di soggetto a 20 m avremmo:

S = (f/N) * (|D-X| / D) = (100 / 4) * (|20000 - (20000 + 10000)| / 20000) = 25 * (10000 / 20000) = 25 * 1/2 = 12,5 mm

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 20:20





60mm. a F.4,0

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 20:23





250mm.
f.4,0

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 20:23

Più chiaro di così......

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 20:38

nota. temporaneo blocco tra me e Cigno, spero sia sciolto presto. se scrive non lo vedo, fateglielo sapere.

no Giuliano, non è chiaro per niente MrGreen, e ora ti spiego.
intanto ti ringrazio per il test postato e per quello che avevi fatto con soggetto Inge.
in breve ti faccio un sunto della questione:
Tralasciamo qui i cerchi di confusione, misurabili su una stampa, non ci interessano.
Ci interessano invece i così detti Disci di confusione, che non si misurano sulla stampa, ma possono essere misurati sul campo. Significa che se un'albero sfocato genera attorno a sè un cerchio di 2 metri, si considerano proprio i 2 metri e non il cerchio sulla stampa.
Si presume che a pari f e a pari inquadratura questi dischi abbiano medesima dimensione sul campo (non sulla stampa) anche al variare della focale.
Si cerca una formula matematica che lo comprovi.

avatarsenior
inviato il 20 Gennaio 2016 ore 21:24

Baronerosso, posso dirti con certezza che la formula è sbagliata.
un 100mm che focheggia a 5m ad f4, a 10m genera DdC enormemente più grandi di 50mm.
La focale non dovrebbe neanche servire nella formula, giaccè sarebbe indifferente.
inoltre il diaframma da considerarsi è con valore relativo (e anche per questo non serve la focale).
azzarderei che non serve neanche conoscere la distanta dal soggetto di maf.
In pratica credo che ci si debba muovere solo tra TRE variabili!
il diaframma relativo si ricava: conoscendo la distanza tra MaF e soggetto posto dietro e la dimensione del DdC (e forse anche posto davanti)
il DdC si ricava: conoscendo la distanza tra MaF e soggetto posto dietro e il diaframa relativo (e forse anche posto davanti)
La distanza tra MaF e oggetto posto dietro (e forse anche posto davanti) si ricava: conoscendo il diaframma relativo e la dimensione del DdC.

faccio un esempio con numeri buttati a caso.
glossario:
f = diaframma relativo
T = distanza tra MaF e soggetto posto dietro (abbreviazione di tra)
D = dimensione del disco di confusione (abbreviazione di disco)

f = 2 ; T = 10.000mm ; D = 1.000mm

ora capisco l'obiezione che salta subito agli occhi, e me la faccio da solo:
" ti rendi conto che se fosse così semplice, vorrebbe dire che i DdC sarebbero sempre delle stesse dimensioni sia che tu sia ad un metro o a 100 metri dal punto di MaF? " si, me ne rendo conto, ma abbiate un momento fede e proviamoci. Non lo so se la formula che ne uscirà sarà una porcheria di formula o sarà buona, proviamoci.

proviamo a vedere cosa succede con queste cifra (che ripeto sono prese a caso)

10000:1000=10 ; 10:5 = 2 (f)
2x5=10 ; 10000:10 = 1000 (D)
2x5=10 ; 1000x10 = 10000 (T)
il 5 sarebbe solo un fattore fisso (preso a caso).
quindi potrebbe essere che
D = T/(fx5)
f = T/D/5
T = fx5xD

vi ripeto, sono una scarpa di matematica. Magari sto scrivendo cose asurde, ma ora impostiamo f4 e vediamo se il D si riduce come dovrebbe.
D = 10000:(4x5)= 500mm (che è meno 1000, si, si è ridotto).
f = 10000:500:5= 4
T = 4x5x500 = 10000

come si vede tutto torna, formule inverse compreso.
Ma se fosse davvero così semplice, e sopratutto vero, occorre capire con cosa sostituire quel fattore cui io ho dato arbitrariamente il valore di 5.



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