user46920 | inviato il 29 Aprile 2016 ore 13:10
“ Il protagonista fotografo, lo interpreto, come un bravo artigiano, che si mette nei panni del cliente per risolvere un problema che ha uno scopo. Artigiano, per il motivo che si tratta di risolvere un problema semplice. „ forse sono io che non capisco, ma non c'è nessun problema da risolvere il fotografo, che tu lo veda un semplice Artigiano o meno, mi pare si comporti come un'altro "Toscani" che immortala come fosse uno still-life, la modella anoressica, nella sua forma naturale di "Manichino" (i manichini si comperano senza vestiti), quindi nuda, "mettendo in Luce" (tipica funzione del fotografo) l'aspetto più crudo della realtà. Anche se OT, io credo da sempre che la fotografia sia innanzi tutto un documento, sempre e comunque, dove l'Arte approda solo per convenienza. E non avendo ancora capito il perché attribuisci a Toscani il concetto "la creatività non esiste" (non mi è sembrato che avesse mai affermato questo), ricollegando quindi le due questioni, Arte e Creatività, in fotografia secondo me fanno parte più della procedura che non del prodotto (appunto la fotografia, che è sostanzialmente un documento). Non dimentichiamo che Toscani nasce come fotografo di moda, artigianato o meno, sempre di professione fotografo si tratta. Ma come al solito ci si allontana dal concetto del "situazionismo" e del cosa c'entri con la fotografia o del cosa intendesse Toscani. Secondo me l'abito non fa il monaco, ma il monaco può fare l'abito! |
user20639 | inviato il 29 Aprile 2016 ore 14:22
“ forse sono io che non capisco, ma non c'è nessun problema da risolvere „ Come no? Prova a lavorare sotto commissione. Oppure, immagina una scena complessa e poi rendila immagine figurativa... Vedrai quanti problemi dovrai risolvere... |
user46920 | inviato il 29 Aprile 2016 ore 20:57
“ Come no? Prova a lavorare sotto commissione. „ A parte che sono già stato un professionista, ma perché vuoi focalizzarti su un problema che non esiste, ovvero far divenire un problema il semplice atto "situazionista" (o come credo si possa intendere - ma potrebbe pure essere sbagliato ... ne stiamo appunto discutendo o almeno, cerchiamo di capire), di cui si cercava un significato? “ Oppure, immagina una scena complessa e poi rendila immagine figurativa... Vedrai quanti problemi dovrai risolvere... „ vabbé, ma è un problema anche usare un elicottero, se hai solo la patente B per veicoli stradali !!! E' un problema, se non sai come fare il fotografo, se non conosci e non sai usare la luce ... diventa un problema anche prendere in mano una fotocamera senza leggere le istruzioni e/o senza conoscerla perfettamente !!! Quindi, cosa c'entra il PROBLEMA in questo senso ??? .. continuo a non capire, a non collegare Io non sono dentro la tua testa, non so cosa significa per te creatività né situazionismo, non ho letto il libro di Eco, quindi credo che sia giunto il momento di spiegarti bene/meglio (direi, anche molto meglio), più chiaramente e senza fronzoli, per esporre quello che intendi tu, dall'inizio alla fine, altrimenti va a finire che parli da solo o peggio che perdiamo tempo a parlare ognuno di una cosa differente ... (sempre secondo me). |
user20639 | inviato il 29 Aprile 2016 ore 23:19
Il problema è la scelta... Fra le mille e mille combinazioni che si possono ideare di una immagine, la complicanza assoluta, è nella mente, nel momento creativo. Poi, nella considerazione della scelta giusta. Per cui dovremmo dire che ciò che consideriamo assolutamente creativo è ciò che di abbastanza nuovo ci è pervenuto, ma altro potremmo potuto avere, e semplicemente non lo sappiamo (concetto di creatività combinatoria di Umberto Eco). Quella scelta, di ciò che si può creare fa molta differenza, anche se non sappiamo se sia meglio la prima o la centesima idea. Dunque, fare la scelta giusta nel momento giusto è un atto creativo. Se pensiamo sia dovuto alla situazione, forse è semplicemente una componente, una combinatoria, ma anche questo, fra tutte le combinatorie possibili non si può mai sapere quella giusta. Per finire il mio pensiero, fin dall'inizio, ho sostenuto che la creatività esiste, eccome. Ma quello che si cercava d'indagare era la situazione. Secondo me la situazione, è una combinatoria ambientale, ma è la creatività che fa scegliere la strada da percorrere. Poi, cerco di capire insieme a voi le cose, non le so già da prima. |
user46920 | inviato il 30 Aprile 2016 ore 6:41
Leo:“ La domanda che viene spontanea è, come avviene questo processo immediato per Oliviero e per altri così assente. Se fosse un meccanismo acquisito è facile, allora, molti altri lo avrebbero emulato, ma non deve essere cosí semplice avere queste intuizioni. „ forse con problemi, intendi questi: il non avere la facoltà mentale per ... capire, decidere, scegliere, intuire, operare, attuare, ecc ?? “ Il problema è la scelta... Fra le mille e mille combinazioni che si possono ideare di una immagine, la complicanza assoluta, è nella mente, nel momento creativo. Poi, nella considerazione della scelta giusta. „ qui parli di problemi da risolvere che il semplice artigiano fotografo deve affrontare ... ma accettando pure il termine "problema" che utilizzi volutamente, qui sotto a cosa ti riferisci? “ In questo semplice caso, secondo me si può parlare di comprendere una situazione e di cercare la sua soluzione nel comunicare il fatto, cioè la contusione del volto. (Situazionismo.) In alti ambiti, il meccanismo è lo stesso, ma molto più complesso da analizzare (concetti, cultura, arte). In questo caso il SITUAZIONISMO, diviene un metodo per analizzare il reale, o la sua interpretazione, anche ideologica. „ se il meccanismo è lo stesso, qual'è o quali sono le complessità? te lo chiedo perché per me il principio di una funzione (metodo, procedura, ecc) vale sempre allo stesso modo, in ogni situazione. Ad esempio la funzione somma, in matematica, è uguale sia se viene usata per calcolare 10000+30000 che 2+2 !! Ora prova a farli tu un paio esempi di questa "complessità differenziata" che descrivi ... giusto per avere un'idea di cosa hai in mente. Perché "il problema" forse non è tanto la creatività che non interviene, ma forse è l'utilizzo sbagliato della procedura (forse). “ Praticamente è un meccanismo di lettura della realtà che Oliviero dice: viene dalla situazione, dall'immediatezza di dove si trova... Però, in altri non viene così spontaneo esprimersi in questo modo, dunque, per me interviene il genio, è la creatività... „ mi sbaglio? Se riesci, hai 4 domande a cui rispondere e un paio di esempi da portare. buon lavoro! |
user20639 | inviato il 30 Aprile 2016 ore 10:16
Il topic l'ho aperto, per pormi delle domande con voi....perciò, darò dei pareri sulle tue domande, per quanto mi sarà possibile. 1- La facoltà mentale si, ma nella produzione creativa ci sono molte altre componenti, non è solo il quoziente di intelligenza. Insieme si fondono i sogni della persona, le sue credenze, il grado di libertà, la situazione economica, la situazione di considerazione degli altri, anche, quello che si assume nel corpo, eccetera. L'arte è un insieme complicato di tutta la persona. 2- Secondo me, quello che ho scritto, sarebbe abbastanza chiaro- comunque- Un artigiano risolve problemi semplici, anche se in maniera impeccabile, praticamente è uno specialista del quotidiano. L'artista, incontra molti più problemi. Va per strade ignote, con complicanze mai viste prima, ma non una, centinaia sullo stesso lavoro. Tutte le componenti intellettuali entrano in gioco per risolvere un lavoro. 3- Tu fai un esempio di matematica, va bene. Il metodo è lo stesso, ma la complessità aumenta tantissimo. Tu fai 2+2 e viene 4. Se ti dico -10 alla 34, ti assicuro che è una misura che ti porta in altre dimensioni. Però è solo una misura come altre. Per capire -10 alla 34, devi formarti un concetto visivo e filosofico, altrimenti non la comprendi. Se io ti dico realtà...pensi sia facile capire di quale realtà uno parla? Se ti dico spirito, cuore, anima, qui siamo nel campo dell'ignoto......ma tutti usano queste parole. Quando qualcuno ti chiede di far trasparire l'anima nei suoi occhi, ti metti là, e scatti.... La complessità dell'arte è la complessità dell'uomo profondo, con tutte le sue contraddizioni. 4- Secondo me, il problema è proprio la complessità della realtà, talmente complessa che noi uomini siamo ancora bambini nel comprenderla. Le nostre facoltà sono quelle che sono, andiamo avanti per passettini. Ora faccio io una domanda, a tutti: "Per cui dovremmo dire che ciò che consideriamo assolutamente creativo è ciò che di abbastanza nuovo ci è pervenuto." Potresti essere d'accordo con questa affermazione? (di Eco) Caro Cigno, non dirmi che non sono stato chiaro |
| inviato il 30 Aprile 2016 ore 10:33
1. noti pazzi, straordinari artisti. Antonio Ligabue, Syd Barrett. (Vivian Maier?) 2. contadino, scarpe grosse cervello fino. il problem solving non fa distinguo per nessun umano. 3. la somma è maggiore delle sue parti it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_della_Gestalt 4. la realtà non può essere compresa poichè non ci sta dentro una mente, neanche spingendocela. possiamo solo avere delle interpretazioni. “ consideriamo assolutamente creativo è ciò che di abbastanza nuovo ci è pervenuto „ ciò che riconosciamo come abbastanza nuovo eventulamente. purtroppo la definizione, se voleva essere tale, non può essere corretta. Anche la discesa di un alieno rappresenterebbe un qualcosa di abbastanza nuovo finora non pervenuto, non per questo potremmo dire che ci siano elementi di creatività. |
| inviato il 30 Aprile 2016 ore 10:48
“ Fabiopol: La differenza tra i discorsi di Toscani, e le pipe da forum è fondamentalmente che lui parla dopo aver fatto. Molti altri parlano, parlano, parlano senza aver fatto nulla. „ vero! Toscani racconta gli altri e forse se stesso...questo è un gran pregio. |
| inviato il 30 Aprile 2016 ore 10:52
La creatività è l'alchimia di singole singole scariche elettriche che si generano nel nostro cervello. A volte nasce dal vuoto (il vuoto non è da assimilare al nulla), a volte, con l'esercizio si esprime attraverso la composizione di "blocchi di memoria" già registrati. |
user20639 | inviato il 30 Aprile 2016 ore 21:12
Sceriffoh725: “ La creatività è l'alchimia di singole singole scariche elettriche che si generano nel nostro cervello. A volte nasce dal vuoto (il vuoto non è da assimilare al nulla), a volte, con l'esercizio si esprime attraverso la composizione di "blocchi di memoria" già registrati. „ So che ci sono molte tesi che negano qualsiasi forma spirituale dell'uomo, fra cui, il Materialismo Storico: dicono che i pensieri e le emozioni sono semplicemente basate su reazioni fisiche e chimiche e non c'è altro e non c'è nessun rapporto trascendentale. Penso, che la storia sia ancora molto lunga e tutto da scoprire. |
| inviato il 30 Aprile 2016 ore 21:22
nel buddhismo è fondamentale la spiritualità, ma cadrei ot. |
user20639 | inviato il 30 Aprile 2016 ore 23:25
Ooo, se pensi che la filosofia buddista abbia qualche relazione con la creatività, dovresti dirla. Coraggio... Basta sforzarsi di essere sintetici, visto il luogo dove siamo. |
| inviato il 30 Aprile 2016 ore 23:41
..na parola. da dove comincio? la pietra è pesante, + o - come il vetro. il vetro ci dice l'inconsisteza della materia, "pietra" trasparente attraversata dalla luce. La materia è la stessa dimostrazione dell'inconsistenza di cui è fatta, ma noi la sentiamo forte perchè ne siamo costituiti. Muoviamo la nostra essenza dentro questi argini, che sono tali solo se non riconosciamo il mondo per quello che è. Se capiamo che la consistenza è l'essenza e la materia è l'inconsistenza vediamo quanto tutto sia illusorio e come la brama sia attributo alla materia. Allora creare è la soddisfazione di mettere insieme delle cose, di unire per cercare di comprendere, il contrario dell'analisi aristotelica che usa la divisione per capire. Quindi la creatività non è altro che comprendere le cose assieme, senza sezionarle, e questo è facile da capire se l'ego non prevale e l'armonia con il tutto ci fa sentire noi stessi universo, come una goccia in mare è mare. + o - troppa sintesi? |
user46920 | inviato il 01 Maggio 2016 ore 0:21
“ Caro Cigno, non dirmi che non sono stato chiaro „ No, anzi, sei stato chiarissimo come al solito ... peccato solo che se ti chiedo una mela, mi porti un pomodoro ... ma fà niente, tanto sarebbe solo una utopia, voler arrivare in fondo ad un qualsiasi discorso, qui sul forum se hai tempo, magari, prova a rileggere bene/meglio le domande e prova quindi a rispondere soltanto a quelle, lasciando perdere per un attimo quello che ti interessa a te, almeno per una volta (se hai tempo - e sarebbe solo una prova, eh - non è detto sia possibile). ti faccio degli esempi, da evitare: - “ 1- La facoltà mentale si, ma nella produzione creativa ci sono molte altre componenti, non è solo il quoziente di intelligenza. „ io non ho mica parlato di QI “ Insieme si fondono i sogni della persona, le sue credenze, il grado di libertà, la situazione economica, la situazione di considerazione degli altri, anche, quello che si assume nel corpo, eccetera. L'arte è un insieme complicato di tutta la persona. „ e nemmeno di Arte “ 2- Secondo me, quello che ho scritto, sarebbe abbastanza chiaro- comunque- Un artigiano risolve problemi semplici, anche se in maniera impeccabile, praticamente è uno specialista del quotidiano. L'artista, incontra molti più problemi. „ ecco, di nuovo quella strana "parola" che non ho mai nominato !!! (Arte, Artista, ecc) - alla domanda: se il meccanismo è lo stesso, qual'è o quali sono le complessità? tu rispondi: “ Tutte le componenti intellettuali entrano in gioco per risolvere un lavoro. „ beh .. devo dire che è tutto molto chiaro, anche un bambino capirebbe cosa hai in testa ... fantastico  “ 3- Tu fai un esempio di matematica, va bene. Il metodo è lo stesso, ma la complessità aumenta tantissimo. Tu fai 2+2 e viene 4. Se ti dico -10 alla 34 „ Ma certo, che stupido che sono! ... è logico: io parlo di somma e tu tiri fuori la potenza ... beh, è doppiamente esaustivo l'esempio, complimenti !!! dicevo: "Perché "il problema" forse non è tanto la creatività che non interviene, ma forse è l'utilizzo sbagliato della procedura (forse)... o sbaglio?" e tu rispondi: “ Secondo me, il problema è proprio la complessità della realtà, talmente complessa che noi uomini siamo ancora bambini nel comprenderla. Le nostre facoltà sono quelle che sono, andiamo avanti per passettini. „ non fa una bava !!! ... perfettamente centrato con la domanda, che tira in ballo infatti "creatività e procedura" in antagonismo, ovvero la tua visione di creatività negata del Toscani (di cui non ho ancora capito in quale passaggio la nega) e la procedura come "situazionismo" che è il nòcciolo della mia domanda ... che fatica   ... direi che è tutto fantanstico e non è affatto faticoso parlare in questo modo !! No, no   Leo ... a volte, sei meglio dell'erbetta "felice"  |
user20639 | inviato il 01 Maggio 2016 ore 9:20
Caro Cigno, ti ho dato i miei parei sulle tue richieste di chiarimenti, non saprei dire di più, al momento, di quello che ho percepito fino ad ora. Forse nel tuo eccesso di razionalità, sfumano certi significati, allusioni e nozioni. Un esempio: -10 alla 34, è una potenza di un numero, è solo un numero. Un numero talmente grande che ci vorrebbero pagine per descrivere gli zeri. Non è nemmeno una somma, è solo un numero di una unità di misura. E' il numero che descrive le teorie dell'infinitamente piccolo, le particelle che costituiscono i quark. Per questo, per comprendere un solo numero del genere, devi formarti una mentalità visiva diversa da quello che siamo abituati. Mentre ,+10 alla 19. È il numero che si arriva per descrivere il confine del nostro universo conosciuto. Più in là, non si sa, ma forse lo spazio è costituito da Multiversi, ossia, molti universi. Poi, se non riusciamo a comprenderci, non importa, non prendiamoci troppo sul serio, speriamo di capirci per altre cose. Buon 1° Maggio a tutti. |
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