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Il bianco e nero: perché?







avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 10:37

Aggiungo, rispetto alle due foto citate, che probabilmente, anche raggiungendo la stessa profondità di nero senza alterare il comatismo generale, in una foto a colori quelle aree nere non avrebbero la stessa forza espressiva proprio per la presenza del colore, perché il "contrappunto" al nero lo fa il bianco, e la cosa mantiene il suo impatto, o comunque rimane più leggibile, proprio in assenza dei colori che, in questo senso, non contribuirebbero più alla lettura di quelle foto, ma costituirebbero solo un elemento di distrazione

user61069
avatar
inviato il 01 Marzo 2015 ore 12:04

daniele, sul concetto di aprire "per forza le ombre", sono d'accordo, e aggiungo, che in certi generi fotografici "troppe" informazioni rovinano la foto, tant'è che l'esercizio che molti fotografi fanno per ottenere immagini migliori è quello di semplificare e ridurre al minimo gli elementi nella foto.
tutti questi dettagli nelle foto più importanti, apprezzate e famose della storia non c'erano...eppure le ammiriamo e ci piacciono.
classico esempio che non tutto quello che è nuovo è progresso e non tutto quello che è nuovo è un vantaggio.

angelo.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 12:31

Sempre con l'auspicio di arricchire la discussione, riporto un passaggio tratto dalla conversazione tra Mimmo Jodice e Isabella Pedicini. Conversazione raccolta nel libro "La camera incantata"- ed. Contrasto.
Il fotografo napoletano spiega la scelta del B&N con grande, apparente, semplicità:

"Questa è una delle mie rare fotografie a colori (un'immagine dei figli che corrono su un prato strappata a metà. Una parte a colori ed una in B&N).
Lo strappo segna il passaggio dal colore al bianco e nero. In questa corsa i due ragazzi, i miei figli, passano da una dimensione di realtà a una di sogno e sospensione. Il colore, infatti, definisce il tempo e lo spazio, mentre il bianco e nero contribuisce a creare un'atmosfera sospesa, atemporale. Quando ho cominciato a fotografare, il colore non si usava molto, In seguito avrei potuto adottarlo ma si poneva un problema molto importante: la mia è una fotografia d'immaginazione che non vuole documentare le cose. Il colore non mi avrebbe aiutato perchè descrive, mentre il bianco e nero spinge a supporre le cose, a immaginarle. Se fotografo il colore verde, nella foto in bianco e nero diventa grigio chiaro. Ma qual'è la realtà? Potrebbe essere arancione, viola, giallo. Col bianco e nero si entra nel campo dell'immaginazione.



avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 12:36

Caro Occhiodelcigno, apprezzo il tuo intervento, sinceramente.
Credimi, non ero ne stizzito ne irritato, solo, se si prende una certa china, semplicemente non si discute più delle cose, e allora, personalmente, trovo a quel punto poco interessante interagire. In un forum come nella vita reale.
Tu aborri l'ipocrisia, e hai ragione. Io detesto la scortesia e il sarcasmo: se adottiamo tutti modalità che tengano conto dell'altro, allora tutto si può discutere, su tutto si può confliggere. Perchè nel terreno delle idee è normale che sia così. Diversamente è dialogo tra sordi, e a quello, posizione personale naturalmente, non provo gusto a partecipare.

Ma, più utilmente, nel merito : prima di dire due parole sulla "molteplice essenza", e per conseguenza approfondire un attimo Giacomelli vs Adams (vs inteso come approccio ovviamente Sorriso ), meglio tornare un attimo sui "perchè" del bianconero, perchè come dici, ho buttato un sasso prima, ma non ho poi espresso chiaramente un'idea.

La faccio semplice, se ci riesco.

Premessa: credo siamo d'accordo che la fotografia non è, e non può essere in nessun caso, la "riproduzione della realtà".
In virtù di questo, poco o tanto è espressione soggettiva, di una specifica dimensione estetica, di una visione personale.

A mio avviso, la forza espressiva del monocromatico deriva in buona parte dal rapporto sottile, che permette di creare proprio tra soggettività e percezione di realtà, deformata ma plausibile.

Semplificando al massimo..
Soggetto: rosa rossa con foglia verde.

- A colori, il rosso è rosso, il verde è verde. Posso anche fare la foglia rossa e la rosa verde con la tecnica, ma palesemente cozza con ciò che sappiamo e abbiamo a memoria. E se non sto producendo un artwork creativo, è un'assurdità evidente.

- In bianconero: se desaturo (o uso una pellicola senza utilizzare filtri) verde e rosso verranno riprodotti come grigi molto simili. Non solo quindi la foto sarà modesta e piatta, ma sarà anche falsa per la memoria, perchè manca del contrasto che, nella vita e coi colori, è evidente.
Allora, per risolvere il problema, uso un filtro (o alternative più moderne).
Essendo tutto grigio, per differenziare potrò solo rendere un colore più scuro e l'altro più chiaro. Ma chi decide se è più reale ed efficace rendere chiaro il verde o il rosso? E quindi l'approccio personale determina la scelta, e il risultato, comunque lontano dal reale (le rose grigie non esistono), avrà una sua base di credibilità, o perlomeno non sarà palesemente assurdo.

Esempio molto banalotto, ma giustamente si suggerisce di stare semplici Sorriso

Quindi, a mio avviso, una delle ragioni che rendono il bianconero interessante, come codice comunicativo, è la sua natura che lo porta a esprimere, in un recinto di credibilità accettabile, un elevato grado di soggettività e determinazione personale.
Ovviamente c'è molto altro, ma non si può qui fare un trattato. E suppongo che altri interventi sottolineeranno altri aspetti peculiari della rappresentazione monocromatica.

Per chi ha poca familiarità col bianconero, allego un esempio dell'effetto di un semplice filtro colore.
Come si vede, espressioni molto differenti, ma non necessariamente potremo dire che una sia più "vera" dell'altra.
Non ci sono altri interventi di post, se non l'applicazione del filtro colore, attraverso Silver Efex

www.francescomerenda.com/wp-content/uploads/2015/03/Prova-filtro.jpg





avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 12:46

Caro Daniele, gli spunti ci sono, anche se, in quel contesto, molto elementari credo.
Certamente è utile, soprattutto per chi al bianconero si avvicina muovendo i primi passi, avere la mente più sgombra possibile, e capire che certamente regole ce ne sono, ma sempre da vagliare e riconsiderare con mente aperta alla luce di quel che si vuole esprimere.

Sul discorso delle ombre, e trovo giustissimo anche l'intervento di Angelo, credo che il limite di molte fotografie monocromatiche attuali sia proprio nell'ansia di sottolineare tutto, finendo per non valorizzare nulla.

Nella musica di Miles Davis i silenzi, i vuoti, sono parte attiva della sua espressione.
Altrettanto credo che in fotografia un certo grado di "occultamento" (sempre a seconda della foto e del genere ovviamente) possa avere grossomodo valenza simile. Sorriso

Un caro saluto
F

PS: piccola modifica al post, dopo aver letto Jeronim (scrivevo, e non avevo visto il suo intervento...). Credo che, con infinita poesia in più ovviamente, quel che dice Jodice sul prato non sia su una linea troppo contrastante da quanto detto nel post sopra, perlomeno mi pare.... Sorriso

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 17:47

Francesco, l'esempio che tu definisci "banalotto" della rosa rossa e delle foglie verdi, in realtà definisce perfettamente l'idea di quella scelta personale che nel bianco nero è non solo ammessa, ma addirittura necessaria (appunto in casi come rosso e verde), mentre nel colore non è tollerata.
Si tratta del tipico caso in cui una necessità tecnica fornisce un potente strumento "interpretativo" che al di fuori del bianco nero non avresti a disposizione.
Questo fornisce anche un interessante collegamento all'altra discussione "Il fotografo e l'apparecchio. Chi è il padrone?", perché mi domando quanto tempo sia passato, dall'invenzione della fotografia, prima che qualcuno si rendesse conto che montando un "banale" vetro colorato davanti all'obiettivo si poteva diventare un po' più padroni del mezzo.

avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 17:51

Caro Daniele.... penso anch'io che, stando nel terreno delle idee, argomenti apparentemente distanti in realtà lo siano meno di quel che sembra... ;-)

user46920
avatar
inviato il 01 Marzo 2015 ore 18:53

Francesco, sono sollevato dal fatto che il mio intervento non abbia prodotto danni, ma due ottimi passaggi come il tuo e quello di Jeronim.

seguo




avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 18:59

Caro Occhiodelcigno.... danni?!? E perchè mai?!? Sorriso
Un pò di vis polemica di solito promuove le idee, piuttosto che il contrario, no?
Il problema è quando il voler confliggere prende il sopravvento e ci si dimentica che c'è anche un merito.
Col tuo intervento hai fatto il contrario, rimettendo al centro la "ciccia". E le chiacchiere così, di solito, migliorano! ;-)

Buona serata
F


avatarsenior
inviato il 01 Marzo 2015 ore 22:52

Da qualche giorno volevo partecipare a questa discussione...
Spesso per spiegare i propri pensieri si ricorre a similitudini, proverò con questa strada.
Penso ad una canzone di De Andrè... diciamo una canzone a caso... ecco: se quella canzone la cantava da solo accompagnandosi con la chitarra è in bianco e nero, se la sua voce fosse stata accompagnata da un'orchestra al completo sarebbe a colori...
Detto ciò... beh... detto ciò non so se ho altro da aggiungere, a parte che certe canzoni non perderebbero il senso neanche senza accompagnamento musicale...

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2015 ore 8:09

Oppure con la P.F.M. che ci suona assieme.;-)


avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2015 ore 8:30

Penso ad una canzone di De Andrè... diciamo una canzone a caso... ecco: se quella canzone la cantava da solo accompagnandosi con la chitarra è in bianco e nero, se la sua voce fosse stata accompagnata da un'orchestra al completo sarebbe a colori...

Però è anche vero che le successive cover orchestrate non hanno lo stesso fascino, forse proprio perché la musica (almeno in questi termini) è simile alla fotografia: se nasce per chitarra e voce (B&W) significa che è stata pensata così, una volta orchestrata (colore) il messaggio ne risente; ovviamente il discorso vale anche al contrario

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2015 ore 8:50

@Max... con la P.F.M. è hdr, ma di quelli pensati e fatti bene.

@Daniele... le cover, in quanto tali sono espressioni diverse che tentano di portare avanti lo stesso messaggio... è un tentare di rifare uno scatto, reinterpretarlo.
Nel mio ragionamento per assurdo il brano originale, come concepito dall'autore, rappresenta la fotografia e la scelta di come proporla. Come dici tu, si può partire sia dal bianco e nero che dalla foto a colori, spesso dipende dalle circostanze e dagli stati d'animo che sentiamo o vogliamo comunicare.

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2015 ore 9:33

Una parola, Max, visto che citi alcuni passaggi miei nel tuo post ;-)
Credo che la chiusura del post stesso, parlando di "ravvedimento", finisca per rischiare di deviare nuovamente la discussione verso necessità di contrapposizioni che, in buona parte, sono convinto siano meno marcate di come può sembrare Sorriso
La "post-produzione" non è una cosa sola, univoca, monoliticamente scolpita.
Per questo è normale, nel parlare di fotografia, chiedersi quale sia il limite oltre il quale, il lavoro successivo allo scatto, è tale da modificarne il significato di fotografia stessa. E la discussione, di norma, si sviluppa ferocemente semplicemente perchè ognuno posiziona questa asticella in un punto diverso.

Proprio per evitare, qui, questo tipo di contrapposizione (che non era il tema voluto dall'autore del topic), ho voluto specificare che negli esempi postati non c'è alcuna lavorazione ulteriore all'applicazione di un filtro colore.
Ovvero di qualcosa che, volendo, si può realizzare anche in camera (io non lo faccio, ma poco conta) e che si poteva tranquillamente fare anche in territorio analogico, ben prima della nascita del computer stesso.

E questo, non per prendere le distanze da una qualsiasi post più spinta e marcata, ma solo per non introdurre un elemento di deviazione in più ;-)

Buona giornata
F

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2015 ore 10:43

Francesco, ti ho risposto in m.p., non so se lo hai gia' letto, comunque decido di cancellare il mio commento dato che riguardava un utente e il suo modo di porsi, lungi da me voler innescare polemiche. Elimino solo le tracce, non le mie idee !MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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