| inviato il 11 Gennaio 2015 ore 20:31
“ non bisogna guardare il mondo come se l'uomo fosse il centro di tutto, ma bisogna sentirsi parte del tutto. „ Non mi sembra molto distante dal concetto che avevo espresso tempo fa in un'accesa discussione citando Ungaretti.. "mi sono riconosciuto docile fibra dell'universo" La foto di paesaggio è essenzialmente questo.. lo stesso Salgado dopo una vita passata a documentare ( splendidamente) le miserie umane ha cercato il senso dell'esistenza nella natura | 
user20639 | inviato il 11 Gennaio 2015 ore 21:34
Lo ricordo Caterina, bellissimo. Di certo, la concezione della visione del mondo non è solo occidentale, ma ci sono molte altre maniere di concepire la vita, la felicità, il senso dell'ambiente. Una di quelle che più mi sono affascinato è questa: Qualsiasi cosa è degna di essere fotografata. Il messaggio di Daido Moriyama, fotografo on the road, tra i maggiori protagonisti della fotografia contemporanea giapponese. Moriyama: non è importante il soggetto, né chi sia l'autore, perché non c'è distinzione tra la realtà vissuta e la realtà nell'immagine. La fotografia individua e fissa i frammenti di esperienza, e questa è l'unica cosa che ha davvero importanza. Nel punto in cui si incontrano il senso del tempo dell'autore e questi istanti di esperienza, va ricercata la verità. | 
user20639 | inviato il 11 Gennaio 2015 ore 21:38
Poi, "Fotografa solo ciò che conosci bene", ma non ricordo chi lo ha detto. | 
| inviato il 12 Gennaio 2015 ore 1:01
Chissà perchè mi torna in mente un famoso dipinto, "Questa non è una pipa", di Magritte... | 
| inviato il 12 Gennaio 2015 ore 12:34
Credo dopo aver letto i diversi interventi, che l'approccio alla fotografia sia diverso tra chi ci vive, ed è perciò legato a un guadagno, e chi come me ama fotografare per la necessità di esprimersi. L'arte ha una propria capacità liberatoria a cui può accedere chi ama profondamente i soggetti che fotografa ed è libero da qualsiasi vincolo economico. Certamente potra' essere più gratificante fare uno scatto come coronamento di uno spirito contemplativo. Chi invece ha scelto di fare della fotografia un lavoro, sarà motivato anche dalle tendenze culturali e dal rapporto con il cliente e gli altri fotografi. Si tratta di due approcci molto diversi che dipendono quasi esclusivamente dalle scelte di ognuno di noi. | 
user20639 | inviato il 12 Gennaio 2015 ore 17:15
Claudio, il paesaggio è fatto sulle crete, sui vasetti o dai cinesi nelle pregiatissime ceramiche, o dalle preziose maioliche spagnole di origine araba e tanti altri esempi come i famosi di Capodimonte. Ci sono tante maniere di fare il paesaggio ogni una di queste ha la sua profonda dignità. Si comincia dall'artigiano si va verso il pittore per campare, ma si può andare anche dove l'unico interesse è essenzialmente il paesaggio, come una domanda profonda....? La scelta di fare arte è molto forte, costa molto cara alla persona, le conoscenze possono anche far molto male se una persona non ha i strumenti per sostenere quello che ha scoperto. Le verità sono un peso che ci portiamo, quando sono state conosciute. A questo punto, si fa solo per amore, null'altro è il guadagno. Quando Van Gogh nei suoi paesaggi ha scoperto il pluriuniverso, quello che noi oggi chiamiamo il multiverso, non ha saputo reggere. Non ha mai venduto un quadro nella sua vita, ma ha scoperto molto. | 
user20639 | inviato il 12 Gennaio 2015 ore 18:10
Batcaius....(che nik difficile), La rappresentazione della realtå non è contro la ricerca della realtà. È la chiave di lettura che conta | 
| inviato il 12 Gennaio 2015 ore 18:54
Caro Leoconte, l'arte ha spesso subito lo strapotere dei soldi. I soldi spesso limitano l'espressione dell' ingegno umano dettando contenuti e condizioni, suggerendo direttamente o meno le vie più facili per il successo: mode, stili, molte forme di uso volgarissimo delle arti. È molto facile che un grande artista sia ignorato in vita e poi osannato (sempre per soldi) da morto: Van Gogh si sta ancora rigirando nella tomba ora che un suo quadro vale più di una villa a Manhattan, mentre lui da vivo cedeva un suo quadro per un piatto di minestra.... Perciò da giovane ho deciso di non fare della fotografia o dello scrivere un mestiere, ma di vivere facendo un comune lavoro e fotografare o scrivere per il puro piacere di farlo. Naturalmente mi sono ispirato ad alcuni autori (in fotografia mi hanno colpito le splendide immagini di uccelli in volo di Maurizio Baldari), ma poi ho seguito la mia strada basata sui miei gusti e sulle mie emozioni. Nel sito ci sono alcuni validissimi fotografi e sicuramente molte persone che seguono. A queste vorrei dire: fate come i validissimi fotografi, esprimete voi stessi, non appena potete siate originali, non seguite le basse passioni dei social, questo bisogno di piacere anche copiando e rinunciando a mostrare il tesoro nascosto in voi stessi. | 
user20639 | inviato il 12 Gennaio 2015 ore 19:06
Claudio.....ti comprendo bene, l'eroismo del quotidiano non è da meno di quello di Vinsent | 
| inviato il 12 Gennaio 2015 ore 19:09
Concordo. Ci vuole coraggio e grandi capacita' anche per fare della fotografia o della pittura un lavoro. | 
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 0:02
Leoconte, sei partito dal "Paesaggio naturale" per arrivare all'esplorazione dell'animo umano attraverso l'arte. Ma è insito nell'animo umano etichettare e collocare in contenitori separati qualsiasi cosa per sentirsi meno microscopici nei confronti dell'universo. La fotografia, come mezzo che stimola uno dei cinque sensi umani, serve come memoria di una realtà che è stata vissuta da chi la fotografia l'ha fatta o che quella realtà rappresentata l'ha già vissuta e come sprone a conoscere quella realtà a chi la vede per la prima volta. Quando questa (la fotografia) riesce a trasmettere un grande insieme di sensazioni, come per qualsiasi altro tipo di rappresentazione della realtà, viene definita arte. Ovviamente sono pochissimi coloro che creano "arte", anche per questo le opere artistiche hanno una valore (emotivo più che finanziario) elevato. Tutto il resto è semplicemente memoria, più o meno utile a seconda della quantità di "messaggio emotivo" che riesce a trasmettere. | 
user20639 | inviato il 13 Gennaio 2015 ore 0:40
Batcaius, credo poco nella memoria, dai dati che si riscontrano sembra che ogni generazione impari poco da quelle precedenti, ogni persona vuole sbagliare per conto suo. Gli errori si ripetono costantemente, come se non ci fosse memoria. Poi, la memoria è effimera, tutta la memoria che produciamo andrà perduta in poco tempo, i supporti più validi sono ancora le lastre di marmo incise con lo scalpello. Sono molto appassionato della storia, ma anche in questo caso la manipolazione non è inferiore a molti altri campi. Il valore aggiunto, che fa molto prezioso il valore commerciale, è proprio il valore dell'arte e non è raro, come potresti pensare che l'arte appartenga a poche persone. La fotografia può stimolare come tanti altri linguaggi... ma non è un messaggio emotivo, l'arte è profezia, l'arte è intuizione del futuro, è come tutte le nobili attività che ricercano il senso della vita ed il bene comune, negli intenti è come la filosofia. Possiamo sentirci microscopici, anzi, posiamo però, sentirci parte del tutto, siamo fatti con gli stessi elementi dell'universo, oppure infinitesima parte di Dio, questo è stupendo, è molto più razionale. L'arroganza dell'uomo nella nostra storia, dovrà per forza cambiare la sua filosofia, altrimenti non c'è dubbio che diventeremo un virus per questo pianeta. Mamma mia, quante cose tutte insieme. | 
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 8:49
“ Cosa, chi, come definisce l'arte? „ Da questo non usciamo più , a un collega un importante gallerista ha risposto " quello che mi sembra interessante lo mostro, poi se piace e vende è arte" | 
user20639 | inviato il 13 Gennaio 2015 ore 8:54
Caro Soft, se sei interessato a questo tema, una cosa è certa, l'immagine la devi fare per te e se vuoi, non devi aver timore di mostrarla ad altri, non devi aver paura del loro giudizio, per il fatto che la fai per stare bene te. E' una ricerca che fai per te, ma nessuno ti obbliga a farla. Il nostro spirito è fatto da tanti cassetti e scomparti, se una persona ha voglia di aprirli e mostrare quello che c'è dentro lo fa, altrimenti li tiene ben chiusi e nessuno sa niente. Non devi pensare: se la gente merita la tua schiusura, lo fai per te e per amore. Secondo me (ma ci sono migliaia di definizioni e tutte valide), l'arte è ricerca. E' una complessa e faticosa ricerca di trovare qualcosa, ma il bello, è che non sai se questa cosa che immagini di trovare sia esistente, ma la cerchi solo perchè pensi possa esistere. Come un navigatore dello spazio che va alla scoperta, non si sa, se un giorno potrà tornare. Potrebbe darsi, che trovi un pianeta dove non valga la pena di ritornare. | 
user20639 | inviato il 13 Gennaio 2015 ore 8:56
Caterina cara, il tuo amico gallerista avrà anche ragione, ma non sono proprio convinto che sia così. Penso, nemmeno te. Ciao |
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