| inviato il 06 Marzo 2012 ore 14:41
A me pare che i toni si siano accesi un po' troppo... Siamo ampiamente OT, ma credo che Franco (Borsi) volesse solo dire che il prezzo finale di vendita non è dettato -e mi scuso per l'imprecisione lessicale: non ho studiato economia- solo dalle spese reali di progettazione, sviluppo, trasporto pubblicità e quant'altro. Il prezzo è costruito anche sul cliente, su quanto si pensa possa più o meno spendere, e sui volumi presunti di vendita. Penso che su questo si possa concordare. Come -credo- si possa concordare che con la globalizzazione i margini di guadagno per le multinazionali siano decisamente aumentati: qui in Veneto ci sono grandi aziende multinazionali che sbaraccano non perché siano in perdita (gli operai fino al giorno prima dell'annuncio della chiusura fanno gli straordinari), ma semplicemente perché trasferendosi altrove guadagnano ancora di più. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 14:58
“ il fatto è che forse per alcuni, anche i biologi ( come qualsiasi altro lavoro che non sia il proprio ) fregano il prossimo prendendo una retribuzione oraria troppo elevata per quello che offrono.... in guangdong un biologo prende molto meno quindi un biologo italiano, non è costoso ma caro. troppo caro. „ interessante leggere che solo chi fa un lavoro in proprio viene retribuito in modo giusto (specialmente perchè lo stabilisce lui ) per absolute: ho studiato biologia ma non ho mai lavorato in campo biologico e seguo moltissimo l'economia. forse c'è stato un malinteso quando io ho scritto "fair": non intendevo l'equo commercio solidale ma intendevo semplicemente una maniera corretta di fare i prezzi, come la reflex sigma caduta di prezzo dimostra i prezzi che stanno sugli oggetti in vendita non sono sempre giustificati da costi reali ma semplicemente dall'esclusiva.... le multinazionale se posso le evito: un prodotto simile prodotto da una non multinazionale in generale ha un miglior rapporto prezzo / prestazioni. questa discussione sta prendendo una brutta piega anche perchè cos78 non sa discutere (cosa che ho già notato parecchie volte): vuole sempre avere l'ultima parola e finchè l'avversario non abbandona il campo per sfinimento lui risponde e attacca. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 15:05
“ Più che altro, stufa sentire questo discorso che è come quello della volpe con l'uva: non riesco a comprare il meglio del meglio e quindi chi lo produce è un ladro. stufa veramente. „ forse scrivi senza leggere quel che gli altri scrivono: scrissi che comprai e ancora ho una 5DI e una D3 (comprata poco dopo che è uscita). posso permettermi di comprare finanziariamente tutte le apparecchiature fotografiche che voglio e la volpe e l'uva non è il discorso azzeccato. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 15:33
Sergiozh.. potrai anche permetterti di comprare tutto quello che vuoi ma se continui a scandalizzarti del fatto che i prezzi non rispecchino direttamente i costi di progetto/produzione/pubblicita' e distribuzione.. dimostri di essere un po' ingenuo. In qualsiasi campo il costo dell'eccellenza non e' mai direttamente proporzionale a niente, al limite e' inversamente proporzionale al numero di produttori in grado di fornire un prodotto qualitativamente sovrapponibile. In questo Canon e Nikon dominano, non molti sono in grado di sfornare prodotti equivalenti (non solo corpi ma anche ottiche ma anche reti di assistenza), arrivati li dove sono hanno il loro sacrosanto diritto di chiedere i soldi che ritengono piu' opportuno senza fare finti moralismi. Perche' per arrivare dove sono arrivate (in termini di qualita' di prodotto) hanno dovuto investire, studiare, sudare e gestire il tutto in maniera esemplare. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 15:37
“ il prezzo finale di vendita non è dettato solo dalle spese reali di progettazione, sviluppo, trasporto pubblicità e quant'altro. Il prezzo è costruito anche sul cliente, su quanto si pensa possa più o meno spendere, e sui volumi presunti di vendita. „ Infatti il prezzo finale è determinato da un insieme di fattori, alcuni concreti altri meno ma fino a quando c'è una reale concorrenza nessun può permettersi di esagerare nello sfruttare i clienti. Nel settore reflex la concorrenza c'è, ma non è del tutto diretta, poichè il cliente "evoluto" per varie ragioni, (parco ottiche ecc) tende a rimanere sul marchio già acquistato, mentre il cliente "nuovo" si confronta sulle entry o prosumer. la reflex economica e di massa ha un'altro vantaggio: grazie al fatto che sarà venduta in grandi quantità può spalmare i costi di sviluppo in modo che su ogni pezzo pesi poco, questo permette di avere un prezzo ancora più basso e un recupero dei costi in meno tempo. A ben vedere una reflex, per uno o due anni non fa guadagnare il produttore ma fa solo recuperare gli investimenti fatti nel suo sviluppo. Dopo che i costi sono stati recuperati il prodotto diventa redditizio e lo sarà molto se è stato ben realizzato e continua ad avere molta richiesta, poco se invece viene subito superato dalla concorrenza e occorre limare i prezzi per continuare a vendere. E fin qui si tratta di prezzi all'origine. poi c'è tutto il discorso dei margini dei distributori, e del rapporto domanda/offerta. anzi delle variazioni di tale rapporto... voglio dire se un prodotto ha una forte richiesta mantiene per le note leggi di mercato un prezzo elevato, se però la domanda cala bruscamente il rischio è di trovarsi i magazzini pieni di prodotti invenduti, e questo può spingere tutta la catena (dal produttore al distributore) a tagliare i margini anche fino ad azzerarli pur di non trovarsi il peso di tanto invenduto. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 15:42
“ forse c'è stato un malinteso quando io ho scritto "fair": non intendevo l'equo commercio solidale ma intendevo semplicemente una maniera corretta di fare i prezzi, come la reflex sigma caduta di prezzo dimostra i prezzi che stanno sugli oggetti in vendita non sono sempre giustificati da costi reali ma semplicemente dall'esclusiva.... „ Sergio, la maniera corretta di fare i prezzi in un'azienda che si muove in un mercato ultracompetitivo è solo una: coniugare il massimo profitto possibile con l'esigenza di esprimere volumi di vendita. In other words, se c'è qualcuno disposto a pagare X per un prodotto e a far la fila per comprarlo - sia esso una reflex di rango, uno smartphone, un' automobile o un paio di scarpe di Jimmy Choo, cioè uno di quei prodotti cosiddetti "aspirazionali" - metterlo a X-100 non è "fair" è solo commercialmente ed aziendalmente sbagliato. Voglio vedere se il giochino di Sigma l'avrebbe fatto Leica con una delle sue M... |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 15:49
Dal ragionamento che ho fatto deriva una conclusione piuttosto semplice: il prodotto top di gamma ha costi di sviluppo molto maggiori e deve recuperarli su una quantità di venduto minore (rispetto alle reflex più economiche) inoltre deve avere una vita utile decisamente superiore. Tutto questo fa si che il prezzo non sia maggiore in modo lineare, ma esponenziale. Del resto tali prodotti sono destinati a professionisti per cui il fatto di dover dedicare meno tempo alla sistemazione degli scatti è una cosa significativa. Per un professionista che supponiamo elabora 1200 scatti in un mese, e grazie ad un corpo migliore risparmia un minuto per ogni scatto significa che guadagna 20 ore .. che se poco poco ha un costo orario di 20 euro è chiaro che in poco tempo recupera la differenza di costo di un corpo meno performante. Detto ciò però tornerei all'argomento che non era la ragione dei prezzi ...ma se ha senso fare una Ff economica. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 15:53
la maniera corretta di fare i prezzi in un'azienda che si muove in un mercato ultracompetitivo è solo una: coniugare il massimo profitto possibile con l'esigenza di esprimere volumi di vendita. In other words, se c'è qualcuno disposto a pagare X per un prodotto e a far la fila per comprarlo - sia esso una reflex di rango, uno smartphone, un' automobile o un paio di scarpe di Jimmy Choo, cioè per uno di quei prodotti cosiddetti "aspirazionali" - metterlo a X-100 non è "fair" è solo commercialmente ed aziendalmente sbagliato. Absolute conferma quanto scrivevo poco sopra... I costi e quant'altro costituiscono solo una frazione del prezzo finale... Il resto ci è ritagliato su misura... |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:02
si: il tema era la FF economica poi qualcuno come sempre ha iniziato a dire che è un discorso da straccioni che non possono permettersela e il tutto è degenerato. Io penso che se i produttori invece di avere in programma 3 fasce di aps-c ne avessero solo due ma come compenso una FF entry-level alla fine ci guadagnerebbero tutti: gli acquirenti che avrebbero anche delle FF più abbordabili e i produttori stessi con alcuni clienti passerebbero dalla FF entri-level alle superiori e con acquisti di lenti più care. la loro logica è un'altra e d'altra parte è corretto che scelgano loro che politica vogliono fare. |
user2716 | inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:11
"Non scherziamo...e non confondiamo il commercio equo e solidale con il mercato dell'elettronica di consumo, please..." Anche se è un dettaglio, urge una correzione. I prodotti della catena equo-solidale hanno prezzi ben superiori rispetto agli altri equivalenti. Nell'esempio viene riportato come se fosse vero il contrario. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:40
Precisazione corretta ma superflua poichè il riferimento al commercio equo e solidale non era in merito al prezzo tout court quanto alla diversa logica che guida questa tipologia di vendita contrapposta alla logica del mercato nella quale vige il principio unico e sovrano della massimizzazione del profitto. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:45
ho specificato che io intendevo parlare di prezzo "corretto" e non di commercio solidale coi produttori dei paesi poveri, mi spiace per il malinteso. comunque OT : le multinazionali farmaceutiche impediscono ai paesi poveri di usufruire di medicamenti che permettono la sopravvivenza in caso di malattie (hiv, tumori,... ) per due ragioni: 1. i prezzi dei medicamenti originali sono troppo cari per i paesi poveri 2. le multinazionali farmaceutiche combattono con mezzi legali sui brevetti per tutelare la produzione in loco nei paesi poveri di medicamenti copia contro l'hiv ad esempio. Paesi come l'india e sudafrica credo producono copie dei medicamenti per permettere ai poveri con hiv di sopravvivere (in ogni caso non comprerebbero i paesi poveri i medicamenti originali perchè non possono pagarli) e ci sono battaglie legali tra questi paesi e le case farmaceutiche. questo per dire che anche le case farmaceutiche non hanno a cuore la salute della gente ma solo i loro interessi e questo giustifica anche per loro l'appellativo di stronze. e più o meno tutte le multinazionali agiscono così, come dimostrano anche i salari dei loro dirigenti e le porcherie speculative che le banche internazionali fanno. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:51
“ Io penso che se i produttori invece di avere in programma 3 fasce di aps-c ne avessero solo due ma come compenso una FF entry-level alla fine ci guadagnerebbero tutti: gli acquirenti che avrebbero anche delle FF più abbordabili e i produttori stessi con alcuni clienti passerebbero dalla FF entri-level alle superiori e con acquisti di lenti più care. „ Come avevo già detto alcune pagine indietro, io non credo che sia effettivamente possibile avere una FF economica. C'è un problema di costi strutturali e se la qualità di realizzazione non è adeguata al sensore diventa controproducente. In definitiva la vera FF economica ..io la ho comperata: una 5D mkI usata |
user2716 | inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:53
Abs. siamo d'accordo nella sostanza, anche se il sistema equos. è studiato per massimizzare anch'esso i guadagni, ma dei singoli produttori all'origine. |
| inviato il 06 Marzo 2012 ore 16:59
OT Sui farmaci i guadagni sono enormi: un mio carissimo amico lavora nel settore e quando si parla mi racconta... E allora sì che mi viene un bel giro di bolas... |
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