| inviato il 30 Agosto 2014 ore 23:03
E ci devo rimettere io però? perchè la prima azione illegale (o sbaglio?) l'ha commessa "costui" (chiamalo un po come azzu vuoi tu...) e poi gli altri marci non muovono nulla! No dai, stiamo scherzando?? e poi mi dici che ci sono cose su cui vale la pena riflettere....e già, ti auguro buonanotte Raamiel che è meglio, sennò mi bannano a vita dal forum! Proprio ora che ho comprato (e stavolta mi è arrivata....) la Nikon D610! |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 0:20
Se sei stato danneggiato da un furto di un bene una società onesta, onesta intellettualmente ancor prima che osservante di leggi, offrirà al danneggiato un rimborso e al colpevole infliggerà giusta pena. Pena, non vendetta. La vendetta non appartiene agli uomini; ma non gli è preclusa. Ottenere vendetta implica un baratto; significa porre qualcosa di nostro e di profondo oltre la linea delle tenebre. Tenebre dove splende solo la stella dell'aurora, stella che diventa la polare di molte vite; vite non proprio felici. La mia anima; che per un non credente è assolutamente immateriale e non eterna, vale assai di più di un intero corredo medio formato. La colpa più grande nella storia che hai raccontato non è del ladro, ma della società che è incapace di esprimere e concepire una condotta civile, di progettare la vita come assemblea di persone e non di beni. La differenza tra una comunità polis e una comunità oikos fondata solo sul soddisfacimento egoistico di beni materiali e che pone i propri confini sulla porta di casa, è proprio quello di immaginare e proporre una vita di comunità che risponde a ideali inclusivi della persona umana in quanto tale. Una prospettiva; nel quale ogni individuo dovrebbe trovare giusta proporzione alle cose. Per questo ho citato il Corano; riflettere su quelle scritture aiuterebbe a capire che sui barconi della disperazione a viaggiare non sono tanto i Caino, ma piuttosto gli Abele. |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 0:40
.... |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 0:43
Ripeto, attenzione ai giudizi non circonstanziati, perche' c'e' chi la storia la sa, e non si fa trascinare certo in sentenze da ringhiera; e citare Niemoller quasi fosse stato uno stinco di santo non ha nulla a che vedere con la storia. Costui, cacciato dalla Marina per essersi rifiutato di arrendersi alla fine delle ostilita', passato ai Freikorps , poi divenuto pastore Luterano, dal pulpito predicava una leadership forte, aderendo entusiasticamente al terzo Reich. Predicava per gli ebrei cristiani (battezzati) una chiesa a parte, divisa da quella per i cristiani-doc. Antisemita per sua stessa ammissione (fu intervistato da perplessi storici israeliani in proposito dopo la guerra) inorridi' e capi' cosa aveva abbracciato quando inizio' tra i teologi nazi a circolare voce di espungere... l'antico testamento (eh, si') ma si premuro' bene col cercare inutilmente di chiarire che la sua feroce opposizione ai programmi governativi (nazisti) era strettamente confinata all'ambito ecclesiastico e teologico, cosa che non gli evito' il lager (i nazisti erano, con gli altri nazisti, semmai ancor piu' sbrigativi che col resto) quando la frangia nazionalista (la vecchia scuola, i grandi industriali) del partito nazista non riusci' piu' a garantirgli l'impunita'. Imprigionato, tento' inutilmente di ritornare sugli U-Boot. Liberato, si compromise con le sue teorie sulla responsabilita' collettiva, assai poco care a molti in Germania, e per aver predicato a favore di un'unica e forte Germania, anche a costo che fosse comunista, compromettendosi anche con gli Alleati. Tento' di impedire ai membri della chiesa Luterana di far parte dei tribunali alleati, e la sua condanna del nazismo (come neopaganesimo) rimase sempre strettamente confinata alle interferenze nazi in materia religiosa, anche lungo tempo dopo la guerra. Rimase celebre all'estero e divenne poi pacifista e supporter di Hi-Chi-Minh. Gia' che ci sei, potresti citare Kjellen o Haushofer (padre), con Niemoller saresti in ottima compagnia. Non aggiungo altro. |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 1:15
Conosco i fatti.... ma il significato di quelle parole tale rimane. La storia condensata in quelle poche frasi racconta bene la catarsi di un individuo che prima aderisce a un sistema, che gli è utile, poi indifferente e poi nemico. Niemoller non era un santo, ma si è fatto otto anni di lager; evidentemente ha trovato qualcuno che era meno umano di lui. La morale della storia è che evocare certi demoni non garantisce di averne il controllo; gridare ghigliottina per Caino oggi espone al grande rischio di mettere il collo sullo stesso ceppo domani. |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 3:36
we raga direi basta siamo sul forum per cazzeggiare non per tirarci matti e parlare solo di quella scimmia che ha rubato! l'hanno preso? siii ecco basta adesso torniamo all efoto |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 6:14
...eppure non è stata un'estate caldissima  |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 12:20
Trovata !!! «Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali». La relazione così prosegue: «Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione». Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, ottobre 1912. |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 13:46
...e come dargli torto...siamo famosi da sempre |
| inviato il 31 Agosto 2014 ore 14:29
Quindi tutto il mondo e' paese ?! Quindi dobbiamo sparare agni immigrati !! Solo cosi' si risolvono i preoblemi!! Oppure possiamo comperarci la Nikon nuova, andare una settimana in ferie e guardare il campionato negli stadi ! come i romani al colosseo coi gladiatori ! Caxo, cosi si risolvono i problemi, la tecnica degli str...uzzi, tanto...morto io ... morto tutti !! Evviva !!! |
| inviato il 01 Settembre 2014 ore 22:22
Credo che Raamiel alla fine non abbia tutti i torti ,spesso la rabbia,la sete di vendetta ,o quel che sia.. fa azionare una parte del cervello meno razionale, quindi impulsiva, ma non voglio fare lo psicologo di turno (visto che non lo sono) il problema sta a monte, nel "Sistema" un sistema che non funziona , che non mette in pratica ne anche una minima parte di quello che dovrebbe mettere.. se c'è un delinquente ,se c'è una parte lesa ,se ci sono prove (quindi riscontri) ,ecco questo e il problema garantire alla parte offesa "Giustizia" ,ed educare con pene esemplari il delinquente di turno, no 2 mesi di carcere e poi domiciliari ecc. (cosi' prima di ripetere il reato ci pensa due volte) |
| inviato il 01 Settembre 2014 ore 22:43
Appunto, considerata la ridicola capacità del ns sistema giustizia(tribunali, carceri etc) la situazione paradossale è che sono più tutelati coloro che hanno meno da perdere(i delinquenti). Il diritto di difesa della proprietà e l'autodifesa (sacrosanti) devono essere ristabiliti. Se entri a casa mia devo poterti sparare! Se qualcuno è contrario offra l'aperitivo al ladro, ma non limiti il mio diritto a difendere ciò che mi è caro, chi vuol rubare o nuocere al prossimo si prenda i suoi rischi. |
| inviato il 01 Settembre 2014 ore 23:25
“ Se entri a casa mia devo poterti sparare! „ Questo è uno slogan per la NRA, farsi giustizia da soli non è uno stato di diritto; è barbarie. L'attuale presidente della NRA (National Rifle Association) ha commentato la recente strage avvenuta in America, dove un ragazzo è entrato in un cinema è ha sparato sulla folla inerme; le sue parole sono state : "solo un ragazzo buono con la pistola può fermare un ragazzo cattivo con la pistola". Sono propenso a credere che lui stesso si renda conto dell'evidente abominio che questa frase contiene e credo che non darebbe in mano a una bambina di 9 anni una Uzi. Anche questo è successo di recente negli USA, i genitori hanno permesso a una bambina di 9 anni di sparare con una Uzi in un poligono di un fast-food (!!) la bambina ha ucciso un uomo per errore, evidentemente senza rendersi nemmeno conto di cosa poteva fare quell'arma. La giustificazione dei genitori è stata : "lo abbiamo permesso perché deve imparare a difendersi". A difendersi? o a uccidere? Un uomo è morto e ad una bambina è stata strappata di netto l'innocenza, dovrà vivere con questo per tutta la vita e si deve far carico di una morte a soli 9 anni. In nome di che cosa tutto questo? del diritto alla difesa? o piuttosto all'egoistico desiderio di una élite marcia di fare soldi sulla pelle dei deboli? Una società che pone al primo posto la difesa della "roba" piuttosto che la difesa della persona è una società crudele e indegna. E persona è anche il ladro che ti entra in casa; anche lui ha diritto a questo come ognuno di noi, e non dobbiamo tracciare una linea di demarcazione tra noi e "loro", perché se dividiamo il diritto universale sanciamo la distinzione tra chi è uomo e chi no lo è. E questa demarcazione una volta posta non è più sotto il controllo di nessuno; se oggi stabiliamo che a non essere uomini sono gli zingari domani qualcuno deciderà per noi che a non essere uomini sono neri, ebrei, atei, omosessuali.... quanto mancherà prima che la linea di demarcazione ci superi e ci trasformi in non uomini? imprigionabili e torturabili. La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sancisce all'Articolo 3 : Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. E ancora l'Articolo 5 :Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti. Correva l'anno 1948; e forse nel tempo di questo abbiamo perso memoria. Quindi NO se entri in casa mia io non ho diritto a sparare; perché sono un uomo e tu sei un uomo. |
| inviato il 01 Settembre 2014 ore 23:40
E allora che fai? Gli fai lo spiegone? Sperando di persuaderlo? Sia chiaro fin da subito che sono d'accordo sul non uccidere... Ma l'altro... se non è d'accordo come me? | |

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