user5164 | inviato il 29 Maggio 2016 ore 18:16
“ Immagino che l'idea di fare sviluppare il rullino da un negozio faccia inorridire i puristi nello stesso modo in cui io inorridisco se qualcuno/a scatta con la reflex in Jpeg, usando la modalità automatica, e magari senza paraluce. „ esattamente “ . Io ci sono già passato: non ci sono le pellicole e devi ordinarle; non c'è la carta che vuoi e ti devi accontentare di quello che ti danno; lo sviluppo per i negtivi è sparito e quello per la carta non si fabbrica più. Da morire di rabbia. „ ma no dai! in Italia ci sono diversi negozi online super forniti, ordini la roba e due giorni dopo ce l'hai a casa! |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 18:52
“ Comunque se passi da Milano te lo presento così lo chiedi direttamente a lui „ Fonzie, io sono di Milano e devo ammettere che Danny Pope non lo conoscevo, abita a Milano? Sarebbe interessante conoscerlo, stampa ancora? Io ho abbandonato l'analogico perchè oramai non sviluppa e stampa più nessuno in modo decente.... |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 19:13
Sì Paco adesso è a Milano si è trasferito da poco, stampa principalmente per artisti come Hiscock, quello che sto cercando di capire e se si è già organizzato qui a Milano e se si dedicherà anche alle nostre stampe. Provo ad organizzare un incontro se vuoi e ti faccio sapere i dettagli via MP Ciao |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 19:13
Per me il tempo della pellicola non è mai finito ma questo per certi versi è comprensibile dal momento che per me l'apoteosi della visione di una fotografia è la proiezione e da questo punto di vista dei Kodak dotati di ottiche Leica (tutta roba che al giorno d'oggi ti gettano dietro ... letteralmente), sono qualcosa di indescrivibile anche proiettando a 100 ingrandimenti lineari. E non parliamo delle diapositive in Bianco & Nero ... Però sono un fotoamatore: perché se dovessi stampare, e soprattutto se fossi un professionista, sarei già da tempo passato armi e bagagli al digitale e l'avrei fatto non tanto, e/o non solo, per la comodità e la praticità quanto, e ancora più, per l'economicità! |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 19:17
A proposito: è vero che il materiale analogico è abbastanza difficile da reperire, ma se provate a contattare il buon Dario di westernphoto ( www.westernphoto.it ) non avrete bisogno di cercare altro dal momento che ha praticamente tutto ... soprattutto per lo sviluppo e la stampa del B&N. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 19:23
Anch io son passato al digitale nel 2005. La prima cosa che notai e noto tuttora è che l'immagine digitale è piatta.....( come dice Paco). Comunque indietro non torno. Certo che quando proietto delle Velvia o delle Kodachrome 25/64....la tentazione ritorna. Per quanto riguarda il B/N nessun problema, non l'ho mai considerato molto. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 19:26
“ Provo ad organizzare un incontro se vuoi e ti faccio sapere i dettagli via MP „ Grazie Fonzie, è sempre interessante fare la conoscenza di personaggi del genere... |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 19:33
Il tanto decantato "magico sfocato " lo apprezzavi al meglio con ottiche Leitz in analogico! |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 20:27
Grazie Fonzie, sarebbe un onore. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 20:31
Vi ricordo che a Bologna c'e' Andrea Calabresi, stampatore fine art eccelso |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 20:36
Il digingranditore o la stampa dell'internegativo non danno risultati accettabili a mio avviso con l'ingranditore. Ci sono tecniche interessanti a contatto. Durst e Devere avevano prodotto macchine costosissime ma i risultati non sono stati all'altezza. Andavano bene per stampare grandi volumi fino a quando le stampanti non sono diventate piu' performanti. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 20:38
Da quello che dici forse ti ci vorrebbe uno sforzo di pazienza con il digitale, anche perché un ritorno all'analogico ne chiederebbe tantissima se parli di sviluppo del negativo e di stampa, con il rischio iniziale di provare tanta frustrazione. Servono comunque tempo e spazi appositi. La diapositiva é un altro discorso... La proiezione é una bella esperienza conviviale dove l'immagine diventa grandissima, e pregi e difetti sono enfatizzati. Il tutto costa relativamente poco rispetto alla stampa da negativo. Il limite sta,nello sviluppo: Se non le stampi non hai possibilità di post produrre e se stampi avrai immagini sempre contrastare, durette. Insomma, un passaggio all'analogico totale non lo consiglio, ma per chi non l'ha vissuto, dedicarsi per un certo periodo anche all'analogico può essere una bella esperienza. |
user62994 | inviato il 29 Maggio 2016 ore 20:54
Non mi scandalizzo né da chi fa sviluppare al negozio , né da chi usa il sistema punta e scatta..anche con questi sistemi è necessario "vedere" l'immagine se no non scatti neppure..l'analogico per me continua ad avere un fascino tutto suo...superiore al digitale...l'immagine la dovevi attendere...non la vedevi subito....potevi immaginarla e sperare fosse come te la aspettavi...poi fotografo per me...non per gli altri..e quindi mi sono sempre imposto una regola....uno scatto...uno solo...nessuna modifica...se è quello giusto è una bella foto .... altrimenti...alla prossima...e con l'analogico mi sentivo anche spinto a fare così... Le pellicole costavano...adesso anche di più.. E lo sviluppo pure...anche in termini di tempo...che volete che vi dica...l'FM2 la Pan F e il Kodachrome mi sono rimaste nel cuore |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 21:17
Come non quotarti Gtb4 ...... Chissà...forse siamo coetanei. |
| inviato il 29 Maggio 2016 ore 21:30
PanF 100 ASA la usavo con la 6x6 per fare ingrandimenti 50x60 , una bomba |
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