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Ti pago ombrellone e sdraio, ma posso mangiare il mio panino? No? Perché?


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avatarsupporter
inviato il 10 Agosto 2025 ore 14:56

I prezzi sono aumentati ovunque.. la causa è non sempre facile da capire.. Meno gente..? Meno gente che consuma..? turismo straniero in calo? turismo giornaliero ? Pochi soldi da spendere perché tra sanità , bollette , continui rincari e meno stipendi dovuti all l'automazione che sempre più facilmente e con leggerezza usiamo? Ci lamentiamo di come vanno le cose , ma non facciamo molto per cambiarle.. Personalmente mi sono fatto letteralmente buttare fuori da un paio di supermercati perché mentre ero in coda in cassa , chiedevo alle persone soprattutto con Figli nelle casse automatiche , se stessero creando lavoro per i loro Figli.. e agli altri , altre osservazioni.. sino a che puntualmente un qualche direttore , prima cercava di spiegarmi che le casse automatiche non fanno perdere posti di lavoro e poi una volta capito che non mi bevevo le sue xxxxx mi chiedeva o di smetterla o di usare un altro supermercato.. Ma l'automazione è ovunque e quando decenni fa facevo il delegato sindacale ho fatto del mio meglio per combatterla.. anche sino al licenziamento, poi impugnato e vinto.. Ma una rondine non fa mai primavera.. e il mondo è sempre più anestetizzato dai media per accorgersi che sta facendo la fine della rana nella pentola di acqua fredda sopra al fuoco ..

avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2025 ore 15:19

Da dove scrivo ora, spiaggia libera che confina con stabilimento balneare “storico” più ulteriore piccolo stabilimento con altra gestione, completamente smontabile che a fine stagione viene rimosso ed è a a ridosso di zona protetta.
Mi porto il mio ombrellone la mia seggiola, gli accessi al mare sono aperti. Usufruisco quotidianamente dei servizi dei bagni, dall'aperitivo alle grigliate di pesce al ristorante o altre specialità… prezzi meno cari dei soliti ristoranti di Venezia. Sabato e domenica fanno il doppio turno per soddisfare tutte le richieste.
Per me hanno un'ottima politica…

avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2025 ore 15:27

In altri paesi sono spariti i caselli autostradali ed il telepass, basta registrare online la propria targa e collegare la propria carta di credito. Le fotocamere fanno il resto. Sparite le file ed anche i posti di lavoro. Persone impiegate in altre attivita'. Un paese civile non dovrebbe rinunciare al progresso ma formare le persone per occuparsi di altro.

avatarsenior
inviato il 10 Agosto 2025 ore 15:36

Col massimo rispetto parlando, aspirare ad un posto da cassiere/a per il proprio figlio non mi pare proprio fantastico...

avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2025 ore 0:22

www.repubblica.it /il-gusto/2025/08/10/news/pranzi_vietati_in_spiaggia_ecco_come_difendersi-424782418/
Pranzi vietati in spiaggia, ecco come difendersi
Lara De Luna 10/08/2025

Una famiglia costretta a buttare la pasta fredda portata da casa: è successo in uno stabilimento di Castel Volturno, in provincia di Caserta. Un episodio che ha scatenato indignazione e interrogativi.
Ma i gestori possono davvero vietare di mangiare in spiaggia cibo portato da casa?

Nei giorni scorsi, una famiglia che aveva regolarmente pagato l'ingresso – comprensivo di ombrellone e lettini – in uno stabilimento balneare di Castel Volturno è stata fermata dal personale e invitata a gettare nella spazzatura il pranzo al sacco: un'insalata di pasta preparata in casa. Secondo i titolari, il consumo di cibi cucinati sarebbe stato vietato “sotto l'ombrellone” per ragioni di igiene e tutela dell'arenile, ammettendo soltanto panini e snack confezionati. La vicenda, denunciata dalla famiglia e ripresa da diverse testate, è arrivata fino in Parlamento grazie all'intervento del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Quest'ultimo ha ricordato che non esiste alcuna norma che vieti ai bagnanti di portare e consumare cibo da casa, definendo l'episodio un abuso della concessione demaniale. “Lo Stato affida in gestione temporanea un bene pubblico per offrire servizi, non per limitare diritti fondamentali” – ha dichiarato Borrelli – invocando norme più chiare, trasparenza e controlli rigorosi.
I precedenti

Non è la prima volta che episodi simili accendono le cronache estive. Nel 2024, a Gallipoli, in uno stabilimento pugliese a una madre fu inizialmente vietato l'accesso perché portava una borsa frigo con alimenti senza glutine per la figlia celiaca. Solo dopo aver spiegato la necessità medica, le venne consentito l'ingresso. Federconsumatori, intervenuta sul caso, ricordò che l'Ordinanza Balneare 2024 della Regione Puglia consente di portare e consumare cibo sulle spiagge e nelle aree demaniali, vietando ai gestori di ispezionare borse e zaini.

Un anno prima, nel pieno del caro-vacanze, la Puglia fece discutere per il tentativo di alcuni lidi di vietare pranzi casalinghi per spingere i clienti verso chioschi e punti ristoro interni. La giustificazione addotta? Borse frigo eccessivamente ingombranti per le spiagge. Alcuni gestori, come il Lido Calarena a Mola, imposero limiti ai frigoriferi rigidi, tollerando solo cibo porzionato e piccole borse termiche.

Ancora più indietro, nel 2022, Bacoli balzò agli onori della cronaca per un caso estremo: in alcuni stabilimenti dell'area flegrea i bagnanti venivano perquisiti all'ingresso per impedire l'accesso a bottiglie d'acqua e panini. Le proteste spinsero il sindaco Josi Gerardo Della Ragione a intervenire duramente, inviando lettere di diffida ai lidi coinvolti e ricordando che i concessionari non sono padroni delle spiagge, ma gestori di beni pubblici.
Leggi e ordinanze

L'Ordinanza Balneare 2024 della Regione Puglia stabilisce chiaramente che i bagnanti possono introdurre e consumare alimenti e bevande propri sulle spiagge e nelle aree demaniali, purché in contenitori adeguati. Più in generale, la normativa nazionale – art. 822 del Codice Civile e art. 1, comma 251, della legge finanziaria 2006 – conferma che le spiagge sono beni demaniali e i concessionari non hanno il diritto di vietare il consumo di cibo portato da casa, né di effettuare controlli sulle borse. Le uniche limitazioni ammissibili riguardano il decoro, la sicurezza e il rispetto dell'ambiente, come il divieto di vetro o oggetti pericolosi.

Per difendersi da eventuali abusi, i bagnanti possono segnalare subito l'accaduto alla Polizia Municipale o alla Guardia Costiera, documentare il divieto con foto o video e contattare associazioni dei consumatori come Federconsumatori o UDìCon, in grado di fornire supporto legale e mediatico.

avatarsenior
inviato il 11 Agosto 2025 ore 2:07

Idem al supermercato. Se vuoi rifiutarti di far vedere la borsa della spesa, nessuno ti obbliga fisicamente.


Angor, forse ti sfugge la differenza tra chiedere di aprire la borsa quando esci da un supermercato (perchè magari hanno visto tuoi comportamenti sospetti e presumono tu possa avere rubato qualcosa) e pretendere di non introdurre un tuo panino e bottiglietta d'acqua sulla spiaggia per costringerti a comprare da loro.....dai, è facile.....

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 20:24

Vorrei vedere che (se mai andassi in una spiaggia organizzata, cosa impossibile ma ESTREMAMENTE improbabile) provassero a vietare a ME di mangiare quello che mi sono portato ...

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 8:17

una spiaggia data in concessione non è più pubblica. Spiaggia è DIVERSO da accesso al mare. L'accesso al mare è garantito da non so bene quale legge, ed è sostanzialmente il bagnasciuga.

La "spiaggia" è solo un terreno demaniale. Se un privato lo prende in concessione, può determinarne le regole di utilizzo. Compreso "limitare" alcuni diritti "fondamentali".

Se decide che in quella spiaggia si entra solo con cappellino giallo, o metti cappellino giallo o non entri. E se ti togli cappellino giallo quando sei dentro, può CHIEDERTI di uscire. Se non esci, non può metterti le mani addosso ma può chiamare le forze dell'ordine e denunciarti per violazione contrattuale.

Il 2 settembre a Brescia, in piazza Loggia, organizzano un concerto. Prezzo biglietto 25 euro. Piazza che sarà transennata e quasi sicuramente ci saranno limitazioni all'accesso, tipo non portare borse o zaini. Quindi, diritti fondamentali violati su suolo pubblico?

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 8:21

Corretto
Se all'ingresso del lido c'è scritto vietato portare cibo e bevande, uno gira i tacchi e va in un altro.
Se già ti sequestrano il biberon e te lo ridanno all'uscita sono delle × che devono fallire, se la gente ci va il problema sono quest'ultimi.

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 8:26

e ti aggiungo che basta la quinta elementare per sapere quando uno non ha titolo per vedere ne per perquisire, e s


potrei rispondere che ho anche più della quinta elementare, ma lo stesso ho un parere diverso.
e che mi piacerebbe discutere senza finire, come al solito, a offendere in modo più o meno diretto l'interlocutore.
però va bene uguale...torno a riprendere i libri delle medie, anzi delle elementari così alla prossima discussione sarò più acculturato,

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 10:38

se c'è il cartello bene in mostra, tu accetti il contratto al momento di pagare.
Cosa diversa se non c'è nessun cartello e rompono le palle dopo.

In italia si gioca sempre sui termini e sui limiti.

poi ci può essere un'ordinanza regionale che dice che i lidi non possono mettere questi limiti.

diciamo che non è una regola generale.

in tutti i lidi che sono stato non ho mai avuto questi problemi, per fortuna, ma dipende sempre dai cittadini in caso boicottare questi lidi

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 10:48

Angor, forse ti sfugge la differenza tra chiedere di aprire la borsa quando esci da un supermercato (perchè magari hanno visto tuoi comportamenti sospetti e presumono tu possa avere rubato qualcosa)


Non possono, anzi non DEVONO, chiederti di aprire e/o mostrare nulla, solo e soltanto ufficiali di polizia giudiziaria sono autorizzati, dalla legge, a farlo, se hanno dei sospetti chiamano vigili, carabinieri, polizia, non il vigilante di un istituto di sicurezza privato, che NON è un ufficiale di polizia giudiziaria.

Angor continui a dissentire ma senza avere un solo argomento valido a sostegno delle tue tesi, la piazza di cui parli, verrà transennata ed i partecipanti all'evento sottoposti a controllo, per motivi di ordine pubblico, e su mandato di un magistrato del prefetto, non per sfizio di qualcuno.
Il cappellino giallo se non ti piace te lo fai piacere, perché non è proibito da nessuna legge indossarlo, una spiaggia in concessione NON è casa tua, è un luogo pubblico, pertanto sottoposto alle leggi dello stato, e tanto per farti incazzare un po di più, anche casa tua è sottoposta alle leggi dello stato, non puoi commetterci reati o infrazioni e pretendere di farla franca;-)

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 11:08

se c'è il cartello bene in mostra, tu accetti il contratto al momento di pagare.


Non puoi farti le regole da solo, non c'è nessun contratto che sia superiore alle legge, tu puoi scriverci ciò che vuoi, ma non ha valore alcuno, anzi rischi di farti togliere la concessione se trovi la scassakazzi di turno, me per esempio, che conosce norme, leggi e regolamenti;-)

Un bar, per esempio, è un luogo "aperto" al pubblico, pertanto anche se di tua proprietà, DEVI gestirlo nel rispetto delle leggi, non puoi mettere un cartello con su scritto "vietato l'ingresso a chi non mi è simpatico", ti levano la licenza e ti chiudono il locale, per gli stabilimenti balneari vale lo stesso.

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 11:17

vi ricordo che siete in italia, non esiste un ordinamento unico, e se parlate con 3 giudici diversi vi diranno 3 risposte diverse.

in puglia hanno emesso proprio un ordinanza su questi cartelli.

ma fare una legge chiara .....


avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 11:17

Per i pulciari hanno previsto le spiagge libere.

Il senso del divieto è per evitare i pranzi a base di spaghetti, porchette, bottiglioni di vino e classiche fettine panate come si vedeva nei film anni 50/60.
Quindi il concessionario pone il divieto di cibo proprio, nel quale rientrano pure i panini.
Contrariamente a quello che scrivono i fan dei fantomatici diritti conculcati, il concessionario può farlo. Il cibo non è diverso da sdraio e ombrelloni. Quindi, secondo loro, io potrei presentarmi in uno stabilimento balneare con sdraio e ombrellone personale e piazzarli dove voglio.


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