| inviato il 18 Giugno 2025 ore 11:51
sì, lo so, appunto |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 12:09
“ io ho parlato di 10X... ossia di una stampa grande DIECI VOLTE il lato lungo, o "il lato" se quadrato. Quindi 24x36 CENTIMETRI contro 56x56 CENTIMETRI. „ Appunto.. stai limitando il campo. Ma la fotografia e' ben altro che un semplice ingrandimento 10X ( gia' li' il medio formato permette ingrandimenti maggiori). Il punto e' che non puoi paragonare un sistema 35mm con un medio formato sul piano della qualita'. Il 35mm e' piu pratico.. e piu piccolo. Era la meraviglia, dopo le folding ed i soffietti, di scoprire un sistema pratico e portatile per fotografare che permetteva di uscire in strada e scattare senza dover montare cavalletti o mettere a fuoco soffietti. Questo nel 1930.... Oggi, dove disponiamo dei cellulari, la percezione e' cambiata.. Si fotografa a pellicola per FOTOGRAFARE A PELLICOLA. E' una scelta precisa. Volontaria. Allora, cade il limite della praticita' e portabilita'. Cade anche il limite del prezzo.. Trenta anni fa si usava il 35 mm perche le fotocamere entry level costavano poco, mentre il medio formato costava come un bilocale. oggi, dovi trovi delle occasioni medio formato a prezzo delle patate, non ha senso limitarsi al 35 mm. Gli obiettivi , le fotocamere , il formato, garantiscono qualita' migliore. Tantovale usarla. Il prezzo e' comunque molto basso. |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 13:17
“ Poi magari il budget non è un problema, e allora ok. „ Beh per me ovviamente lo è perchè il medio formato è uno sfizio, un gioco e un (possibile) passatempo. Ho già speso tanti soldi (e sono over-attrezzato rispetto alle mie capacità) nel digitale, non ho alcuna intenzione di spendere migliaia di euro in un'attrezzatura che non so nemmeno quanto userò. Già i 1200 / 1500 euro di una Hasselblad 500 cm sono borderline. Figuriamo spenderne 3000. |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 15:18
@Teofilatto. 1) Il flash è "difficilmente" (!!!) utilizzabili ANCHE in interni, a meno che l'interno presenti una semi-oscurità. 2) Certo, con lo specchio alzato; cioè SENZA mirino (cavalletto?)! 3) No, mi riferisco ad un "normale" (NON macro). Mi ricordavo un 100 mm. ... al limite sarà stato un 90 mm.. Comunque era, appunto, un normale. Non ho parlato di un certo "tipo di resa", ma di dettagli visibili con Rollei, ed invisibili con Pentax. Ho parlato del test che ho condotto personalmente, ipotizzando di acquistare quella macchina e, di conseguenza, essendo tutt'altro che prevenuto nei suoi confronti!). 4) A proposito di "rendering", ho chiarito che si trattava dei "miei gusti" alludendo alla resa del colore (che poi, non è affatto un mistero che gli obiettivi tedeschi mostravano una resa diversa, comunque, più fredda -NON MIGLIORE/NON PEGGIORE!- dei corrispondenti nipponici!). 5) Non dubito che molti fotografi famosi l'abbiano avuta (la Pentaxona) per le mani. "PERSINO" io, nel mio PICCOLO! I ogni caso (parlando di ciò che conosco), Quanto meno Lindbegh e Newton usarono anche/soprattutto altro! Non ho notizie precise di Araki, Testino, e Meisel, perciò mi astengo. Personalmente, scommetterei che il 90%-95% della fotografia di moda-ritratto si facesse, all'epoca, con Hasselblad, e/o Mam. RB 67! @Tykos. L'esposizione (e la pellicola) erano identiche. La mia Rollei esponeva PERFETTAMENTE (la conoscevo bene!); la Pentaxona ... beh, devo confessarlo, NON la smontai (NON lo faccio MAI, quando provo una macchina, e/o un obiettivo) per verificare STRUMENTALMENTE e PREVENTIVAMENTE la più o meno corretta funzionalità delle loro componenti meccaniche (le diapositive, però, apparivano UGUALMENTE, e PERFETTAMENTE esposte!). Può essere che le tue abitudini siano diverse dalle mie! In quel caso, accetto la "bizzarria" del mio metodo di provare il materiale (Io stesso, del resto, parlo sempre di test-icoli-!), e mi scappello davanti all'accuratezza della tua condotta valutativa! In ogni caso, ho BEN CHIARITO (mi auguro!) di aver ESCLUSIVAMENTE riportato "MIE" impressioni, senza ALCUNA pretesa di definire "regole certe" erga omnes! Mie "impressioni; mie regole", appunto! Solo "mie"! Più in generale, rilevo che, l'andamento della tecnologia è sempre stato nella direzione della RIDUZIONE dei formati. Quando iniziai, primi anni '60, il formato Leica era valutato come un formato meramente amatoriale. Negli anni '90, pur non avendo (ancora) scalzato il medio formato, aveva BEN CONSOLIDATO il suo ruolo professionale! Oggi, sulla spinta del marketing delle Case vige, INVECE, la regola del "più ce n'è; meglio è!" ... per loro, naturalmente! Ciao a tutti.GL |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 16:46
Ciao Giovanni, non c'è bisogno di specificare che le tue sono opinioni personali e non volevi imporre alcun dogma, sei stato chiarissimo e le tue intenzioni sono più che evidenti! Lo stesso vale per me, quando scrivo è implicito che si tratta solo di visioni assolutamente personali. Spero di non averti dato l'impressione di voler rintuzzare le tue impressioni, è solo per fare due chiacchiere su argomenti che mi incuriosiscono :-) |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 16:50
Diversi fotografi paesaggisti americani utilizzavano, all'epoca, la Pentax 67. Rigorosamente su cavalletto. Ricordo una intervista su Tutti fotografi ad Andrea Pistolesi, noto fotografo paesaggista e di architettura ( avrete trovato in passato e forse ancora oggi il suo nome su moltissime guide turistiche delle città italiane; sì, di quelle che si trovano nei negozi di souvenir). Raccontò, ricordo, anche della robustezza della macchina: un giorno gli cadde e rotolò per un pendio e, nonostante le ricerche, non riuscì a ritrovarla fino ad un paio di giorni dopo e di notti passate all'aperto, ovviamente perfettamente funzionante. Ma ovvio l'uso con cavalletto. Per una migliore presa a mano libera ricorderete quell'enorme maniglia in legno... |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 20:01
Ma qualcosa di più fresco e agile e veloce ,senza star a menar ghiere. ...Pentax 645n, con il 75mm f2.8 per iniziare ... |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 20:15
Speedking, ho la 645n2..... Bella macchina, ora affiancata da una mamiya c330 altra bellezza. Volevo a tutti i costi una hasselblad ma poi ragionando su quello che ne avrei fatto ho preso la mamiya ad un quarto del prezzo della hasselblad. Per carità sono 2 macchine differenti (una meglio o peggio non so ma diverse). Con 150€ ho preso il mamiya sekor 180mm super. L'unico "difetto" della mamiya è il peso, ma questo non mi ferma. |
| inviato il 18 Giugno 2025 ore 22:24
@Teofilatto. Assoiutamente NESSUN problema!!! Proprio come dici tu: due chiacchiere su argomenti che ci appassionano! A presto! @Speed. Mi permetto di auto citarmi (mio messaggio precedente; un paio di pagine fa!): ". Butto lì una "bella coppia" di cui non si è parlato: Fuji GS 645 PROFESSIONAL, e GS 645 Wide PROFESSIONAL. Formato 4,5 X 6, ottica fissa (ECCELLENTE però!!!), ed una trasportabilità assoluta. Qualora la Mam. 7 risultasse ANCORA troppo grande e pesante (???), non avrei dubbi su questa "coppia" (stivabile in un normale borsello-tracolla)! Ciao a tutti e due! GL |
| inviato il 19 Giugno 2025 ore 7:26
Giovanni avevo letto ...quelle si che sono trasportabili L'unico svantaggio e che appunto devi averne 2 per fare un po' di tutto ... Salt io ho una Isolette ...però un po' più cara della tua ...ben 15 euro... |
| inviato il 19 Giugno 2025 ore 9:23
questa e' una velvia impressionata in una chiesa decisamente buia.. ******************** Notevole Salt. Mica per caso ricordi anche il tempo di posa? |
| inviato il 19 Giugno 2025 ore 10:17
No, ma era senz'altro lungo. Ricordo che era vietato il cavalletto, quindi avevo preso due sedie affiancate ed ho appoggiato la fotocamera sugli schienali. Possiamo pero' cercare di risalire osservando la pellicola. Era pomeriggio inoltrato e, se osservi il finestrone in alto aperto sul lato in ombra, da cui entrava luce, ma non sole pieno, vedi che e' completamente bruciato. A f8 probabilmente sarebbe servito un centoventicinquesimo per esporlo correttamente. La chiesa del resto era chiusa, non c'era nessuno ed i fari erano quasi tutti spenti. Non era praticamente illuminata. Tolto un paio di fari e le luci votive. La differenza di illuminazione tra altare e finestrone e' parecchia. penso di aver esposto per almeno un paio di secondi. Se osservi anchel'intensita' e la temperatura della debole luce che illumina la madonna in fondo , come si riflette in modo importante sul pavimento di piastrelle grezze hai un'altra indicazione di quanta poca luce fosse presente nell'ambiente. Ricordo pero' che e' stata una fotografia difficile da fare. Non ero molto sicuro del risultato.. la velvia reagisce male alle lunghe esposizioni, a volte e' necessario un filtro blu. Che pero' non avevo. Ma quel giorno ero in vena ed ho scattato sei diapositive in quella chiesa, tutte venute bene. L'ho messa perche' al contrario della credenza comune, oggi si puo' fare fotografia anche con materiale che e' considerato rottame ed invece e' perfettamente operativo. |
| inviato il 19 Giugno 2025 ore 10:48
L'ho messa perche' al contrario della credenza comune, oggi si puo' fare fotografia anche con materiale che e' considerato rottame ed invece e' perfettamente operativo. ******************************************** Beh che si possa fotografare anche con dei rottami, veri o presunti che siano, perché non credere che un ventenne di oggi non consideri (per molti versi anche a ragione) un rottame finanche una Hasselblad, è fuori discussione, in questa tua fotografia quello che mi stupisce è che hai ottenuto una ottima esposizione, e un ottimo risultato generale, anche a fronte di un tempo di posa piuttosto lungo, e sappiamo bene quanto la Velvia non regga affatto bene i tempi oltre il secondo. E qui il tempo di posa è di certo lungo, pure oltre il secondo, anche perché l'ottica è un 75/6,3 quindi anche se adoperato a TA tutto è ma non certo luminoso. Per come poi ti sei dovuto arrangiare poggiando il tutto, alla meno peggio e dove capitava, il risultato è davvero molto, molto ragguardevole. |
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