| inviato il 02 Maggio 2025 ore 9:40
“ @??????? „ Ho l'impressione che dietro a tanti dei bei discorsi sull'apertura alla pluralità delle idee, in realtà si nascondano opinioni che non ammettono repliche. |
| inviato il 02 Maggio 2025 ore 15:30
"Ho l'impressione che dietro a tanti dei bei discorsi sull'apertura alla pluralità delle idee, in realtà si nascondano opinioni che non ammettono repliche" Grazie per il tuo importante contributo Ettore. |
| inviato il 02 Maggio 2025 ore 15:30
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| inviato il 02 Maggio 2025 ore 15:48
Torno al quesito iniziale: una fotografia contiene sempre un messaggio? Io penso di sì ma attenzione: il messaggio è quello contenuto negli elementi visivi e nella loro eventuale interazione con una didascalia o altro testo associato. Il messaggio che ci trasmette un'immagine non è necessariamente quello che nelle intenzioni dell'autore avrebbe dovuto trasmettere: una foto dice sempre qualcosa, ma non è detto che ci dica quello che l'autore voleva dicesse. Se, per esempio, io fotografo una chiesa, posso fare in modo di che riempia il fotogramma oppure che stia in mezzo ad altri elementi di paesaggio o architettura, possono esserci o non esserci persone nella foto, il cielo può essere sereno o temporalesco, posso riprenderla dal basso o dall'alto, posso optare per un'immagine in low o high key eccetera eccetera. Ognuna di queste scelte dirà qualcosa a proposito di questa chiesa, e se le avrò fatte a ragion veduta trasmetterò a chi guarda un messaggio: le mie impressioni a proposito di questa chiesa, espresse nel linguaggio della fotografia. Ma anche se avessi fotografato a casaccio il messaggio ci sarebbe stato lo stesso, perchè comunque il punto di vista sarebbe stato uno e non un altro, idem l'inquadratura, idem la tonalità generale dell'immagine eccetera, e chi vedrà la foto percepirà questi elementi indipendentemente dalla mia volontà. Il messaggio ci sarà lo stesso, magari id1ota e sconclusionato, ma ci sarà per forza. Anche delle parole scelte a caso trasmettono un senso. Pensate a Tristan Tzara, "Pour faire un poème dadaïste": questo chiarisce abbastanza bene la questione. Pour faire un poème dadaïste Prenez un journal Prenez des ciseaux Choisissez dans ce journal un article ayant la longueur que vous comptez donner à votre poème. Découpez l'article Découpez ensuite avec soin chacun des mots qui forment cet article et mettez-le dans un sac. Agitez doucement Sortez ensuite chaque coupure l'une après l'autre dans l'ordre où elles ont quitté le sac. Copiez consciencieusement. Le poème vous ressemblera. Et vous voilà "un écrivain infiniment original et d'une sensibilité charmante, encore qu'incomprise du vulgaire" |
| inviato il 02 Maggio 2025 ore 15:51
“ @Andrea.taiana Grazie per il tuo importante contributo Ettore. „ Non c'è di che, è stato un vero piacere! |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 15:29
Ritornando alle osservazioni di Miopiartistica il messaggio c'è sempre e puo' essere diverso per diversi occhi che osservano. Per taluni sarà anche pregno di significato per altri una tavanata galattica, ma come dicono a napoli, ogni scarrafone è bello a ' mamma soia. |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 16:24
“ ... il messaggio c'è sempre e puo' essere diverso per diversi occhi che osservano. „ in tal caso direi che c'è qualcosa che non va, perché se il fotografo volevatrasmettere qualcosa, un messaggio, ma ne viene percepito un altro, significa che c'è un fraintendimento. Che poi dipenda dal fotografo non l'ha espreso bene oppure è l'osservatore che ha frainteso perblimiti suoi, è ininfluente, ma il messaggio dovrebbecesserecquello nelle intenzioni del fotografo non quello che altri capiscono. Il classico modo fi dire "capire Roma per toma". Diverso invece il caso di emozioni e sensazioni trasmesse da una foto (o da qualsiasi altra opera d'arte, compresa una canzone), in tal caso è normale che persone diverse possano provare emozioni e sensazioni diverse. |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 16:27
“ (...) il messaggio c'è sempre e puo' essere diverso per diversi occhi che osservano. Per taluni sarà anche pregno di significato per altri una tavanata galattica, ma come dicono a napoli, ogni scarrafone è bello a ' mamma soia. „ Sì, ma se il fotografo sa quel che fa si farà capire in modo chiaro non dico al 100% da tutti ma diciamo dalla maggior parte di quelli che vedranno la foto. Perchè la bravura di un fotografo non sta solo nel padroneggiare la tecnica, ma anche, e soprattutto, nel padroneggiare il linguaggio visuale che sta usando. |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 16:52
Veramente molto autori dicono che ambiguità nella fotografia é da ricercare e da qualcosa in più allo scatto |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 17:19
“ Veramente molto autori dicono che ambiguità nella fotografia é da ricercare e da qualcosa in più allo scatto „ Ok, quando si ritiene la fotografia un'espressione artistica e in quanto tale non referenziale e potenzialmente ambigua (anzi, polisemica). Ma ciò non toglie che non si tratti, banalmente, di dire che ognuno poi ci trova quel che vuole, o che saltano fuori significati a caso quanto piuttosto del fatto che l'autore pone in essere un insieme di segni, che ha attentamente considerato, in grado di produrre il tipo di espressione voluta, anche ambigua o polisemica, ma orientata in un certo modo, se parliamo di fotografia intesa come forma d'arte. (...) Ma nel cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato Ci si potranno leggere dentro molte cose ma indubbiamente nessuno ci potrebbe vedere dell'allegria o l'inizio di una vita felice... |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 18:03
Veramente molto autori dicono che ambiguità nella fotografia é da ricercare e da qualcosa in più allo scatto ******************************************** Certo. Come tanti che adoperano un linguaggio ampolloso per dire delle banalità siderali. |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 18:05
Un'altra cosa perché siete ossessionati dalla parola arte? Poca fotografia lo é quindi non vedo il senso di parlare di foto artistica quando il 99% degli scatti non lo é É come parlare di un'eccezione invece che della fotografia in genere |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 18:15
“ Un'altra cosa perché siete ossessionati dalla parola arte? Poca fotografia lo é quindi non vedo il senso di parlare di foto artistica quando il 99% degli scatti non lo é É come parlare di un'eccezione invece che della fotografia in genere „ Beh, qualsiasi sistema di segni viene messo in atto o per comunicare qualcosa oppure per il divertimento che dà a chi lo fa e a chi lo riceve. Qui su Juza credo che i fotoamatori come me siano moltissimi, probabilmente la maggioranza, e le foto che facciamo quasi sempre non hanno fini pratici come potrebbero essere le foto di un professionista, e quindi caschiamo più o meno sempre nel secondo caso: le cose che si fanno per il gusto di farle e perchè si ritiene che siano belle per chi le vede. Un'immagine fatta semplicemente con l'intento di fare qualcosa di bello è "arte", e lo scrivo con la "a" minuscola perchè non vorrei mettere le nostre fotine assieme ai dipinti di Raffaello, è ovvio che la distanza è siderale. E' come un ciclista che fa il suo giretto tranquillo per tenersi in forma, mica lo puoi paragonare a Pogačar, ma tutti e due stanno facendo dello sport, non è che va in bici per consegnare la posta, è uno sportivo, nel suo piccolo. Così il fotoamatore che fotografa una rosa è, nel suo piccolo, un artista. Basta capirsi e togliere alla parola "arte" quell'aura sacrale che ha, e che mica ha chiesto lei di avere, e prenderla un po' più con familiarità. Perciò la fotografia come forma d'arte (arte minore o anche minima, ci mancherebbe) mica la vedo tanto come un'eccezione, qua dentro. |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 18:19
Per me non lo é Per fare qualcosa di artistico é necessaria consapevolezza studio e volontà Poi puoi riuscire o no Il mito del genio incompreso che crea inconsapevole nel suo studio é appunto un mito nato dal passato ma mai esistito |
| inviato il 03 Maggio 2025 ore 19:02
Mah, forse è solo una questione di termini. Uno che canta come gli viene sta facendo musica tanto quanto faceva musica Abbado. Ovvio che su livelli tecnici ed espressivi lontanissimi, ma parliamo sempre dello stesso tipo di arte. Il genio incompreso che crea inconsapevole nel suo studio non c'entra niente coi fotoamatori di Juza, che anzi pubblicano anche cose che forse anche no e ricevono complimenti che forse anche no. Se fotografano una rosa non lo stanno facendo per vendere la foto o per illustrare le caratteristiche di un fiore sconosciuto, lo fanno semplicemente perchè pensano sia bello ed emozionante creare un'immagine di quel fiore. E' ovvio che si tratta sempre di un immagine creata senza scopi pratici... se quella roba lì non la vogliamo chiamare "arte" boh, chiamiamola "Giuseppina" che per me fa lo stesso. E' chiaro che chi fotografa in quel modo si preoccuperà di fare la più bella immagine possibile della sua rosa, che sia emozionante per lui e che, spera, lo sarà anche per chi la guarderà. Poi magari non ci riesce, o magari sì... le opere d'arte mica sono tutte capolavori. |
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