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Estetica fotografica nel 2025


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avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 13:15

No Webrunner, non è così.
Il National Geographic Magazine ha usato, dalle origini e almeno fino alla metà degli anni '90, esclusivamente pellicole Kodachrome, 25 e 64, e bada bene neppure le Ektachrome adoperavano, che pure erano prodotte da Kodak e questo solo e semplicemente perché le Ektachrome erano pensate ANCHE per la proiezione mentre le Kodachrome erano state progettate e realizzate esclusivamente per le esigenze dell'editoria.
Inoltre poi i tipografi del NGM conoscevano talmente bene il materiale che adoperavano da essere in grado di usarlo letteralmente A OCCHI CHIUSI.
Per cui di una cosa si può essere del tutto certi: se sfosgli un qualsiasi fascicolo del NGM fino alla metà degli anni '90 puoi stare tranquillo che colori "falsi', o anche solo "falsati" non ne trovi proprio.
Qiesto fermo restando, ovviamente, che le Kodachrome erano pellicole dai classici toni pastellati, quindi le fotografie "urlate", anche volendo, erano quasi impossibili da avere.


Avendo lavorato per l'editoria e la pubblicità dai primi anni 80 fino al 2000 quello che ha detto @PaoloMcmlx è pura verità, anzi in pubblicità si andava oltre come del resto va oltre l'estetica odierna.

Una cosa da non confondere è la realtà delle cose del passato e la realtà delle cose attuali, ovvero non sono paragonabili se non contestualizzate nel loro periodo storico e sociale.

Quello che si può notare però è che negli anni dello scorso millennio nella fotografia si cercava una corrispondenza con il reale e una armonia stabile senza eccessi. In questo millennio (divido in millenni perchè la differenza di stile si è fatta più grande) invece è l'armonia instabile, quindi la differenza sta nella ricerca dell'equilibrio, che da stabile diventa dinamico. Questo non vale solo per la fotografia ma per tutto.

Quello che è da criticare, è il modo in cui certa gente usi queste differenze non per un vero confronto, (che non è solo fotografico) ma solo per dare lustro al proprio mestiere e creare più confusione di quello che già esiste.

Il meglio o il peggio non esiste, esiste una propria opinione che fa parte della complessità e quindi della dinamicità che diventa sempre più in movimento rapido e non da modo di assimilare il cambiamento. Per questo diventa più facile semplificare che sintetizzare. Semplificare vuol dire annullare parte del procedimento sintetizzare vuol dire fare una sintesi dell'intero procedimento e richiede sforzo e preparazione, cosa che non tutti sono disposti a comprendere e quindi facilmente tutto viene semplificato perdendo così la maggior parte del procedimento e contaminando il procedimento stesso che assume quindi una miriade di casi che poi in realtà non semplificano, ma rendono contaminata una realtà e quindi anche facilmente pilotabile sia a livello di percezione che sociale e aumentando così la confusione che diventa il nuovo potere comunicativo. L'editoria era già morta molti anni prima del nuovo millennio. Oggi tutto si basa su algoritmi fatti di 1 e di 0 che possono dissolversi in un secondo. Questo oggi è il mondo, dai soldi (criptovalute) alla medicina passando quindi per la fotografia.

Alla fine analogico e digitale sono due cose completamente diverse, non sono una l'evoluzione dell'altra, ma due cose diverse proprio fisicamente. L'unica cosa che si è evoluta è il tempo e la nostra percezione, il come fa parte della complessità del procedimento.

PS: per la direzione del forum questa AI introdotta nella correzione automatica dei testi fa fare più errori di prima MrGreen

avatarjunior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 13:31

PS: per la direzione del forum questa AI introdotta nella correzione automatica dei testi fa fare più errori di prima

Se l'IA apprende dal web stesso è normale che applichi correzioni sbagliate, il 90% degli interventi è pieno di errori che causerebbero la bocciatura anche alle scuole elementari; non mi spiego come sia possibile che molti utenti padroneggino formule per calcolare la PdC, la diffrazione, Nyquist (o come cavolo si chiama), diagrammi Mtf, ecc., ma poi non azzeccano un apostrofo, le H, ecc.MrGreen forse hanno letto più manuali utente di fotocamere che libri di narrativaMrGreen

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 14:00

I colori andati... Eh vabbè. Allora fate una ricerca su Google di immagini scattate con Kodachrome 64 ed è lapalissiano che la caratteristica di quella pellicola sugli incarnati, in determinate situazioni di luce sia quella grossomodo.
Incarnati tendenti all'arancio e pieni.
Ripeto a me piace, molto. Ma non venitemi a parlare di colori veri del passato e finti oggi.
Vogliamo parlare della resa dei verdi di alcune pellicole rispetto ad altre? ;-)

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 14:22

Il punto, come notato da Web, è basare il giudizio estetico sulle foto in base a quella che era la resa (limitatissima) della pellicola. Un gusto legittimo, ma maturato un un preciso contesto storico in cui si rappresentava la realtà per come si poteva, e non per come era.
Per dire, nei quadri impressionisti e macchiaioli riconosco molto di più le foto attuali che quelle di 50 anni fa, e non credo che aprissero le ombre con Lightroom o in HDR. E tutti noi, sotto un loggiato in ombra, riconosciamo sia i particolari delle colonne che le nuvole in cielo; anche se conseguenza dell'adattamento continuo dell'occhio, questa è la percezione, con buona pace di chi, sulla pellicola, doveva scegliere tra le colonne nere ed o il cielo bianco

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 14:36

Il mondo cambiato, che ci volete fare?

Cambiate anche voi (ed io, per par condicio…)!


in tutte le cose faccio quello che ritengo giusto o meglio, non devo seguire masse inebetite. non lo facevo ieri non lo faccio oggi. Oggi, con buona pace di qualche sfigato che ripete espressioni che nei social sono le parole chiave di adesione al gregge di ignoranti che si riconoscono tra loro e si sentono furbissimi nell'aderire a ideologie pikotate da pochi, chi ha portato il livello cultural scolastico e artistico ormai anche industriale alla fogna ha perso. Non si è levato del tutto dalle palle ma ha perso. Di qui ai prossimi anni i fenomeni che sono stati alimentati da quelle persone si stanno già sgonfiando come palloncini spernacchianti. Chi ha continuato a studiare, creare, fare ricerca secondo etica e ragziocigno e non ideologia, svolgere attività artistica appartenendo ormai ad una nicchia che pochi anni fa sarebbe stata stra- famosa tornerà ad avere più spazio e più visibilità.

Auguri a quelli che si sono sentiti ##smartissimi - con qualche altro simbolo che faccia intendere che anche sono sfigati loro usano il'ultimo giocattolo software uscito che tutti gli smartissimi hanno imparato sulla piattaforma, quelli che hanno la triennale di pubbliche relazioni inclusive e ti spiegano il metodo scientifico -

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 14:39

A mio modo di vedere il fatto che il miglioramento tecnologico consentirebbe di far meglio che in passato (a maggior ragione se il paragone e' rispetto agli anni '70, cioe' a 50 anni fa ed oltre) sul tema discusso qui e' una aggravante...
In buone mani, e sono certo che anche oggi ci sono, il digitale sarebbe in grado di dare risultati "naturali" e "realistici", sempre che questo sia lo scopo di un giornale come NGM...
Viene piuttosto da pensare, ma e' solo una supposizione, che le foto vengano inviate alla redazione non in raw ma in jpg ridotti e poi post-prodotti da chi non ha un minimo di cultura fotografica..le lasciassero cosi come sono forse farebbero meno danni

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 14:44

@Webrunner
parlare di colore di una pellicola nata per l'editoria della carta stampata facendo riferimento a google per poi finire con la diversità dei verdi di alcune pellicole, è dire tutto e dire niente.

La prima cosa da considerare oggi se vuoi valutare una pellicola dia è farlo per proiezione.
La seconda cosa importante è che se si parla di editoria e di una pellicola nata per l'editoria la cosa fondamentale è sapere che se si parla di carta stampata per arrivarci ci sono procedimenti che sono calibrati per uno standard qualitativo riconosciuto e quindi con modifiche entro la tolleranza prestabilita da valori che si misurano sulla carta e non sulla pellicola, inoltre la resa della pellicola se prodotta per editoria è fatta per poter avere poi una resa ottimale applicando curve meno distruttive per l'intera immagine e per il risultato più naturale possibile stampando in CYMK.

Poi se arriviamo alle differenze tra pellicole dei verdi di cosa si sta parlando?
Positivi colori o negativi? Quindi se di positivi si sta parlando di proiezione o di stampa da scansione della dia?
perchè i risultati sono molto diversi a seconda dei casi.

I colori andati sono colori ben specifici che si ottenevano in un procedimento ben specifico, ma che poi venivano interpretati in modo diverso da oggi, quindi sono diversi fisicamente oltre che percettivamente.
Non vedo che male ci sia nel definirli colori andati, poiché oggi si son persi come stile e/o come percezione.

I colori veri e colori finti non esistono esistono colori e basta che poi sono percepiti da ogni uno di noi.
Quello che invece si è perso sono le ombre, che si sono utili per una tridimensionalità che si sta perdendo per un modo piatto di vedere. Questo però non sarebbe influente in metodo LAB, variando la luminosità mantenendo il colore inalterato, ma quando si trasforma in RGB o in CYMK cambia anche il colore con tutte le sue variabili di terne o quaterne.

Alla fine i colori veri o falsi sono dovuti alla percezione di ogni uno di noi fino a quando non si ha un paragone fra più immagini e la realtà, che poi ogni uno di noi vede in modo diverso non solo percettivamente ma fisicamente.

Un conto è parlare di valori tecnici e un altro è parlare di percezione di quello che si vede in una immagine finale e proposta su carta o a video.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:15

Allora fate una ricerca su Google di immagini scattate con Kodachrome 64 ed è lapalissiano che la caratteristica di quella pellicola sugli incarnati, in determinate situazioni di luce sia quella grossomodo.
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Ti sei risposto da solo Webrunner quando hai specificato: "in determinate condizioni di luce".
E tu sai meglio di me che la pellicola è tarata per una Temperatura Colore di 5500° K, e sai meglio di me che quella Temperatura la trovi solo a Mezzogiorno... prima e dopo ti arrangi.
Del resto se fai un ritratto al tramonto col digitale regolato a 5500° K il risultato che ottieni è lo stesso, pari pari.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:22

anche se conseguenza dell'adattamento continuo dell'occhio, questa è la percezione, con buona pace di chi, sulla pellicola, doveva scegliere tra le colonne nere ed o il cielo bianco
********** **********

Ecco... hai centrato il punto quando scrivi: "anche se conseguenza dell'adattamento continuo dell'occhio"!
Metti l'occhio nelle condizioni di non potersi adattare, un caso classico è una figura osservata in controluce col Sole che ti spara direttamente negli occhi, e noterai che l'occhio, come per incanto, reagisce come la pellicola.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:22

Ivo, io non contesto i colori in sé anche perché fondamentalmente non mi interessa per nulla rappresentare la realtà ed i colori per quello che sono. La fotografia è un linguaggio e serve per esprimersi. Quindi non ho la fissa del verde, dell'incarnato etc etc per me anche un cielo magenta può essere accettabile se ha senso comunicativo.

Ma se tu, in questo caso i due autori del video, mi metti a paragone due riviste con foto dicendo che una è na bellezza e l'altra fa schifo a livello di colore, permetti che io contesto rispetto a quello che vedo ora. Incarnati colore mattone che non mi sembrano meglio dei colori delle foto criticate se il metro del giudizio è la naturalezza del colore.
Cosa poteva essere la stampa all'epoca mi interessa poco in un confronto come quello che è stato fatto. Quelle son foto scattate con pellicola Kodachrome che ha quel timbro in alcune situazioni di luce. Sarà stato accentuato dal tempo ma quello era.
Per il discorso luci ed ombre posso concordare ma semplicemente perché quello che è stato proposto su quel numero è veramente fatto male in termini di post-produzione. Ma devo cercare qualche orrida mascheratura fatta in passato? quante ne volete?
Secondo me il problema odierno è che si fa un uso sproporzionato della postproduzione per "aggiustare" una foto che poteva essere fatta meglio in fase di scatto soprattutto in relazione alla scelta della luce. A pellicola prima di fare clic ci pensavi, oggi si scatta e poi si cerca di migliorare in post. Con dubbi risultati.

Personalmente non ho nessuna nostalgia del passato. Ritengo che mediamente i fotografi siano molto più bravi oggi anche perché prima era spesso un mestiere/hobby di nicchia mentre negli ultimi 20 anni la diffusione di macchine a basso costo, smartphone etc hanno fatto emergere molto talento.

Lo dico sempre. Quando vedo album di matrimonio di 30-40 anni fa a scendere il livello medio è basso. Ma basso basso. Su tutto. Non ho nostalgia. Per nulla.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:35

A mio modo di vedere il fatto che il miglioramento tecnologico consentirebbe di far meglio che in passato (a maggior ragione se il paragone e' rispetto agli anni '70, cioe' a 50 anni fa ed oltre) sul tema discusso qui e' una aggravante...
In buone mani, e sono certo che anche oggi ci sono, il digitale sarebbe in grado di dare risultati "naturali" e "realistici", sempre che questo sia lo scopo di un giornale come NGM...
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Perfetto Simone, il punto è proprio questo: ossia che il digitale rende possibile una accuratezza, all'uopo basti gia solo pensare alla regolazione fine della Temperatura Colore, che con la pellicola era impossibile.
Oddio... in realtà era possibile, col negativo, ma di fatto molto difficilmente praticabile, e del tutto impraticabile con la diapositiva.
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Viene piuttosto da pensare, ma e' solo una supposizione, che le foto vengano inviate alla redazione non in raw ma in jpg ridotti e poi post-prodotti da chi non ha un minimo di cultura fotografica..le lasciassero cosi come sono forse farebbero meno danni
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Questo non lo credo Simone.
A giudicare da come sono massacrati quei files direi che sono RAW maltrattati come avviene dappertutto e, peggio ancora, da parte di tutti... anche da chi dovrebbe avere un minimo di buon gusto.
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user259808
avatar
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:38

Ecco... hai centrato il punto quando scrivi: "anche se conseguenza dell'adattamento continuo dell'occhio"!
Metti l'occhio nelle condizioni di non potersi adattare, un caso classico è una figura osservata in controluce col Sole che ti spara direttamente negli occhi, e noterai che l'occhio, come per incanto, reagisce come la pellicola.


Esatto. Questa cosa che l'occhio umano sarebbe una sorta di macchina fotografica che produce un HDR automatico è una bufala dura a morire.
L'occhio umano ci mette un certo lasso di tempo (anche secondi) per adattarsi passando dalle scene più luminose a quelle in ombra, quindi l'occhio non vede alcun hdr in un certo istante: o vede bene la parte luminosa, oppure quella in ombra, non entrambe contemporaneamente.

user259808
avatar
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:42

I colori andati... Eh vabbè. Allora fate una ricerca su Google di immagini scattate con Kodachrome 64 ed è lapalissiano che la caratteristica di quella pellicola sugli incarnati, in determinate situazioni di luce sia quella grossomodo.
Incarnati tendenti all'arancio e pieni.
Ripeto a me piace, molto. Ma non venitemi a parlare di colori veri del passato e finti oggi.
Vogliamo parlare della resa dei verdi di alcune pellicole rispetto ad altre?


Le immagini criticate hanno un difetto che era molto evidente quando comparvero le prime fotocamere digitali: non rappresentano la transizione graduale tra i colori che esiste nella realtà, ma piallano tutto usando un unico colore uniforme (quindi cielo 0,0,255 o giù di lì sparato).
Le fotocamere recenti fanno di meglio, ma una post produzione raffazzonata ti fa ritornare alle immagini stile cartoons.
Rispetto a quelle degli anni '70 un abisso, per non parlare delle inquadrature.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:49

Un conto è parlare di valori tecnici e un altro è parlare di percezione di quello che si vede in una immagine finale e proposta su carta o a video.
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Fermo restando il fatto che tutto ciò che hai appeva scritto è Vangelo caro Ivano, vorrei precisare che quando si parla di colori "andati", almeno nel caso in oggetto, si parla dei colori di una rivista stampata oltre mezzo secolo fa, e valutati attraverso un video non perfettamente professionale.
Insomma quei colori in parte sono "andati" perché la stampa su una rivista.dura assai meno di una stampa fotografica a Regola d'Arte, e quindi dopo mezzo secolo essi non sono altro che uno sbiadito ricordo di quello che erano, in quella stessa rivista, quando essa fu sfogliata per la prima volta cinquant'anni fa e oltre... e poi c'è pure il passaggio al video che di certo non aiuta.

avatarsenior
inviato il 01 Gennaio 2025 ore 15:54

Esatto. Questa cosa che l'occhio umano sarebbe una sorta di macchina fotografica che produce un HDR automatico è una bufala dura a morire.
L'occhio umano ci mette un certo lasso di tempo (anche secondi) per adattarsi passando dalle scene più luminose a quelle in ombra, quindi l'occhio non vede alcun hdr in un certo istante: o vede bene la parte luminosa, oppure quella in ombra, non entrambe contemporaneamente.
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PERFETTO.
E non solo, perché con l'avanzare dell' eta la capacità dell'occhio umano di reagire agli sbalzi luminosi peggiora, quindi la presunta capacità HDR di un occhio giovane, che per l'appunto neppure esiste, peggiorerebbe comunque...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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