| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 15:53
ho visionato il filmato, grazie, ma alla fine ci rifletti.... che senso ha? voglio dire stampare a contatto limita molto il formato finale inoltre introduce la variante esposizione, ci vuole una buona stampante ecc. a quel punto che vantaggio ne deriva stampare cosi anziche con una buona stampa colore? da stampante intendo! Alla fine mi viene da dire che è meglio stampare da digitale in maniera classica da laboratorio, certo manca la "mano" personale ma fare altrimenti diventa veramente complesso... credo che digitale e analogico siano due famiglie destinate a restare separate. |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 19:53
Giulio Limongelli col suo digingranditore NON stampa a contatto !!! si lo avevo capito, non riesco a capire come fa ma questo è normale credo!!! mi chiedo comunque se ci sia veramente un vantaggio. |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 20:28
“ mi chiedo comunque se ci sia veramente un vantaggio. „ un vantaggio rispetto a cosa? E' "solo" una possibilità di stampa "diversa". |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 22:36
vantaggio per dire che la vedo una cosa complicata molto lunga come lavoro per poi ottenere una stampa tutto sommato equiparabile, insomma almeno per quello che riesco a capire è una cosa che impegna per una pura e semplice soddisfazione personale, che ci stà poi!! non voglio sminuire il lavoro, notavo solamente che è una di quelle cose che si fanno per passione piu che per convenienza o altro... almeno cosi mi sembra da quello che posso capire con la poca esperienza che ho su l'argomento. |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 22:44
non mi sembra poco stampare un file su carta ai sali d'argento. In quanti l'hanno fatto qui dentro? |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 23:04
si infatti è interessante perche riprende quella tecnologia che ha il suo perchè ed è comunque interessante non dico di no, riflettevo solo sul fatto che ottenere anche stampe da una buona stampante o anche da un laboratorio utilizzando un file digitale è molto meno complicato e il confronto con l'argento quanto vantaggio da, considerando le difficoltà ed il lavoro richiesto, soprattutto tempo, ma poi alla fine tutto prende un significato se pensiamo al gusto di fare un lavoro in camera oscura.... insomma non vorrei essere frainteso, la cosa appare interessante è solo complessa, costosa e richiede tanto tempo per lavorare il tutto e non saprei quanto potrei essere disposto io a percorrere questa strada, ma ammiro e forse un pizzico invidio chi la percorre... |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 23:13
Limongelli è un professionista. Gli puoi inviare il tuo scatto digitale e lui te lo stampa ai sali d'argento. Tu puoi fare altrettanto con quel file stampandolo inkjet. Quando riceverai la stampa di Limongelli la confronterai con la tua e valuterai se ti piace di + la stampa da file su carta fotografica negativa oppure la tua inkjet. Non costa molto questa stampa da digingranditore ... e ti togli i pensieri. |
| inviato il 20 Dicembre 2024 ore 23:48
bella possibilità, la trovo pericolosa però perche sicuramente è meglio quella ai sali ma non posso pensare alle difficoltà per applicare quel metodo.... comunque voglio dire una cosa ero rimasto ai miei negativi bianco e nero ai pomeriggi in camera oscura e a tutto il fascino che ne segue, poi è arrivato il digitale che ha spazzato via tutto (complici anche moglie e figli naturalmente) ora ho fatto capilino qui perchè mi è saltato il picchio di digitalizzare i negativi per recuperare le foto di famiglia e scovando ho scoperto che il mondo del fotografo ha covato sotto la cenere mantenendo, o riesumando forse, i vecchi macchinari analogici, riapprocciando la camera oscura rivisitandola mischiando vecchio e nuovo creando ibridi interessanti,.......insomma questo è un mondo piu che mai vitale!! |
| inviato il 22 Dicembre 2024 ore 15:53
stefano che vuoi dire? |
user266503 | inviato il 22 Dicembre 2024 ore 20:38
Mi pareva di essere stato molto chiaro. La pellicola negativa a colori digitalizzata presenta molte problematiche; colori alterati, colori sbiaditi, nitidezza insufficiente e troppo sporco sull'emulsione; insomma, un file decisamente scarso. Una diapositiva, invece, pur costando molto di più rispetto alla pellicola, offre una qualità elevatissima e la digitalizzazione fornisce files di grande qualità. Tirando le somme, un rullino di diapositive - 45€ sviluppo compreso - viene a costa assai meno che un rullino di negativo colore; tempo, danaro e qualità sono decisamente a favore della diapositiva. Per tua informazione, io impressiono molte diapositive, qualche negativo a colori e moltissime pellicole in B&N. |
| inviato il 23 Dicembre 2024 ore 16:02
ok ho capito, tu dici che fare dia ora al contrario dei negativi conviene, io ero tarato sulla digitalizzazione dei vecchi negativi per cui non capivo!!! per quello che mi viene da pensare ora, per foto da fare adesso, io farei foto a colori in digitale e negativo in B&N con la analogica, in quest'ultimo caso con stampa casalinga. |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 10:32
per quello che mi viene da pensare ora, per foto da fare adesso, io farei foto a colori in digitale e negativo in B&N con la analogica, in quest'ultimo caso con stampa casalinga ********** ********** ********** ********** Allo stato attuale - se devi stampare il colore - quella del digitale è la strada più facile, veloce, fruibile e a ben vedere anche quella più economica. Col Bianco & Nero bisogna vedere, perché se si ha esperienza in Camera Oscura e si ha la pazienza di attrezzarsela bene la CO, la pellicola regala soddisfazioni più intense e forse anche molto più profonde rispetto al digitale. Con la proiezione invece la pellicola regna ancora sovrana, questo nonostante i costi da usura, detto in tutta franchezza i costi sono davvero esagerati, la totale assenza di investimenti da parte delle Case, e i prezzi dell'usato che non sono più quelli stracciati di vent'anni orsono... seppure ancora spstenibili. Buon Natale... |
| inviato il 25 Dicembre 2024 ore 11:19
Ho usato la scansione di pellicole con il migliore scanner piano Epson dell'epoca per poi stampare da me con stampanti digitali a 8 inchiostri traendo queste conclusioni. - la digitalizzazione di 35 mm a colori mi dava risultati mediocri, perdita di tempo, dominanti non sempre facili da domare, scarso contrasto e qualità insufficiente rispetto alle stampe provenienti da buone fotocamere digitali. Per me utile solo per salvare un ricordo. - con le diapositive risultati nettamente migliori, specialmente col medio formato. Usavo prevalentemente una 6x7. Molto meno tempo passato in postproduzione, tranne che per la clonazione di piccoli puntini dovuti a chimici. Digital ICE scarso. Ma, ripeto, specie col MF risultati decisamente buoni, colori vivi, buona nitidezza. Un po' meno col 35 mm. Secondo me, il vero e semplice campo d'azione della scansione domestica. - col bianconero risultati cosi cosi e , comunque, per me meglio sempre la stampa da ingranditore, più gradevole e con una sua impronta. Qualche vecchio negativo bianconero scattato da mio padre con una 6x9 l'ho fatto stampare ad un amico in c.o. Ripeto che tutte le foto venivano poi stampate da me con buone stampanti ink jet. Ovviamente ho sempre dato notevole importanza al piacere dell'artigianalita di una foto; per questo ognuno può trovare giustamente.la sua via e non sarà mai tempo sprecato. Ala fine, per il colore, ho poi preferito la qualità e le possibilità di intervento della catena tutta digitale. |
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