| inviato il 27 Agosto 2024 ore 13:26
La 'faccenda' della lunghezza focale lunga per il ritratto merita un po' di riflessione: chiaramente... c'è ritratto e ritratto e cioè si può riprendere il classico faccione oppure la figura intera in un inquadratura ambientata. Tutto questo è sempre ritratto ma... la sostanza cambia di molto, ed a mio parere l'interpretazione del concetto di 'ritratto' è molto individuale, e cioè non esiste un canone definito al quale rifarsi. Personalmente, sono uno che mangia 'pane e supergrandangolari' con soggetti dalla profondità di campo infinita Di conseguenza, quello che 'IO' intendo per ritratto è un'inquadratura più ristretta con una profondità di campo limitata che valorizzi il soggetto. Per me è così, ma è la mia interpretazione, il mio modo di vedere, sicuramente ce ne sono mille altri validi allo stesso modo. Per questo, le mie lenti da ritratto vanno dal 50mm in su, tranquillamente fino al 500 (e lì il mio corredo si ferma ma si potrebbe andare oltre) Sul piano pratico le mie lenti preferite sono: Il 50mm usato su APS-C dove diventa un bel 75mm Il 58mm f1.2 superlativo per la sfocato e la morbidezza del soggetto -su FF- e poi lo 85mm f1.8, il 135 f2 DC, lo 80-200 f2.8, il 300 f4 tutti impiegati a tutta apertura o la massimo chiusi di 1/3 di stop Detto che i risultati migliori li ottengo con 50-58-85 perché mi consentono una buona libertà d'azione anche in spazi limitati, le altre lenti più lunghe acquistano una loro praticità d'impiego quando è preferibile stare distanti dal soggetto che... è indiscutibile, soffre la presenza del fotografo a meno che non abbia con questo un rapporto (umano) molto vivido e piacevole; se così non è, diventa preferibile che non ne percepisca la presenza. Per questo 135, 80-200 e 300 diventano molto utili. In particolare: il Nikon AFS 300 f4 è una lente molto valida (qualitativamente è il fratellino dello f2.8), che consente di isolare molto il soggetto (cosa che a me piace molto) e consente di fare i classici 'faccioni' ma anche ritratti a figura intera sfocando molto lo sfondo, cosa che, il 58 oppure lo 85, non consentono lo stesso risultato. Per cui... alla domanda 'Ritratti con tele superiori al 200mm', la risposta è: sì, senza dubbio, anzi... ben vengano |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 14:17
Bene, mi sono seduto e ho riletto tutti gli interventi su questa discussione, cercando di farlo nel modo più obiettivo possibile. 1) Chiedo scusa a Paul Key, perche pubblicando la mia foto ho portato il suo post fuori tema. L'ho fatto anche con un pò di presunzione, aggravata dal fatto che ho 66 anni, e a questa età potevo evitarlo. Ha ragione Francesco Celandroni, fotografo che seguo e stimo, nel dire che è meglio portare esempi di fotografi professionisti invece di pubblicare i nostri banali scatti. 2) Anche la tecnica ha la sua grande importanza in una foto, e nella mia ci sono diversi errori. Mi sono costruito un alibi dicendo che ho scattato al volo. La verità è che Sofia era ferma e guardava distratta verso la spiaggia. Potevo tranquillamente usare alcuni secondi per: una più attenta messa a fuoco (grazie TuffkaR), sottoesporrere per mitigare quelle zone con una luce quasi bruciata (come ha evidenziato Francesco), muovere la fotocamera verso la mia sinistra per avere più spazio davanti al viso di Sofia e meno dietro. 3) Ringrazio anche chi ha commentato positivamente lo scatto, ma voglio ricordare che questo ha un valore solo sentimentale per me, padre della modella, e riconosco che scatti del genere se ne trovano a milioni su internett. Alla luce di tutto questo vi prego di riportare la discussione sul tema proposto dall'autore e dimenticare la mia foto. Grazie ancora a tutti. Rino. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 14:40
il 3D è un misto di tecnica e di preferenze nell'usare diverse ottiche per eseguire un ritratto. Forse da producer ed essendo sempre stato abituato a scrivere coi fotografi tutto prima di eseguire lo scatto, ho una specie di deformazione professionale. La partenza è sempre stato un bozzetto (un disegno) nel quale c'era più che altro un taglio fotografico, una posa, dei particolari se richiesti per ambientare lo scatto, se a colori o in bianco e nero, poi tutto il resto veniva discusso e scritto. Quello che si risolveva velocemente era proprio il tipo di attrezzatura come corpo macchina e ottica, in genere pochi minuti. Quello che prendeva più tempo era l'impostazione delle luci sia in esterni che in interni. Succedeva spesso che si doveva allestire un set di luci anche in esterno. Oggi con scatti ad alti iso senza rumore o quasi e con i software attuali, in esterni a meno di situazioni particolari, si usa solo la luce del sole ed anche della luna. Tralascio tutto il resto, location, effetto pioggia, fumo e così via. Così come la scelta dei modelli e dell'abbigliamento e degli accessori sia per abiti che per la location. Questo per dire che se si voleva una foto classica di una persona seduta ad un tavolino si sceglieva un'ottica adatta per il taglio che doveva avere la foto e l'impatto del soggetto, così come se si voleva una foto con uno sfondo sfuocato molto confuso ma con elementi riconoscibili e il soggetto staccato da tutto il resto. Oppure se si voleva entrare nel vivo dell'azione da riprendere. Per quello che è il mio modo di pensare, non esiste una focale giusta e una sbagliata, una più o meno adatta per ragioni tecnico costruttive. Ma esiste una focale da usare per quello che vogliamo fare. Ora qui si discute sui tele o super-tele, ma esistono anche i grandangoli e William Klein ne è un esempio. Tutto dipende da quello che si vuole fare/avere nel risultato finale. Quello che invece è realtà, ci vuole di più a impostare la luce che a scegliere una focale. Nel caso di ritratti rubati come si suol dire, non è la luce perfetta o la focale perfetta che fa dell'immagine un notevole risultato, ma l'aver saputo congelare l'attimo in cui il soggetto dona la sua fragilità. Il limitare cosa sia buono e no a dei canoni di tecnica sia di focale che di luce, non è certamente una visione generale di un'immagine. Casomai si riferisce a precisi standard classificati come ottimi risultati. Non sempre l'estetica è fondamentale in un mondo pluralista. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 14:56
Ivo + 1, anzi +2! GL |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 15:55
@Rino Orlandi +1000 raramente si leggono interventi così garbati e costruttivi! |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 16:03
E comunque a me la sua foto piace, e molto. Sia perché faccio - in questo momento della mia vita - anche e soprattutto quel tipo di foto, ed è fatta bene. Sia perché oggettivamente su in 40x60 ma anche 50x70 quel "fuori fuoco" (ci metto le virgolette perché non lo considero un fuori fuoco da prendere sul serio come tale) non lo si vede e non lo si vedrà mai; proseguendo il nesso logico quindi, non lo si vedrà mai manco su un TV 55/60/65" 4k (forse su un 8k guardandolo ad un palmo dal pannello, ma che senso avrebbe farlo non lo so). |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 17:16
Si.. con lo zoom lungo (400mm e piu') il ritratto sembra migliore, perche' stacca meglio, ha quel mood un po' sognante e sgranato. Pero', a meno di non essere un vero manico, tutti questi ritratti fatti con obiettivi molto lunghi, di solito mancano di smalto. Sono piatti e sembrano tirati su fotografando una rivista. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 18:24
Mah, penso anch'io che se si parte con l'idea di fare un ritratto, avendo sotto controllo soggetto, luce, scelta del luogo (o addirittura in studio) allora probabilmente ci si rientrerà su un tele moderato o un 50mm o un 35mm per un ritratto ambientato (con tutte le eccezioni del caso). I tele lunghi per fare ritratti hanno un loro perché nel caso di ritratti rubati o situazioni impreviste o particolari. Ma anche in questi casi possono saltar fuori buone foto, interessanti e uniche. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 18:51
intendiamoci... se fai un ritratto , usi la focale che serve per quello specifico ritratto. Se per qualche motivo hai bisogno di un 500 mm tutto il resto (posa,set, luci, paraventi) sara' calibrato per uno scatto con un 500mm. In questo caso otterrai un risultato professionale. Se usi il 500 mm solo perche' non arrivi abbastanza vicino al soggetto, quasi certamente la fotografia restera' abborracciata.. Ma questo vale anche per un grandangolo estremo... |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 19:03
In studio tra i 70 e i 200 mm. per persona singola o max due persone va bene per riprese fino a mezzo busto, ma se in studio devi avere una scena tipo un tavolo con persone sedute, si deve scendere ai grandangoli soprattutto se si vuole entrare nella scena per enfatizzare un soggetto. A meno che non hai a disposizione uno studio a livello di superstudio a Milano dove puoi anche avere il day-light in uno studio di svariate decine di metri di profondità, in questo caso puoi anche scattare col un 200 o 300 mm. Ma se stiamo in parametri di foto-amatore si deve ragionare in modo completamente diverso. |
| inviato il 27 Agosto 2024 ore 22:04
Non puoi esserne certo e, sinceramente, della resa di una diapositiva mi importa niente, anche perché qui stiamo commentando una foto a monitor. ************* ********** Ovviamente non hai capito cosa intendevo dire, il che conferma la mia impressione... non conosci la diapositiva. Se tu la conoscessi infatti sapresti che a me non interessa decantare a te la sua resa ma solo re derti edotto sul fatto che la stessa è immutabile, non puoi aggiustartela a posteriori e quindi, non potendo aggiustarla a piacere, impareresti anche che la Luce è quella e pertanto ci devi convivere... non puoi piegarla ai tuoi voleri. |
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