| inviato il 02 Giugno 2024 ore 8:32
Comunque si tratta veramente di puntiglio: lo, la, lu, l*, l3 e - con un simpatico effetto da Comma 22 - l? schwa stesso (Unicode 018F che Juzaphoto sostituisce con un bel punto interrogativo), credo che al 99 per cento e più delle persone interessi poco il genere, l'italiano inclusivo ha bisogno di ben altre battaglie, se le si vogliono combattere. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 8:44
“ l'italiano inclusivo ha bisogno di ben altre battaglie, se le si vogliono combattere „ Vero, in Italia il 99% delle persone non vuole fare nulla per l'inclusività e per autoassolversi invocano il benaltrismo. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 8:55
Quindi, Canti, se Lupetti usa l? Schwa significa che fa parte della lingua e grammatica italiana? Se Heidegger scrive seyn anziché sein significa che alla Berlitz Schule, dove non me ne hanno parlato, erano stati superficiali e che la Deutsche Sprachlere fuer Italiener era inesatta? |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 8:58
Ma quindi io che trovo i i piedi delle donne (quelli belli e curati) molto sensuali sono feticista? Comunque concordo con l'autore, a parte casi particolari in un ritratto a figura intera preferisco che anche i piedi siano a fuoco. Se ci ripenso rimango un po' spiazzato su chi non ama i piedi delle donne, è come per le gambe, vabbè ognuno ha i suoi gusti ormai non dovrei stupirmi più di nulla. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:03
Voglio dire: bene fa l'università di Trento a provocare. Quanto alle lingue non cambiano con gli editti. Resta comunque, una volta sdoganato/a schwa o asterischi ,irrisolto il problema della lingua parlata: come pronunciamo? |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:06
Ieri sono andato a un pride e quelli al microfono parlavano così, senza la lettera finale. Per me un'assurdità che non vuol dir niente. Ma loro ci tengono assai quasi fosse un'offesa appartenere a un genere (che peraltro possono perfino cambiare), e Comunque la forma è una cosa ininfluente sulla sostanza |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:08
Quanto al benaltrismo: ci sono molte persone che usano il termine handicap e handicappati ma profondono impegno nei fatti per le persone che hanno problemi di relazione e cognitivi o di mobilità. Al contempo 99% delle persone che usano il termine diversamente abili ed altre gentili circonlocuzioni non muovono un dito. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:12
Fantastico. Dal feticismo dei piedi siamo passati al feticismo linguistico. Questo forum è una fucina di "OTtanieri". Il fotografo che scatta a 1.2 (perché ha pagato caro l'1.2 e quindi bisogna scattare a tutta apertura) a cui non serve la luminosità della lente poiché è in grado di gestire la luce, probabilmente non si è mai trovato in contesti dove non si può usare flash, pannelli led, lampade eccetera. Le fotografie di lavoro non le pubblico anche perché sono insignificanti. Delle mie personali, non quelle legate ai ricordi, non sono molto soddisfatto e per nulla orgoglioso. Forse ne salvo 5, ma ci sto pensando. Il mio archivio fotografico è per lo più finito nel cestino. Sono molto selettivo e severo con me stesso. Ma qualcosa pubblicherò, visto che qui pubblicano foto cani e porci. Continuate pure con l'OT e con gli sfottò. E mi raccomando: aderenti al politically correct |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:27
“ "Lo schwa è di genere maschile, non chiamatelo la schwa perché si offende". Vera Gheno „ Guarda, proprio ieri mi è capitato sotto un articolo di Vera Gheno con "la" schwa, ma magari mi sono sbagliato perché ora non lo ritrovo, o lei nel frattempo ha cambiato idea. Comunque l'idea di usare quel simbolo fonetico è di Luca Boschetto in un suo articolo del 2015 intitolato “Proposta per l'introduzione della schwa come desinenza per un italiano neutro rispetto al genere, o italiano inclusivo”. Poi all'articolo di Boschetto è stato dato seguito dalla sociologa Michela Balocchi che studia l'intersessualità, cioè corpi che nascono con variazioni rispetto a ciò che noi ci aspettiamo sia femmina e maschio. Dopo è arrivata Vera Gheno che ha avuto il merito di prendere quel dibattito, aperto da altri, e portarlo a un livello pubblico più esteso (dimenticando da dove viene e semplificando il problema del genere). Personalmente dirò "la" schwa finché non sarà eletta una donna papa, come gesto politico di attenzione verso la Chiesa. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:31
“ Il mio archivio fotografico è per lo più finito nel cestino. Sono molto selettivo e severo con me stesso. Ma qualcosa pubblicherò, visto che qui pubblicano foto cani e porci. „ Grazie, sei una persona gentile. “ Il feticista è attratto principalmente da una parte e solo con quella si eccita. Se durante l'atto sessuale ci finiscono di mezzo anche i piedi è una variante in più. Se gli atti sessuali sono solo incentrati sui piedi allora si parla di feticismo. „ Quella del "feticista" è un'etichetta prodotta dalla psichiatria che a sua volta è prodotta da un clima sociale e culturale. Oggi leggere le parti del DSM sulle cosiddette parafilie è imbarazzante, infatti guardate storicamente quelle parti del manuale tendono a svuotarsi, e resistono nella psichiatria più becera, e tra la gente comune. Direi che in una società civile nessun manuale diagnostico includerebbe le cosiddette parafilie, e nessun3 userebbe la parola "feticista". |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 9:42
@Alle79 “ Ma quindi io che trovo i i piedi delle donne (quelli belli e curati) molto sensuali sono feticista? Comunque concordo con l'autore, a parte casi particolari in un ritratto a figura intera preferisco che anche i piedi siano a fuoco. Se ci ripenso rimango un po' spiazzato su chi non ama i piedi delle donne, è come per le gambe, vabbè ognuno ha i suoi gusti ormai non dovrei stupirmi più di nulla. „ NO, non sei feticista. Non lo sono pure io, nonostante sia molto attratto dai bei piedi curati femminili, ma prima di quelli per me ci sono altre zone canoniche. Il feticista è attratto principalmente da una parte e solo con quella si eccita. Se durante l'atto sessuale ci finiscono di mezzo anche i piedi è una variante in più. Se gli atti sessuali sono solo incentrati sui piedi allora si parla di feticismo. Il feticista è pure colui che ha la sola fissa del seno, la sola fissa dei glutei eccetera, come ho accennato in qualche commento fa. Pure io rimango basito di coloro che non apprezzano un bel piede curato di una donna, ma de gustibus non est disputandum. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 10:02
"Credo che chi inizia a fotografare tenda a dare più importanza ad avere la figura intera piuttosto che a comporre mettendo i centri di interesse sui "punti forti" (chiamiamoli così) del fotogramma. E spesso ne risultano figure intere ma noiose". È sicuramente così, d'altra parte ho sempre davanti a me i provini a contatto con le annotazioni di H.Newton: se lui cestina i fotogrammi con piede tagliato una ragione l'avrà avuta, era un set per la pubblicità di scarpe? Non ricordo. |
| inviato il 02 Giugno 2024 ore 12:03
Ci sono delle zone di taglio a seconda delle pose. Poi ognuno è libero di infrangere queste direttive, ma potrebbe andare incontro a risultati discutibili. Un professionista se taglia sa come farlo indipendentemente da regole e regolette. Io che non sono un pro prendo spunto dai grandi autori e dai professionisti contemporanei. Newton ha cestinato quella foto (so qual'è) perché stilisticamente era sbilanciata come spiegò in una intervista del Post se non vado errato. |
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