| inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:45
@Istoria Condivido il tuo pensiero sulla questione apertura. In ogni caso, io non sono un amante delle foto a TA, trovo sia un artificio spesso utilizzato per mascherare povertà compositiva e di contenuto. Per fare i soliti esempio di Cartier-Bresson e di molti suoi contemporanei, erano gente che riusciva a raccontare scattando serenamente in iperfocale. |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:51
Vero Frank però lavorando su commissione non è che hai sempre tutto sto tempo per preparare lo scatto perfetto. Quindi riuscire ad avere lo sfondo ben leggibile ma avere comunque uno stacco che accentua sul soggetto è un gran bel vantaggio. In street (quelli buoni, mica quelli che ti puntano la fotocamera in faccia sperando in qualcosa) generalmente scegli una location ed attendi che accada qualcosa quindi in quel caso sei un pò avvantaggiato. Altrimenti rischi il piattume se ragioni al volo (salvo fenomeni). Per questo motivo ho invitato l'autore a dar fiducia al 50no... perchè essendo il banco di prova più difficile ti "costringe" a cresce sotto tutti i punti di vista compositivo e narrativo. Io ho dovuto riconoscere l'amara verità sul mio livello... e da quella sono partito per iniziare a lavorare con consapevolezza. Grazie a questo oggi posso tranquillamente scartare il 95% della mia produzione con la certezza che non sto cestinando dei capolavori ahah |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 9:55
l'accoppiata con il 50 non è il 35 85 troppo vicini entrambi, ci vogliono il 28 105 anzi la mia accoppiata il 28 58 |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 10:08
“ Io ho dovuto riconoscere l'amara verità sul mio livello... e da quella sono partito per iniziare a lavorare con consapevolezza. „ Condivido la posizione sulle proprie capacità e, anzi, mi sento di star crescendo più ora di quando ho iniziato, proprio perché ci si approccia con una consapevolezza diversa. “ Vero Frank però lavorando su commissione non è che hai sempre tutto sto tempo per preparare lo scatto perfetto. Quindi riuscire ad avere lo sfondo ben leggibile ma avere comunque uno stacco che accentua sul soggetto è un gran bel vantaggio. „ Senza dubbio! Oltretutto "il bokeh" è solitamente molto più vendibile... “ Altrimenti rischi il piattume se ragioni al volo (salvo fenomeni). „ Personalmente utilizzo e apprezzo molto l'iperfocale in ambito di reportage. Innanzitutto, spesso non ho il tempo di mettere a fuoco sul soggetto (o sui soggetti), sono costretto a scattare e basta. Poi, per 'stratificare' e rendere un po' più tridimensionale l'immagine, tendo a distribuire i vari elementi su 'piani' diversi, così da accentuare il senso di spazialità. Ovviamente sono tutte esperienze molto personali. “ Per questo motivo ho invitato l'autore a dar fiducia al 50no... perchè essendo il banco di prova più difficile ti "costringe" a cresce sotto tutti i punti di vista compositivo e narrativo. „ Condivido totalmente! Usato a dovere è una delle lenti più interessanti che esistano! |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 11:36
Istoria::Questi scatti sono a formato pieno x un 18mm non mi sembra. La prima sembra raddrizzata x eliminare la distorsione. Comunque bei scatti. |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 11:38
Faccio reportage familiari. Anch'io sono partito dall'accoppiata 35-85mm, per poi virare con il tempo sul 28-50-135mm. Il problema del 50ino? È una lente normale, quindi non puoi creare l'effetto wow, giocando con la focale. Bisogna impegnarsi con la composizione e il soggetto, per avere qualcosa di interessante. Attenzione, non sto dicendo che chi non lo utilizza o non lo ama non sa fotografare, però il risultato lascia poco spazio alla fantasia. Comunque le focali sono soggettive, ed è giusto che sia così. Di recente, per i miei reportage, ho ripreso ad utilizzare uno zoom (PanaLeica 25-50mm f1.7), focale equivalente 50-100mm su FF e devo dire che copre il mio utilizzo al 90%. Però quando mi voglio "divertire" a fotografare solo fissi e il duo 28-50mm è quello che fa migliorare la mia fotografia. |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 11:51
“ Però resta il fatto che, al di la della risoluzione che incide sulla possibilità di crop, quando sei in fase compositiva avere la preview corretta è un vantaggio non da poco. Per questo motivo scattare con un 56 e poi croppare a 35 è ben diverso che scattare direttamente a 35 perchè hai l'anteprima in tempo reale. „ "è un vantaggio non da poco."... toglierei il "non"... se sai cosa stai facendo non è determinante. Penso che troppi fotografi passino troppo tempo con l'occhio nel mirino e troppo poco guardando direttamente il soggetto coi loro occhi. Sarà per via della miopia congenita ma io cerco di stabilire che foto posso o voglio fare guardando il soggetto, poi guardo nel mirino per vedere se ci sta tutto quello che vorrei, poi riguardo direttamente per capire dove sia meglio far terminare l'inquadratura, cioè cosa è meglio escludere dalla foto e cosa invece sta bene sui bordi. Poi allargo un pochino perchè non si sa mai: è più facile rifilare che ricostruire sfondo sui bordi... Questo se scatto a fotogramma pieno. Se invece ho montato un 20mm ma so già che poi ritaglierò la foto allora mi preoccupo solo di tenere la macchina in bolla... Lo so, sono un sempliciotto, non faccio "foto meditate", non penso che croppare e fare post sia barare e che il Vero Fotografo debba far uscire dei jpg già perfetti dalla fotocamera: non sono capace, abbiate pazienza, sopportatemi... |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 11:54
“ io cerco di stabilire che foto posso o voglio fare guardando il soggetto, poi guardo nel mirino per vedere se ci sta tutto quello che vorrei, poi riguardo direttamente per capire dove sia meglio far terminare l'inquadratura, cioè cosa è meglio escludere dalla foto e cosa invece sta bene sui bordi. Poi allargo un pochino perchè non si sa mai: è più facile rifilare che ricostruire sfondo sui bordi... Questo se scatto a fotogramma pieno. Se invece ho montato un 20mm ma so già che poi ritaglierò la foto allora mi preoccupo solo di tenere la macchina in bolla... „ Condivido totalmente. “ non penso che croppare e fare post sia barare „ Si è sempre croppato, il punto è avere la possibilità di farlo. Leica l'ha pensata benissimo con le sue Q2/Q3 nate per avere "3 ottiche" in un solo obiettivo grazie al crop. |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 11:55
Angelo la prima è un crop orizzontale pieno mantenendo i 3/2 (sai che l'ho presa dalle immagini già lavorate e non me lo ricordavo nemmeno quindi hai perfettamente ragione). La seconda, la terza e la quinta piene, la quarta è circa un 95% segata un pò a sinistra per portare il soggetto più in centro. Era la prima volta che provavo un ritratto col 18 devo ancora capire bene da quale distanza partire, a quale distanza dallo sfondo posizionare il soggetto e come gestire le linee guida... in pratica un neonato :D Il 50 per me è l'equivalente di una lente di "architettura" per usarla devi essere preparato molto sulla compo e sui tagli. Ricordo la prima volta che ho scattato con di fianco un'arredatrice io andavo tutto di grandangolo, non era soddisfatta dei risultati mi ha fatto mettere una lente più stretta e mi ha aiutato a spostare l'inquadratura sfruttando i taglie e wow!!! Erano uscite delle foto di interni da paura molto più di impatto che le mie "facilone" grandangolari. Il problema è che... bisogna essere buoni :D Quindi davanti ad un 50 non ci si deve arrendere ma con umiltà darsi il tempo ed impegnarsi per imparare. Poi c'è gente che ci nasce è!!! |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 12:02
Beh, miopia per me il crop non è assolutamente un problema, mai stato. Anzi, Santi i miei 40 mega della Xt5 :D Il tuo processo è giustissimo per me ed e molto simile al mio anche se, come hai detto tu... passo anche troppo tempo con l'occhio dentro al mirino ahah Comunque quando sei in reportage alcune volte ci sei costretto ed in quei casi ovviamente vedere la scena quasi finita è importante. |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 12:20
Per capirci con un esempio concreto, comunque, col 50no sono riuscito, secondo me a "sbanalizzare" questo scatto di un fiore che di per se è qualcosa di meramente estetico. Però grazie a questo angolo di campo mi è stato possibile creare delle dinamiche tra i vari oggetti che mi soddisfano a pieno dal momento che in una banalissima quasi macro di un fiore sono riuscito a raccontare 5 gradi di crescita del fiore, creato una diagonale di lettura piatta in verticale ed una in profondità, mettendo una doppia aurea ed includendo tanti elementi che si amalgamano tra loro su vari piani e livelli. Con un 85 non sarei riuscito a farlo e con un 35 sarei stato troppo largo oppure mi sarei dovuto avvicinare di più creando distorsioni. Un tempo questa foto non sarei stato in grado di farla, sicuro al 100% postimg.cc/vc3zx2L3
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| inviato il 16 Aprile 2024 ore 12:27
@Istoria Io credo che il 50mm sia fatto proprio per questo genere di narrazioni; relazioni tra i soggetti, senza l'eccessiva distrazione da parte di altri elementi (sfondo, distorsioni ottiche, ecc). Io scelgo il 50mm quando ritengo che ci siano elementi significativi su cui è importante concentrare lo sguardo, soprattutto quando ho tempo di soffermarmici. Quando la fotografia è troppo veloce e frenetica, e accade spesso in reportage, ho necessità del 35mm. C'è anche un altro aspetto che raramente viene considerato: il grandangolare ti 'butta' nell'azione, dal 50mm a salire invece si è spettatori distanti, non coinvolti. Io scelgo la focale 35mm anche perché da quella sensazione di essere nel pieno dell'azione, invece di essere in tribuna. Qui un esempio in ambito sportivo:
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| inviato il 16 Aprile 2024 ore 12:29
Da sempre, sul 24x36, il 50mm è una focale "normale". Nel senso che, come qualcuno ha scritto, non si può ottenere il facile effetto "wow". Bisogna essere fotografi, tutto qui. |
| inviato il 16 Aprile 2024 ore 12:31
@Kwlit Che per usare il 50mm bisogna essere capaci, non c'è dubbio. Ma non credi che possa essere anche una scelta creativa? Non una divisione tra bravi e non bravi, ma una scelta consapevole perché quella data focale ti da caratteristiche non riscontrabili in altre. |
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