| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:23
Beh sui prezzi hanno ragione sia Diego che Fotocasci, nel senso che per certi versi oggi si fa speculazione, evidente, in modo particolare sulle pellicole, mentre per l'aumento del prezzo del materiale da ripresa, macchine, obiettivi etc etc, oggi i prezzi risalgono non tanto per le richieste di mercato quanto per il fatto che nei primi tempi della "rivoluzione digitale" tanta gente ha letteralmente gettato alla ortiche dei corredi da migliaia di euro per poche decine di quegli stessi euro. Parliamoci chiaro: io sono sempre stato un appassionato di proiezione di diapositive, ma finché la fotografia era solo a pellicola tante cose che avrei voluto avete e usare molto semplicemente non me le potevo permettere, e quindi per anni e anni mi sono accontentato del mio Leica P 255... che era comunque un bell'accontentarsi visto che l'ottica era un Supercolorplan. Ovviamente conoscevo i proiettori Kodak, ma non erano roba per me... proprio non me li potevo permettere Almeno fino a quando non ne ho potuti acquistare cinque, quattro per me e uno per mio fratello, spendendo molto meno di quanto avrei speso, uno o due anni prima, per uno solo di essi! E non parliamo degli obiettivi da proiezione, dove la gente ha gettato via, letteralmente, roba da paura. E badate bene che la mia non è stata certo speculazione, infatti questa roba me la tengo e la uso... alla fine ho semplicemente acquistato quello che mi serviva quando ME LO SONO POTUTO PERMETTERE. |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 21:20
Provengo anche io dall'analogico in cui ho militato per una trentina di anni, per poi operare - mio malgrado - la transizione digitale ... Meglio prima, o meglio adesso?... o dopo? ... boh... la reflex FF per me è stata una scelta nostalgica, dopo l'inizio APS-C, per un apparente ritorno alle origini ... ML APS-C e M4/3 per gli stessi motivi per cui, ai tempi dell'analogico (tutto Contax-Zeiss), avevo anche reflex e obiettivi Yashica e alcune compattine 35 mm. (Olympus, Minox, Yashica....)... semplicemente per sfizio, e basta, per passione, come dici tu... oggi come allora... solo che l'esperienza analogica mi ha insegnato che è meglio spendere pochi soldi per un buon usato, magari garantito, che parecchi soldoni per un nuovo che dopo alcuni mesi è già svalutato del 40% o soppiantato dalla nuova versione MK(n). e ciò anche in virtù del fatto che è il fotografo che fa la foto... o che dovrebbe fare (o saper fare) la foto ... non parlo per me, ovviamente, perchè ho la testa di legno e non sono riuscito ancora a trarre benefici concreti dai miei 45 anni di esperienza fotografica ... ma non ho perso la speranza Ciao, Carlo |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 21:36
Ciao Carlo. Grazie per il tuo intervento. Alla fine, noi "vecchi" pardon analogici abbiamo percorso più o meno tt la stessa strada. Poi con il digitale, ci siamo adeguati.. Ma la magia dello scatto su dia non l'ho più trovata... l'attesa, il provare ad esplorare nuove vie; mi son costruito un obiettivo (diciamo flou ) e filtri; facendo molto ritratto le si provava tutte. Ora, un po' vorrei tornare a quel mondo che mi ha dato tante emozioni ma fin che tengono questi prezzi sui rullini (..) Ps. La speranza non muore mai. Ciao |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 6:57
Il mercato, cioè noi, può anche rifiutare certa offerta, una sorta di consumo responsabile. E anche questo rientra nella logica del mondo libero in quanto unico modo per combattere la speculazione. E la speculazione è una realtà concreta ed anche sistematicamente definita; è l'aspetto finanziario del capitale. E infatti il mercato è spesso distorto anche se non lo vogliamo ammettere perché a tutti fa piacere far parte del gioco e generare un guadagno senza aver aggiunto valore in alcun modo (solo aggiungendo valore si può parlare di crescita del costo). Ma anche le bolle sembrano crescere indefinitamente ma....alla fine scoppiano. Ed alcune anche prematuramente. |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 9:59
Ma anche le bolle sembrano crescere indefinitamente ma....alla fine scoppiano. Ed alcune anche prematuramente. ****************** La prossima a scoppiare sarà quella cinese! |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 13:13
Fabio. Hanno voluto trasformare la fotografia è le macchine fotografiche in prodotti meramente elettronici e di consumo alla stregua di un qualsiasi elettrodomestico... Poi ci hanno abituati al continuo ricambio di nuovi modelli che di innovativo hanno ben poco.. La tecnologia, per quanto sempre più veloce non può tenere il passo o il consumismo usa e getta. Vedo qui sul forum interventi di gente che da "scaffale" a macchine che ancora devono uscire leggendo solo le caratteristiche annunciate ... Io son anni che uso le mie e mi ink. se non riesco a volte a sfruttarne appieno le possibilità Diciamolo, non sanno più cosa inventarsi pervenderci il nuovo e non ci riscono; almeno, come vorrebbero loro.. L'infinita crescita è una chimera.. Paolo. Io son più preoccupato per l'onda, d'urto che ne seguirà su tutta l'Europa, Italia in primis. Senza aver niente contro la Cina. Salvo che la sua eplosione tecnologica è dovuta all'avere semplicemente omesso di rispettare Gea e qualsiasi diritto sindacale... |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 13:55
“ La prossima a scoppiare sarà quella cinese! „ indubbiamente caro Paolo, lo shift americano è finito nell'89 quello cinese durerà ancora qualche decade, poi inizierà a combattere con la leva e i soldi cercheranno altre strade. Però nel frattempo avranno rastrellato tutto il debito di tutti i paesi concorrenti. Comunque tornando ad un discorso più strettamente fotografico, c'è un mercato di usato insensato; un 21 distagon 2.8 contax, costa o meglio sarebbe dire viene proposto da chi lo propina usato, oggi quanto e più di quanto costava al tempo e la cosa è ancor più grottesca se si considera che si può acquistare uno ZE o un milvus 21 del tutto equivalente e ci scappa anche una bella canon per continuare a divertirsi con la pellicola. Tanto per dirne una, ma di esempi o controesempi ne avrete a decine anche voi. Ed è ancor più vero se si pensa che acquistiamo una "nuova" tecnologia quando questa è già superata, che poi è il segreto dietro l'industria digitale, altrimenti finirebbero tutti a zappare, perché non in grado di remunerare il capitale secondo il tasso richiesto dagli investitori oggi. Naturalmente ciascuno di noi è libero di alimentare questo genere di mercato, io la penso come il mio caro amico Carlo. E nonostante tutto qualche volta ci cado |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 14:21
Paolo. Io son più preoccupato per l'onda, d'urto che ne seguirà su tutta l'Europa, Italia in primis. Senza aver niente contro la Cina. Salvo che la sua eplosione tecnologica è dovuta all'avere semplicemente omesso di rispettare Gea e qualsiasi diritto sindacale... ********************** Mica solo quello Fotocasci E il continuo, anzi direi sistematico furto di alta e altissima tecnologia messo in opera a mani basse durante le due sciagurate Amministrazioni Clinton? |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 14:34
indubbiamente caro Paolo, lo shift americano è finito nell'89 quello cinese durerà ancora qualche decade, poi inizierà a combattere con la?leva?e i soldi cercheranno altre strade. Però nel frattempo avranno rastrellato tutto il debito di tutti i paesi concorrenti. *********************** Dubito che la crescita cinese possa durare ancora qualche decade amico mio. È dal 2008 - almeno - che la crescita economica cinese non è più reale ma è decisa a tavolino dal Politburo del PCC... quanto credi che possa durare ancora questa sfacciata bugia? Due, tre anni al massimo, il tempo insomma di trasferire la produzione di beni occidentali in qualche Paese meno rapace: Vietnam, in primis, forse la Cambogia, di certo Filippine e Indonesia... dopo di allora il castello di carte dell'economia cinese, pianificata dall'alto, crollerà su sé stesso. Chi, per allora, avrà provveduto per tempo a diversificare oculatamente le linee di approvvigionamente sarà pure quello che ne riavrà il danno di gran lunga minore... e chissà che non possa anche guadagnarci qualcosa. |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 15:04
Paolo, rispetto il tuo punto di vista ed in parte lo condivido; ma preciso che io non ho parlato di crescita ma di shift un concetto completamente diverso, più complesso e non associato alla mera crescita industriale, vera o presunta che sia. |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 15:24
“ Due, tre anni al massimo, il tempo insomma di trasferire la produzione di beni occidentali in qualche Paese meno rapace: Vietnam, in primis, forse la Cambogia, di certo Filippine e Indonesia... dopo di allora il castello di carte dell'economia cinese, pianificata dall'alto, crollerà su sé stesso. „ In effetti e ad esempio l'India è cresciuta nel settore manifatturiero di oltre il 20% nel 2021 rispetto al 2020. Vero che sono partiti da molto in basso, ma se vanno avanti così... sono già una popolazione di un miliardo e quattrocento milioni, apprestandosi a essere, in un imminente futuro, la nazione più popolosa al mondo e certamente condizioneranno significativamente le economie globali. L'India è già tra i primi dieci paesi al mondo per installazione di robot industriali ed è il sesto paese al mondo come PIL nominale. |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 15:44
In effetti e ad esempio l'India è cresciuta nel settore manifatturiero di oltre il 20% nel 2021 rispetto al 2020. Vero che sono partiti da molto in basso, ma se vanno avanti così... sono già una popolazione di un miliardo e quattrocento milioni, apprestandosi a essere, in un imminente futuro, la nazione più popolosa al mondo e certamente condizioneranno significativamente le economie globali. L'India è già tra i primi dieci paesi al mondo per installazione di robot industriali ed è il sesto paese al mondo come PIL nominale. ********************** Beh diciamo che con un miliardo e mezzo di abitanti hai per forza di cose un PIL che, per quanto ancora basso, ha comunque una sua grossa consistenza. Inoltre poi l'India, per quanto possa essere partita dal basso, non si è portata dietro le storture legate alla Programmazione - in perfetto Stile Sovietico - i disastri della Rivoluzione Culturale, a cominciare dalla politica del figlio unico, e del Maoismo più in generale che tanti proseliti faceva nelle elite con la pancia piena della Sinistra Progressista Occidentale degli anni '60 e '70 mentre altrettante catastrofi provocava in Patria... ve la ricordate la leggenda del Grande Balzo in Avanti vero? Che bell'affare... e da noi ci credevano pure! Inoltre l'India ha un altro grosso vantaggio rispetto alla Cina: il Sistema delle Caste, che tiene in ordine la Società senza il bisogno di dover ricorrere a periodiche purghe, come accaduto di recente a Hong Kong, che in Cina risultano indispensabili per tenere a freno i bollenti spiriti giovanili. |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 16:51
Paolo, rispetto il tuo punto di vista ed in parte lo condivido; ma preciso che io non ho parlato di crescita ma di?shift?un concetto completamente diverso, più complesso e non associato alla mera crescita industriale, vera o presunta che sia. ********************* Beh Fabio io non sono certamente in grado di fare discorsi di alta economia, ragione per cui il meccanismo dello shift mi è sostanzialmente oscuro, mi limito ai conti della serva che per quanto elementari sono quelli sempre validi: se ho i soldi si fa... se non li ho non si fa! In sostanza quello che predicava Serafino Ferruzzi. Insomma i conti dell'azienda li puoi anche truccare, o quantomeno "adattare", ma alla lunga le bugie, tutte, vengono a galla. E lo stesso vale anche per il debito: se io ti devo 1000 € ok... ti sono debitore di 1000 € e tu in un certo senso hai un potere su di me ma se io ti devo un miliardo di € la situazione cambia... perché se io affondo tu anneghi con me! E questo è appunto il caso della Cina, deve stare molto attenta quando raccatta il debito degli altri in giro per il mondo... perché non gli ci vuole niente per annegarsi dietro ai suoi debitori! |
| inviato il 08 Aprile 2024 ore 17:23
Paolo argomentazioni validissime le tue; naturalmente per "complesso" intendo di scala geopolitica; per dirla più semplicemente gli usa hanno mancato un paio di "appuntamenti con la storia" recente, diciamo così, e sono i loro stessi più illustri analisti ad averne teorizzato e descritto le conseguenze in tempi non lontani; non io che non ho alcun titolo più di te. Poi alcune cose sfociano nell'inevitabile, caduta definitivamente nel '91 l'area di influenza sovietica l'unico sistema che rimane in vita non è la democrazia occidentale ma il modello del capitale. E penso siamo sulla stessa lunghezza d'onda se dico che vale per tutti i paesi oggi al mondo. Nessuno escluso. Occorre anche dire che le regole non sono uguali in tutti i blocchi continentali, alcuni possono alterare il valore della moneta ad esempio; noi dopo gli accordi di bretton woods (che hanno visto la definitiva caduta dell'impero britannico e anche di quello coloniale - il famoso shift americano) abbiamo il dollaro al centro e da lì non ci spostiamo. Nemmeno con l'euro. “ ti sono debitore di 1000 € e tu in un certo senso hai un potere su di me Triste ma se io ti devo un miliardo di € la situazione cambia... perché se io affondo tu anneghi con me „ esatto. ma è anche il motivo per cui non ti faccio affondare ma ti posso controllare e influenzare nelle scelte perché io faccio i miei interessi non i tuoi. E pian piano entro nei tuoi assets. Prima ti invado coi prodotti racimolo capitale e poi prendo i pezzi della tua economia, sostenendo il tuo debito ma anche alimentandolo, la parola chiave è alimentandolo. E alla fine così che si costruiscono le aree di influenze. Lo shift cinese o per meglio dire asiatico, piaccia o no c'è già stato. E ciò che più temevano gli usa si sta realizzando. Il fallimento del containment. L'altro pezzo di mondo che gli usa hanno sempre mancato di capire è il mondo arabo. E sono anche riusciti negli ultimi anni nel quasi impossibile risultato di unirli più che in passato. E infatti lo hanno sempre "dominato" con la forza, ma più stringi più cose sfuggono al tuo controllo se non hai denaro da buttare a fiumi nel tuo sistema di influenze |
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