| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 17:29
Il problema è che nel mondo mirrorless il sensore è praticamente tutto Con le reflex contava molto ovviamente ma meno, l'af e i sensori per l'esposizione erano separati dal sensore, oggi è tutto lì dentro Questo comporta che è molto più difficoltoso da realizzare, insomma chi lo progetta e produce gestisce e domina il mercato. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 20:10
Paco68 […] Tra l'altro mi sembra che abbiano avuto un approccio estremamente serio all'ingegnerizzazione dei suoi sensori nel rispetto del vastissimo parco lenti pregresso. Pulendo il sensore della M11 ho avuto l'impressione che il sensore abbia i bordi curvati. La paletta morbida di pulizia fa fatica a scorrere. Con l'ingranditore illuminato, che uso per visionare il sensore, sembra che ci sia un angolo di ottimizzazione per la raccolta della luce. Trovo la resa del sensore ottima, meglio della Sony A7r mkIV. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 20:34
“ Con l'ingranditore illuminato, che uso per visionare il sensore, sembra che ci sia un angolo di ottimizzazione per la raccolta della luce. Trovo la resa del sensore ottima, meglio della Sony A7r mkIV. „ . . . Fuji, sulle xpro, e sulle compatte serie X100T ecc. disassa le microlenti periferiche del sensore rispetto ai fotodiodi appunto per favorire l'ingresso inclinato del flusso luminoso per le ottiche grandangolari, da qualche parte ho letto che anche i sensori progettati per Leica M hanno una soluzione con le micro lenti orientate per ottimizzare la raccolta della luce nelle zone periferiche del sensore per adattarsi allo schema ottico e non penalizzare gli obiettivi datati progettati in epoca analogica. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 20:41
Alessandro Pollastrini il sensore non è nulla senza il processore che crea di fatto l immagine e non è vero che tutte le digitali fanno le stesse fotografie. non ho avuto mai una Leica e non posso giudicare ma ho Sony Canon Olympus Panasonic Le immagini che da Canon sono diverse da quelle della Sony per quanto riguarda il video per me i colori migliori sono quelli di Panasonic tra Sony e Canon preferisco quelli di Canon perchè Sony ha sempre quella fastidiosa dominante verdognola sulle ombre L'Alfa 1 da immagini diverse rispetto alle Sony A7r III e A7r IV per me migliori chiaro che è il processore e il programma che creano i colori e i contrasti che noi vediamo il raw non è un file grezzo in assoluto è una creazione dei processori di immagine a noi poi viene lasciato un margine per intervenire in post produzione per rifinire. Ogni marchio elabora un suo file con delle caratteristiche che differiscono da casa a casa altrimenti avremmo un solo marchio a meno che siamo tutti manipolati dalla reclame a differenza tua abbiamo sviluppato una dispercezione visiva |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 21:03
Le immagini raw sono dei numeri, questi poi vengono interpretati e "sviluppati" dal software delle varie fotocamere, è normale ed ovvio che ciascun marchio determini i suoi preset, ma significa ben poco, all'interno di ogni marchio poi ogni modello di fotocamera ha i suoi..... Senza contare che ad una determinata Sony posso applicare i preset di una determinata Nikon e viceversa, software come DxO Photolab (e non solo ovviamente) consentono queste alchimie. Non bisogna poi generalizzare, come detto sopra, anche all'interno di uno stesso marchio, in casa Nikon i preset D90 D700 e D800 ad esempio sono tutti diversi tra loro (cito questi perchè li conosco bene) |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 22:42
Eppure la domanda era semplice: chi produce i sensori che Leica monta sulle proprie macchine? |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 23:33
“ da qualche parte ho letto che anche i sensori progettati per Leica M hanno una soluzione con le micro lenti orientate per ottimizzare la raccolta della luce nelle zone periferiche del sensore per adattarsi allo schema ottico e non penalizzare gli obiettivi datati progettati in epoca analogica „ Da sempre. Fin dal primo Kodak CCD sulla M9 del 2009 (limitandoci ai sensori Full Frame). E in aggiunta, un filtro IR/UV molto più sottile di qualsiasi altro sensore. E l'assenza dello strato Anti Alias (fin dal 2009). Ora, magari non avevano competenze in campo elettronico e dei semiconduttori e se le sono dovute procurare attraverso accordi con colossi Giapponesi (Panasonic in primis - vedere moduli autofocus delle Leica Q e delle SL), ma in campo fotografico a quelli di Leica nessuno ha dovuto mai insegnare nulla. Semmai è stato il contrario. Le specifiche che doveva avere il sensore (fatto da Kodak ai tempi, ma in seguito da CMOSIS e da altri ancora, fino a Sony) erano ben chiare, per tenere il passo del tiraggio ridotto dei loro corpi e delle caratteristiche delle loro lenti. L'X-Trans di Fuji (altra interessante trovata che ha permesso alla casa giapponese di togliere il filtro AA su sensori poco densi) è arrivato un po' dopo. Anche se Fuji aveva progettato un gran bel sensore, ad inizio millennio: il super CCD. L'innovazione più interessante era la sensibilità variabile. Controllando il tempo di esposizione del sensore alla luce, il sensore assegna ai fotodiodi due diversi livelli di sensibilità, per catturare separatamente le alte e le basse luci. Per catturare le alte luci c'erano fotodiodi di piccole dimensioni. Per le basse luci, fotodiodi più grandi (rumore più contenuto perché serviva minore amplificazione del segnale). Convivevano in differenti dimensioni nello stesso sensore, dietro lo stesso filtro bayer, e la loro resa era miscelata a seconda del tipo di esposizione. Costosissimo. Piccola nota a margine: in questo campo a volte il termine "moderno" significa soprattutto "meno costoso", non necessariamente "migliore" |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 23:35
“ Eppure la domanda era semplice: chi produce i sensori che Leica monta sulle proprie macchine? „ Se leggi, è stato detto. Un po' tutti: da Kodak, a CMOSIS, a ST Microelectronics, a Tower Jazz panasonic, fino a Sony. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 23:53
E' dall'inizio che seguo tutte le divagazioni. |
| inviato il 09 Febbraio 2023 ore 23:59
Li hanno costruiti costruttori differenti, negli anni, che li hanno realizzati con specifiche uguali fra loro e indipendenti dal costruttore. Il giorno che il sensore della M11 lo smettesse di fare Sony, lo realizzerebbe uguale Panasonic oppure qualcun altro. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 0:04
Old ne avrei ancora di domande del genere ma sono indeciso, tu che dici? |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 0:43
Mai tenere le domande per se. Comunque, come ho già detto in altre discussioni simili, i brand fotografici che utilizzano produttori terzi di sensori e altra componentistica non vanno dal produttore a ordinare qualche dozzina di sensori "freschi" ma progettano una macchina con la loro componentistica, compreso il sensore, e poi, in accordo con il produttore, gli rilasciano le specifiche secondo il loro progetto e lui lo costruirà. La storia dei sensori tutti uguali per tutti i brand non esiste. E proprio per il motivo che ho esposto può succedere che: “ Il giorno che il sensore della M11 lo smettesse di fare Sony, lo realizzerebbe uguale Panasonic oppure qualcun altro. „ |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 5:55
@MgK "Ogni marchio elabora un suo file con delle caratteristiche che differiscono da casa a casa .." Consolidato che Leica compra sensori da chi li produce e non se li fa in casa, faccio ben presente che le misure fatte sui parametri immagine delle varie fotocamere (misure fatte da DxO, Photons to Photos) sono misure fatte fuori tutto : vengono misurati i parametri immagine generati dal sensore comprensivo della relativa elettronica di controllo, che differisce da Casa a Casa. Detta in altre parole, quelle misure, molto giustamente, misurano la resa della fotocamera come parametri immagine, non soltanto quella del sensore. Oggi la tecnologia delle fotocamere a sensore CMOS, come parametri immagine, è al palo, e lo è da 11 (undici) anni, dal 2012, quando la Nikon presentò le fotocamere D 800/D800e che implementano i sensori Sony della famiglia Exmor. Da allora, rispetto a quelle fotocamere, i guadagni, i miglioramenti, sui parametri immagini delle varie fotocamere prodotte dalle varie Case, tutte, Leica compresa, sono stati solo strumentali, quisquilie, nulla che si possa apprezzare ad occhio nudo. Questo significa, semplicemente, che a livello di elettronica tutte le fotocamere odierne, tutte, fanno le stesse identiche fotografie. Sull'immagine giocano poi anche i profili di conversione e le ottiche, ma a livello di elettronica, che piaccia o no, la situazione è quella. I profili di conversione poi uno se li fa come vuole, Raamiel li fa bene, te li fa come li vuoi, ed io me li faccio da me addirittura diversi da sessione a sessione, perché se fai un ritratto sotto un albero pieno di foglie verdi, oppure su di una spiaggia assolata, non è cosa buona usare lo stesso profilo di conversione del RAW, etc. E le intonazioni cromatiche delle ottiche le cambi come ti pare in fotoritocco, e sempre in fotoritocco puoi anche correggere eventuali beghe di ottica, tipo la presenza di AC, puoi recuperare in modo invisibile eventuali carenze di nitidezza ai bordi (maschere di nitidezza), etc. Detta in una parola, il digitale è una livella, ha reso tutto uguale, in digitale nobili e plebei fanno tutti le stesse fotografie. |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 6:52
Nessuno si fa produrre versioni differenti dello stesso sensore visto che non è economicamente conveniente su scala industriale. Al massimo puoi progettarti il sensore e poi farlo produrre quello si. Ma il massimo che puoi fare con un sensore a catalogo è cambiare lo spessore e il rivestimento del vetro |
| inviato il 10 Febbraio 2023 ore 9:06
La Leica è un po' come la Juventus nel calcio. Gli italici si dividono in due gruppi: gli juventini e gli antijuventini. Quest'ultimo gruppo si suddivide poi in tifosi delle varie squadre. Quindi c' è chi ama le Leica e chi le detesta, quasi sempre per l' impossibilità di averla. Ed ogni tanto escono fuori argomenti tendenti a dimostrare la falsità del mito. Se dimostrassi che i sensori Leica in realtà sono dei Sony o Pizzaefichi travestiti, potrei farmi delle grasse risate alla faccia dei babbei che le acquistano. Come per molti altri oggetti, quando si acquista Leica si paga anche il nome. Ed è giusto. Per progettare e fabbricare una macchina fotografica credi basti un mese o poco più. Per farsi un nome ci vogliono decenni. E questo va pagato. |
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