user204233 | inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:02
La foto della "MILANO-SANREMO" ha contenuto, per me, perché il titolo è azzeccato. È evidente che chi ha scattato fosse un appassionato. La stessa foto col titolo: "356677.jpg" non avrebbe detto nulla. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:04
“ La stessa foto col titolo: "356677.jpg" non avrebbe detto nulla. „ La penso diversamente: se una foto non "parla" da sola, anche senza didascalia, per conto mio vale poco. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:07
Comunque, l'idea che il titolo dovesse entrare "a pieno titolo" (scusate il gioco di parole) nella complessità dell'opera è un po' vecchiotta: l'aveva già espressa Marcel Duchamp, anche se non espressamente a proposito della fotografia. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:11
Anzi, forse proprio il titolo, o la didascalia potrebbero in futuro fare la differenza tra l'opera pensata e realizzata dall'uomo e quella sfornata dall'AI, sempre che quest'ultima non raggiunga quella differenziazione "individuale" a cui accennavo prima e che le faccia provare sentimenti, emozioni e convinzioni "personali" |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:18
Fontana
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| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:22
“ insomma, solo un'evoluzione che produca esemplari tutti diversi tra loro, e con un certo grado di imperfezione "congenita", può sviluppare individui capaci di realizzare opere non esattamente replicabili (nemmeno dallo stesso individuo) „ I nuovi sistemi di machine learning sono proprio questo. Non imparano da noi, ma tra di loro. Per il Go, gioco orientale che doveva essere la barriera insormontabile per le AI per ancora decenni dopo che gli scacchi vennero assorbiti, si sono creati sistemi che giocavano da soli milioni di partite imparando da soli cosa funzionasse e cosa no, partendo da semplici regole e parametri. Si è arrivati ad un motore di gioco con una capacità di elaborare nuove strategie che ha lasciato i migliori campioni nella polvere. Questi nuovi sistemi li stanno applicando anche alle "arti" ora.. e per la produzione di contenuti o prodotti commerciali stanno arrivando già risultati incredibilmente funzionali che potrebbero spazzare via dozzine di lavoratori in un colpo. Lo scenario è cupo.. molto cupo. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 15:24
E' già stata fatta la prima copertina di un album musicale generato solo da software AI |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 16:02
“ I nuovi sistemi di machine learning sono proprio questo. „ Non è proprio esatto; gli individui umani il proprio grado di imperfezione congenita ce l'hanno geneticamente, come individui (altrimenti non sarebbe congenita), non per il diverso grado di istruzioni ricevute o comunque recuperate; anche quest'ultimo lo abbiamo pure noi umani, ma non è quello che crea il "genio", né l'opera "unica". L'AI è più brava (veloce) a calcolare tutte le possibilità per raggiungere il risultato richiesto dal programmatore, ma per il momento siamo ancora ben lontani dalla macchina che "scelga" autonomamente in quale campo applicarsi perché le piace più degli altri o perché "senta" di essere maggiormente portata per quello. Per ora, dietro al lavoro dell'AI c'è pur sempre la volontà umana. Comunque sono perfettamente d'accordo sul fatto che lo scenario sia cupo anche perché, indipendentemente dal fatto che l'AI scelga autonomamente o venga guidata dall'alto, la gran parte del genere umano, compresi i semplici utilizzatori di strumenti AI, sta diventando un'umanità di serie B, ancor più di quanto l'abbia resa tale l'essere considerata solamente un insieme di consumatori. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 17:01
A pagina 2 scrivevo: “ Visto l'andazzo e tenendo conto che già da ora l'intelligenza umana è strutturata su basi artificiali, fra dieci anni non ci sarà di che stupirci se non sarà tanto l'A.I. ad egualiare l'I.U. quanto quest'ultima ad adeguarsi alla prima. „ Poi a questo link di pagina 4: www.facebook.com/photo/?fbid=10228958255090006&set=gm.1233715304120481 leggo quanto scritto da Dayana Montesano: “ Sto ricalibrando il mio modo di ragionare in funzione delle nuove possibilità. Pensando sempre e comunque in termini di serialità per quanto riguarda i miei progetti. E mi sto divertendo un sacco „ Cosa dire che non sia già scritto? |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 17:47
@nessunego ... leggi Net-war di michele Mezza edizioni Donzelli |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 20:14
“ La penso diversamente: se una foto non "parla" da sola, anche senza didascalia, per conto mio vale poco. „ be', no. Nel reportage (quello vero) la didascalia è parte integrante della foto e ci sono foto potentissime che rimangono potentissime anche senza la dida. Altre in cui la dida è fondamentale per capire il contesto in cui si colloca. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 20:17
“ Purché venga applicata ad un sistema di produzione non "esattamente" ripetibile; ma per come è concepita ora, e per i settori in cui viene applicata, direi che siamo ancora ben lontani da questo. „ Quindi se (per esempio) impostiamo un'AI come Midjourney per stampare su un medium particolare (che ne so, una carta speciale, con una certa texture irripetibile) una sola volta, e poi l'immagine digitale viene marchiata come "non più stampabile" e non più recuperabile, non stiamo facendo un'opera di fatto irripetibile? |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 21:44
“ be', no. Nel reportage (quello vero) la didascalia è parte integrante della foto e ci sono foto potentissime che rimangono potentissime anche senza la dida. Altre in cui la dida è fondamentale per capire il contesto in cui si colloca. „ Che la didascalia aiuti a capire meglio certe cose di una foto ok, ma se la foto "non funziona" da sola c'è qualcosa che non va... Faccio (come spesso mi succede) un paragone con la musica: la musica di Beethoven ha riferimenti culturali con l'idealismo, la figura di Napoleone per quanto riguarda l'Eroica eccetera eccetera. Però si può benissimo ascoltare l'Eroica senza saperne nulla e, in qualche modo misterioso, l'Eroica funziona lo stesso e ne restiamo affascinati. Oppure si può far precedere l'esecuzione da un dotto pistolotto di mezz'ora, ma se poi l'orchestra è stonata e l'esecuzione è pessima tutti i dotti riferimenti culturali non saranno serviti a nulla. Una foto deve avere un suo equilibrio interno tale da dirci subito qualcosa. Se è malcomposta, con colori sballati e poco leggibile sarà magari un documento importante ma in quel caso quel che dice lo si sarebbe potuto dire tranquillamente a parole, e come foto vale proprio poco e non serve a niente. Deve contenere, come una buona esecuzione musicale, anche cose che non si possono dire a parole, altrimenti ha fallito il suo scopo. |
| inviato il 27 Dicembre 2022 ore 21:48
Miopiartistica é davvero facile smontare questa tua teoria
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