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Concordo, ovvio, ma per uno timoroso che vuole iniziare…..semplificare, semplificare ed ancora semplificare. I primi tempi basta la magia di vedere l' immagine, poi sentirà il bisogno di migliorare i risultati! Comunque anche un fissaggio acido blocca, quasi istantaneamente, il processo di sviluppo.
ars imago sviluppa bianco nero in tank (così dicono) ed è a roma. Non ho mai provato ma potrebbe valerne la pena, vista la loro natura dovrebbero essere più attenti al processo rispetto a un qualunque laboratorio pescato a caso.
Ti scarichi per iniziare Massive dev per il telefonino, una tank Paterson e acquisti da Ars Imago la chimica, caricare e sviluppare un 35mm é più difficile spiegare che fare, carichi la prima parte del 35mm alla luce a poi avvolgi.
Conosco Ars Imago da anni...non credo sviluppino in tank come la intendiamo noi.
Io appena ripresa la fotocamera analogica portai una pellicola a un laboratorio.....dal secondo mi sono attrezzato.
Per il B/N ho letto e ho sentito pareri (tipo da NOC direttamente) che la Lab box è molto facile da usare per tutti, principianti compresi. Infatti ci sto pensando da un po' e, nel caso uscisse qualche offerta che ogni tanto fanno, magari la prendo e inizio da li. Per digitalizzare i negativi devo ancora capire la soluzione più adatta e non troppo onerosa. Ho una XT-4, non so se ci sono obiettivi adatti come per Nikon, oltre a tutto il resto del cucuzzaro. Per la stampa sono ancora lontano, per ora. Nell'attesa di tutto ciò, ho portato un paio di rullini (uno colore, uno B/N) a Legnato, da Ghisa Film Lab. Per quanto mi riguarda il risultato non mi è dispiaciuto
La Lab Box avuta subito dall'uscita, prenotata nella campagna di lancio e provata presso Ars Imago, ha lo stesso funzionamento della tank, rimanendo nel 135mm. Inserisci tramite l'invito la parte di iniziale della pellicola, l'agganci alla spirale tramite la piccola morsetta chiudi e avvolgi, alla fine tagli tramite la taglierina per il contenitore del film.
Tank, inserisci la parte iniziale (quella che rimane fuori dal serbatoio della pellicola) negli inviti della spirale, spengi la luce e estrai la pellicola parzialmente e avvolgendola alla spirale, ripetendo fino alla fine, tagli con le forbici e inserisci la spirale nel tubo centrale, inserisci tutto nella tank, metti il tappo a imbuto, accendi a luce e sviluppi.
ho riletto: ars imago ha macchina a telai, che non so come funziona. se è possibile per l'operatore differenziare i tempi è già una buona cosa.
Lab-box: non mi convince granché, mi sembra una enorme e costosissima complicazione di una situazione molto semplice. Per intenderci, se costasse come un'altra tank o poco più ok, ma il triplo della tank più cara sul mercato mi sembra troppo per gli scarsi vantaggi che da'. Peraltro le altre tank a un terzo/quarto del prezzo di solito fanno due pellicole senza problemi, questa una sola. (new old camera la vende, e almeno dal sito vende solo quella, e ha frequentazioni con noti personaggi che la pubblicizzano ovunque, diciamo che è un po' come il vino dell'oste...)
Esistono lab serissimi che sviluppano, stampano etc etc ... a prezzi giusti. A Milano esempio ghisafilmlab.com/ Spediscono in tutta Italia basta compilare il comodo modulo pdf.
Ce ne sono molti altri in un po' tutte le zone d'Italia.
a Ghisa mandai 5 rulli in un bel pacchettino. Credo che andarono persi dentro l'ufficio postale di partenza. Sono sempre stato curioso di provarli ma adesso non mi fido più. :( (Ovviamente loro non ne hanno alcuna colpa, è una sfiducia nelle spedizioni, su cui non ho quasi mai avuto disgrazie e naturalmente ci sono finiti 5 pezzi del genere...)
ah beh ... quella è sfiga. Poi basterebbe fare un'assicurata. Io per il colore (il pochissimo che faccio) mi rivolgo a loro da tempo. Anche PFG lavora molto bene. Ma ce ne sono molti.
@Mickey: Avevo inteso che le differenze fossero che si fa tutto "alla luce", dall'inizio alla fine e che si utilizza un solo bagno che fa tutto, è corretto? Questo parlando per la mera facilità di utilizzo per chi non ha mai sviluppato e non ha amici che insegnano a farlo e, perchè no, limitando il rischio di bruciare pellicole per errori da inesperienza. Poi sul costo sono d'accordo con te, anche Gerardo Bonomo in uno dei suoi video poneva questo punto, ovvero quanti rullini sviluppati in questo modo ne ammortizzino la spesa rispetto al classico utilizzo della tank. @Schyter: confermo Ghisa Film Lab vicino Milano (Legnano)
no, aspetta: - l'unico momento al buio che serve con una tank tradizionale è quando si carica la spirale (3 minuti. 5 le prime tre volte), poi tutto il processo è alla luce. Caricare una spirale è rognoso le prime tre volte, poi capisci come funziona. - con la lab box nemmeno quello, ma appunto... - non si bruciano rullini per inesperienza, a meno che tu non accenda la luce prima di chiudere la tank, ma bisogna proprio impegnarsi. - il monobagno o processo classico non c'entra nulla con la tank: il processo è con 3 bagni (sviluppo, stop, fix), a un certo punto i giornalisti che avevano bisogno di sviluppare alla brutta e mettere in pagina le foto della serata hanno creato un mercato per il monobagno, che fa risparmiare 10-15 minuti sul tempo di sviluppo (su 15-20 totali, senza considerare il lavaggio), al prezzo di negativi che potevano avere problemi di sviluppo e durata nel tempo. Il monobagno può essere fatto con qualunque tank, la lab box non ha nessun merito, però ars-imago li propone abbinati dicendo che sono più facili. Onestamente non capisco la difficoltà di fare 3 bagni invece che 1, è letteralmente solo buttare dentro roba e agitare e svuotare.
diciamo che quando lo vedo portare come riferimento per questioni varie ho un po' una reazione tipo i cavalli lì sopra. E quando parla di argento nelle pellicole peggio pure.
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