| inviato il 04 Luglio 2022 ore 22:59
Il sistema idrogeologico della pianura padana si basa sul livello dei fiumi. Le falde vengono fondamentalmente alimentate secondo il principio dei vasi comunicanti. Le prime falde si trovano a profondità superiore variabile tra m 4 e m 10 circa e hanno una profondità variabile da m 10 a m 30-40. Questo nella media. Le falde sono costituite da ghiaia di varia granulometria che permette il flusso delle acque. Quindi continuano in maniera estesa dal letto del fiume al territorio circostante. Questa ghiaia si è depositata durante l'ultima glaciazione. Il terreno soprastante si è depositato nel periodo successivo portato fondamentalmente dai fiumi che nei millenni hanno cambiato sovente il loro corso lasciando appunto i depositi che si sono trasformati in terreno. Il meccanismo è semplice: il fiume scorre sempre nella quota minore. Con il tempo costipa di detriti il letto che si alza di quota. A quel punto cambia corso e si sposta in una quota inferiore. I terreni sedimentati solitamente sono a medio impasto ma possono essere più sabbiosi o limosi. I terreni descritti sono "permeabili" e permettono anche alle acque piovane di raggiungere le prime falde acquifere. Ovviamente sia nel primo che nel secondo caso il ciclo è lunghetto. Vale a dire che per riportare in quota l'acqua nella prima falda anche in presenza di precipitazioni estese con durata di diversi giorni servono almeno 7-15 giorni. Poi ci sono falde più antiche e molto più profonde. Vale a dire che sono collocate a diverse decine di metri di profondità (m 40-70 e forse di più). Solitamente sono separate dalle prime da strati impermeabili. Queste sono le acque che vengono utilizzate per l'acqua potabile. |
| inviato il 04 Luglio 2022 ore 22:59
Vivo nello stesso luogo da trent'anni, in mezzo alla campagna, qui si è sempre coltivato a rotazione, un anno grano o orzo e l'anno dopo mais. Piccoli e grandi coltivatori, tutti. Ogni anno passa l'elicottero a fare i rilievi che tutto corrisponda a quanto stabilito, se così non fosse non erogano i contributi. È tutto pianificato, ogni tanto ci sono i contributi per soia o colza e allora si trova anche quello. Il problema è che durante la giornata dovunque mi giro vedo irrigatori in funzione per il mais. La zona è tra Torino e Asti. |
| inviato il 04 Luglio 2022 ore 23:05
Frarossi La rotazione agraria classica dura normalmente 5 anni e non comprende solo il grano e il mais che sono due cereali ad alto fabbisogno di Azoto. Per i contributi PAC, greening e compagnia bella non usano l'elicottero ma il satellite. La cosa più assurda è cercare di coltivare il mais in collina dove il terreno è calcareo e prevalentemente argilloso. |
| inviato il 04 Luglio 2022 ore 23:20
La rotazione classica prevede anche la coltivazione di leguminose che hanno la caratteristica di fissare l'azoto in rizobi radicali attraverso batteri fissatori come l'Azotobacter. www.treccani.it/enciclopedia/azotobacter/ Vi ricordo che l'Azoto è fondamentale per l'accrescimento delle piante. Serve alla crescita delle fibre ed è la colonna portante dello sviluppo delle piante. È la sostanza meno disponibile perché è dilavabile. Per cui va integrata naturalmente con le leguminose oltre al letame e ai concimi chimici. I nutrienti fondamentali delle piante sono N, P e K. Il fosforo e il potassio non sono dilavabili e sono presenti in buona quantità anche se vanno integrati. Secondo la legge delle doghe di Liebig i nutrienti vanno integrati per differenza in modo di compensare il fabbisogno della coltivazione. Ad esempio il grano ha bisogno delle seguenti quantità per ettaro: N.... kg 150 P..... kg 75 K.... .kg 75 Per il Mais ibrido le quantità di nutrienti hanno proporzioni diverse ma l'Azoto arriva a kg 320. |
| inviato il 04 Luglio 2022 ore 23:55
L'ignoranza degli agricoli. Un mese fa ho installato una piccola stazione meteo WIFI con la quale puoi pubblicare i dati su siti internet specializzati come Weatherunderground o Weathercluod. Ho mandato il link ad un mio amico agricolo in modo che potesse accedere ai dati. Il mio amico è laureato in economia e commercio e diplomato al liceo scientifico. Si è dimostrato interessato e mi ha fatto la domanda più stupida del mondo: ma fa anche le previsioni meteo? Gli ho risposto di no ma gli ho spiegato che con basilari conoscenze di meteorologia si può comprendere l'andamento meteo. Quindi gli ho parlato delle correnti dominanti che influenzano l'andamento meteo in Europa come la corrente del golfo. Ho scoperto che manco sapeva cos'è. Non sa la differenza tra una corrente che arriva da Ovest invece che da Est. Manco sapeva che cosa fossero gli Alisei visto che quando si studia storia ti spiegano che Cristoforo Colombo li ha sfruttati per raggiungere l'America. America in cui ha sbattuto contro nella convinzione di trovarsi in Asia. Ma questa è un'altra storia. Comunque il mio amico agricolo è ignorante come una zappa. Come lo sono il 75% degli agricoli che usano fitofarmaci senza manco sapere qual'è il loro principio attivo. Povero mondo.  |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 0:10
Old però io ci andrei un filo piano, negli ultimi tuoi post stai lanciando offese assai pesanti in direzioni degli agricoltori, non lo dico ma mi verrei da dire a chi sta con il culo sulla sedia a criticare quando succede qualche cosa e ancor più comodi con lo stesso culo sulla sedia a non fare una mazza quando non succede niente, se qualcuno abbandonasse la scrivania e si prendesse una zappa per capire come si può vivere di terra in questi tempi non sarebbe brutta cosa. |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 7:32
Sono nato su un OM 513R. Ho condotto fino a poco tempo fa l'azienda agricola di famiglia. Conosco molto bene il mondo agricolo e l'agraria. Per cui le critiche non sono buttate a caso. La zappa, purtroppo non si usa quasi più. Personalmente farei trascorrere almeno un anno di training con zappa e vanga a tutti coloro che vogliono fare gli agricoltori unitamente allo studio della chimica agraria, della patologia vegetale e delle pratiche agrarie oltre a un pizzico di idrogeologia e meteo. Quelle vere. |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 8:21
Un amico ieri mi ha fatto la seguente riflessione, sulla base di un mio sfogo sulla ormai dominante alta umidità in Sicilia, la sua riflessione : La Sicilia ormai è diventata Africa, e le zone dal Lazio in su sono diventate quello che climaticamente era la Sicilia. .. Credo possa avere ragione, e la cosa mi preoccupa per la Sicilia e il Sud, ma preoccupa anche per il resto del paese, perché in Sicilia un tempo esistevano grandi fiumi che da tanto ormai non sono più gli stessi. Se la riflessione ha senso, il PO non sarà più lo stesso in futuro. A pochi chilometri da casa mia c'è un rivolo d'acqua. Il suo nome è ELEUTERIO. Gli antichi romani ci navigavano sopra fino al mare. Oggi rimane lo spazio....e un rivolo d'acqua. |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 8:32
Il clima che avevamo in centro Italia lo avranno in Germania |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 8:41
“ Personalmente farei trascorrere almeno un anno di training con zappa e vanga a tutti coloro che vogliono fare gli agricoltori unitamente allo studio della chimica agraria, della patologia vegetale e delle pratiche agrarie oltre a un pizzico di idrogeologia e meteo. „ Ora non so con quale indirizzo lavorano i contadini di tutte le regioni ma quelli della mia regione non sono tutti laureati ma a parte questo a monte c'è una trafila direttiva da parte sia provinciale che dai vari consorzi agrari dove i conferitori ( perché sono quelli che fanno numeri in fatto di trattamenti, irrigazione, interventi erbicidi e altro ) sono sottoposti a delle regole ben precise e non solo nel rispetto sulla produzione relative a quote DOC, per cui se in altri posti l'agricoltura viene lasciata a libera conduzione le colpe non sono tutte dell'agricoltore da terza media ma la fetta maggiore va a quei signori che da seduti non fanno il proprio di lavoro. Io avevo fino a due anni fa un vigneto ( ora estirpato ) ed ero conferitore, per cui so cosa significa essere soggetto a controllo dei trattamenti e tutto quanto concerne una produzione di qualità dovendo restare molto bassi su tutto il campo fitofarmaci/erbicidi. |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 12:43
io ci andrei cauto con le offese e le accuse di ignoranza agli agricoltori, essi producono quello che il mercato richiede, il problema del Fiume PO con sempre meno acqua non dipende solo dal bisogno d'acqua dell'agricoltura ma da molti fattori generali esterni ad essa e sopratutto da fattori globali: aumento dell'intensità dell'irraggiamento solare, dal progressivo scioglimento dei ghiacciai perenni, aumento del gas serra, aumento degli inquinanti immessi nell'ambiente e nell'atmosfera, aumento delle attività umane ed industriali, ecc. In genere le combustioni fossili, l'energia nucleare, le fonti rinnovabili sono tutti sistemi che spostano energia pregiata e la degradano verso una forma di energia disordinata e poco sfruttabile ovvero verso l'aumento dell'entropia del sistema sole/terra. i sistemi invece che diminuiscono l'entropia generale e ristabiliscono un'equilibrio sono quei modi che permettono di catturare la CO2 e permettono il rinnovo dell'energia verso forme + ordinate a bassa entropia: primariamente la fotosintesi delle piante, gli oceani, i sistemi biologici cellulari umani e animali erbivori, batteri, virus ecc, tutti i sistemi ecocompatibili, le società organizzate, i campi solari a concentrazione, l'utilizzo dell'idrogeno come vettore energetico, sistemi macchina con rendimenti + alti, edifici con classe di isolamento migliore, corretto utilizzo delle biomasse, bacini di accumulo idrico, piantumazione progressiva e rimboschimento, miglior distribuzione delle risorse, ecc. In sintesi una società ben organizzata che cerca un'equilibrio con l'ecosistema potrebbe nei decenni evitare disastri e col tempo anche il Grande fiume Po potrebbe migliorare sempre che il sole non scaldi troppo . . ! |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 12:53
“ Io avevo fino a due anni fa un vigneto ( ora estirpato ) ed ero conferitore, per cui so cosa significa essere soggetto a controllo dei trattamenti e tutto quanto concerne una produzione di qualità dovendo restare molto bassi su tutto il campo fitofarmaci/erbicidi. „ . . io sto costruendo un vigneto famigliare e onestamente non è tanto oneroso da tenere sano ed in ordine, trattamenti minimi e poco nocivi: il classico solfato di rame con zolfo miconizzato pronto da diluire a dosi minime. è molto più impegnativo l'orto bio che con le temperature stagionali troppo alte produce poco. l'altra cosa che ho cominciato 20 anni fa ed è tutt'ora in evoluzione è la ripiantumazione massiva dell'area cortiva della mia casa di campagna e delle zone periferiche della mia azienda agricola con piante resistenti alla siccità, tutti sistemi che catturano la CO2 e diminuiscono l'entropia. |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 13:57
Che la coltivazione del mais stia creando problemi nella zona della pianura padana credo sia assodato. Il prelievo di acqua è imponente e non più sostenibile. Poi possiamo pure affermare che sia colpa dei ghiacciai. Il succo però è che le immense distese compatte di mais vengono irrigate di continuo, nel modo meno efficace e più dispersivo . |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 14:09
che la coltivazione del mais sia assai problematica e ormai antieconomica è assodato, ma il mais serve per alimentare gli animali da allevamento in pratica gli allevamenti intensivi di suini, bovini, polli ecc. quindi prima di condannare mais e agricoltori dovremmo cambiare le filiere produttive e consumare tutti meno carne ed esportare meno salumi, doveremmo convertirci all'economia circolare e di sussistenza e all'uso di prodotti a km 0. “ Poi possiamo pure affermare che sia colpa dei ghiacciai. Il succo però è che le immense distese compatte di mais vengono irrigate di continuo, nel modo meno efficace e più dispersivo . „ . . è chiaro che l'ecosistema non può più tollerare certe mode . . bisogna intervenire su più fronti . . non vedo però le classi dirigenti in grado di riprogrammare filiere, abitudini, agricoltura, industria verso sistemi ecocompatibili . . sponsorizzano piuttosto a vario titolo sistemi fortemente entropici. |
| inviato il 05 Luglio 2022 ore 14:18
abbiamo bisogno di rifare canali, acquedotti, costruire bacini di accumulo idrico ecc. quando saremo sul punto di morire di sete e caldo ci daremo una mossa . . ! |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |