| inviato il 14 Giugno 2022 ore 14:49
Queste si che sono argomentazioni tecniche inoppugnabili: le auto aziendali! |
| inviato il 14 Giugno 2022 ore 22:58
Beh dai almeno ne stiamo parlando Comunque invece di fare commenti sulle competenze e conoscenze personali degli utenti (che non conosciamo, quindi suggerisco prudenza), secondo me sarebbe più saggio citare i passi dello studio allegato con le relative critiche se ci sono delle riserve. Solo In questo modo si può fare un dibattito serio. |
| inviato il 15 Giugno 2022 ore 0:50
“ Se vuoi oggi una ID3 i tempi di attesa sono oltre i 6 mesi. Probabilmente producono a richiesta. „ No i tempi di attesa supereranno i due anni perchè hanno chiuso le fabbriche in Russia e dall'Ucraina dove si producevano i cavi elettrici, ora non esce niente perchè la produzione è completamente cessata. |
| inviato il 15 Giugno 2022 ore 6:31
La Renault russa è stata fagocitata e statalizzata dai sovietici. |
| inviato il 15 Giugno 2022 ore 11:29
“ secondo me sarebbe più saggio citare i passi dello studio allegato con le relative critiche se ci sono delle riserve. „ L'unica critica che pongo è che ancora non è stato del tutto stabilito l'impatto reale nella produzione di energia e relativa efficenza. Cioè se è più efficente produrre energia elettrica in una centrale, da immagazzinare su un automobile e trasformare in movimento attraverso un motore elettrico, oppure usare gli idrocarburi direttamente in un motore termico. La parola chiave è "efficenza". Solo conoscendo l'efficenza energetica REALE, puoi calcolare se le emissioni dell'intero ciclo siano maggiori o minori. |
user126772 | inviato il 15 Giugno 2022 ore 18:01
Il confronto termico/elettrico e' ai soli fini della misurazione della emissione di co2. L'energia elettrica prodotta da centrali nucleari e' equiparata a quella prodotta da fonti rinnovabili. Se si pensa alla tutela del futuro del genere umano questo confronto dovrebbe prevedere altri pesi ed altre misure. |
| inviato il 15 Giugno 2022 ore 19:44
Infatti la stima per confronto dovrebbe comprendere l'intero impatto ambientale dei due cicli: quello a idrocarburi Vs. quello elettrico. Diversamente non ha senso. |
| inviato il 15 Giugno 2022 ore 19:59
La querelle elettrico/endotermico vedo che tiene banco con veemente passione. La realtà, a mio avviso, è un poco più complessa rispetto al semplice confronto sulle emissioni che, per esperienza diretta, posso confermare che il rendimento di un sistema che fa uso di combustibile fossile è molto più efficiente se si centralizza il sistema di conversione piuttosto che realizzare tanti piccoli convertitori. In altre parole, una caldaia centralizzata, a parità di calorie prodotte, consuma di meno della somma delle caldaie che ne equivalgono la potenza. Poi se qualcuno dice sono ingegnere e non sono d'accordo, ci può stare ma, per anni mi sono occupato di sistemi di misura e di calcolo di kcal qualche cosa ho imparato. Detto questo, ha ragione Nik quando sostiene che nel bilancio energetico corrente/idrocarburi la prima è più conveniente. Ma ci sono delle variabili che non possono essere trascurate: A) le reti elettriche sono strutturate per sostenere un incremento massiccio della domanda di energia elettrica? Ricordiamo che chi fa auto elettrico non fa impianti e/o centrali pertanto il business è di altri. B) Autonomia e costi: oggi sono nettamente meno vantaggiosi con le auto elettriche C) Abitudini degli utilizzatori: se resto senza benzina trovo un distributore e mi posso prendere quello che mi serve per ripartire. Senza corrente solo il carro attrezzi mi può soccorrere. |
| inviato il 15 Giugno 2022 ore 20:04
Parto dall'intervento di Luigi con il quale concordo: bisogna sempre prendere questi indicatori x cio' che rappresentano e non come un mantra assoluto. Un po' come il PIL... Tecnicamente devo leggermi i link di questi studi, mi limito a sottolineare come la variabile tempo sia fondamentale, l'impatto (ecologico/energetico) della produzuone delle batterie deve essere ammortizzato, insomma devono durare. Bisognerebbe anche ripensare al modello di sviluppo, NON sara' possibile (volente o nolente) trasferire pari pari la situazione raggiunta con l'auto a motore termico all'auto elettrica. A parte il fatto che dalla dipendenza dalla Russia (idrocarburi) si passerebbe a quella dalla Cina (materie prime x le batterie). D'altra parte capisco bene che da noi anche solo parlare di potenziamento dei mezzi pubblici (gestiti non necessariamente dal Pubblico) e riduzione delle auto private, pare di essere Alice nel paese delle meraviglie, da settantanni a questa parte si e' fatto l'esatto contrario, con buona pace di tutte le categorie o corporazioni che dir si voglia |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 9:27
Visto che molti ipotizzano un aumento delle accise per l'energia elettrica utilizzata per ricaricare le automobili, sono andato a leggermi attentamente la direttiva europea cosidetta " Fit for 55", cioè quella che include tra le altre cose, la messa al bando delle endotermiche dal 2035. Ebbene nella direttiva si stabilisce una tassazione minima per tutte le fonti fossili a prescindere dall'uso commerciale o non commerciale e dalla destinazione (carburanti per motori, riscaldamento ed l'elettricità). Cioè si dovrà applicare in ogni caso una tassazione e saranno abolite tutte le esenzioni o riduzioni (per esempio forze armate, ambulanze, taxi, mezzi pubblici, navi, aerei, metano per autotrazione, e tutte le norme locali di riduzione od esenzione tipo Aosta, Gorizia, per la produzione di alluminio in Sardegna, per i forni di essicamento in Calabria ecc. ecc.). Per quanto riguarda l'elettricità, non sarà possibile tassare quella proveniente da fonti rinnovabili, le quali devono raggiungere quota 40% entro il 2030. Ne consegue che le attuali accise sull'energia elettrica potrebbero pure aumentare, ma tutte caricate sulla produzione di energia non da fonti rinnovabili. Inoltre proprio per il principio della direttiva " Fit for 55" (ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030), immagino che ne l'Italia, ne altri paesi euopei possano minimamente azzardare un accisa qualunque sull'elettricità per autotrazione. Almeno del 55% entro il 2030, significa anche che quella percentuale dovrà aumentare negli anni a seguire. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 17:05
A mio modestissimo ed estremamente profano parere , anche a me pare che la questione dell'auto elettrica sia pilotata (ma non vado oltre !) Posto che comunque la fatidica data del 2035 mi pare riguardi solo la vecchia Europa (ma penso anch'io che intorno al 2030 o giù di lì ci sarà una proroga) e che gli altri Paesi (che sono la maggioranza) questo problema non se lo pongono proprio , non riesco a capire perché , se il problema è EFFETTIVAMENTE quello delle emissioni , non si ricorra al buon vecchio GPL che in fatto di emissioni mi pare sia quanto di meglio offra oggi il mercato ! E il tutto senza stravolgere completamente un mercato (quello dell'auto) in crisi profonda e senza ripercussioni in tutta una,serie di catene produttive, occupazione compresa, legate ai motori endotermici . Senza contare che già oggi credo che il GPL sia ancora il più conveniente dal punto di vista economico : nella prima cintura torinese il GPL sta a 0.80/l , non credo che altrove sia molto diverso e comunque credo che non arrivi da nessuna parte a superare il costo di meno della metà di un litro di super! Con 27 € ho fatto il pieno (circa 34 l) e ci faccio quasi 400 km (circa 11 km/l , non ho mai fatto calcoli più precisi) , non mi pare malaccio e inquino sicuramente meno che viaggiando a benzina o gasolio , nn ho nessun problema di tempi di ricarica e non devo modificare il contratto con la rete di distribuzione elettrica ... meglio di così ... ! |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 17:21
Il gpl inquina come il benzina Quello che inquina meno tra i combustibili per motori termici è il Metano......non serve dire altro La discussione non verteva sulla convenienza economica, ma sulle emissioni. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 17:25
Infatti , ero convinto fosse meno inquinante ... vedrò di approfondire. EDIT : mediamente , 14% in meno di CO2 rispetto al benzina e 11% rispetto al Diesel , più tutta una serie di minori emissioni di altri inquinanti , Google docet . |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 18:52
Il GPL è un ottimo combustibile a basso impatto ambientale. Però ha tre difetti: circa il 40% di quello circolante viene ricavato dalla raffinazione del petrolio è piu pesante dell'aria quindi si insinua in condotti fognari e piani interrati con gravi problemi di esplosione (vedi disastro ferroviario di alcuni anni fa) a causa del suo peso non può essere utilizzato nei locali caldaia seminterrati/interrati per altro costruiti per l'utilizzo del metano che è più leggero dell'aria. |
| inviato il 16 Giugno 2022 ore 19:47
“ 14% in meno di CO2 „ ok ma ne bruci di più :-) chi vuole vendere gli impianti per il bifuel dichiara solo il 10% in più di consumi, ma è una balla colossale (siamo sul 30/35% circa rispetto alla benzina). Resta comunque conveniente e con meno sostanze terze. La CO2 emessa dipende sempre dal consumo di carburante, rompi catene di idrocarburi in principalmente acqua e CO2 Un litro di benza produce 2.3 kg di CO2, uno di Gasolio 2.7kg, uno di gpl 1,7kg Un auto a gpl che fa i 12km/l produce più di 140g al km di co2, poi non so che macchina hai ma non sono così alti, considera che il Duster a GPL modello pre restyling, fa 320-340 km con quel serbatoio da 34, a 10km/l sono circa 170g/km, lo stesso che andare a benzina consumando i 13km/l Quando leggo poi delle emissioni di certi macchine, che dichiarano 17 km/l WLTP poi nella vita reale fanno gli 11km/l (il GLC ad esempio)mi viene una rabbia visto tutto l'apparato legislativo e il bla bla fatto in questi anni senza fare nulla di concreto. |
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