| inviato il 03 Maggio 2022 ore 12:42
“ Lo sono per chi non capisce il digitale, indubbiamente. In realtà è un argomento banale. „ E qui entri in scena tu sbucando dalla curva con quella motocicletta futuristica: è il momento che tu ti metta di buzzo buono a scrivere un saggetto sulla fotografia digitale come già si era cimentato Beltrame. Non puoi continuare di droppare frammenti qua e là come se fossi Eraclito. Scrivi un saggetto perdinci. “ Non ha mai lavorato per Adobe „ Mai, proprio mai. Se gli chiedi chi è ti rispondono Marianna chi...??? |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 12:51
@Valgrassi mai messi sullo stesso piano, tant'è che quando ho scelto di investire ho scelto Olivotto nonostante la Santoni sia decisamente più gnocca Il mio era un puntualizzare il fatto che un workflow fatto di una post seria, passando dai vari spazi colore per correggere più o meno qualsiasi cosa, rumore compreso, non sia fattibile per quantità di foto simili a quelle che deve fare chi ha aperto il 3ad. Voglio vederti a fare per 2000foto il punto del bianco e quello del nero con il contagocce, a regolare le curve etc etc. sarebbe un lavoro abnorme e insensato. È questo che intendevo dire |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 13:01
@Pastorino e questi corsi li hai fatti in presenza od online ? |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 13:16
@Canti è la Gilera del 1957, la mitica 4 cilindri 500cc. In primo piano Libero Liberati, campione del mondo 1957, dietro Geoff Duke, l'inglese dell'isola di Man pluricampione mondiale con Norton e Gilera. Era da poco che avevano rifatto il fondo alla Parabolica (curva di Vedano per noi brianzoli, oppure Porfido ancora prima, incredibilmente una volta entravano a 90 km/h massimo i migliori collaudatori della Gilera coi Saturno monocilindrici). Le 4 cilindri non arrivavano a 70 CV alla ruota... Adesso le GP ne hanno quasi 250! |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 13:21
@Valgrassi, quando vuoi sei mio ospite nel comune di nascita di Giuseppe Natale Gellera sarà un piacere ascoltarti :) |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 13:40
Valgrassi non tergiversare, il saggetto devi scriverlo sulla fotografia digitale, non sul motociclismo! Dico davvero, sarebbe utile. |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 13:44
@Massimo onlAin qualche anno fa. |
| inviato il 03 Maggio 2022 ore 15:14
“ ecco di seguito 5 scatti realizzati senza uso del flash (con il flash avrei perso l'effetto ambientale): „ e per te queste foto sono rumorose ?!? lo sono sì, ma con una grana e crominanza piacevolissime. è dai tempi della 5d4 che non scatto più in situazioni analoghe, ma anch'io avevo quei risultati e a differenza tua ero molto soddisfatto (i clienti pure). se vuoi un effetto 100iso devi usare pure raw non ci sono cazzi !! però ribadisco, il tipo di grana e rumore che hai ottenuto sono fantastici e stai perdendo solo tempo a voler qualcosa che in definitiva risulterà solo più posticcio. c'è un'ulteriore soluzione e cioè flash in compensazione a tempi lunghi. il famoso effetto scie di luce. soggetto bello fermo e pulito con sfondo che mantiene la luce ambiente. detto tutto questo, continua a sperimentare vedrai che la strada per te ottimale la trovi ; ) |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 8:16
@Massimo a memoria: Zelo Buon Persico? @Canti bada che io sono soltanto un modesto "me too" di quello che si trova in articoli seri. Di mio trovi ben poco. La mia sola fissazione originale è che i Foveon soffrono meno la diffrazione. Finora non ho convinto nessuno |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 8:21
@valgrassi esattamente ? Per quanto riguarda il foveon, penso che non sia una fissa, penso che proprio per una questione di fisica tu abbia ragione |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 14:00
Il problema della questione ISO è che se prendi una persona e gliene spieghi il funzionamento da zero sono facili, se però prendi qualcuno che ha imparato i concetti base nel modo sbagliato e quindi parte con una marea di preconcetti errati e ormai difficili da scalfire. |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 14:09
Secondo me quel che non è facile sugli Iso è capire che non esiste la 'resa della fotocamera' come se risolvere le impostazioni di ripresa consistesse nel comperare una certa fotocamera che 'regge gli Iso'. Gli Iso sono complessi nel senso che esistono tante possibili condizioni e ognuna ha una soluzione efficace diversa. |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 14:27
“ @Canti bada che io sono soltanto un modesto "me too" di quello che si trova in articoli seri. Di mio trovi ben poco. „ Allora, immaginavo questa risposta perché ogni via che tu percorri l'ho già percorsa Scherzo eh. Ci sono persone, e anche io sono così, che scrivono solo 'reaction', insomma hanno bisogno dell'innesco di qualche affermazione altrui per concentrarsi in un loro pensiero. E' classico delle persone diciamo così 'disinteressate'. Però c'è una cosa che potresti fare, organizzare un testo in cui raccogli ciò che è stato scritto da altri e tu lo commenti brevemente (nel modo più divulgativo possibile perché sei come il Papa del digitale e quindi comunichi urbi et orbi). In effetti se ci pensi, tu posti sempre dei link a documenti interessanti, è evidente che da qualche parte hai una raccolta. Quindi lavorando un po' sulla tua raccolta e aggiungendo le tue note a margine, produrresti un testo utile per tutti. |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 16:42
@Massimo come sai, la diffrazione è funzione della lunghezza d'onda lambda della luce (fotoni, quanti). Il disco di Airy è noto da quasi duecento anni, predata la quantistica, per esempio. La "Fourier Optics" descrive quantitativamente la diffrazione. Importante da capire è che se non ci fosse la diffrazione allora o la luce non è corpuscolare o il principio di indeterminazione di Heisenberg non vale nel suo caso. È il dilemma che da cent'anni tormenta i fisici teorici. La luce è onde o corpuscoli? In fotografia la luce si comporta da corpuscolo quando entra nel silicio e "smuove" certi elettroni (effetto fotoelettrico interno, per semplificare). Al calcolo del diametro di Airy ci si arriva, oltre che sperimentalmente, assumendo che la luce sia un'onda. I fotoni sono un po' i messaggeri dei campi presenti nell'Universo. Si vedono, in qualche modo. Poi c'è la materia oscura e l'energia oscura che si sa che devono esistere e ne sappiamo praticamente niente. I fotoni non hanno massa. Se esistono davvero, solo i gravitoni sono l'unica altra particella che non ha massa (il neutrino ha una massa molto piccola, ma non è privo di massa). Se in un Bayer assumiamo per un attimo che il CFA sia RGB rosso, verde, blu puri, allora il disco di Airy sarà più largo nel rosso (lambda=700nm, meglio ~ 680nm) che nel violetto (400nm). Dalla relazione d=2.44*f/*lambda calcoliamo il diaframma per cui il rosso ricade in un sensel da 3.76µm (A7RIV...) f/=2.24. Il violetto B ci ricade con: f/=3.92. Il verde G è intermedio: f/=2.85. Sono considerazioni slegate dalle frequenze spaziali, per ora. Se abbiamo un raw Bayer, la diffrazione minore sarà nel canale B. Però se anche il rosso R ricade nel sensel, non si vedrà la differenza. Ma quando i vari RGB cadono fuori dal sensel (perché si sta usando un f/ più chiuso) allora il canale B è quello meno affetto dalla diffrazione. Cavalletto, obiettivo e mira opportuna e si verifica il tutto in monocromatico La diffrazione si comincia a vedere chiaramente a f/22. Se si accetta questa analisi spaziale l'unica cosa che conta è la dimensione del sensel. Questo approccio ci porta a prevedere che il Bayer che si appoggia al canale verde G avrà più diffrazione del Foveon che si appoggia al violetto B. |
| inviato il 04 Maggio 2022 ore 16:53
@Mauro mi scuso per la sbrodolata . Ascolta Zen che è un pro, le tue foto non sono "rumorose", è la luce che manca. Stessi fotografando una cariatide andresti di 100 ISO e tempi lunghi. È il mosso che ti limita. D'altronde perché si usano le luci negli studi? Senza parlare del cinema... |
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