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..."uno su mille ce la faaaa" cantava una nota canzone
sono spariti gli studi di registrazione e (quasi) le case discografiche da quando (quasi) tutti con qualche software in casa si fanno i "brani"...e i negozi di dischi spariti.
quanti tra quelli che hanno studiato 10 anni in conservatorio fanno i musicisti di professione?
Oppps Matteo, pardon avevo capito male, meglio così dai.
Ma invece mi riferivo a questo tuo:
"Però tornando all'uomo comune che magari hanno bisogno di 2 scatti per il sito... Be tutto questo non lo percepisco o e non lo ritengono nemmeno necessario, loro vedono il: mi fai 2 click in 10 minuto e nuovi 2 levette in Photoshop, mi basta così e sono disposto a spendere pochissimo"
Quando dicevo che è inutile perseverare nel voler fare l'arrotino... Quello oggi non è più un lavoro da fotografo, semplice!
Certo I.Felix è quello che andiamo dicendo dall'inizio, però mi spiegate perchè solo in Itaglia... gli Itaglioti si devono ostinare a non rispettare le regole e farsi ognuno i ca.zzi propri, infiaschindosene degli altri e delle regole appunto, mentre all'estero questo problema (come molti altri ovviamente ) sullo svilimento della professione, non esiste?
Perchè ripeto, come mai nessuno va a fare gratuitamente il tornitore, l'impiegato, tutte cose ENORMEMENTE più facili del fotografo ad alti livelli, ecc. ecc.? E vorrei vedere cosa direbbero questi tornitori, impiegati, ecc. se perdessero il posto di lavoro, perchè qualcuno lo fa gratis al loro posto!
Sempre detto, Madre Natura è sempre troppo benevola e non fa mai una vera selezione naturale, diciamo fino alla terza generazione, così il seme del "x" viene estirpato definitivamente!!!
Comunque per firasi gli occhi e capire cosa vuol dire fare il "photograper" seriamente...
user14408
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 9:08
“ Tutto il resto è la conseguenza. „
" ...come lacrime nella pioggia...è tempo di morire" (cit.)
“ A distanza di 15 anni dall'apertura e 5 dalla chiusura, quando raramente faccio qualche scatto a qualcuno che non sia il mio nanerottolo, vedo parecchia superficialità nell'accettare la foto: magari finisce come immagine profilo whatsapp o sulle storie di IG, e verrà lasciata nel dimenticatoio dopo qualche giorno o settimana nel migliore dei casi per dar spazio al selfie davanti allo specchio del bagno con bocca a c_lo di gallina, WC dietro aperto e qualche frase filosofica.
Sono io che sbaglio, oppure nella stramaggioranza dei casi questi atteggiamenti sminuiscono il lavoro quindi il valore degli scatti ?
Esperienze simili? Qualcuno ha visto propri scatti fatti con migliaia di euri di attrezzatura sostituiti da foto scattate con la fotocamera anteriore di uno smartphone passate con i filtri più improbabili? Come ci siete rimasti? „
Tornando all'argomento del topic (mi sembra che sia partita una deriva mostruosa su prezzi e mercato che vedo parecchio OT).
Per capire un po' meglio quello che hai osservato, ti consiglio un saggio uscito qualche anno fa sull'evoluzione del ruolo della fotografia nella società d'oggi.
"L'immagine condivisa. La fotografia digitale" di André Gunthert
Anche se è uscito nel 2016 ha parecchie riflessioni tutt'ora valide sul valore comunicativo della fotografia oggi. Secondo me la tua "frustrazione" è dovuta ha un pensiero totalmente diverso del ruolo della foto (in questo caso il ritratto "professionale") tra te e il cliente/conoscente/parente.
Il ritratto che tu regali con tanta passione (che per te è appunto un "ritratto" con i fini tradizionali: ricordo, presentazione di se stessi, ecc ecc) probabilmente per l'altro è un semplice "oggi ho fatto X", dove X è "ho posato per un ritratto professionale", da condividere sui social al pari del selfie con la nuova decorazione delle unghie e boccuccia (=oggi mi son dipinta le unghie) la settimana dopo.
E siccome il ruolo della foto oggi spesso è "oggi posto che ho fatto questo, sono andato/a là, ecc ecc", questo non vale di certo la spesa di ingaggiare un professionista, e basta la foto fatta dal cellulare o dalla vecchia compattina in automatico.
user14408
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:10
sostengo da anni, insieme a molti altri, il capovolgimento del paradigma della foto: una volta si fotografava per avere, "conservare", un ricordo di qualche cosa, una nascita, un viaggio, un compleanno. le foto finivano su un album e quelle 50 foto spesso passavano di mano in mano tra generazioni, come una staffetta, a consolidare una appartenenza( chi non conserva foto della famiglia, da bambini, con i nonni ecc ecc). Oggi il paradigma è ribaltato, fotogravo e "condivido" ( spesso in real time) con il mondo intero ( che poi al mondo interessi qualche cosa è altro discorso). paradossalmente mai come oggi che l'immagine (fotografica) è veiclo di larghissima comunicazione ha"valore... economico" prossimo a zero.
Non é così ma si é allargato il campo di utilizzo. Prima per rispondere alla domanda dove sei scrivevi magari un SMS, ora foto e mandi, poi veloce con spesso più informazione. É caro quel ristorante? Foto al menu e ognuno decide se quei prezzi sono accettabili. E si può continuare all'infinito, questi uso della fotografia prima non erano concepibili ora il suo utilizzo è i suoi scopi si sono ampliati a dismisura
user14408
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 10:23
“ ma si é allargato il campo di utilizzo. „
non si è allargato, si è trasformato diventando altro da sè. resta che la cenerentola ( arte dallo statuto debole) sulla lunga distanza ha cvnto su tutti gli altri. miliardi di immagini statiche bidimensionali al giorno alla faccia delle realtà virtuali olografiche trdiimensionali ecc ecc ecc
“ Oggi il paradigma è ribaltato, fotogravo e "condivido" ( spesso in real time) con il mondo intero ( che poi al mondo interessi qualche cosa è altro discorso). paradossalmente mai come oggi che l'immagine (fotografica) è veiclo di larghissima comunicazione ha"valore" prossimo a zero. „
Condivido. E qui bisogna riflettere sui nuovi bisogni della "persona media". Se il nuovo bisogno non è quello che tu hai riassunto come "conservare", ma quello di "conversare" con il mondo (social, foto profilo di whatsapp nuove ogni 3 giorni, ecc ecc) il singolo scatto perde di "valore" proprio.
Questo flusso continuo, questa "conversazione fotografica" che è prodotta da sempre più persone non è esente dalla qualità degli scatti però. Molti di questi non vogliono spendere soldi per la singola foto (dopotutto il suo valore è "istantaneo", è già vecchia una volta condivisa), ma si rendono conto della differenza di qualità (e di effetto WOW) tra le gallerie di chi non ha cultura fotografica e di chi ha almeno le basi.
Per la singola foto magari non vogliono spendere, ma potrebbero per app, corsi, kit fotografici, occasioni fotografiche per migliorare la qualità del loro flusso fotografico. La spesa media magari è bassa (dopotutto non bisogna erodere il budget dei quattro aperitivi alla settimana da postare su Instagram... ), ma è una folla immensa di persone che vivono alla "posto ergo sum".
Ho appena visto l'altro ieri i primi post su Facebook di un nuovo negozio qui nel mio paese. A dir poco agghiaccianti... Foto storte/mezze sfuocate dell'interno del negozio, foto ravvicinate di prodotti nel caos degli espositori e delle confezioni... Ed è pure un settore già ben coperto (a tutti i livelli di qualità/prezzo) da diversi negozi "storici" dei dintorni e dove sono arrivate già da anni grandi catene (con buon marketing) nei paesi principali della provincia. Mi ha trasmesso una sensazione da "vecchio negozio di montagna degli anni '90, gestito dal nonnino per fare gli ultimi anni prima della pensione".
“ Ho appena visto l'altro ieri i primi post su Facebook di un nuovo negozio qui nel mio paese. A dir poco agghiaccianti... Foto storte/mezze sfuocate dell'interno del negozio, foto ravvicinate di prodotti nel caos degli espositori e delle confezioni... Ed è pure un settore già ben coperto (a tutti i livelli di qualità/prezzo) da diversi negozi "storici" dei dintorni e dove sono arrivate già da anni grandi catene (con buon marketing) nei paesi principali della provincia. Mi ha trasmesso una sensazione da "vecchio negozio di montagna degli anni '90, gestito dal nonnino per fare gli ultimi anni prima della pensione". „
Di certo poi si renderanno conto di quanto possa incidere un'immagine del genere verso potenziali clienti che, non potendo andarci di persona, ci penseranno 10 volte prima di spendere soldi in carburante per andare a vedere.
posto ergo sum a rirpova di quanto sia fallace l'identità digitale. Ma alle milf pseudo mamme digitali, ex influencer ora imprenditrici digitali dal vuoto assoluto, sono contente così nel loro piccolo mondo che insegnano alle future sposine di non buttare soldi per fotografi tanto ci sono i filtri, ma chiamare qualche povero sfigato che scatti anche con smartphone. Poi sono le stesse che indicano un buon retoucher per sistemare gli scatti. Il modo dei cerebrolesi avanza con gioia tra un aperitivo, chiacchere con amiche e sentito dire dagli amici.
“ Quindi mai cosa è più vera che le foto valgono quanto sono disposti a pagarle/pagarti! „
Beh, ma questo vale per qualsiasi cosa. Non penserete mica che, per esempio, le automobili abbiano un prezzo commisurato al costo del loro contenuto tecnologico? Il prezzo viene stabilito in base a stime molto ben fatte di quello che il possibile acquirente sarebbe disposto a spendere per quell'auto e dallo studio delle offerte della concorrenza. Quando la concorrenza non c'è, perché i maggiori produttori sono pochi e si mettono d'accordo (anche solo tacitamente) tra loro noi consumatori ce lo pigliamo in quel posto dritto come una matita... E quando invece l'offerta è molto diffusa e disorganizzata e la concorrenza è feroce sono i piccoli imprenditori ad avere maggiori difficoltà, perché il mercato si riorganizza al ribasso. E naturalmente anche i dipendendi dei suddetti piccoli imprenditori non se la passano bene, per ovvie ragioni. E una volta che si è diffusa l'usanza per cui la gente può lavorare anche per cifre miserabili anche i grandi produttori (che, coi margini di profitto che hanno, potrebbero fare diversamente) ci si adeguano, in vari modi (delocalizzando, appaltando il lavoro ai disperati eccetera). In fin dei conti quelli che se lo pigliano in quel posto sono sempre più o meno gli stessi... che strano...
Tolto che secondo me tutto è collegato, ma per quanto riguarda "l'affronto da punire con il sangue" che non diano valore alle nostre foto, avevo già detto la mia...
Ma un bel chisselin.cula, no?
No Franco sinceramente mai accaduto. Le cover ed i redazionali per le riviste, ovviamente rimangono in edicola fino al numero successivo di tale rivista, ed anche gli ADV per le aziende sono sempre stati usati per tutto l'anno o secondo il limite dei diritti d'utilizzo temporali come da contratto.
ANZI, accade sempre che vogliano fare i furbi, pagano per 6/8 mesi d'utilizzo e poi le usano anche per i restanti 2/4/6 mesi o fino alla stagione successiva e quindi parte l'avvocato!
Oppure ti commissionano foto solo per utilizzo social e poi ci fanno anche l'adv su magazine, o cartellonistica, idem con patate, l'avvocato parte immediatamente in automatico!
Ma in tutta sincerità, anche se dovesse accadere, di venirmi commisionato un servizio e non lo usassero o sostituissero a breve, zero problemi, basta che paghino la fattura, che azzo me ne frega; ANZI, così se ne fa un'altro ed un'altra fattura!
Penso che ci siano foto e foto e il loro uso sia radicalmente cambiato, riallacciandomi al primo messaggio dove si diceva che facilmente la foto tecnicamente perfetta viene sostituita da quella allo specchio col telefono. Penso che il ruolo delle fotografie oggi sia più dinamico: anche se una foto è bellissima spesso, per finta necessità si sente il bisogno di cambiarla perchè "così fan tutti" e c'è un bisogno di aggiornare i followers. E' una realtà che non apprezzo ma è stupido ignorarla. Io ho 24 anni, ho studiato economia e sono appassionato di fotografia da quando sono piccolo, l'anno scorso ho fatto un business plan e quest'anno ho aperto la PIVA, a oggi ho diversi clienti e le cose vanno bene (con toccatina di circostanza). Non offro prezzi più bassi della concorrenza e faccio fotografia per editoriali e di prodotto, al mio lavoro di fotografo vero e proprio affianco un lavoro da social media manager della mia persona, mi porta via pareccchio tempo ma porta anche clienti; oggi sapersi vendere è fondamentale più di sempre, penso, e l'essere solo fotografo, se non si è già molto famosi, non basta. Vedo molti pro a cui le cosa vanno meno bene che magari non hanno i social o sono abituati (retaggio di altri tempi) a avere il cliente che arriva a bussare alla loro porta. Non credo il mestiere del fotografo stia andando scomparendo ma sono sicuro che l'approccio del professionista debba cambiare e evolvere drasticamente.
Arriva un momento dove ti rendi conto che la tua idea di fotografia è lenta, anacronistica rispetto ai tempi, oggi le foto sono "usa e getta", la foto del profilo di un qualsiasi social è destinata a cambiare anche diverse volte a settimana ... tra la tua fatta con attrezzatura e con tutta la cura che puoi avere e quella fatta con il cellulare ma con l'ultimo taglio di capelli o trucco non c'è differenza per tanti...magari un tempo andava di moda farsi fare belle foto, insomma cambia solo questo... visto che sei tornato amatore da 5 anni, scatta e pensa a divertirti tralasciando considerazioni su social e affini...
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