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Come laboratorio di stampa uso uno della mia zona da alcuni anni. Cambiare spesso laboratorio secondo me è controproducente perché servono alcuni tentativi per “sincronizzarli” al meglio.
Gli stampatori sono pressoché tutti di alto livello, ma ognuno ha le sue particolarità
Prima del Covid sono andato spesso da loro per avere maggior dettagli possibili sul procedimento di stampa che loro adottano.
Da loro ho appreso che correggere i colori fuori gamma si ottengono stampe con colori molto più attendibili ( come a video però pressoché impossibile )
Sembra semplice correggere i colori Fuori Gamut, ma non è proprio così, se smanetti troppo snaturi i colori e le stampe che ti arrivano ti lasciano poco soddisfatto ….
Nelle conversioni da uno spazio colore standard (sRGB, Adobe RGB, ProPhoto) ad un profilo output referred, cioè dedicato ad un device di stampa, si possono usare diversi intenti di rendering. Diversi intenti, diversi risultati.
Ad esempio quando si tratta di comprimere perché il device di stampa ha un gamut inferiore a quello dello spazio colore utilizzato in editing (il caso più comune), l'intento di rendering percettivo "sposta" tutti i colori per far posto a quelli che stanno fuori gamut. Il risultato è che molti colori possono cambiare, ma "percettivamente" i colori rimangono distinti. L'altro intento di rendering molto utilizzato è il colorimetrico relativo. Questo non sposta i colori in gamut. Sposta solo i fuori gamut che quindi possono prendere gli stessi valori di altri colori. C'è maggiore fedeltà ai colori di partenza, ma certe campiture molto sfumate (es. cieli) possono diventare artificialmente uniformi.
Queste trasformazioni però non sempre risolvono il problema dei fuori gamut, che spesso migliora semplicemente riducendo la saturazione dei colori che stanno agli estremi dei tre primari.
Non c'è un metodo sempre valido. Dipende dai casi.
“ Per esperienza personale caldeggiata pure dal laboratorio uso l'intento di rendering “Percettivo” „
Tu comunque hai non lontano da te uno dei migliori laboratori italiani che è Arrigo Ghi a Modena. Era quello che stampava per Ghirri… Ti puoi pure togliere la soddisfazione ogni tanto….
Nei pochissimi fotolibri che ho fatto, la mia impaginazione era complicatissima: una pagina, una foto…. No dida.
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