| inviato il 01 Settembre 2021 ore 21:31
come già detto da Perseforo, esiste già un soft (o meglio un app) chiamato Remini che fa proprio questo. Gigapixel è un soft diverso che in alcune occasioni può essere utile, Remini invece si basa esclusivamente sulle immagini di persone, come già detto i risultati vanno da "stupefacente" a "non si può guardare", sono tutti strumenti che abbiamo al nostro arco....... |
user1856 | inviato il 01 Settembre 2021 ore 21:39
OT: ho sempre il ricordo di un adv di gelato fatto straordinariamente bene. Era finito su quelle affissioni di metallo che si mettono nei bar, presente? Beh 3 gelati erano troppo ben fatti. Solo post? Home Economist fine-di-mondo? Mockup alieno? Realizzazione da mascella per terra!! Beh poi ho scoperto che erano dipinti iperrealisti usati per superare i limiti fotografici del tempo su quei soggetti. Ed erano inseriti insieme ad altre foto... Peraltro insospettabili! |
user1856 | inviato il 01 Settembre 2021 ore 22:01
La prima se guardi bottiglia e inox del rubinetto ha i punti luce che sono verosimili ma non tornano. Dipinto per me. La seconda sicuramente dipinto. Comunque tornando alla fotografia, in ambito commerciale, l'uso dell'aerografo è sempre stato un must su certi prodotti... Che si faccia in AI dal mio punto di vista vuol dire che si toglie manovalanza operaia e si possono concentrare energie e risorse più al lato creativo! Un algoritmo che toglie condensa a certi prodotti o ricostruisce particolari ad hoc, significa risparmiare tantissimo per quelle attività time-consuming e volgere quel tempo alla fase più importante di ogni foto: quella precedente al clic... |
| inviato il 01 Settembre 2021 ore 22:06
Si, 2 dipinti. |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 7:28
Uno strumento in più: molto utile e molto efficace. Certo può sembrare a prima vista molto più utile alla polizia giudiziaria che al ritrattista di modelle, ma rappresenta comunque un'opportunità anche per quest'ultimo, e anche a molti matrimonialisti, che riusciranno ad avere uno scatto anche dell'invitato timido che si nascondeva.... |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 7:38
Il risultato ovviamente non potrà mai essere perfetto, dato che partendo da un'immagine a bassa risoluzione ci sono più risultati possibili. Ma in moltissimi casi va bene così. L'importante è che il risultato sia verosimile. Qua non si tratta di inventare a casaccio, ma di ricostruire ciò che manca in base a reti neurali addestrate con migliaia di foto. E' una ricostruzione fatta con cognizione di causa, che ha ovviamente i suoi limiti come detto sopra. Sarò molto curioso di provarlo. |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 8:38
In cosa differisce da quello di Photoshop? |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 8:56
“ Così finalmente diventeranno realistici tutti quei film dove prendono un'immagine sfocata e "ingrandiscimela ancora un po': taaak, ecco l'assassino" „ il famoso algoritmo di CSI diventa realtà........non si potrà più dire "che minchiata è impossibile" |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 9:31
“ La luce in natura è progressiva, non a scaletta come in digitale „ Con questa affermazione potresti diventare il parafulmine per tutti gli strali di chiunque conosca appena un po' di fisica quantistica Persino con la pellicola la luce funzionava "a scaletta" se è vero che servivano almeno 4 fotoni per sensibilizzare e rendere sviluppabile un singolo granulo di alogenuro d'argento. Ma il punto non è questo; se si utilizzano queste tecniche per ottenere un ingrandimento non sgranato o scalettato, ma da cui non sia ancora percepibile ad occhio alcun particolare inesatto, allora sarei propenso ad eccettarle come normale strumento di lavoro anche per il "fotografo", se però si dovessero realmente raggiungere risultati come quelli sbandierati dalla pubblicità, in cui ottieni un ritratto "realistico" e in grande formato a partire da una fototessera con l'immagine quadrettata, qualche domanda su chi sia realmente il soggetto ritratto me la porrei. A quei livelli, qualunque tecnica o strumento sforna risultati puramente "artistici" o comunque di fantasia. |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 10:07
ma scusate, parlando di fotografia amatoriale o artistica, che ci vedete di male in un algoritmo che "ricostruisce "le parti mancanti dell'immagine?. E' chiaro che nel caso di una fotografia "documentale" questa pratica sia poco lecita. La registrazione fotografica di un evento o di un attimo, deve essere fedele (per quanto possibile) alla realta' ripresa da QUEL PUNTO DI VISTA. Il fatto di poter interpolare e "immaginare" attraverso ad un software "possibili ricostruzioni" di parti mancanti e danneggiate e' comunque una possibilita' mai raggiunta prima. Ovviamente la ricostruzione va presa per quello che e': una ricostruzione teorica. Possibile, ma senza nessuna pretesa di fedelta'. Alla fine si tratta soltanto di strumenti.. e' l'uso che si fa dello strumento che determina il risultato. Se legittimo o meno. |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 10:35
“ e' l'uso che si fa dello strumento che determina il risultato. Se legittimo o meno. „ Ma infatti, alla fine il problema è sempre e solo questo |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 10:54
Queste tecnologie oltre ad essere applicabili alla fotografia come la si intende qui, sicuramente avranno impiego dove è necessaria l'IA. Per restare nell'ambito degli esempi di volti: upscale della foto e poi riconoscimento facciale (tipo nei telefilm di CSI). Altrimenti, posso immaginare anche applicazioni in ambito di ricerca, dove per limiti fisici non è possibile ottenere immagini ad altissima risoluzione, mentre accontentandosi di un aumento dell'incertezza nel risultato finale si può avere un'immagine di maggior qualità. Questi son solo esempi sia chiaro, ma non è che tutte le innovazioni nell'ambito fotografico debbano avere ricadute solo sulle foto che scattiamo noi (amatorialmente o professionalmente) |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 11:59
Come in tutto, anche in campo fotografico, la tecnologia pian piano sostituirà ogni intervento umano (controlli manuali) e fisico (lenti) a favore di un semplice calcolo elettronico…. La fotografia ha retto al passaggio tra pellicola è digitale ma difficilmente resisterà ad un cambiamento simile. |
| inviato il 02 Settembre 2021 ore 12:19
ma gia' oggi, con una telecamera si riesce ad effettuare il riconoscimento di un ambiente complesso come la strada. l'automazione gia oggi riesce a decodificare esattamente persino il tipo di veicolo o ostacolo che si trova sulla carreggiata e, in tempo reale, guidare una auto. pensate davvero che ci voglia tanto ad ottenere una registrazione piu efficace?. In fin dei conti.. quello che noi vediamo e' molto diverso da cio' che memorizziamo. Avere un AI che SEMPLIFICA cio' che vediamo, attraverso una codifica in simboli puo' solo essere un vantaggio. Il mondo e' andato molto piu' avanti di quel che riusciamo a sopportare. Credo sia il motivo per cui non VEDIAMO esattamente la potenzialita' della nuova fotografia. Faccio un esempio.. Cosimo, prendo una tua fotografia....se ti disturba cancello. cosimobarletta.com/ la fotografia del polipo che impugna le posate, passa perche' e' un distillato di simboli. Si stacca dalla realta' per descrivere una situazione impossibile, ma che per noi ha un senso. Alla fine questo fa l'AI. Attinge ad un bigdata, distilla e fornisce una visione irreale (ma con approssimazioni molto vicine) alla realta'. Ma non quella vera... realmente accaduta. Quella che percepiamo, ricordiamo e memorizziamo. |
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