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Davvero la foto stampata sta scomparendo?


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user1856
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 17:43

L'opera riprodotta su schermo ce l'ha chi non può permettersi la stampa.


Hirst col suo primo progetto NFT ha guadagnato 25 milioni.

Ognuno dei 10'000 disegni ha nel contratto d'acquisto del token la postilla per cui entro l'anno va deciso se mantenere la proprietà del token o l'opera materiale al posto del token.
Nel primo caso l'opera originale viene bruciata.

Non direi che gli acquirenti non possono permettersi l'opera su carta: sono proprio scelte diverse che ognuno prenderà in base a proprie valutazioni.

Tornando sulla terra e parlando di cose più terra terra entrando nel personale, sto pensando da un po' se fare anch'io degli NFT dei lavori che ho nella galleria online di Saatchi.
(Tra parentesi, generalmente è più consueto ricevere richieste per formati piccoli e non quelli normalmente in vendita perché alla fin fine, per quanto preferibile una stampa occupa sempre tanto spazio in quelle che per troppi, ahimè, sono comode gabbie2x3...)
Ma non li metterei a meno di quanto vendo le stampe li.
Quindi l'eventuale collezionista/fruitore/compratore scegliesse il token non lo farebbe per risparmiare.



avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2021 ore 17:45

Si il fotolibro l'ho fatto fare pure io, ma da quello che capisco i veterani della stampa in proprio ci sono e ci tengono come in molti ci tengono a vedere la foto al monitor al 100 per 100 oppure cambiano spesso attrezzatura.

user1856
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 17:50

C'è un mercato che vive con la stampa di foto album impaginati da casa



Anche quella è in crisi in fascia alta.
Prendo ad esempio l'azienda leader al mondo per qualità dei foto album, uno dei simboli del made in Italy hi end.
Vendono in ogni parte del globo e tra i testimonial si va da Yervant ai TwoMann e altri.
Mi spiace immensamente leggere cose del genere e a maggior ragione considerando che sono pure pre-covid vuol dire che ora potrebbe essere pure molto peggio... Ma significa che in fascia alta non è tutto così rosa e fiori il mercato...

messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2018/04/27/news/graphist

PS un grosso in bocca al lupo a tutti in GS che se lo meritano...

user92328
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 18:21

La vista umana si è evoluta con la luce riflessa dagli oggetti, altro motivo per cui cui la visione di una stampa è percepita naturalmente, a differenza della luce emessa da un dispositivo elettronico, la quale, pur fornendo le analoghe informazioni, ci apparirà come immateriale
direi che "ci apparirà come immateriale" è un punto di vista personale legato al proprio gusto, giustamente...

Io amo le foto viste a monitor, la retroilluminazione del monitor per me è impareggiabile....

Una bella foto su carta la apprezzo ugualmente, ma non ci perdo tempo e soldi per stampare le mie foto, sono semplicemente scelte personali.........


avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2021 ore 18:29

Vabbè, le solite ragioni: 20 anni fa la stampa in bianconero era finita e, invece, c'è ancora qualcuno che stampa: sinceramente, i prossimi 20 anni mi bastano. Le chiacchiere sono spesso distruttive. E' ovvio che la stampa, in un universo così variegato, non può che avere una piccola fetta del mercato. Ma per ora vedo che diversi stampano, le case produttrici di carte e di stampanti investono in prodotti nuovi e questo , al momento, mi basta, è un segno. Se poi vogliamo giocare a fare i distruttori e i porta-sfiga, potrei suggerire un nuovo argomento: e se la stampa non avrà il tempo di morire perchè morirà prima la fotografia a scapito di cellulari sempre più imbottiti di AI? Che ne dite? Possiamo massacrarci di più?

avatarsupporter
inviato il 29 Agosto 2021 ore 18:35

ieri ho fatto un giro alla Hoepli di Milano, per me la migliore libreria a Milano, nella sezione fotografia le raccolte fotografiche di autori o generaliste, sono quasi esclusivamente di foto a pellicola, e ormai nel digitale ci siamo da 20 anni

quindi ribadisco, la fotografia e morta, siamo nel digitale e le immagini da monitor non valgono nulla, domani saranno sostituite dal progresso tecnologico con immagini ancora piu vuotamente wow acchiappa like, tanto valgono niente che una raccolta fotografica di immagini digitali in un libro non la fanno

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2021 ore 18:45

Lomo: ce la faccio a stampare l'ultimo pacco di Canson?

user1856
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 18:56

Il punto più che altro è semantico.

Morto non significa necessariamente che non c'è più nessuno che pratica un qualcosa.

Ci sono ancora costruttori di calessi ed utilizzatori che adorano il loro mezzo.
Ma la nicchia è così ristretta rispetto a due secoli fa che si può dire sia un settore morto.

C'è pure chi fa dagherrotipi ma vale quanto sopra.

Probabilmente tutto nasce dalla diversa interpretazione della parola "morto".

Io ad esempio trovo che il settore hi end della fotografia da studio sia morto.
Capiamoci: gli studi ci sono e si lavora bene.
Però c'è sempre meno materiale perché i compratori di esso sono sempre meno e una volta scesi sotto la soglia di sussistenza dei produttori, questi sono venuti a mancare.
Ergo diventa sempre più difficile per chi vuole praticare ad ottimi livelli.
O trovi materiale usato o quel poco che resta sul mercato ha una barriera d'ingresso così elevata da diventare numericamente trascurabile.
Settore morto.
La stampa per fortuna (r)esiste ancora ma non se la passa poi così bene.

----

Una considerazione: qui leggevo di chi usa la TV per vedere le foto.
Altri no.
Mi domando allora quante stampe annue, grandi almeno quanto la propria TV, faccia chi preferisce appendere stampe...
A leggere qui pare che l'utente medio appenda le proprie foto in abitazioni enormi con metri e metri quadri di foto appese... Ad immaginarselo è bellissimo avere tutto questo spazio! Chapeau



avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:15

Parlando di fotoamatori penso che di stampe davvero grandi da appendere se ne fanno, immagino, davvero pochine: una volta esauriti i muri di casa che ci fai? Le tieni in una cassettiera apposita e le guardi (forse) una volta all'anno? Ci fai una mostra? Ok, quanti sono i fotografi che espongono regolarmente? Su questo sito ce ne saranno anche, ma fuori di qui?
Personalmente non ho una stampante fotografica e, quando ho una serie di immagini che abbia un qualche filo logico che le collega, faccio stampare un fotolibro, magari prima una bozza e poi il definitivo, per poter fare ancora qualche correzione. Quindi, in definitiva, stampo molto poco, proprio come facevo quando scattavo in analogico: facevo dia e ne facevo stampare qualcuna (sempre poche) se mi pareva che meritasse.
Però le immagini migliori preferisco sempre vederle su carta, e farle vedere agli amici in questo modo, perché se le mando con wa o per email non mi piace sapere che le guarderanno sul display dello smartphone o al massimo su qualche monitor starato...

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:19

Ok, allora non è proprio morta. Per fortuna è solo un po' malata....Chiedo ancora se sono previsioni a 2 anni, a 10 o a 20 anni: 10/20 anni mi potrebbero anche andar bene, sono un bel periodo e credo che nei prossimi 20 anni vedremo cose molto diverse in fotografia e non solo "stampa sì e stampa no". Sicuramente avremo buttato tutte le nostre reflex e le nostre ML e sicuramente i nostri computer e tutti, ma proprio tutti i programmi di postproduzione. Sicuramente saranno morti i nostri monitor per chi lo sa quale tecnologia.
E poi di nuovo chiedo: come mai Canon e Epson negli ultimi anni hanno sfornato tanti modelli di stampanti che arrivano al formato A3+ e A2? il loro marketing non è stato informato di quello che si dice su Juza? Oppure immaginano che ancora per un po' di anni si possa guadagnare su chi stampa, anche se, senza alcun dubbio, è diventato un settore di nicchia? Un settore di nicchia potrebbe essere anche quello delle medioformato digitali: presto morirà anche quello?
Infine, non capisco perchè si legga sempre l'associazione "stampe grandi-casa grande" ed esposizione su pareti: una noia mortale! Se parliamo di stampe A3+ io non le faccio per appenderle, ma come sempre per avere belle foto che inserisco ( come ho spiegato tantissime volte) in buste trasparenti forate che sono inserite in raccoglitori. Poi, se capita, qualcuna sarà anche appesa al muro, ma, per favore, finiamola con questa cosa della foto 30X40 che viene fatta per essere appesa e per la storia della casa grande: da l'idea che chi lo dice non abbia mai stampato e non abbia minimamente idea di cosa fa chi stampa. Posso capirlo per formati dall'A2 in su, ma un 30X40, dai! A me e a chi stampa, ripeto, fa subito venire in mente che chi parl di grandi case non abbia mai stampato. Ma vi pare che Canon e Epson sfornino stampanti per permettere alla gente di appendere le proprie foto ai muri? Immaginiamo i tecnici di Epson e Canon che progettano stampanti da 70 mq, oppure da appartamenti di 4 stanze e 110 mq, o ancora "facciamo una stampante per uno ricco da 300 mq". Magari uno anche con la villa al mare che ha bisogno di una maggiore durata degli inchiostri... Alessandro Pollastrini, dici la tua....

user1856
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:23

ieri ho fatto un giro alla Hoepli di Milano, per me la migliore libreria a Milano, nella sezione fotografia le raccolte fotografiche di autori o generaliste, sono quasi esclusivamente di foto a pellicola, e ormai nel digitale ci siamo da 20 anni


Penso sia un discorso di target.
Ovvero chi compra libri in libreria è un utente che gradisce di più un certo tipo di fotografia.

In libreria, in Italia, la maggior parte dei libri che ho, non si trovano.
E a leggere qui, molti utenti neanche lì considererebbero libri di fotografia, chiusi in gabbie mentali da fototalebanesimo 2.0.
Ergo se non li vendi non li tieni.
E se non li tieni, per il tuo target o per chi passa di la, semplicemente non esistono.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:25

Cos: dove abiti e dove compri i libri che nessun comune mortale può avere?
Comunque sono convinto anche io che, essendo quello dei libri fotografici anche una nicchia, sia una questione di target.
Una cosa però mi vede d'accordo con Cos: belle le sue foto.

user1856
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:36

Parlando di fotoamatori penso che di stampe davvero grandi da appendere se ne fanno, immagino, davvero pochine: una volta esauriti i muri di casa che ci fai?


Appunto.
Quindi le possibilità sono poche:
1- vivono in magioni da migliaia di mq;
2- oppure stampano spesso e sostituiscono le stampe di continuo;
3- oppure regalano continuamente stampe ad amici che non sanno più dove appenderle dopo aver finito pure lo spazio del soffitto;
3- oppure stampano praticamente nulla.


non mi piace sapere che le guarderanno sul display dello smartphone o al massimo, su qualche monitor starato...


E il problema che loro non vedono necessariamente i colori come li puoi vedere tu, te lo sei posto?
Tu pensa che ad esempio se guardo con un solo occhio (prima uno e poi l'altro) ho il destro che vede più giallo del sinistro.
Oh, generalmente si dice che le donne poi vedono più tonalità di colore, specialmente nei gialli e nei verdi.
Insomma la vista umana, in sé, non è "tarata" tra persona e persona...

user1856
avatar
inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:41

Infine, non capisco perchè si legga sempre l'associazione "stampe grandi-casa grande" ed esposizione su pareti: una noia mortale! Se parliamo di stampe A3+ io non le faccio per appenderle, ma come sempre per avere belle foto che inserisco ( come ho spiegato tantissime volte) in buste trasparenti forate che sono inserite in raccoglitori


Semplicemente dal mio punto di vista un A3+ è una stampa piccola che non permette un buon godimento di una foto.
Per certe foto, nemmeno a pagamento offro formati così piccoli.
Ergo se parlo di stampe grandi, in un'abitazione media, non ne puoi mettere troppe.
Messe in cassettiere ok, ma quanti ne hanno una? Ancora meno di chi stampa in grande.

user1856
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inviato il 29 Agosto 2021 ore 19:43

Cos: dove abiti e dove compri i libri che nessun comune mortale può avere?


Web o dalla fonte.
Non dicevo che sono introvabili ma che lo sono nelle librerie italiane... ;-)


PS per alcuni libri è stata pure dura in realtà ma semplicemente perché con numeri di stampa bassi...

PPS e un esempio a caso: da Hoepli un classico "e questa la chiami arte?" di Gompertz non lo trovi più da anni in lingua italiana.
All'estero nelle varie lingue non è difficile da trovare.
O ancora, il primo libro di Toilet Paper non lo si trova più.
O ancora, mesi fa mi hanno regalato Wonderland della Mitchell. Meraviglioso.
Epperò neanche su hoepli.it c'è.
Se non li trovi e non sai che esistono, semplicemente non esistono...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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