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Scanner per pellicole 35mm - output file Tiff


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avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 15:04

Penso anch'io che se non ci fosse stato un mercato bloccato ora le pellicole sarebbero mooolto migliori...e forse alla altezza del digitale...ma tant'è



Questo è un passaggio molto importante caro Giancarlo.
A onore del vero il mercato della pellicola, forse anche per effetto della concorrenza portata dalla nuova tecnologia digitale, sul finire del millennio scorso stata vivendo un momento molto vivace, direi anzi estremamente vivace ai fini della sua evoluzione.
Fuji certamente, ma credo anche Kodak, stavano impiegando grandi risorse per cercare di abbattere completamente, o almeno ridurre ai minimi termini, l'impatto della grana nelle emulsioni fotografiche, al punto da condurre studi specifici volti alla ricerca di nuove tecnologie, più nello specifico si trattava di tecnologie di stesura dell'emulsione sul supporto, che avrebbero dovuto fare in modo che i granuli di alogenuro d'argento non fossero più sparsi alla rinfusa nell'emulsione stessa ma andassero a costituire una sorta di lastricato unico... e laddove ogni singolo granulo esagonale, si parla di Fuji chiaramente, arrivasse al punto di incastrarsi alla perfezione, insieme con tutti gli altri granuli, così come avviene con le singole mattonelle all'interno di un pavimento.
O come le tessere di un mosaico se preferite!
In questo modo i vari costruttori contavano di ridurre l'RMS a valori estremamente bassi: si sussurrava di RMS fra 9 e 10 per pellicole intorno a 3200/6400 ASA, 5 o 6 per le 400 ASA e via via valori sempre più bassi al punto da, si sperava, poter ottenere pellicole di circa 20/25 o forse 32 ASA virtualmente prive di grana.
Di tutto questo ovviamente si sussurrava solo, poi in effetti bisogna vedere come sarebbe realmente andata a finire, è un dato di fatto però che la Fujichrome ASTIA 100 F, che guarda caso venne introdotta proprio verso la fine del millennio, vantava un RMS pari a 7 e laddove la Velvia 50, che è del 1990 e le cedeva uno stop intero in termini di sensibilità, ha un RMS 9; mentre la Kodachrome 25, che risaliva grosso modo agli anni '60, vantava il medesimo RMS 9 nonostante che cedesse, alla Astia 100 F, addirittura due stop pieni in termini di sensibilità.

La qual cosa quindi mi porta a ritenere che in fondo in fondo questi sussurri, queste voci di corridoio, insomma questo flatus vocis non doveva essere poi del tutto privo di fondamento ;-)
E, c'è da ritenere, anche la risoluzione di cui queste nuove emiulsioni sarebbero state accreditate doveva essere molto, molto più alta rispetto alle precedenti!

Per quanto riguarda infine la risoluzione delle pellicole va detto che, anche allo stato attuale, essa è molto maggiore rispetto a quella dei sensori digitali.
Pochi giorni addietro un mio amico ha trovato la notizia, navigando in internet, di un tale che negli Stati Uniti avrebbe ritrovato, in fondo a un congelatore del padre, nientemeno che un rullo vergine di Ektar 25 scaduto da ben 28 anni... e chiedeva notizie sia sulla pellicola sia sul trattamento cui avrebbe dovuta sottoporla dopo averla impressionata.
Ecco: la Ektar 25, intorno alla metà degli anni '80, già vantava un RMS pari a 5 unita a una risoluzione pari a ben 200 coppie di linee per millimetro.
A proposito: considerate che 200 coppie di linee/mm equivalgono a circa 140 milioni di pixels Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 16:18

Avevo all'epoca un caro amico proprietario di un laboratorio di sviluppo/stampa decisamente "non piccolo" che se avesse potuto avrebbe fatto una strage di tutto quello che aveva attinenza con Kodak...non faceva a tempo a rientrare dai debiti contratti con Kodak stessa che questa cambiava qualcosa nelle macchine di stampa oppure sviluppo e si trovava da capo con il comperare altre attrezzature.
In america Kodak comunque era "Kodak", e i concorrenti ricorrendo diciamo all'antitrust americano riuscirono solamente ad obbligarla a comunicare al settore, se non ricordo male 11 mesi prima! che avrebbe cambiato qualcosa tipo i bagni o le temperature o chissa che diavolo ma, come hai detto e confermo variava di continuo parametri infinitesimale nelle proprie macchine o bagni che poi risultavano nefaste per tutte le altre marche! Che dire..commercialmente ×...! Hanno però avuto quel che gli spettava... Erano convinti che nulla avrebbe potuto scalfire la loro egemonia!

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 16:25

Nel 1991 andando in cina, tra gli altri comperai anche un paio di rulli di Ektar 25 da 36 pose...Dovrei cercare tra le mie foto e negativi rimasti intonsi dopo un allagamento, quelle fatte con le ekar , ma ricordo che a parte una lieve dominante (molto lieve) sul verdolino, probabilmente dovuta al clima cinese Confuso la definizione era molto superiore alle altre emulsioni...

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 16:29

Tra l'altro Kodak si decise ad impegnare un pochiino più di fondi nella ricerca solo quando Fuji la pressò molto da vicino...imho! altrimenti tutto o quasi il guadagno era restituito agli investitori...non mi viene il termine esatto, ma ci siamo capiti;-)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 17:22

Tutto vero caro Giancarlo, la politica commerciale di Kodak l'ha sempre distinta per quella che è: una confraternita di accattoni miserabili.
Del resto il fatto stesso che le Kodachrome siano rimaste sostanzialnente uguali a loro stesse per settant'anni la dice lunga riguardo alle sue abitudini commerciali.
Alla fine solo quando Fuji cominciò a marcarla stretta su tutti i mercati mondiali essa iniziò, intendiamoci: sempre lento pede e con roboanti annunci cui però seguivano ben poche novità, a rinnovare la linea dei propri prodotti.

Del resto basta vedere come si è comportata in occasione del lancio della "nuova" E 100: due anni di annunci e squilli di tromba su Kodak che di nuovo tornava protagonista nel suo mondo, la diapositiva, con un prodotto totalmente nuovo e poi vai a vedere... se ne sono usciti con la copia carbone della E 100 G.

avatarsupporter
inviato il 11 Giugno 2021 ore 17:26

Per quanto riguarda infine la risoluzione delle pellicole va detto che, anche allo stato attuale, essa è molto maggiore rispetto a quella dei sensori digitali.

non ho mai usato una 25 iso ma il digitale lo vedo sempre superiore alla pellicola come resa del dettaglio almeno a monitor

ora si obbietterà che la pellicola si valuta in stampa, ma anche lì almeno in stampa inkjet vale lo stesso discorso, del resto se una pellicola digitalizzata è meno dettagliata di un file digitale a monitor, non si capisce perchè improvvisamente dovrebbe migliorare stampandola

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 17:52

Beh Lomo il discorso è abbastanza complesso e non lo si può ridurre a poche note come hai testé fatto tu.
Innanzitutto bisogna distinguere fra pellicola e pellicola.
Poi bisogna distinguere fra indirizzo e indirizzo.
Poi bisogna distinguere fra trattamento e trattamento.
E infine, cosa di gran lunga più importante, bisogna che sia chiaro quale sia l'interesse di chi parla.

Una cosa comunque è certa: dal punto di vista operativo il digitale vince sempre, e vince a mani basse.
Se poi il paragone lo fai sbilanciato tutto da una parte allora avviene quello che immancabilmente accade da un quarto di secolo a questa parte: il file prodotto da una miserrima Canon D 30, un sensore da tre mega francamente improponibile già all'epoca della sua presentazione, è già di gran lunga migliore della pellicola.

Nessuno però dice che la scadente Lucky Color presa come metro di paragone, che già di per sé sarebbe improponibile, dopo essere stara sviluppata non si capisce come, è stata scansionata, non si capisce come e infine è stata stampata... sempre non si capisce come ovviamente ;-) ma certamente senza seguire la procedura sua propria... ossia con l'ingranditore.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 18:25

Comunque per onestà intellettuale va detto che una negativa Lucky Color dovrebbe essere accreditata di una risoluzione effettiva di una sessantina di coppie di linee per millimetro.
La qual cosa significa che se fosse trattata come una pellicola seria, cosa assurda vista la caratura dell'emulsione, potrebbe restituire dettagli quantificabili in circa 12.000.000 di pixels.

avatarsupporter
inviato il 11 Giugno 2021 ore 18:47

Beh se con una GFx100 fai un pixel shift e poi passi da PS per un super resolution di pixel ne hai 1.600.000.000 MrGreen

ma ovviamente non serve a nulla, poi io non sono un amante del super dettaglio, a me bastano e avanzano i16mpx della Df nel digitale

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 19:40

Ecco Lomo... questa sulle prime sembra una stupidaggine però è importante.
Il problema in realtà è molto semplice: la pellicola potenzialmente ha un enorme dettaglio... praticamente però non solo non può aumentarlo ma, al contrario, lo può perdere molto facilmente.
Al contrario il digitale ha molto meno dettaglio ma innanzitutto esso resta immutato al variare della sensibilità, cosa impossibile con la pellicola, inoltre poi, e questo è ancora più importante, esso può essere in qualche modo enfatizzato, reso più netto insomma, diciamo che lo si può rendere più appariscente ecco.

A questo aggiungi che le prove sono fatte tutte in modo da avvantaggiare il digitale ed ecco allora che alla fine non c'è storia, e il digitale vince a mani basse!

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 19:47

Comunque Lomo la Rollei ATP 32 ha una risoluzione REALE di 900 coppie di linee per mm, mentre la Adox 20 si "ferma" a sole 800.
Il che significa che in entrambi i casi la risoluzione taroccata MrGreen della GFX la superano alla grande senza artificio alcuno ;-)

avatarsupporter
inviato il 11 Giugno 2021 ore 20:50

900 linee ma teoriche, poi dipende cosa metti di ottica, con i Russi una ATP 32 è sprecata MrGreen

devo comunque dire che se apri al 100 un file della GFX50 è un piacere vedere quel dettaglio, ma è un piacere fine a se stesso, il dettaglio non fa la foto, anzi a volte la peggiora

qui si aprirebbero praterie di discussione, ma l'ho capito usando il foveon, pur con tutto quel dettaglio mai visto nulla uscire che possa definirsi minimamente artistico, anzi quel dettaglio allontanava qualsiasi percezione di artistico

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2021 ore 21:37

Non ho uno scanner per cui non posso fare confronti diretti, ma scansiono con la digitale con ottimi (secondo me) risultati con il bianco e nero.
Il mio setup: canon 5dii, Sigma 105 macro, tavoletta luminosa della kaiser dedicata (circa 90 euro) e maschere digitaliza della Lomography formato 135 e 120 per mantenere le pellicole in piano (sui 35-40 euro), cavalletto. Impiego circa 20 minuti per scansionare un rullo da 36pose. Il 120 se voglio solo archiviare lo faccio stare in un fotogramma (un rullo in 8-10 minuti) altrimenti faccio 4 foto parziali e le unisco in lightroom.
Mai scansionato diapositive ma con lo stesso sistema penso che dovrebbe funzionare benissimo.
Pellicole colore, stesso sistema bene, I problemi sono poi quando converti in positivo con lightroom per la correzione delle dominanti. Ci sono plug in come negative lab pro che funzionano bene (ho usato la versione di prova) e costano sui 100 euro una tantum.

Per sentito dire i comuni scanner piani vanno meglio per il 120 che il 135, e come diceva Lomography i vecchi pustek forse vanno meglio per il formato più piccolo.

Mi piacerebbe fare un confronto con scanner. Se c'è qualcuno che ne è munito possibilmente facilmente raggiungibile da Verona potremmo organizzare questo test

avatarsenior
inviato il 12 Giugno 2021 ore 5:23

Ovviamente Lomo, l'arte è una cosa la tecnica è un'altra e ben diversa.
La tecnica è al servizio dell'arte ma se diventa essa stessa arte allora il fotografo ha sbagliato mestiere.
Ma è una cosa talmente chiara ed evidente da essere lapalissiana quindi, in tutta sincerità, non comprendo il motivo per il quale si debba sempre sentire una sorta di bisogno impellente di rimarcarla questa cosa!
Insomma sembra quasi un distinguo da fare obbligatoriamente mentre invece, fra persone che conoscono ciò di cui parlano, dovrebbe essere superfluo.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2021 ore 10:55

Io ho l'Epson V750 e confermo che sul 120 è decisamente migliore che sul 35mm.. anche su negativo; su diapositivo forse un pochino meglio...
Ahime sono di Roma...!
Il metodo che usi per me è il migliore per riprodurre negativo/diapositivo digitalizzandole...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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