| inviato il 27 Aprile 2021 ore 8:43
Scusate l'ignoranza grassa: Orton che roba è? |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 8:51
Vabbè ragazzi ma di che stiamo parlando? Almeno lì l'elaborazione è onesta, nel senso di evidente. Poi può piacere o meno, oppure può piacere o meno il concetto che ne sta alla base. Mi fan più ridere i post che vedo aprire da certi utenti sulla magia inarrivabile delle lenti del medio formato, quando poi presi dalla vocazione gli stessi aprono post dove spiegano candidamente che quella magia è ottenuta con precise tecniche di modifica della nitidezza e della sfocatura. Qui ormai è tutto un apparire, e non c'è nulla di male, per carità. Quanto a se questo sia degno di un premio oppure no, dipende dall'ambito, se il contesto lo consente.. |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 8:52
È un effetto, rigorosamente nato con la pellicola, usato appunto da Michael Orton, che faceva una doppia con uno scatto a fuoco sovraesposto e uno fuori fuoco... Otteneva questo effetto "fiabesco" |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 9:52
la realtà nn basta più .. vogliamo credere di poterla piegare ai nostri desideri |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 10:12
“ Ho già citato le fotografie con le star trails (che a me non entusiasmano) Zeppo ha citato le Vie Lattee posticce ed appiccicaticce condannandole (ed anche a me sono venute a noia posticce o meno che siano), ma se dovessimo usare il criterio della verosimiglianza, ad es., anche delle foto del cielo profondo non saprei dire che valore abbiano: sono foto valide perché hanno uno scopo scientifico? Sono belle foto perché rappresentano bene quello che non riusciamo a vedere ad occhio nudo? „ Andrea, la seconda che hai detto... Comunque hanno anche un valore scientifico, pensa soltanto alla cosiddetta Hubble Palette o ripresa in falsi colori che evidenzia le emissioni di tre elementi (con tre differenti colori) Idrogeno Alfa, Ossigeno e Zolfo ionizzati Ma anche le tradizionali foto RGB non sono altro che quello che il sensore della macchina acquisisce, allo stesso modo di una normale foto di paesaggio “ Hanno qualche attinenza con ciò che l'occhio potrebbe vedere (mi pare di capire che non sia così) ma se condanniamo una foto perché vi è stata incollata una galassia che non poteva essere lì stiamo assumendo, per il giudizio, o il criterio della verosimiglianza o il criterio della scientificità ma, correggimi se sbaglio Zeppo, in base al primo anche le foto del cielo profondo non hanno verosimiglianza in senso stretto e, in base al secondo, quelle fatte da fotoamatori non nascono per un'utilità scientifica e nemmeno hanno uno sfruttamento in ambito scientifico. „ Perché un amatore non può essere interessato alla scienza? Io lo sono fin da quando ho memoria... ed essere arrivato a fare questi scatti da casa mia ha per me dell'incredibile! Guarda che in una foto del profondo cielo non c'è nulla di inventato (gli scatti multipli servono soltanto ad acquisire più fotoni possibili, senza saturare il sensore) a differenza di quella che ho postato ad inizio articolo, dove la fonte di luce è stata aggiunta ed è stata applicata la sfocatura Il workflow di una foto astronomica, a parte l'integrazione dei diversi scatti, è veramente stringata e del tutto simile alla fotografia tradizionale... saturazione, bilanciamento dei colori (si utilizzano delle stelle note per farlo, perché le stelle hanno colori diversi... ) e riduzione rumore “ Mi pare che la validità di quelle foto stia più che altro nel piacere che procura al fotografo la complicata fase di scatto e lo studio e l'impegno che necessita. „ Dimentichi il piacere di visionare il risultato... Tutte cose che, credo, ogni altro fotografo di ogni altro genere cerca, no? |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 10:16
Grazie Angus, un nome e una tecnica che non conoscevo affatto. A ulteriore dimostrazione della mia totale, assoluta indifferenza mista a vera e propria insofferenza, nei riguardi di qualsiasi forma di tarocco |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 10:26
Sai ovviamente, che non mi piace definire tarocco una soluzione creativa |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 10:49
Angus, l'ho fatto apposta, non voglio entrare nell'inutile diatriba di cosa e' fotografia e cosa e' grafica. Se parliamo piu' correttamente di immagini, la situazione migliora e non ci si scanna piu'... Poi, se un'immagine e' bella, c'e' poco da dire. Ad esempio Anja Anti fa delle immagini bellissime, ma e' evidente l'uso della post, se non la facesse sarebbe impossibile. Fotografia? non fotografia? Frega niente, sinceramente. |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 10:55
Credo che con la fotografia digitale sia emerso qualcosa che esisteva già anche prima, con l'analogica: la mancanza di un confine preciso tra fotografia e grafica, e tante discussioni su cosa sia la fotografia, cioè a che punto si dovrebbe fermare la postproduzione. Un po' come l'Accademia della Crusca che cercava di stabilire delle regole per dire cosa fosse esattamente la lingua italiana e cosa fosse lecito farci. Poi anche loro si sono arresi e adesso i grammatici sono tutti più o meno d'accordo nel dire che una lingua è quel che è, e la grammatica non può prescrivere ma soltando descrivere. Certe immagini molto elaborate a volte mi piacciono, altre no. Se poi quella roba lì si debba chiamare fotografia o in altro modo è solo questione di intenderci sui termini da usare. Poi mi piacciono molto le foto con scarsissima postproduzione, quando sono ben riuscite: hanno un fascino tutto loro. Ma ormai i fotografi fanno quello ma fanno anche altro. |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 10:58
Leo, belle alcune di queste immagini di Anja Anti, ma sto cavolo di Orange & Teal ha rotto gli scocones! |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 11:26
Eh, alla fin fine i colori opposti sono d'impatto. Come vedi anche lei usa il formato quadrato, insta rulez.. |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 13:03
Post o non post, grafica o rappresentazione della realtà, sono a mio avviso parte del grande dilemma: la fotografia è documento o opera d'arte? Personalmente ci ho riflettuto molto nel corso degli anni. Sono andato a innumerevoli mostre fotografiche, acquistato decine di libri, frequentato serate fotografiche e fotoclub, eventi, manifestazioni e parlato con autori. Eppure, in tutto questo tempo sono arrivato alla conclusione che non c'è una distinzione netta tra le due cose. Quando una fotografia smette di essere documento per rientrare nella sfera artistica? E soprattutto: cosa definisce un artista? Insomma, penso che l'argomento di discussione sia estremamente complesso e impossibile da sviscerare qui. Tuttavia trovo che una delle più belle definizioni di documento e di arte l'abbia data Michele Smargiassi nel suo articolo " E' fotografia, ma sembra un cruciverba" che invito chi è interessato a leggere. La fotografia artistica "si riconosce dai segni che negano il suo essere il prodotto di una procedura tecnica. In definitiva, è fotografia d'arte quella che smette progressivamente di essere una fotografia..." Quella documentaristica , invece, è la cosiddetta fotografia straight , diretta. Dice Smargiassi " il diritto della fotografia a essere solo fotografia e a esibire solo i segni della sua specificità di medium: nettezza, definizione, rispetto del prelievo originario." Credo che le cose siano entrambe valide. Il problema, a mio avviso, è quando si cerca di far passare come documento un'immagine prodotta ai fini artistici. |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 13:21
Mi riservo di leggere l'articolo di Smargiassi, ancora non lo ho fatto ma la domanda mi sorge: quindi una fotografia in stile documentario non è arte? O una fotografia in stile documentario è diversa da una fotografia documento e può assurgere allo stato di arte? |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 15:21
La cosa più assurda di quella foto secondo me, più della quantità smisurata di post è il quanto sia fatta male quella post. L'immagina ad una prima occhiata è gradevole, ma c'è qualcosa che stona e se si ha l'occhio allenato si capisce subito cosa sia andato storto, ovvero l'autore ha schiarito o scurito certe zone usando maschere di luminosità ma "bloccandosi" sugli alberi causando cambiamenti di luce troppo bruschi e innaturali. Ho indicato con la freccia rossa le due zone incriminate divise dall'albero, sembra che la luce si spenga totalmente in corrispondenza del tronco perché il fotografo ha schiarito (o scurito) solamente una delle due parti. Altra cosa strana è la luce sui tronchi che arriva dal lato sbagliato rispetto alla fonte di luce principale della scena (x blu) che a sto punto vista la direzione delle ombre viene da chiedersi se fosse effettivamente lì.
 “ Ho già citato le fotografie con le star trails (che a me non entusiasmano) Zeppo ha citato le Vie Lattee posticce ed appiccicaticce condannandole (ed anche a me sono venute a noia posticce o meno che siano), ma se dovessimo usare il criterio della verosimiglianza, ad es., anche delle foto del cielo profondo non saprei dire che valore abbiano: sono foto valide perché hanno uno scopo scientifico? Sono belle foto perché rappresentano bene quello che non riusciamo a vedere ad occhio nudo? Hanno qualche attinenza con ciò che l'occhio potrebbe vedere (mi pare di capire che non sia così) ma se condanniamo una foto perché vi è stata incollata una galassia che non poteva essere lì stiamo assumendo, per il giudizio, o il criterio della verosimiglianza o il criterio della scientificità ma, correggimi se sbaglio Zeppo, in base al primo anche le foto del cielo profondo non hanno verosimiglianza in senso stretto e, in base al secondo, quelle fatte da fotoamatori non nascono per un'utilità scientifica e nemmeno hanno uno sfruttamento in ambito scientifico. Mi pare che la validità di quelle foto stia più che altro nel piacere che procura al fotografo la complicata fase di scatto e lo studio e l'impegno che necessita. „ Occhio però, in astro il discorso è un po' più complesso, perché bisogna distinguere tra la post "posticcia" (vie lattea scattate a focali diverse, tirate all'inverosimile, con colori assurdi e irrealistici, cieli fatti in tracking incollati su paesaggi fatti magari da altre parti con ancora la luce del tramonto o dell' ora blu e chi più ne ha più ne metta) con la post "tecnica" necessaria ad andare oltre le limitazioni dello strumento e a mostrare ciò che ad occhio non vedi ma che non vuol dire che non esista in quel punto del cielo e in quel momento! Uno startrail lo si fa unendo centinaia di foto perché è la soluzione migliore dal punto di vista tecnico, ma già si facevano a pellicola con scatti singoli con la pellicola perché le stelle sono lì e si muovono in quella maniera, non è certo un artefatto della tecnica o della fotocamera! Una foto astronomica ha sia un valore artistico in quanto bella (ed è pieno di bellissime astrofoto sia landscape che deep) che scientifico (o se preferisci divulgativo) dato che permette di comprendere una realtà che ripeto ESISTE rendendola accessibile alla comprensione di chiunque. Il giusto compromesso tra post e racconto della realtà esiste eh, chi dice il contrario imho ha la coda di paglia, basti guardare ad esempio le regole del WPP (che magari per l'astro non vanno bene ma vabbè, è un genere un po' a parte ), se uno arriva a costruire la luce da zero come la foto vincitrice del concorso del topic allora si sta parlando di grafica e tanto vale fare i concorso con i render 3D no? |
| inviato il 27 Aprile 2021 ore 15:23
Sai ovviamente, che non mi piace definire tarocco una soluzione creativa Indubbiamente. Ma se si esagera, e purtroppo accade ormai sempre più spesso, ci vuole poco a scivolare nella vera e propria manipolazione |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |