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E tu, che tipo di fotografo sei?


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avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 11:08

Semplice fotoamatore.

avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 11:39

Io mi sento molto accaparratore, ma vorrei saper narrare, creare e accarezzare.....i risultati sono alterni in difetto Triste

user132716
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 15:28

Su questo quesito ho riflettuto..
Abbastanza..
Non mi sento un fotografo e neppure un fotoamatore..
Eppure fotografo..
Sono l'unico?
Etichette... Sono tutte etichette, di primo grado, di secondo e di terzo e così via..
Supponiamo che dicessi mi sento creatore, o accarezzatore.. Da li in poi all'infinito nasceranno altre domande: ma che tipo di accarezzatore?
O creativo¿
Quando fermo un'immagine devo trovare piacere nel farlo.. Esiste questa categoria?
Il godereccioMrGreen

user19933
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 16:48

@Zeromanara, penso che il piacere sia sempre una buona guida, ma è un po' come dire che dall'amministratore di condominio ci si attende anzitutto "onestà". Non è un requisito che dovremmo dare tutti quanti per scontato? Come può essere l'onestà derubricata ad una discriminante? Intendo: in un mondo normale, ovviamente MrGreen

-

Dai diario segreto di Pallino giallo, libere confessioni di un apostata:

Nel mio modo di vedere le cose in fotografia ci sono tre livelli: il gioco ampio, con distese di paesaggi spettacolari mozzafiato e poi ci sono gli scatti macro, in cui si va a scoprire la complessità del minuto; in mezzo, un'enorme area grigia, difficile da definire, ma al cui interno c'è quello che io oggigiorno chiamo il “gioco corto”, uno scatto decisamente molto ravvicinato ma altrettanto decisamente non macro. Del gioco lungo m'annoia la ripetizione, la prevedibilità, la quasi impossibilità di rendere davvero “tuo” qualcosa che hanno già visto, e fotografato, milioni d'altre persone. Degli scatti macro non mi piace l'endoscopia, nonché l'effetto wow presente in troppe immagini. Quindi me ne sono stato nell'area grigia di mezzo per tanto tempo, sperimentando, finché ho cominciato a definire meglio il perimetro di quello che oggi chiamo “gioco corto”.

Cosa mi piace del “gioco corto”? Il suo elevato grado di libertà. Non è fotografia di genere, secondo me, ed anche se lo pratico per strada non è strada, non è persone, o nature morte, o fiori. Assomiglia di più ad una raccolta di probabilità, ma è molto rivelatore. Hai presente il test di Rorschach? Quello delle macchie che devi dire cosa ti ricordano quando le osservi? Non siamo troppo distanti. Ma il mio “gioco corto” è ancora meglio: perché, attraverso la fotografia, disegno delle macchie e poi, sviluppandole, imprimo sopra il mio marchio di narrazione. Altro fattore di libertà è l'indipendenza dall'attrezzatura rispetto ad altre forme di fotografia. Infatti uno smartphone mi è più che sufficiente. A me basta potermi avvicinare abbastanza ad un soggetto. Non serve molto altro.

Allora, vuoi sapere come pratico il mio “gioco corto”? Come accade sempre per la fotografia: aprendo gli occhi. Ma, mentre per tanti generi fotografici tutto inizia con un soggetto, nel mio “gioco corto” tutto inizia con una domanda: cos'è un soggetto? Cosa vedo, attorno a me, che potrebbe essere un soggetto? Per me, la creazione inizia già da qui, dall'estrazione di un soggetto da una foglia, da una crepa, dall'olio che frigge il mio pranzo in un chiosco cinese. Anziché raccogliere un soggetto fotografico “cotto&mangiato” io me lo conio da solo, e ciò soddisfa enormemente la mia vanità umana e la mia creatività fotografica.

Ma anche altri fattori guidano le mie scelte, al lato pratico. Ad esempio, io sono un tipo di fotografo impaziente. Non tollero di dover dipendere dalla luce, perché quando m'accorgo che qualcosa può essere “pigliato” lo devo poter estrarre dal mondo reale senza intoppi ed attese di sorta. La pianificazione non è nelle mie corde. Ma intendiamoci: posso metterci anche un'ora a trovare l'inquadratura giusta, solo che dev'essere proprio quell'ora li, e non un'altra di un'altro giorno! Per gli stessi motivi ho finalmente buttato alle ortiche tutta la mia vecchia attrezzatura fotografica. Il mio “gioco corto” oggi come oggi evita tutte quelle composizioni in cui l'ottica e la profondità di campo risultino fondamentali. Era un guinzaglio questa cosa, per me. Quando ti avvicini molto e sei molto personale nel definire cosa sia un soggetto non hai bisogno d'altro. E se il soggetto, o l'ottica che usi, ti ostacola in qualche modo allora sei già fuori dal perimetro del mio “gioco corto”.

user132716
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 17:21

Comprendo perfettamente..
Il discorso.. Pure a me il macro o il lungo stanno stretti..
Nel senso proprio che ho bisogno di una visione +ampia, altrimenti mi sembra di non comporre, poi certo ho 2 tele, il più lungo potrei eliminarlo, anzi ci penso da un po, che tra l'altro con tubi prolunga mi diventa un ottimo macro,ma sempre stretto.. Angolo di ripresa.
Riguardo al soggetto, si, ci posso stare addosso anche un'ora, è una forma di meditazione, come il famoso peperone di.. Ci siamo capiti.
Non penso che visto è fotografato, il sopra citato peperone.

spesso, molto, molto spesso, lascio lo spazio, che le immagini giungono da sole, e li non posso perdere l'istante, sarebbe come perdere il treno, è un'urgenza, quella stessa che Van Gogh, aveva di abozzare quello che aveva intuito..
Che poi puoi riprendere con calma...
come fare all'amore con il momento... È cosi...
Poi certo ho realizzato anche scatti costruiti, composizioni pensate e premeditate, addirittura disegnandone i contorni prima con carta e matita..
Ma seppur con risultati soddisfacienti, non sono infine quelle foto istintive, per il gesto, e non per la tecnica, che risultano poi irripetibili se non colte in quel MOMENTO.
difficile dire in tutto cio, se acchiappatore, visionario, narratore.. E di quest'ultima anche potrei dire di si... Foto nate da storie precedenti, che hanno dato un seguito alla storia..
Ma in pochi casi, di più foto ermetiche, minimaliste nel modo di concepirle..

Ditemi voi, guardate i miei scatti, i più sono di la', non su juza, qui mi sono adattato, ai generi proposti, in che genere dovrei rientrare?
da me..
Risulta arduo mettermi in un casellario..
Magari per voi è + facile.

In ultimo condivido appieno la scelta di levare più attrezzatura possibile..
Vero è che certi scatti richiedono certe lenti..
E.. amando i fissi, 3/4,ci possono stare, anche se ne basterebbero 2,lungo e corto.

user19933
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 18:22

Sono esagerazioni, a tratti buffe, di profili stereotipi utili ad una (auto)valutazione spannometrica in tema d'attitudini, possibilmente sul medio-lungo periodo. La cosa inizia e finisce li. Quindi non si tratta di metterti/ci in un casellario... non è proprio quello il senso, mi spiace.
Quanto ai "mostri sacri" della fotografia ho già glissato in precedenza e continuerò a farlo. Primo perché ho un'approccio iconoclasta, secondo perché in questo forum (come in tanti altri posti, per carità) l'argomento viene spesso trattato come si fa nelle cattiva scuola, quella ottusa: ti spaccano talmente tanto le ... con il mostro, che la parte sacrale non può che risultarne devastata. Il feticismo autoriale non fa per me.

user132716
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 19:18

@Ramon
Sorriso
Guarda che non sono Degas, sotto mentite spoglieMrGreen
Anche perché quel linguaggio radical chic, non mi appartiene, ed a fatica comprendo linguaggi a me risultanti astrusi..
Detto questo, preferisco cose difficili con termini semplici..
Che concetti semplici resi complicati per innalzarli a chi sa quale modello...
Quello che succede un po con l'arte moderna..
Che molti non capiscono, e chi dovrebbe facilitarne la comprensione, al contrario complica tutto, per farla sembrare ancora più rara e per pochi eletti..
Io spesso assistendo a questo spettacolo, mi piego in 2, dalle risate..
Se esiste la categoria intuitivo, onestamente la preferirei a quella di creativo, perché quest'ultima potrebbe sembrare un sopravvalutazione di se stessi.. E dar così da mangiare all'ego..
Ed io di nik faccio :zero frazz:

user19933
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 19:33


Se esiste la categoria intuitivo, onestamente la preferirei a quella di creativo


Apprezzo molto che tu abbia sollevato questa distinzione.
Non per la tua preferenza personale, ma perché tiri in ballo l'intuizione.
E mi metti davvero in crisi perché l'intuizione (in qualsiasi campo) è quella cosa che scardina ogni formula o tentativo razionale di dare ordine ad un sistema complesso.

Ma non direi che nell'attitudine del Creativo ci sia necessariamente sovra valutazione di se stessi. Sicuramente nel Creativo c'è Volontà (Kunstvollen: l'arte inizia con la volontà d'arte). Mentre l'intuizione accade a prescindere da questo ruolo attivo del volere, essendo fenomenica.


avatarsenior
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 19:52

serve un grafico 3d con l'intuizione. Sorriso

user19933
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 19:56

e la botta di culo MrGreen

user132716
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 20:03

Ecco..
Centrato il punto... "accade"
E Noi poniamo le condizioni.. Perché possa accadere
Ma che la creatività sia : volontà..
Mm.. Avrei qualche dubbio,
Di sicuro quello di voler indagare e approfondire un'intuizione è un atto di volontà, ma ben motivata, e remunerata dal risultato dell'indagine o approfondimento.. Si spera, anche se non sempre il risultato è quello sperato.
La creatività è intuizione, appunto è irrazionale, altrimenti è applicazione della conoscenza acquisita, che quella si!.. serve per realizzare l'opera, vedi sagrada famiglia ad es. È un opera di pura creatività, Ma non il grattacielo più alto del mondo; in quel caso c'è tecnica e volontà, ma non la creatività di Gaudí, costellata di 1000 piccole intuizioni..
Sbaglio?
A me sembra così..
Poi neccessariamente una certa umiltà, certo impedisce l'offuscamento tipico degli ambiziosi in preda all'ego..
Gaudí sembra diffatto non lo fosse, al contrario si trascurava per portare a temine un idea.. Un'intuizione che attraverso di lui si era resa manifesta(penso) e non qualcosa di razionale e calcolato.. L'insieme.. Poi, logico è anche un opera ingegneristica.. Ma di più è qualcos'altro..!? Confuso

user19933
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 21:33

@Zeromamara

La critica artistica è suddivisa in diverse correnti di pensiero. A me, per formazione, viene naturale preferire quella (minoritaria, lo ammetto) per cui l'arte inizia con la volontà d'arte dell'artista. Nel tempo il concetto di Kunstvollen ha assunto sfumature di senso diverse, ed impieghi diversi, ma per farla molto semplice, ad esempio, la corrente che si richiama al Kunstvollen ritiene che se un artista non ha licenziato un'opera, ma l'ha accantonata, buttata, chiusa e dimenticata in un cassetto, allora quest'opera non debba essere "recuperata" dalla critica artistica per ri-valutare l'artista stesso.

Perché? Perché in lui non c'era questa volontà e questo fatto deve essere rispettato. Pragmatica luterana, che pregherei non sia confusa con la capacità/volontà di "promuovere" il proprio lavoro. Altri la pensano diversamente e di "opere postume” riscoperte il mondo è pieno, lo sappiamo, e va bene così. Ognuno si tiene la sua idea, perché tanto possono convivere. È però evidente che un tipo d'approccio conduce al feticismo autoriale mentre un altro gli si oppone concentrandosi unicamente su ciò che l'artista ha VOLUTO tramandare di se: le sue intuizioni, la sua creatività, il suo stile, eccetera eccetera.

Ma tutto ciò non riguarda il nostro gioco MrGreen
Dicevo già in altri interventi che se usiamo parole come "creatività" e "narrazione" e adesso anche "volontà" e "intuizione" in termini assoluti questi concetti assumono significati ampi e diversi rispetto al nostro contesto che è, invece, molto relativo e un pochino valoriale (un diagramma con due assi).
Non possiamo passare dal “Creativo" di questo schema (un banalissimo indicatore) alla "creatività" come se nulla fosse, sarebbe prima di tutto un errore metodologico e poi anche una cosa priva di senso infatti ci perderemmo nelle definizioni, negli esempi, e sommeremmo incomprensioni su incomprensioni.

Creativo è un indicatore, che si oppone ad un altro indicatore, Narrativo, e all'interno di questo "schema" questa opposizione ha ragione d'esistere (per me, magari per altri no) mentre al di fuori di esso queste parole tornano, chiaramente, ed anche per me, ad assumere significati assoluti per nulla in opposizione tra loro.

L' “Umiltà" poi contempla davvero tutto un discorso legato alla morale sul quale non mi sento d'intervenire perché ciascuno di noi ha un suo sistema di valori che è meglio non tirare in ballo anche perché non c'è ne bisogno per affrontare questi temi.

user132716
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inviato il 06 Febbraio 2021 ore 23:10

Bene, aldilà della volontà, che è necessaria anche per uscire dal letto la mattina, poiché se ce mancanza totale di volontà si assomiglia piu ad un vegetale che ad un essere senziente, per dirla come la direbbe il Dalai Lama, consideriamo anche l'istinto, o... La necessità di comunicare, che non so se rientri nell'istinto umano, di certo lo è negli animali, serve a rafforzare il clan ad es tra i primati spulciandosi a vicenda per es.
Tra gli umani, oltre alla forma verbale, ci sono altre forme di comunicazione e quindi di espressione, dal canto alla danza, alla pittura, alla scultura, cioè qualsiasi cosa che parli di noi.. O.. Attraverso di noi, e ci metta in relazione con gli altri, potrebbe essere anche cosi..
Quando queste forme di espressione ,raggiungono stati elevatissimi di bellezza ed armonia fluendo in modo spontaneo,e trovando il proprio ordine in modo del tutto irrazionale..
Io li vedo l'arte.
Boh magari ho scritto cose del tutto banali..
E risapute.. Oppure no..
Ma in tutto questo non vedo + volontà..
Che andare ad es. a correre la sera anche quando fuori piove..
Forse forza dell'abitudine.. E una volta abituati ad una cosa difficile disfarcene..
Come star qua a scrivere su juza, d'altronde non è un atto di volontà, è un piacere.. E Così dipingere per un pittore,
O suonare per un musicista.. Per contro
Se c'è apatia... Non ti lavi neanche i denti..

Sulle opere incompiute...
Oramai divaghiamo un attimo
Si potrebbe aprire un topic a parte.

comunque, io ho ancora ripreso progetti sospesi, cose che avevo lasciato in parte nell'attesa di ritrovare l'ispirazione, quindi non una volonta di abbandonarle a se stesse, semplicemente opere non terminate..
Tra l'altro le statue che di più mi hanno colpito di Michelangelo sono proprio quelle che non ha mai terminato.. (Forse il caso.. O..
Altre commesse ai cui non poteva sottrarsi)

Certo che.. Vedere
La forma che esce dalla pietra..
Magnifico..

Ritorniamo in tema.
Ora per essere più preciso, mi sono andato a rileggere in apertura topic, cosa si intende per ognuna delle 4 figure, od opposti su i 2 assi.. E

Non ne esco, poiché mi riconosco in tutti e 4..
Se almeno fossero stati solo 2..
Male che vada la perizia psichiatrica diceva :
BipolareMrGreen

Ps: non umiltà, forse ho sbagliato, + assenza di ego

user19933
avatar
inviato il 06 Febbraio 2021 ore 23:58

Bipolare è bene, almeno uno non s'annoia, ma ...
con scappellamento a destra o sinistra sull'asse Z intuizione/botta di culo?
;-)

user132716
avatar
inviato il 07 Febbraio 2021 ore 0:07

La botta di culoEeeek!!!
È anch'essa un intuizione.. MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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