user33434 | inviato il 21 Dicembre 2020 ore 20:51
@Schyter Se ho ben interpretato quello che intende Feninger nel passaggio che hai postato credo voglia sfatare il mito, effettivamente abbastanza diffuso, del negativo perfetto. Quel negativo che non avrà assolutamente bisogno di manipolazioni perché la stampa finale in ogni sua parte ha esattamente i toni che deve avere tutti al loro posto, parliamo di una chimera. Devo però dire che non ricordo Adams farne menzione nel Negativo e neanche nella Stampa, il sz viene invece proposto come un metodo per previsualizzare i rapporti tra i toni in modo abbastanza corretto senza dover necessariamente costruire delle curve per sapere come esporre secondo il nostro intento così da sviluppare e stampare di conseguenza. @Vincenzo Fratello Auguri per il tuo approccio a questo bellissimo mondo. Se posso darti un consiglio, quando scansioni un negativo con una reflex devi considerare che il negativo retroilluminato ha una gamma dinamica abbastanza bassa, per dare il giusto contrasto dovrai tu compensare in pp stiracchiando un po' i valori con curve o valori tonali. |
user30556 | inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:05
“ Ma se un sistema funziona mi sembrerebbe sciocco cambiarlo solo perché è datato „ “ Non aggiornarsi probabilmente si rimane nelle condizioni "primitive" ... proprio come il tuo avatar ... Sorriso Sorriso „ Schyter, approvo il pensiero in generale. Se sono soddisfatto dei risultati, non perdo neanche tempo a cercare altro. Fosse per me, ci saremmo fermati alla 5d (tanto per essere progressisti. Altrimenti al fuocherello e alla pelle di mammuth ) |
| inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:06
@Roby02091987 “ Non capisco il "datato" „ ... se ci si informerebbe, si potrebbe capire che, seppur valido, è un vecchio sistema, aggiornato da alcuni moderni fotografi negli ultimi anni. Tengo a precisare che seppur conoscendoli (questi sistemi), ma applicando io una fotografia "pane e salame", ho optato per un "non sistema" ... o meglio, un sistema che si usava anni fa; (forse) spesso dimenticato o non conosciuto. |
| inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:09
@Kaveri63 ...... “ Se sono soddisfatto dei risultati, non perdo neanche tempo a cercare altro. „ ... potrei anche condividere ... poi, per mera curiosità, "cultura fotografica", stare quantomeno aggiornati, conoscere anche "altro" credo sia un valore aggiunto. bella quella sulla pelle di mammut !!! |
| inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:10
Io adopero le diapositive appunto per evitare tutte queste complicazioni inutili, ovviamente non solo per questo... diciamo ANCHE per questo, quindi espongo per la Luce e poi chi s'è visto s'è visto... |
user30556 | inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:12
Si ogni tanto mi guardo intorno, mi informo, provo... ma insomma, provo ad essere sempre onesto con me stesso e con le mie esigenze. Una domanda che forse pochi si pongono e' "Che cosa voglio dalla fotografia" |
| inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:18
chiarisco ... Se fossi un neofita NON approccerei (se nn per cultura personale) il SZ ... Se fossi un precisino della pre-visualizzazione che guarda il grigio in zona V della cagatina di mosca nell'angolo in basso a dx della fotografia, NON userei il SZ ma altro di più recente ed adeguato ai materiali oggi disponibili. Basta informarsi. Siccome la mia fotografia banale si fa tranquillamente con metodi espositivi, di sviluppo e stampa, semplici ma con un'alta % di buona riuscita, uso dell'altro. Tutto qui. |
user33434 | inviato il 21 Dicembre 2020 ore 21:46
“ che guarda il grigio in zona V della cagatina di mosca nell'angolo in basso a dx della fotografia „ ll punto Schyter è che il sz non è un'invenzione ma una semplificazione del modo in cui esposizione e sviluppo producono densità su un negativo, che poi esistano i pasdaran del sz è indubbio ma non mi pare sia tanto una cosa italiana quanto americana. Per il neofita, ma spesso anche per l'esperto, va più che bene l'esposimetro anche leggermente starato di una vecchia reflex o la regola del 16 per ottenere un negativo che sia tranquillamente stampabile e scansionabile. |
| inviato il 21 Dicembre 2020 ore 22:43
“ hanno superato la cosa da tempo con almeno due modi di operare diversi, moderni rispetto ai materiali di oggi „ Schyter scusa potresti indicare questi due modi, si avvicina la zona rossa e così poi cerco di approfondire. |
user120016 | inviato il 22 Dicembre 2020 ore 8:03
Il sistema citato da Schyter è altrettanto valido, ma io per abitudine preferisco sempre quello zonale. Senza per questo essere un pasdaran del SZ. Anche perché se la luce è uniforme, va benissimo la regola del 16 o l'esposimetro starato. Ma se in una scena ci sono forti contrasti, un minimo di attenzione in più ci va sempre. Per cui, come consiglio ai neofiti, io mi sento di dire, di fronte ad una scena contrastata, che bisogna misurare la luce con esposimetro spot nella zona in cui si vuole che le ombre siano ancora leggibili. E lì collocare la famosa zona V. Poi misurare le alte luci ed i neri profondi in modo che vadano in un range di +3/-3 stop rispetto alla zona V. E questo, non per avere il negativo perfetto ma semplicemente per avere la possibilità di recupero sotto ingranditore. Ovviamente devi conoscere la latitudine di posa della tua pellicola. Ci sono pellicole con latitudine di 10 stop ed allora non avrai mai problemi di compressione tonale. Ma mediamente abbiamo a che fare con pellicole di 6 o 7 stop di latitudine ed allora bisogna scegliere con cura la coppia tempo/diaframma. E quindi è fondamentale conoscere la taratura della pellicola che si sta usando. Infine, non per farla più lunga di quanto sia in realtà, ma ovviamente la taratura di ogni pellicola dipende dal rivelatore con cui la sviluppi. Per cui la stessa pellicola, sviluppata con un bagno diverso potrebbe variare la sua latitudine di posa ed allora se cambi sviluppo devi ripartire da zero. Ed è anche per questo che il mio consiglio iniziale era stato quello di partire con una sola pellicola ed un solo bagno di sviluppo e... Annotare tutto. |
| inviato il 22 Dicembre 2020 ore 8:30
Ormai ve la cantate e ve la suonate da soli. Forse sarebbe il caso di spezzare in due la discussione, assegnandogli un titolo diverso. |
| inviato il 22 Dicembre 2020 ore 8:41
per un neofita agli inizi, consiglierei la pellicola più tollerante possibile (Trix 400) uno sviluppo generico commerciale che nn si mangi parte della sensibilità della stessa (ad esempio FX-39). Esporre per la sensibilità nominale usando il vecchio sistema precedente alla pubblicazione della famosa trilogia ( ring around ) ... mettere le foto su carta ed iniziare a valutare cosa ci piace di più (non esiste l'esposizione UNICA ... ma quella che piace a noi). A quel punto si avranno buoni risultati stampabilissimi in un'alta % dei casi per quella pellicola/rivelatore/carta. Si cambia pellicola ? Si rifà semplicemente il ring around ... Si cambia rivelatore ? come prima; si rifà il ring around ... |
| inviato il 22 Dicembre 2020 ore 8:50
@Zio Ciano Evidentemente no, quella che era partita come una richiesta di consigli e supporto tecnico, si è trasformata in una discussione, tra poche persone, sui massimi sistemi, discussione lecita ed interessante, ma di tutt'altro tenore. Chi ha come me una lunga esperienza pregressa di camera oscura, dovrebbe provare a ricordare i primi tentativi, allora capirebbe che ad un neofita servono consigli pratici e semplici. Forse a qualcuno di voi sfugge che Vincenzo Fratello, l'autore del thread, molto presente nelle prime tre pagine, non sia più intervenuto nella discussione, evidentemente diventata per lui ostica, o per lo meno non più interessante. Spero di essere stato chiaro. |
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