| inviato il 30 Luglio 2020 ore 14:40
Scusate ma se io cedo il credito, e ho esempio 2000€ Irpef da pagare all'anno perché sono un dipendente, perché se lo cedo a qualcuno magicamente aumenta in mano a una impresa o banca? Lo stato perde dei soldi aumentando un cassetto che in realtà era piccolo? |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 20:10
No, fai confusione. Tu, se non hai sufficienti tasse annue per recuperare il credito lo cedi alla banca. Se lo recuperi tu ti tieni il recupero del 110%. Altrimenti lo cedi la banca che ti rifonde il 100% del credito e lei recupererà il 110% portandolo a sconto sulle proprie tasse per i prossimi 5 anni. In pratica lo stato gli da la possibilità di recuperare circa il 2% all'anno di interessi su quanto anticipato. Del resto: manco un asino muove la coda per niente. Consiglio: lascia stare il cassetto fiscale che ti confonde solo le idee. |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 20:23
Ottimo direi. Ma è un po illogica come cosa: io faccio i lavori e un terzo soggetto recupera le tasse? Oltretutto, tra tutte le persone colleghi e clienti nessuno che mi ha saputo rispondere riguardo questa parte puramente fiscale. Tu ne sei sicuro? |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 20:25
La mia commercialista è scettica su questa cosa |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 20:32
Vedi.. non ne hanno idea nemmeno i commercialisti, perche e un incentivo lanciato in emergenza e proposta da persone che non sanno nemmeno dove stanno di casa. Non che quota 100 sia stata ragionata, un disastro. Se fosse cosi come dice old pentax e ne approfittasse tutta la potenziale platea, andrebbero fallite o le banche o lo stato |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 20:53
“ io faccio i lavori e un terzo soggetto recupera le tasse „ lo stato ti concede un bonus, cioè la possibilità di detrarre dalle tasse il 110% delle spese. La legge consente poi di trasformare il bonus in credito d'imposta (art. 121 del DL 34/2020) e cederlo alla banca o altri soggetti. Considera che i crediti di imposta possono essere oggetto di cessione, se ti serve puoi anche comprare un credito d'imposta in un'asta fallimentare, per dire. |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 21:22
Si però io cedo il mio credito in base alla mia Irpef no? Quindi la banca compra l'IRPEF che posso detrarre in 5 anni? Come fanno a sapere quanto fatturerò i prossimi 4 anni? |
| inviato il 30 Luglio 2020 ore 23:45
Ma no. Fai i lavori relativi al bonus 110% per un totale di € 100.000 avrai diritto di detrarre dalle tue tasse € 110.000 in 5 anni vale a dire € 22.000 all'anno. Tu hai un reddito tale da pagare € 22.000 all'anno? Se si, allora ti conviene a detrarlo direttamente dalle tue tasse. Se non ce l'hai perdi la parte di detrazione superiore alle tue tasse. (Es. se devi pagare solo € 10.000 di IRPEF non recupererai tutti i € 22.000 ma solo € 10.000 quindi perderai € 12.000 all'anno) A questo punto per non perdere le detrazioni cedi il tuo credito alla banca che ti rimborsa il 100% della tua spesa (€ 100.000) e LEI porterà in detrazione il 110% della spesa suddiviso in cinque anni. Tu hai fatto i lavori gratis e vivi felice. Non hai i soldi per fare i lavori? Bene te li anticipa direttamente la banca, in pratica paga lei l'impresa al posto tuo. Tu non spendi nulla, non anticipi nulla, ti trovi la casa ristrutturata, non hai fatto mutui, non devi nulla a nessuno. La banca provvederà a recuperare il 110% di ciò che ha pagato per te nei 5 anni successivi detraendo dalle SUE tasse i famosi €?22.000 annui. Questa mattina ho sentito le due maggiori banche italiane che hanno già elaborato le linee guida. Nella seconda metà di agosto sraranno operative. Chiaro? |
user177356 | inviato il 30 Luglio 2020 ore 23:49
Mizzica, ma mica è così difficile. 1. Con il cosiddetto bonus , il soggetto che fa eseguire i lavori diventa creditore dell'erario per l'x% di quanto fatturato (percentuale differente a seconda dell'intervento effettuato e della tipologia di immobile) 2. L'erario ti consente di detrarre quel credito dalle imposte, fino ad azzerarle, per un certo periodo di tempo 3. Se ritieni che le imposte che dovrai pagare non siano sufficienti a compensare il credito, lo cedi ad un soggetto che invece ritiene di poterlo recuperare a fronte delle proprie imposte, ovvero: 3a. l'impresa che effettua i lavori, che a sua volta può: 3a1. compensare il credito con le imposte da essa dovute, oppure 3a2. cedere a sua volta il credito ad una banca. 3b. direttamente ad una banca. [l'unico punto che non mi è chiaro è se la banca o l'impresa possano compensare con il credito acquisito qualsiasi versamento dovuto all'erario o solo le imposte sui redditi] Dal punto di vista del cessionario (banca o impresa) l'acquisto del credito equivale a finanziare il cedente (privato o impresa). Per questo, la somma che eroga è inferiore a quella che acquisisce. Ovviamente, si tratta di operazioni a rischio creditizio zero, quindi piuttosto allettanti. Insomma, per una volta il meccanismo è stato congegnato bene. Il problema è che i presupposti per il bonus sono complessi, ma non potrebbe essere altrimenti se si vuole limitarne l'applicazione ai soli casi "meritevoli". Il fatto che i commercialisti non ci capiscano nulla, non mi stupisce. Con il mio per fargli capire le cose mi tocca fare gli schemini che neanche fossimo alla Montessori. Edit: vedo che aveva già provveduto Old_pentax. |
| inviato il 31 Luglio 2020 ore 0:04
Grazie per aver completato lo spiegone. Ho evitato tutta la parte dell'impresa per aiutare @Alle79 ad uscire dal porto delle nebbie. Al quale dico: “ Quindi la banca compra l'IRPEF che posso detrarre in 5 anni? „ Non compra la tua IRPEF ma il tuo credito che maturi facendo sti pifferi di lavori. “ Come fanno a sapere quanto fatturerò i prossimi 4 anni? „ Non fanno i maghi e non gli interessa quanto fatturerai. Sei tu che devi sapere quanto fatturerai perchè se fatturi poco non riesci a recuperare tutto il credito. “ La mia commercialista è scettica su questa cosa „ Cambiala e trovane uno che ti faccia un corso accelerato di "Fiscologia" e contabilità Anche perchè se cerchi di gestire una azienda con quei concetti che le tue parole lasciano trasparire rischi di piantare una musata contro il Fisco prima o poi. Consiglio: quando andrai alla ricerca di un nuovo commercialista fagli la seguente domanda: Cosè una partita doppia? Se lui ti risponde che è una partita che si gioca in 4 (su un campo da tennis), salutalo gentilmente e ricomincia a cercarne un altro. Buona fortuna   |
| inviato il 31 Luglio 2020 ore 0:23
Con i bonus lo stato non è che ci perde: aumentano i cantieri e quindi l'Iva incassata, si evitano pagamenti in nero e quindi le imprese sono costrette a dichiarare tutto il reddito percepito, fa girare l'economia... |
| inviato il 31 Luglio 2020 ore 0:33
Io l'avevo capita più o meno come dite voi leggendo su internet; a lei però sembra strano che lo stato faccia recuperare un credito anche a chi in realtà non potrebbe. Stessi dubbi li aveva un amico ingegnere che lavora con le ristrutturazioni, per questo ho tutti questi dubbi. Sulla carta anche a me sembra tutto molto bello. Che poi sono curioso anche di capire a livello di mutui come funzionerà, esempio: Rustico acquisto 50000€, ristrutturazione che rientra nell'ecobonus 70000€, altre ristrutturazioni 30000€ (numeri un po' a caso). Mettiamo che chiedo un mutuo acquisto e avanzamento lavori, e cedo il credito alla banca. In pratica la casa finita costerebbe 150000€, la banca mi fa un mutuo solo su 80000€? Praticamente invece di un 100% diventa un mutuo 55/60%? Mi sembra tutto troppo bello |
user177356 | inviato il 31 Luglio 2020 ore 0:42
“ sembra strano che lo stato faccia recuperare un credito anche a chi in realtà non potrebbe „ Ma che diamine di considerazione è? Davvero, cambia commercialista in fretta perché non ha idea di cosa significhi credito fiscale e cedibilità dello stesso. Come ha già spiegato Hardy, la questione è che in questo modo l'erario consente anche a chi non ha redditi elevati (=imposte sufficienti a compensare il credito) di usufruire dell'agevolazione. In cambio, ottiene l'emersione dei redditi delle imprese edili, ai fini delle imposte dirette e indirette. Non solo, fa emergere anche il lavoro nero, perché se eseguo una ristrutturazione da 300.000 euro non posso poi sostenere di aver impiegato un solo operaio e pure part-time. Quindi ci guadagna anche l'INPS. I commercialisti e le imprese sono restii per questo motivo. |
| inviato il 31 Luglio 2020 ore 7:01
Faccio un paio di domande: ma secondo voi, un'impresa di costruzioni è disposta ad accollarsi un debito da scalare nei futuri 5 anni senza sapere come sarà il mercato e se avra cali di fatturato che potrebbero portare il suo 10% di guadagno a diventare una perdita on negativo? E le banche fino a che punto potrebbero accettare crediti d'imposta? ( non è che se tutta Italia si sveglia con le ristrutturazioni loro possano anticipare l'enorme capitale necessaruo) |
| inviato il 31 Luglio 2020 ore 7:39
Io non credo che ci sarà questo boom di erogazioni, semplicemente perché i tempi per l'esecuzione.dei lavori sono alquanto limitati: per un intervento importante l'impresa la devi prenotare.ora, altrimenti non la troverai libera per l'anno prossimo, e questo credo sia il problema maggiore. Per quanto riguarda lo sconto in fattura proprio un commercialista, in una trasmissione radio, lo indicava come soluzione per chi non ha capienza. La possibilità data di detrarre lavori è stata una manna dal cielo per tantissime imprese artigiane durante la precedente crisi economica, perché ne ha evitato la chiusura: ricordate che per qualche mese perfino i tir erano spariti dalle autostrade? Se non vado errato l'inventore di questa possibilità è stato il tanto vituperato Pegoraro Scanio... |
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