| inviato il 04 Giugno 2020 ore 23:28
Pogo, è un piacere leggerti. @SemT Hai ragione, se fosse Milvus sarebbe meglio. |
| inviato il 05 Giugno 2020 ore 9:47
Gli obiettivi XEEN, serie professionale per il cinema di Samyang, è una bomba. Se non la conoscete provate a fare una ricerca. Gli obiettivi costano circa 2000 euro al pezzo. Uno si chiede cosa offrono di più questi zeiss ad un prezzo di anche 5 o più volte maggiore. Cioè gli XEEN sono davvero ottimi. |
| inviato il 05 Giugno 2020 ore 14:24
@Franco.T Grazie, troppo gentile @Naturman Non succede semplicemente nulla. Non ci sono contatti elettronici per governare l'apertura. Ci sono contatti elettronici su molte lenti di alto livello per inviare metadati. La Cooke ha inventato la /i Technology . La Zeiss ha da un po' tirato fuori la eXtended Data che è basata sulla tecnologia di Cooke... per esempio. Cooke in questo fa sempre scuola. Ma l'apertura (a funzionamento graduale, cioè senza lo scatto tra un 1/3 di stop e l'altro) si governa sulla lente. |
| inviato il 05 Giugno 2020 ore 19:28
Per pura curiosità mi piacerebbe maneggiarli. Indipendentemente dalla potenziale qualità di immagine ottenibile, devono essere dei capolavori dal punto di vista meccanico. Sono uno che ancora oggi "giocherella" ogni tanto con i vecchi obiettivi manual focus che ho (qualche vecchissimo Nikkor, e gli Zeiss per Contax 28 distagon 50 e 100 planar). In confronto ad un moderno Nikkor la meccanica dei "vecchi" è molto più affascinante. Certo, rispondeva a necessità differenti. I tempi cambiano. Però la meccanica robusta e ben fatta, mi affascina sempre. Begli oggetti questi Zeiss! |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 0:27
Anche a me piacerebbe maneggiarli, ma purtroppo resterà un pio desiderio... |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 9:32
Ok capito.. tutto manuale .. è un gioco.. ma in Premiere o altro programma faccio presto a ridurre la luminosità e forse mi conviene farlo dopo cosi ho maggior controllo +-2 EV non dovrebbero essere un dramma grazie Pogo e Maurese |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 9:38
In effetti credo che questi oggetti abbiano avuto più senso nell'era della pellicola che ora. Non so chi parlava di serie TV... Be ragazzi, l'80% di queste viene ormai girata quasi tutta davanti ad un telo verde! E anche con i film non andiamo troppo lontano. |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 9:38
forse inizio a capire per giocare sulla profondità di campo.. se metto auto iso .. mi mantiene la luminosità ma posso giocare con lo sfuocato |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 10:05
+- 2 stop? Auto ISO? Non potete pensare di applicare lo stesso approccio che avete in fotografia al cinema. Tra l'altro anche chi fa fotografia seriamente non sposta l'esposizione di 2 stop in post produzione, quello lo fanno i paesaggisti della domenica con gli slider di Lightroom tutti a 100. Seriamente pensate che chi usa un set di lenti da più di 100.000$ lavori in auto ISO? O sbagli ad esporre di 2 stop? “ Be ragazzi, l'80% di queste viene ormai girata quasi tutta davanti ad un telo verde! E anche con i film non andiamo troppo lontano. „ Ah beh, di fronte a queste sparate forse ha poco senso anche commentare. |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 10:17
“ Comunque hanno spiazzato i concorrenti con la scelta del nome, cioè, cosa ti inventi sopra a "Supreme Prime" „ Zeiss IronLens. Suona anche meglio. |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 10:23
@Nicodigio.... Però stai calma |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 14:35
Piccolo OT, ma neanche tanto, visto che qui si parla di lenti cinematografiche. Se qualcuno può essere interessato al mio piccolo contributo, perché ho notato un po' di confusione. Dei quattro cardini fondamentali (Sensibilità-Luce-Apertura-Tempi) nel video, a meno di ricercare specificità ed effetti, non si toccano per nessuna ragione Sensibilità e Angolo (tempi) che sono predeterminati il primo in base a ciò che ti dice il DIT (parliamo di era digitale ormai), il secondo per effetto dell'elemento fondamentale del video: gli fps. L'angolo corretto, dipendente dagli fps, è 180° o 172,8° (dipende per le questioni del flickering, ma cambia poco), in termini di tempi fotografici parliamo di 1/48 se sono 24fps, 1/50 se sono 25fps e così via. Si può agire quindi artisticamente e tecnicamente solo su Apertura e Luce. Per l'apertura, però, si ha un approccio molto più artistico e poco tecnico. Si prefigura la scena e la DOF che si vuole e si va ad agire sulle luci (artificiali o naturali, diegetiche o extradiegetiche, insomma, quello che avete). Per ragioni artistiche uno può voler agire sull'apertura mentre sta girando e calcola pertanto l'intervallo e la velocità che vuole (tipo, partire da T4 e arrivare a T11 nei punti predeterminati della ripresa). C'è però una situazione nella quale l'apertura non ha nessun valore artistico, ma del tutto tecnico: i piano-sequenza interno/esterno (o viceversa). Quando cioè sei costretto a chiudere perché altrimenti ti ritrovi il bianco fuori. Ecco, in quei casi, la ghiera la sposti con un follow focus o con un motor focus da remoto, nei punti individuati dal DoP. La ghiera deve essere pertanto di estrema precisione e va da sé che la meccanica sarà perfetta. C'è gradualità in assenza dello scatto tipico delle macchine fotografiche, tra l'altro (il c.d. declick che applicano agli obiettivi fotografici per renderli cinematografici, come il set dei Voigtländer Nokton per MFT della Duclos Lenses). Inoltre il controllo dell'IRIS è inesistente sulle cineprese di alto livello (con attacchi PL o LPL). Lo hanno le cineprese molto più abbordabili che sono pensate per un mercato misto, tipo le Blackmagic con le Pocket (attacco MFT o EF) che hanno proprio la rotella che muove l'apertura per gli obiettivi fotografici. Il fuoco manuale risponde alle stesse logiche: artistiche e tecniche. Fin quando non esisterà un autofocus con elevata intelligenza artificiale il 1st AC non smetterà mai di fare anche i fuochi. La ghiera di una lente cinematografica ha una rotazione (a seconda dei modelli, delle case etc...) che va dai 270° ai 300°, con i punti di fine corsa e inizio corsa ben delimitati e una precisione al millimetro del valore in metri riportato su entrambi i lati. La Cooke ha nella linea S5 addirittura i valori della scala metrica illuminati con LED verde dimmerabile per riprese in notturna evitando ai 1stAC di prendere le micro torce e usarle tenendole in bocca. La misura dei punti di fuoco si prende con il metro (il metodo più sicuro e prestante) oppure con il peak sul punto. Se si è con follow focus manuale si va di semplice segno sul "disco bianco", mentre se si va di follow focus remoto si segna sul disco bianco, ma allo stesso tempo si memorizzano i punti A e B (se non tutti) così da richiamarli con il tasto quando serve ultra-velocità nel passaggio. Poi ci sono le lenti con la ghiera del Tilt/Shift etc. Naturman, io non toccherei l'esposizione su un NLE, non lo farei su AVID Media Composer o Apple Final Cut Pro, figuriamoci su una roba progettata da Adobe (non potrai che avere disastri). Se vuoi ritoccare l'esposizione, nell'era digitale, c'è un programma molto economico (esiste perfino una versione gratuita): Blackmagic Design DaVinci Resolve. Con i film ad alto budget, va da sé che l'esposizione non è tanto un parametro che vanno a toccare, se non in caso di cambiamento artistico deciso per qualche motivo da produttore/regista/direttore della fotografia stesso. Lespauly, in realtà il green o blue screen si usa meno di quanto si pensi. Comunque, per paradosso, pure a volerlo usare nel 100% delle produzioni sarebbe buona cosa avere lenti performanti per i VFX... |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 18:45
Grazie Pogo per il tuo interessante contributo. In effetti, ho visto un po' di confusione e pressapochismo in alcuni interventi (ma anche io a volte non ne sono immune), che penso siano solo commenti buttati lì alla rinfusa forse per criticare Zeiss (il diaframma e la messa a fuoco manuali credo siano solo un pretesto). Ma spero di sbagliare. |
| inviato il 06 Giugno 2020 ore 22:02
Grazie Pogo. Si è un'altro mondo.. ma quindi ritieni che usare Premiere Pro sia poco efficace ? Per iniziare ad apprendere il mondo del montaggio che mi consiglieresti. .Grazie |
| inviato il 07 Giugno 2020 ore 0:30
@Franco.T Ma perché poi uno dovrebbe avercela con Zeiss. Boh. Zeiss si può solo ammirare. Così come Leica, Schneider-Kreuznach, Hawk, Angenieux e Cooke. Roba raffinata con un gusto ancora artigianale. Nomi che hanno fatto la Storia dell'ottica, della fotografia e soprattutto della cinematografia. @Naturman “ ma quindi ritieni che usare Premiere Pro sia poco efficace ? Per iniziare ad apprendere il mondo del montaggio che mi consiglieresti. „ Aspetta, io parlavo di un'altra cosa. La mia avversione per i prodotti Adobe è un problema mio soggettivo (certo, se uno valuta il rapporto costo/qualità e costo/prestazioni potrebbe arrivare alle mie stesse conclusioni, ma ognuno di noi - per fortuna - è diverso e quindi ognuno fa un po' quel che vuole) e nulla ha a che vedere con la mia risposta. Il fatto che Première Pro conti come il due di coppe con briscola a bastoni nel mondo del cinema e della televisione di alto profilo (Hollywood, broadcast internazionali) è cosa risaputa e pacifica; è l'unico NLE che si fa pubblicità quando è usato in un film o serie dove però Adobe ha finanziato per farlo usare (vedere il caso Deadpool 1 scritto sulla locandina!). Anche questo, tuttavia, non ha nulla a che vedere con la mia risposta. Non affermo che Premiere Pro sia poco efficace o che non si possa fare montaggio usandolo, perché tale affermazione sarebbe priva di fondamento, del tutto illogica e profondamente sbagliata. Per un solo, semplicissimo motivo: il montaggio è dare la forma finale alla storia che si sta raccontando in video. È l'ultimo draft di sceneggiatura, come si usa dire usando un'iperbole. E puoi farlo con qualsiasi cosa. Per montare serve testa, sapere cosa si fa e cosa si vuole ottenere. Il resto, gli strumenti (NLE, computer, console e tastiere, mouse speciali etc...) sono solo un mezzo per arrivare all'obiettivo finale. Agli albori si montava letteralmente attaccando pezzi di pellicola tra di loro, qualsiasi NLE oggi è infinitamente meglio che lavorare in quel modo!  Io rispondevo solo alla questione di ritoccare l'esposizione video in un NLE, ad oggi, nel 2020. Per ritoccare l'esposizione ci sono software di gran lunga migliori, perché pensati per farlo e strutturati bene: software come Baselight di FilmLight o DaVinci Resolve di Blackmagic Design. Non che tu non possa farlo con un NLE, sia chiaro, hanno tutti degli "inspector" dove poter manovrare perfino in correzione colore primaria, ma non è la stessa cosa, né ti metti al riparo da brutte sorprese. Come vedi un discorso un po' diverso. Quindi se tu hai Windows e hai il pacchetto CC e quindi vuoi usare Adobe Premiere Pro vai tranquillo che l'editing lo fai uguale. Se invece sei su Mac non ha senso: hai iMovie già incorporato per approcciarti più semplicemente al mondo del montaggio e poi con 300€ compri Final Cut Pro e te lo tieni per sempre aggiornato da mamma Apple. A mio modesto avviso, indipendentemente dal sistema operativo in uso, Premiere Pro è l'ultima risorsa che mi verrebbe in mente, perfino dopo Magix Vegas Pro. E in tutto questo, DaVinci Resolve è anche un NLE (ha ben due ambienti NLE) e visto che la versione base è gratuita, io non ci penserei due volte non potendo avere Media Composer o Final Cut Pro. P.S. per iniziare, se sei su Windows o Linux inizia con qualcosa di gratuito. Per capire come muoverti. Ne esistono parecchi di NLE opensource. Al massimo compra la versione più economica di Magix... Magix Video Deluxe si chiamava una volta. Adesso non so. Sta sicuramente a meno di 100€. |
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